Capitolo
XXXI
Ed adesso eccomi davanti le porte della Dream ‘s Room. Il mio animo è
leggermente scosso da ciò che è capitato qualche minuto prima nella sala del
trono. Gli altri, però, non devono aver percepito nulla. Forse solo Setsuna ha
intercettato la presenza di Chronos giacché mi guarda in modo strano. Cerco di
sfuggire allo sguardo della Custode delle Porte Spazio-Temporali concentrandomi
sulla porta della stanza che accoglierà l’allenamento delle mie guerriere.
Non posso fare a meno di notare quanto sia enorme ed il timore che incute
è percepibile solo osservando i volti delle altre Senshi. Cerco Haruka con gli
occhi ed appena riesco ad individuarla le faccio cenno di avvicinarsi.
È davanti a me. La mano di Mamoru si posa lieve sulla mia spalla e
m’infonde il coraggio necessario dopo, amorevolmente, mi spinge a fare un
passo in direzione della guerriera del vento. Osservo gli occhi blu della mia
amica e non posso che porle una muta preghiera. “Fa attenzione.” In
realtà non dico nulla, lei si volta lentamente e si dirige verso le ante della
porta chiusa. Helios durante la nostra assenza deve aver spiegato loro come
funziona all’interno la stanza senza tempo. Un giorno per noi equivale ad
un’ora all’interno della stanza.
- Haruka aspetta.
La fermo quando ormai le sue mani sono a mezz’aria, pronte a fermarsi
sulle ante ancora accostate. La Senshi di Urano si volta lentamente, come a
voler capire perché adesso io la stia bloccando. Faccio un passo in sua
direzione. Inciampo quasi sull’orlo del mio vestito tanta è la foga con cui
voglio raggiungerla. Sono a pochi passi da lei e parlo con voce calma, riesco a
mascherare la mia ansia.
- Dammi la tua ambra.
- Perché?
- Fidati.
Insicura la mia guerriera, la prima sorella ad affrontare questa dura
prova, apre il palmo della mano destra e mi mostra la sua pietra preziosa. Emana
una luce limpida e quasi capace di pulsare al ritmo del cuore della
proprietaria. Nella mia mano destra faccio comparire un pugnale dalla lama
argentata, il manico intarsiato da minuziose decorazioni che richiamano i miti e
le leggende dell’antico regno della Luna. Affondo la sua lama nella carne del
palmo sinistro della mia mano e piccole gocce iniziano ad uscire. Sento le voci
dei presenti, ma sono tutte smorzate da un ordine del Custode di Illusion.
Chiudo il pugno con forza e decisione. Lascio che alcune gocce vadano a
macchiare la sua pietra. Le lacrime vermiglie sono subito assorbite dalla
pietra. Una luce improvvisa costringe tutti a chiudere gli occhi mentre io posso
vedere nitidamente il simbolo di Urano comparire sulla fronte di Haruka. Prendo
il viso di Haruka tra le mani e lo abbasso così da depositarvi un bacio in
fronte, dopo l’abbraccio con tutta la forza che ho in corpo.
- Perdonami se ti ho fatto soffrire. Ricorda queste mie parole Haruka: lì
dentro sarai da sola. Sola con te stessa. Pensa a chi ti vuole bene. Pensa a chi
ti ama.
Il mio sguardo si sofferma su Michiru e posso percepire il mare in
tempesta che alberga nel suo cuore. Stringo un’ultima volta le mani della mia
amica e poi la lascio andar via. Mi sento un po’ in colpa nei confronti di
Michiru, in un certo qual modo le ho rubato la scena ma era necessario parlare
con Haruka.
Intanto la figlia di Urano fa un passo avanti, prima di poggiare le mani
sulle ante aperte si volta ancora una volta verso Michiru, le sorride per poi
riportare la sua attenzione sulla porta ancora chiusa. Poggia le mani aperte
sulle ante, poi è inghiottita dalla stanza. Osservo Michiru e noto come stringe
le mani al seno.
- Ed adesso?
Mi volto verso Rei e le sorrido mestamente, prima di decidermi a
risponderle.
- Adesso dobbiamo solo aspettare.
“…e pregare.” Ma questo è un sussurro che può percepire
solo Mamoru che mi abbraccia con amore.
Dove
sono? Che posto è mai questo. Attorno a me solo oscurità. Freddo e gelo. Un
vento gelido sferza e taglia l’aria come se fosse una lama affilata.
- Benvenuta nel tuo regno. Quello in cui ti trovi adesso è il tuo
castello. Miranda Castle.
