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Autore: Kairi_Gin    20/10/2013    1 recensioni
Vago un pò nella zona cercando tra le vetrine e le insegne un negozio che possa avere ciò che mi serve e quando finalmente lo trovo, vi entro dentro non senza qualche esitazione: i cartelli posti all'esterno del locale fanno ben capire che la gente come me non è ben accetta lì dentro, ma fortunatamente non è così facile riconoscermi e spero di farla franca stavolta. Giro lentamente tra gli scaffali cercando di non dare nell'occhio e quando trovo l'oggetto di mio interesse mi avvio finalmente alla cassa se non fosse che mi si para davanti la figura di una ragazza mora, non più di 17 anni a vederla, con grandi occhi azzurri.[...] -Ok nana matta, calma i bollenti spiriti e le frasi da filosofa strampalata-. Con questo mi sono meritata una sua occhiata torva. Forse se sto zitta mi caccio di meno nei guai e attiro meno sventura.
-Ha parlato la rossa spilungona. Se ti arrivo alla spalla non è colpa mia, ed inoltre non sono bassa, ma diversamente alta-
-Oh la piccolina è anche permalosa?- infierisco con voce demente - e comunque, nel caso te lo fossi dimenticato, ti devo una sberla, ed anche bella forte. M'hai fatto male.-
Genere: Avventura, Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok, salve a tutti. Questa è la prima fanfiction che scrivo seriamente con l'intento di pubblicarla su questo sito. Personalmente ho già in testa quasi tutta la storia ma per pubblicare altri capitoli vorrei prima vedere se la storia è gradita da qualcuno e se magari siete disposti a continuare a leggere. Non mi aspetto che questo capitolo sia un capolavoro anzi se avete qualche appunto o considerazione da fare sarei ben felice di sapere cosa ne pensate. Buona lettura a tutti!!


Le strade della città sono semideserte, le uniche persone che passano stanno tornando a casa dopo una lunga giornata di lavoro ed i negozi che rimangono ancora aperti a quest'ora  sono veramente pochi. Le persone che mi passano accanto mi guardano stranite e possibilmente si allontanano. Con dei jeans scoloriti, una t-shirt scura sotto un giubbino di pelle, converse scure ai piedi ed un numero indefinito di braccialetti al polso, mi sa di apparire loro come una figura poco raccomandabile, lontana dal loro mondo fatto di perbenismo e apparenze, ma sinceramente non me ne importa nulla.

Entro in una via secondaria, l'atmosfera lugubre è tipica di quei film del terrore di terza categoria dove degli stupidi ragazzi non fanno altro che urlare e si imbucarsi in vicoli bui dal dubbio gusto come questo. Vago un pò nella zona cercando tra le vetrine e le insegne un negozio che possa avere ciò che mi serve e quando finalmente lo trovo, vi entro dentro non senza qualche esitazione: i cartelli posti all'esterno del locale fanno ben capire che la gente come me non è ben accetta lì dentro, ma fortunatamente non è così facile riconoscermi e spero di farla franca stavolta. Giro lentamente tra gli scaffali cercando di non dare nell'occhio e quando trovo l'oggetto di mio interesse mi avvio finalmente alla cassa se non fosse che mi si para davanti la figura di una ragazza mora, non più di 17 anni a vederla, con grandi occhi azzurri. E adesso che vuole questa? Spero solo di non essere stata scoperta altrimenti sono guai. Il suo sguardo indagatore mi scruta per un pò e comincio seriamente a preoccuparmi fino a quando non mi rivolge un sorriso complice.

-Ehi tu, senti potresti darmi una mano?- mi sussurra in modo decisamente losco. Forse sono veramente finita in uno di quei film dove tutti urlano e scappano e dove la dolce ragazza si riscopre non così dolce ma sadica.

-Dipende, che dovrei fare?- rispondo incerta, non so dove vuole arrivare ma spero si tolga di mezzo al più presto. Forse dovrei cominciare a correre?