Al suono della voce mi volto di spalle e resto a bocca aperta nel momento
in cui mi ritrovo davanti una donna. I lunghi capelli sono color del grano e gli
occhi ricordano l'azzurro del cielo. La lunga veste blu che indossa le
conferisce un’aria nobile e solenne. Mi guarda e sorride arricciando anche il
naso. Si avvicina a me ed io resto immobile. Compie un giro attorno alla mia
figura continuando a restare in silenzio. Non capisco cosa m’impedisca di
risponderle a dovere. Non capisco perché, nonostante la sua presenza
chiaramente ostile, non sono in allerta. È qualcosa d’antico e familiare, so
d’averla conosciuta ma non ricordo quando e dove.
- Piccola Haruka stai tranquilla. Non temi la mia presenza perché io
sono te.
Le sue parole mi lasciano sorpresa, ma allo stesso tempo sembra quasi che
io fossi a conoscenza di ciò. Come è possibile? Inspiegabilmente la mia pietra
inizia a brillare e una luce immensa avvolge me e l’altra figura. L’altra me
stessa secondo ciò che mi ha appena rivelato. Appena tutto torna nella norma
eccomi all’interno del castello. Siamo all’interno di una stanza circolare
illuminata da una portafinestra da dove è possibile ammirare una delle sette
lune di Urano. Osservo la stanza che è sobria. Una sola scrivania ed
un’immensa libreria. Le braci del camino donano un lieve calore alla stanza
altrimenti gelida. Osservo le pareti spoglie e le due poltrone poste davanti al
camino, e mi sembra che, almeno una delle due, sia occupata. Mi avvicino e resto
sorpresa quando scorgo un’altra me stessa, più giovane di quella che mi ha
accolta all’arrivo in questa dimensione. Questa nuova Haruka, se così posso
chiamarla, è dormiente, seduta su di una delle poltrone. Ai piedi dell’altra
poltrona è accucciato un lupo grigio.
- Umbriel.*
Il nome esce dalle mie labbra come un sussurro. Ed appena lo pronuncio
comprendo di essere finita nel passato. In un passato che non ricordo più ma
che so aver vissuto. Appena udito il mio sussurro il lupo si sveglia, sembra
aver percepito la mia presenza perché si mette seduto e drizza le orecchie
voltando il capo in mia direzione. Faccio un passo in sua direzione e con la
mano provo ad accarezzare il capo del mio amico fedele, ma è inutile. Non
riesco nel mio intento. La mia mano è trasparente. Di contro Umbriel guaisce.
L’altra me stessa, quella seduta sulla poltrona, sembra essersi svegliata a
causa del lamento del lupo. Si stiracchia sulla poltrona e si mette a sedere in
modo più composto. Solo adesso noto che indossa abiti maschili. I capelli
corti, quasi quanto i miei, ricadono ribelli sulle spalle e con le lunghe dita
sposta le ciocche che le coprono gli occhi azzurri. I pantaloni neri di taglio
prettamente maschile, fasciano le gambe muscolose ma del tutto femminili, mentre
la camicia blu è sbottonata in corrispondenza dei primi tre bottoni, lasciando
intravedere il solco tra i due seni.
Non ricordavo di essere così ben dotata!
- Cosa c’è amico mio? Ti manca? Anche per me è lo stesso, ma ci ha
promesso che ritornerà, dobbiamo aver fiducia in lei.
La voce che giunge alle mie orecchie è ancora impastata dal sonno. Solo
adesso noto, sulla sua mano sinistra, un anello con incastonato il blasone della
casata di Urano. Una sciabola corta.
Mi volto verso la figura più matura, quella con la lunga veste blu e
noto che osserva il tutto con distacco, non lasciando trapelare nessuna delle
sue emozioni. Osserva il tutto con indifferenza, come se quella non fosse
realmente lei. Torno a guardare l’altra me stessa, quella che si alza dalla
poltrona e si porta alla finestra per osservare il suo regno, il mio regno.
- Umbriel guarda. Questo posto mi sembra così buio adesso che è andata
via. Lo so, sono solo una sciocca sentimentale. Non posso lasciare spazio ai
sentimenti o ne risentirà la missione. Coraggio amico mio, andiamo nella sala
del trono.
Si alza ed io inizio a seguirla senza curarmi di sapere cosa faccia
l’altra me stessa. In questo momento ho bisogno di sapere perché lei sia così
triste. Ed infondo anch’io sono triste con lei. E poi un dubbio. Non è nel
mio carattere abbattermi in questa maniera, cosa è accaduto per rendere la me
stessa del passato così debole?