-Devi solo reggermi il gioco per un paio di secondi, giusto il tempo di uscire dal negozio. Così guarda...-

Non mi diede il tempo di rispondere o anche solo metabolizzare le sue parole che la sua mano destra si muove fino a colpirmi sulla guancia e risuona nel negozio. OK... Devo restare calma. Forse è solo una fuori di testa. O forse dovrei scappare ed urlare come i ragazzini stupidi? Ho deciso da oggi basta film dell'orrore scadenti, hanno una brutta influenza. Non riesco a fare nient'altro se non guardarla uscire quasi correndo dal negozio urlando imprecazioni rivolte a me. A questo punto un colosso di due metri dalla stazza di un bisonte mi viene incontro con l'aria tutt'altro che amichevole chiedendo spiegazioni per la sceneggiata nel suo negozio.

-Beh posso sapere che succede qui?- di sicuro dovrebbe fare un corso di buone maniere ma non mi sembra proprio il caso di provocarlo.

-Beh, piacerebbe tanto saperlo anche me-

Risultato? Vengo cacciata dal negozio e non sono nemmeno riuscita prendere ciò che mi serviva. Sapevo di non essere fortunata, ma che ho fatto di male per meritarmi una matta del genere?  Almeno se n'è andata presto proprio come speravo e posso andarmene, anche se a mani vuote, da qui.

Mi re-incammino per strada rinunciando al mio acquisto, visto che ormai anche i pochi negozi che erano aperti stanno chiudendo, e maledicendo quella nana psicopatica del negozio ma ,come si dice, parli del diavolo e spuntano le corna. Nello stesso momento infatti una figura vagamente familiare mi piomba a fianco mentre cammino.

-E' andata bene non credi? Modestamente sono un'ottima attrice, certo anche tu hai contribuito in minima parte ma, ammettiamolo, ho fatto io il lavoro vero e proprio-

-Accidenti mi hai fatto prendere un colpo! Ma comportarti come una persona normale no vero? O vieni fuori da qualche manicomio? Perché se è così te lo scordi che ti riporto indietro quindi vedi di smammare-

-Primo: no, la normalità è noiosa ed  è solo per chi ha paura di osare, ed io sono giovane e modestamente ho anche un certo fascino quindi non ho intenzione di passare la mia vita annoiandomi quindi lasciami divertire un pò. Secondo: non vengo da nessun manicomio tranquilla. E cosa ti fa pensare che un matto che scappa da un manicomio voglia che qualcuno lo riporti dentro?-.

Scoppio in una sana risata. "La normalità è solo per chi ha paura di osare" mi sa tanto di una di quelle frasi fatte da uno di quei libri di auto-training. Anche se ragiona in modo lucido, per me rimane comunque una fuori di testa.

-Ok nana matta, calma i bollenti spiriti e le frasi da filosofa strampalata-. Con questo mi sono meritata una sua occhiata torva. Forse se sto zitta mi caccio di meno nei guai e attiro meno sventura.

-Ha parlato la rossa spilungona. Se ti arrivo alla spalla non è colpa mia, ed inoltre non sono bassa, ma diversamente alta-

-Oh la piccolina è anche permalosa? - infierisco con voce demente - e comunque, nel caso te lo fossi dimenticato, ti devo una sberla, ed anche bella forte. Mi hai perfino lasciato il segno-.

-E dai, come sei suscettibile! Mi serviva solo un diversivo per uscire da lì con un pò di cose in prestito a tempo indeterminato, non so se intendi- dice strizzando l'occhio verso di me.

- Certo che quando pensi che nulla ti può più sconvolgere, ecco che arriva una notizia bomba: la nana psicopatica è specializzata nel taccheggio!! Andiamo di bene in meglio... Certe volte mi chiedo che ho fatto di male per meritarmi certe cose-.

Questa ragazza mi fa esasperare ma devo ammettere che è uno spasso. Oltre ad avere sempre a risposta pronta, ha spesso delle espressioni e reazioni buffe, come quando la chiamo nana: si mette su un'espressione sconvolta come se le avessi rivolto chissà quale insulto grave e sembra incenerirmi con lo sguardo.

-Faresti bene a fare meno la spiritosa- ed ecco di nuovo il suo broncio offeso che subito viene sostituito da un'aria furba e complice, proprio come nel negozio - e pensare che avevo preso un regalino anche per te, sai per ringraziarti del tuo generoso e doloroso aiuto- dicendo ciò tira fuori da non so dove una cinghia di pelle, la stessa che avevo visto nel negozio e non ho potuto comprare, porgendomela.