Intanto rapita dai miei pensieri seguo le due figure. Le fiaccole poste
ai lati del lungo corridoio si accendono come per magia al passaggio della
padrona del castello. Umbriel si volta ogni tanto in mia direzione e la
sensazione che lui percepisca la mia presenza diventa sempre più consistente.
Sono dietro di loro ed Umbriel si ferma proprio davanti a me. I suoi occhi sono
puntati nei miei e mi guarda. La me stessa, padrona di questo castello, si ferma
e si rivolge al lupo grigio davanti a lei.
- Oggi amico sei proprio strano. Che ti prende?
Il lupo continua a tenere il suo sguardo fisso nel mio. Inconsapevolmente
mi chino alla sua altezza e fisso il mio sguardo nel suo. Umbriel, come se
realmente mi avesse visto, riprende il suo cammino accanto alla padrona del
castello. Sembra strano riuscire a comunicare con lui anche adesso che,
tecnicamente, non mi trovo nel suo tempo. Intanto ci ritroviamo nella sala del
trono. Di forma rettangolare, la sala è priva di ogni ornamento ad eccezione
dell’alto scanno decorato con disegni raffiguranti guerre lontane, accanto a
questo, adagiata in uno scrigno ornato di velluto blu, riposa l’Ame no
Murakumo**. Resto immobile ad osservarla. Brilla di luce propria conferendo alla
stanza una luminosità ambrata. La mia pietra inizia a brillare come se fosse
entrata in vibrazione con il mio talismano.
- Contiene un potere infinito. Lo avverti anche tu, non è così?
Mi volto verso la fonte di questa voce e capisco che si tratta della
Principessa di Urano, quella dalla lunga veste blu. La osservo e vedo che i suoi
occhi sono come incantati dal potere della spada. Strane luci ho visto nel suo
sguardo, come se il potere dell’Ame no Murakumo fosse per lei di vitale
importanza.
Ritorno a fissare la spada e mi rendo conto che mi sta chiamando. Con
passo incerto mi avvicino allo scrigno senza curarmi di null’altro se non la
spada. Ferma davanti ad essa non posso che restare sorpresa dalla forza che
sento affiorare in me.
- Prendila. È tua di diritto.
La voce della Principessa di Urano mi fa sussultare. Non mi ero accorta
che fosse al mio fianco. Sposto il mio sguardo dalla spada alla donna che si
trova alla mia destra e resto sorpresa nel notare con quale avidità osservi
l’arma. Istintivamente mi allontano da lei, ma tengo gli occhi fissi
sull’Ame no Murakumo. Resto guardinga cercando di comprendere cosa davvero
voglia da me. Perché non riesco a restare serena al suo fianco anche se so
perfettamente che non può farmi nulla di male?
- Cosa ti succede Haruka? Non senti come ti sta chiamando la tua spada.
La nostra spada. Impugnala. Fai scorrere dentro di te il potere dell’Ame non
Murakumo. Fai scorrere dentro di te il potere di nostro padre, il dio Urano.
Indietreggio spaventata. I suoi occhi sono diventati vacui. Privi di
luce. Spenti. Indietreggio ancora ed ancora fino a che non mi ritrovo con le
spalle al muro. Umbriel inizia a ringhiare in direzione mia e della Principessa
di Urano, mentre l’altra me stessa non capisce il comportamento
dell’animale.
- Se vuoi la spada perché non te la prendi da sola? È lì a portata di
mano. Cosa c’è? Hai forse paura?
Cerco di mantenere la calma anche se è difficile. Uno stato di ansia si
sta impossessando di me. Cosa mi succede. Perché non riesco a ragionare con la
dovuta calma? Perché sento che sta per accadere qualcosa di terribile? Il vento
sussurra qualcosa di tremendo anche se non capisco cosa. Sento solo un lamento.
So di non avere molto tempo a disposizione. Lentamente mi separo dal muro
mantenendo la guardia alta. Non posso sbagliare. Non adesso per lo meno. Avanzo
lentamente in direzione della Principessa di Urano. Lei resta ferma, come se si
aspettasse un mio attacco. Avanzo verso di lei con uno scatto veloce. La vedo
ghignare, è una trappola, lo immaginavo. A pochi passi da lei cambio la mia
direzione e passandole a fianco mi porto verso lo scrigno che contiene la spada
leggendaria di Urano. La impugno senza pensarci su e appena stringo l’elsa
nella mia mano mi sento pervadere da una gran potenza.
- Chi sei e cosa vuoi da me?
La mia voce è ferma e sicura. Il mio animo trema, ma una nuova forza
esplode nel mio corpo. Osservo la donna dinnanzi a me e noto che è ancora
tranquilla. I suoi occhi vuoti mi fissano ma non mi vedono. Solo adesso mi
accorgo di non essere più nel mio castello. Attorno a me vedo solo oscurità.
Sembra di essere in una dimensione sospesa nel nulla. Dove diamine mi trovo?
- Sei nel vuoto Principessa di Urano. O per meglio dire sei in ciò che
resta di Urano. Cioè il nulla.
Resto pietrificata. Cosa vuole dire? Urano. Il mio pianeta, distrutto?
Non è possibile. È solo un inganno. Deve essere un inganno, non può essere
diversamente. Io so per certo che non è così.
Stringo maggiormente l’elsa della mia spada e mi preparo ad attaccare.
Lei è me stessa, ma io so che non è così. Il suo animo è oscuro, percepisco
cattiveria e rabbia. Questa non sono io.
- Ti sbagli mia cara. Io sono te. Io sono quella te che tu hai sempre
tenuto a bada nel tuo cuore. Quella te di cui hai tanta paura. Io sono la parte
razionale del tuo animo. La parte che hai sempre messo da parte perché hai dato
sempre sfogo al tuo istinto. Adesso però basta. È arrivato il momento di
piegarsi alla realtà.
Tremo a causa delle sue parole. Tremo per il timore di ciò che ha detto.
Cosa vuol dire? Perché mi sta dicendo ciò? Perché, in cuor mio, so che sta
dicendo il vero? Sono mille gli interrogativi che assalgono la mia mente. Lei è
la mia parte oscura, oppure è davvero la mia parte razionale. Io… sono forse
una servitrice di Caos?
- Proprio così mia dolce Haruka. Il tuo compito è servire il nostro
signore Caos. Ma non per forza devi credere che Lui sia il male…
- Non è possibile. Tu stai mentendo. Io non servirò mai Caos.
Stringo con maggiore vigore l’elsa della spada fino a farmi male. Spero
solo che il dolore riesca a far sparire questa sensazione di male al cuore. Io
non sono una traditrice. Io non posso abbandonare così le mie amiche.
La mia principessa.
Michiru.
Stringo la mia pietra. La mia ambra.
- Uranus power, make up!
Una foglia si posa sulla mia mano, poi sono assalita dal vento. Un
turbine che forse potrebbe apparire infernale agli occhi di altri ma non per me.
Accarezza la mia pelle. Solletica il mio collo. Gioca con i miei capelli. È
parte di me. Mi fa dono della sua forza. Appena tutto tace sento una nuova forza
dentro di me. Non sono più Haruka Ten ‘ou, adesso sono Sailor Uranus.
Osservo la mia avversaria. Lei resta ferma immobile. Questa staticità
non mi piace.
Io sono il vento.
Io non resto mai ferma.
Io sono la vita.
Io sono sfuggente.
Mentre lei… lei no.
È statica. Immobile. Ferma. Morta.
- Chi sei? Tu non sei me.
Non credo alle sue parole. Non sono vere. Io non posso tradire così le
mie amiche più care. Io non posso lasciarmi sopraffare dal male. Io non voglio
lasciarmi sopraffare dal male. Non posso servire Caos.
Mentre rimugino su questi pensieri non mi accorgo di come la donna
davanti a me stia cambiando il suo aspetto.
I capelli color del grano diventano più lunghi ed il loro colore ricorda
tanto le sfumature dell’autunno. Caldi e rilassanti alla stessa maniera.
Gli occhi diventano di un intenso blu che ricorda i mari più profondi.
Resto sorpresa nel trovarmi di fronte una donna bellissima che emana
un’aura di generosità. La veste blu è stata sostituita da una veste ancora
più ricca e sontuosa, di un intenso color oro. Osservo l’immagine che ho di
fronte e resto attonita. Chi è?
- Guerriera Sailor io sono Gea, la Madre Terra, madre e sposa di Urano e
quindi anche tua madre. Ascolta bene ciò che sto per rivelarti perché
l’Oracolo parla solo una volta. È giunto il tempo. I mortali hanno distrutto
questa terra. Noi divinità ci siamo dovute ritirare nell’immensità
dell’Universo perché gli stolti umani hanno perso di vista la retta via.
Ascoltami figlia mia. Il tuo compito è servire Caos, la tua spada deve essere
posta al suo servizio. La guerra non è mai la soluzione più giusta. Unisciti a
noi. Solo così potrai salvare te stessa dalla fine orribile che aspetterà a
tutti coloro che hanno osato disubbidire ai voleri degli dei. La stessa
principessa Serenity ormai non può più nulla. Le sue forze sono poca cosa in
confronto al potere del nostro signore Caos. Seguimi figlia mia.