-Ehi ma come...-

-Beh te l'ho detto, sono la migliore nel campo modestamente-

-Grazie- prendo la cinghia dalla sue mani sorridendo riconoscente. In fondo non è così male questa ragazzina, potrei riconsiderare l'opinione che mi ero fatta di lei -Mi hai risparmiato un'altra disperata ricerca.-

-Di niente, come ho detto prima prendilo come un ringraziamento. Anche se non capisco di cosa te ne fai una cosa come quella. A che ti serve?-

Ecco quello che più temevo. Non posso rivelarle a cosa serve perché dovrei rivelarle tutto, ed allora si che sarei nei guai fino al collo. Non sembra una che si fa dei pregiudizi sulla gente ma è meglio non rischiare.

-Nulla di che, solo un progetto che ho in mente-

-Che progetto?-

-Ma tu non stai mai zitta? Sono affari miei cosa me ne faccio di questa cinghia quindi smettila!-

-Ok calma! Scusa, non pensavo te la saresti presa così tanto-

Ecco adesso ha la faccia da cane bastonato e mi fa pure sentire in colpa.

-Scusa ho dato un pò di matto. E' una storia lunga ed è meglio se lasci perdere.-

-Ok-

Continuiamo a camminare lungo la strada mentre parliamo ed ormai noto che siamo sole, tutti sono andati via, rientrati al sicuro della proprie case. Se non voglio cacciarmi nei guai farei meglio a lasciare la strada e andare a rifugiarmi anche io. Per non parlare della piccoletta. Farebbe meglio a tornarsene a casa, se le succedesse qualcosa mi sentirei responsabile

-Senti forse faresti meglio a rientrare a casa, le strade non sono più un posto sicuro a quest'ora.-

-Lo stesso vale per te.-

-Io so difendermi e badare a me stessa, faresti meglio ad andare nella tua casetta dei puffi, nana.-

-Sorvolando i commenti ironici alla mia statura, tutt'altro che bassa, prima che posso cambiare idea e pentirmi di aiutarti, hai un posto in cui stare?-

-Certo che ho un posto dove stare, che credi? Non me ne sto certo tutta la sera in giro rischiando la pelle.- Beh in effetti non è molto diverso dalla realtà ma lei non deve assolutamente saperlo. In genere mi intrufolo in case momentaneamente vuote quando i proprietari partono e mancano per più di qualche giorno ma nell'ultima abitazione sono già tornati i padroni quindi mi tocca cercarne una nuova o passare la notte appollaiata in qualche cornicione alto. Non che mi dispiaccia anche quest'ultima opzione ma rischio grosso. Spero solo che lei non si accorga della mia ansia e vada a casa.

-Beh allora non ti dispiace mostrarmelo vero? Il posto dove stai.- dice con tono di sfida. E' sveglia come ragazza, si è accorta che bluffavo ed ora non ho la più pallida idea di che inventarmi. Non mi resta che scoprire un pò le carte e vedere che succede.

-Ok non ho un posto fisso dove stare ma tu faresti meglio ad andare a casa, seriamente.-

-E lasciarti qui fuori da sola? Non se ne parla tu vieni con me, altrimenti niente.-

Credo che la mia attuale faccia sbalordita sia indescrivibile.

-Ti rendi conto che stai invitando a casa tua una sconosciuta di cui non sai nulla?-

-Non mi sembri una cattiva persona e in più ti preoccupi per me quindi si, se io vado al sicuro vieni anche tu.-

-UNA-SCONOSCIUTA!- ripeto scandendo le parole - ti rendi conto?-

-Vuoi stare qui a discutere ancora a lungo o vieni con me?-

Il nostro piccolo dibattito è interrotto da un rumore alle nostre spalle. Lei si immobilizza. Io sbarro gli occhi. In tutto quello che è successo non mi sono accorta di essere osservata e seguita. Mi giro lentamente e in lontananza un'ombra deforme avanzava verso di noi.

***Capitolo in revisione***
 
  
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