- Michiru…
Il mio altro non è che un sussurro ma la donna che ho di fronte lo
percepisce. Si volta verso di me e mi sorride in modo materno. Mi tende la mano
ed io indecisa la guardo. Non so che fare. È il pensiero della mia amata che in
questo momento mi tormenta. Cosa ne sarà di lei se io dovessi cedere alle
lusinghe di Caos?
- Haruka…
Un richiamo. Il suo richiamo. La sua voce. Non può essere. Lei non è
qui. Sono stata io la prima ad entrare. Ho chiesto io di essere la prima perché
se non fossi riuscita a sopravvivere almeno non avrei visto le sue lacrime,
mentre adesso… adesso lei è qui davanti a me. Più bella che mai.
I capelli ricadono morbidi sulle sue esili spalle fasciate da un candido
vestito che racchiude tutti i colori del mare, le stesse sfumature dei suoi
bellissimi occhi. Le sue labbra sono distese in un dolcissimo sorriso. Un
sorriso che mi dona una gran pace. Un sorriso che non le avevo mai visto prima.
Cado in terra, o nel nulla che
mi circonda a seconda dei punti di vista. La spada si smaterializza dalle mie
mani ed io poggio i pugni chiusi sulle mie ginocchia piegate. Non so che fare.
Non so davvero cosa fare. Mi sento persa. Sola. In un mare di dubbi e di
incertezze. Dentro di me so perfettamente che questo è impossibile. Che non è
reale. Io ho lasciato Michiru fuori dalla stanza. Sono entrata da sola. Sola con
me stessa ed adesso la rivedo qui, e poi… devo credere alle parole di questa
donna che dice di essere mia madre? Mia madre. Io una madre non so neanche cosa
sia. Sono sempre cresciuta da sola. Mille anni fa ed oggi. Mia madre… cosa è
una madre.
- Una madre è colei che non ti tradirà mai. Una madre è colei che per
te sacrificherà la vita. Una madre è l’unica certezza che hai in un mondo di
dubbi e paure. Una madre è colei che non ti abbandonerà mai anche se la
deluderai, anche se la farai soffrire.
- Haruka cosa ti succede? Non ti fidi più di me? Sono io, Michiru.
Guardami. Sono la tua Michi-chan.
Alzo la testa ed osservo le due donne. Michiru è inginocchiata davanti a
me ed i suoi occhi pieni di lacrime mi trafiggono il cuore. Gea è rimasta in
piedi e mi guarda con apprensione. Entrambe mi tendono una mano. Cosa devo fare?
Devo accettare? Devo credere alle parole di questa divinità?
- Tu stessa sei una divinità figlia mia. Il tuo nome antico è Febe***.
Sei una delle Titanidi e presto, molto presto te lo posso assicurare, l’antico
lustro tornerà a splendere.
- Ti prego amore mio adesso basta con tutte queste incertezze. Fidati.
“ Ricorda queste mie parole Haruka: lì dentro sarai da sola. Sola
con te stessa. Pensa a chi ti vuole bene. Pensa a chi ti ama. ”
Come un fulmine a ciel sereno mi tornano in mente le parole di Usagi. Sarò
sola. Sola con me stessa. Non può essere. Si tratta forse di qualche trucco
della mia mente? Forse sono caduta prigioniera di qualche trabocchetto di Caos?
Haruka
è dentro ormai da parecchio tempo ed io sento le forze venir meno. Sento la sua
lotta interiore. Sento che è entrata in contatto con la parte più intima della
sua coscienza, o forse è Caos è che la sta mettendo di fronte a qualche
trucco. Sento che sta cercando di capire se ciò che sta accadendo sia reale o
frutto della sua mente. Io non posso far nulla. Non posso interferire in nessuna
maniera. Deve essere lei a decidere. Devo avere fiducia nelle sue capacità.
Devo credere nel suo buon senso.
- Usagi cosa sta accadendo? Perché sembri così preoccupata?
Mi volto in direzione di Michiru e scorgo un lieve tremore del suo
sopracciglio destro. Anche lei è in pena per Haruka. Cerco di sorriderle per
infonderle sicurezza, ma non sono certa del risultato. Io stessa ho bisogno di
qualcuno che rassicuri me.
- Non lo so Michiru. So solo che Haruka sta lottando la battaglia più
difficile della sua vita. Tutte, una volta lì dentro, affronterete la battaglia
più difficile della vostra vita.
Chiudo gli occhi e cerco di percepire ancora l’aura di Haruka ma è
sempre più debole. È come se si stesse spegnendo. Contemporaneamente anche io
mi sento sempre più debole. Non so se ciò è dovuto allo sforzo compiuto nel
tentativo di mantenere un contatto telepatico con Haruka, o solo perché
quest’ultima si sta allontanando sempre più da me. Dallo Ginzuishou.
Stringo il braccio della Senshi di Nettuno. Blocco la sua corsa verso le
porte della stanza da me, in questo momento, tanto odiata. Scuoto la testa in
senso di diniego.
- Dobbiamo avere fiducia in lei. Non possiamo fare nulla. Dobbiamo
aspettare e pregare.
Come
è possibile? Eppure la loro presenza per me è così tangibile. È così reale.
Madre. Michiru. Cosa devo fare? Perché sento il mio cuore ribellarsi a tutto ciò?
Perché non mi sento certa di ciò che sto per fare?
- Cosa ti succede Haruka? Non ti fidi più di me?
La sua voce giunge lieve ma nitida alle mie orecchie. Armoniosa come
sempre. È davvero lei? Oppure è frutto delle mie paure? Sei realmente tu amore
mio? Aiutami ti prego.
- Non è questo Michiru. Ho solo paura. E se si trattasse di un trucco di
Caos? E se volesse impossessarsi dei nostri poteri per sconfiggere Usagi? Cosa
ne sarebbe della Terra? E dell’universo? Usagi era pronta a rinunciare al suo
amore per Mamoru pur di salvare la Terra ed adesso io…
Sono interrotta da una mano che, lieve come il petalo di una rosa, si
posa sulla mia spalla. Mi volto lentamente e resto shockata. Usagi è di fronte
a me. Anche lei sembra serena.
- Haruka rilassati. È tutto finito. Sei stata via più di ciò che tu
credi. La guerra è iniziata mentre tu eri ancora qui, all’interno della Dream
‘s Room. È stata dura ma alla fine abbiamo capito. Se vogliamo donare al
genere umano pace e tranquillità è necessario ripartire dal principio.
Dobbiamo avere fiducia in Caos. Lui purificherà la Terra e poi saremo noi, in
quanto divinità, a governare sul pianeta.
Cosa? La guerra ha avuto luogo? Può essere che in così poco tempo abbia
avuto luogo questa guerra e sia bastato un nulla per porvi fine? Come è
possibile tutto ciò? Quanto tempo sono rimasta rinchiusa in questa dimensione
senza spazio né tempo? Quanto ho perso della mia vita dietro a mille dubbi e
paure?
- Quanto tempo è passato? A me sembrano trascorsi solo pochi minuti.
Mi volto verso Michiru e la vedo sorridere. Usagi si avvicina alla mia
compagna di vita ed adesso, che ho di fronte tutte e tre le donne, non posso che
notare quanto la loro bellezza sia irreale.
- Sono trascorsi due giorni terrestri. Sarebbe a dire due ore
all’interno di questa stanza. Lo scontro è stato molto duro, la potenza di
Caos è impossibile da fronteggiare. Ci ha risparmiati in cambio della nostra
fedeltà.
Come è possibile? Come hanno potuto accettare il sacrificio di milioni
di vite? Aspetta un attimo… non è possibile. Io ricordo di uno scontro a casa
di Usagi dopo aver scoperto che Mercury e Jupiter erano al servizio di Nemesi…
- Non è certo facendo il buon samaritano che riusciremo a sconfiggere
una volta per tutte Nemesi. Dobbiamo lottare e se ciò significa perdere delle
vite non possiamo tirarci indietro. Quindi mettetevi il cuore in pace, dovremo
cercare di potenziare i nostri poteri e dopo attaccheremo.
- Come puoi parlare così? Tu sei una Senshi. Il tuo compito è
proteggere la vita ad ogni costo, non puoi permettere che la vita di un essere
vivente venga ad essere spezzata.
- Anche Nemesi è un essere vivente eppure per te non fa differenza. Hai
intenzione di ucciderla lo stesso.
- Adesso basta!
Ricordo
tutto. Il nostro diverbio con Rei. Setsuna che cercava di far capire alle Inner
la necessità di lottare. È uno scontro che è avvenuto a casa di Usagi.
Ricordo ancora la rabbia della Principessa nel momento in cui abbiamo palesato
le nostre intenzioni di essere disposte a tutto pur di sconfiggere Nemesi.
Essere disposte anche a sacrificare la vita di un essere umano. Ed adesso…
adesso Usagi mi sta dicendo che è disposta ad annientare tutto il genere umano
per poi governare su una nuova umanità. Come è possibile?
- Haruka ti risulta così difficile crederci? Perché dovremmo mentirti?
È necessario sacrificare delle vite umane per ottenere la serenità. Lo hai
detto tu stessa.
Mi
volto verso Michiru e noto come i suoi occhi in questo momento mi appaiono
spenti, come se avessero perso ogni interesse per la vita. È solo un attimo però.
Dopo tornano a brillare come se avessero vita propria. Sorrido a lei. Poi senza
pensarci oltre prendo la mano che mi offre. Stringo a me il corpo esile della
mia amata, ma improvvisamente un dolore acuto al basso ventre mi assale.
Mi inginocchio in terra a
causa di un dolore acuto al basso ventre. Un urlo squarcia il silenzio del
parco. Mamoru mi sorregge tra le sue braccia mentre la mia veste bianca si
macchia pian piano di rosso. Sangue.
- Usagi cosa succede…
Non
riesco a rispondere a Mamoru il dolore è troppo forte. Chiudo gli occhi e
stringo i denti. Provo a mettermi seduta ma non ci riesco, qualcuno, forse
Mamoru me lo impedisce.
- All’interno della Dream
‘s Room devono aver ferito Haruka. Presto dobbiamo tirare fuori Haruka da lì.
- No!
Fermati Helios. Non ancora. Dobbiamo avere fiducia in lei.
- Cosa?
Lì dentro c’è Haruka ferita e tu vuoi aspettare? Come puoi essere così…
La
voce di Michiru ha sovrastato la mia richiesta. Osservo Helios e gli chiedo di
tacere. Non può parlare adesso altrimenti sarà la fine. Le altre non mi
permetterebbero di ripetere lo stesso rito.
- Michiru in questo momento
Haruka avverte solo dolore nella zona colpita.
- Taci Helios. Non continuare.
Il custode di Illusion mi
guarda e scuote il capo mestamente, poi, fissando il suo sguardo in quello di
Michiru prosegue ignorandomi bellamente.
- È Usagi la sola a riportare
sul suo corpo le ferite inferte sul corpo di Haruka. Ha bagnato col suo sangue
la pietra di Uranus così da donarle un potere maggiore, il potere della Pietra
di Luna. Ciò però ha reso più vulnerabile Usagi. È la Principessa a
soffrire, non Haruka.
Mamoru mi sorregge e
finalmente riesco a mettermi a sedere. Tutte le Senshi sono attorno a me. I
generali un po’ più indietro. Cerco di apparire serena anche se il dolore è
ancora forte.
- State tranquilli tra pochi
minuti la ferita si rimarginerà da sola. Ho donato solo parte del potere a
Haruka. Non temete.
Amy
fa un passo avanti e guarda Helios. Poi con voce bassa inizia a parlare.
- Helios, non credi che sia
meglio far uscire da lì Haruka?
- No! Dobbiamo avere fiducia.
Dobbiamo fidarci di Haruka… e di Usagi.
Sposto il mio sguardo su
Mamoru e lo ringrazio. Poggio il mio capo nell’incavo del suo collo e cerco di
rilassarmi percependo il suo profumo forte e deciso. Chiudo gli occhi e aspetto
che il dolore si plachi.
Scanso
il corpo di Michiru dal mio e la guardo smarrita. La sua mano destra impugna uno
stiletto. Istintivamente porto una mano laddove sono stata ferita. Osservo
Michiru e noto che adesso i suoi occhi sono rossi. Come se fossero iniettati di
sangue. Cado a terra. Con una mano stringo la ferita dolorante e con l’altra,
puntellandola alle mie spalle cerco un sostegno ed indietreggio terrorizzata. Il
mio sguardo si sposta su Usagi e Gea e noto dei ghigni terrificanti sui loro
volti. Indietreggio ancora terrorizzata mentre le loro risate agghiaccianti
invadono la mia testa.
Vedo i loro corpi lentamente mutare. I volti bellissimi sono sostituiti
da maschere di puro odio. I loro occhi hanno lo stesso colore del sangue e dalle
loro labbra fuoriescono dei canini appuntiti. I capelli fluttuano nell’aria e
solo adesso comprendo che sono formati da serpenti. Sono mostruosità. Dalle
loro spalle fuoriescono ali di uccello.
- Chi siete…
Riesco a balbettare questa domanda tanto è il terrore che invade il mio
corpo.
- Sorella ci ferisci. Non ti
ricordi più di noi? Certo come può la prediletta di nostro padre ricordare noi
poveri orrori della natura. Nostro padre ci ha rigettate nell’Ade per punire i
morti. Ma è bene presentarsi. Io sono Megera, l’Ira Invidiosa.
- Io sono Tisifone, la
Vendetta.
- Ed io sono Aletto, il Furore.
Osservo le tre creature che ho di fronte e resto muta. Cerco nella mia
mente di ricorda.
- Le Furie****.
Ghignano le tre figure e si preparano ad infliggermi il colpo di grazia.
Sposto la mano dalla ferita e resto sorpresa nel constatare che non c’è
sangue ed il mio sailor fuku è intatto. Bene. Avrò modo di sorprenderle. Nella
mano che nascondo dietro la schiena faccio materializzare la mia Ame no Murakumo
ed attendo il momento migliore per colpire.
È un attimo. Quella che si è presentata come Aletto è la prima a
lanciarsi all’attacco. Io resto in terra, in attesa.
È un urlo quello che squarcia l’aria. La prima delle Furie giace
agonizzante ai miei piedi.
- Aletto hai visto cosa succede
quando ci si lascia guidare dal Furore?
Vedo la figura davanti ai miei
occhi. È in terra, agonizzante. Il suo addome è squarciato da un taglio che lo
attraversa per intero orizzontalmente. Il suo sangue è rosso come il mio e, per
un attimo, mi sento colpevole. È solo un attimo però. Riacquisto
immediatamente la mia arguzia e sono pronta ad affrontare le altre due. Stringo
l’elsa della mia scimitarra in mano. E sono pronta all’attacco. Le urla di
Aletto sono strazianti. Fanno vibrare l’aria e sono terribili da sopportare,
vorrei portare le mani alle orecchie ma temo, che così facendo, abbassi troppo
la mia guardia. Resto in attesa. Guardinga. Non sarò io la prima ad agire,
anche se… anche se è strana tutta questa razionalità da parte mia.
Solitamente mi faccio guidare solo dall’istinto.
- Maledetta. Morirai per aver
ferito nostra sorella.
Le parole di Megera arrivano alle mie orecchie come tante stilettate. La
sua voce è stridente, come quella di Aletto. È pronta a saltarmi addosso ma è
fermata dalla sorella.
- L’Ira ti caratterizza
sorella, ma dobbiamo stare attente. La Vendetta deve essere lenta e dolorosa.
Tisifone. È la più pericolosa tra le tre. Lei incarna la Vendetta ed è
attenta e calcolatrice. Dovrò eliminare prima Megera e poi occuparmi di lei. Ma
non posso distrarmi per questo osservo Aletto, noto che non si muove quasi più.
Mi avvicino al suo corpo e lo sfioro con il piede, appena le sono vicina lei
artiglia la mia caviglia con le sue lunghe dita e con le unghie trafigge la mia
carne. Il dolore è lancinante ma stringo i denti. Con uno scatto mi libero
della stretta e mi allontano da lei. I suoi occhi si stanno spegnendo. Osservo
ancora per un attimo il corpo della donna. Poi mi concentro ancora sulle
avversarie rimaste.
È un attimo. Megera parte verso di me. Cerca di
affondare i suoi artigli nella mia carne ma io sono rapida e schivo ogni suo
colpo. Mi guardo attorno per individuare Tisifone e la scorgo accanto al corpo
di Aletto. Accarezza il suo capo e sembra che pianga. Mi sento morire. Sono io
la causa di tutto? È rimorso quello che sento dentro di me?
Rimorso.
Sono loro. Ho capito. Stanno cercando di indebolirmi. Stanno cercando di
colpire la mia parte più intima. Stanno tentando di farmi perdere di vista il
perché di questo scontro. Mi volto verso Tisifone e non la vedo più dove l’
ho lasciata. Dove si sarà cacciata?
- Tu pagherai per il male fatto
a mia sorella. Ti ucciderò con le mie mani.
La voce di Megera è pungente. Ad ogni sua parola il
senso di oppressione nel mio cuore aumenta. Come posso fare? Michiru. Per un
attimo ho come l’impressione di averla davanti. Il suo dolce sorriso. La
determinazione nei suoi occhi. Quella che ho visto è diversa da quella che ho
avuto sinora dinnanzi. So che lei è quella vera. Una nuova forza nasce in me.
Mi lascio trascinare dalla forza del vento. Chiudo gli occhi e l’attimo dopo
li riapro, pronta a lanciare il mio colpo.
- World shaking!
La sfera di energia parte dalla mia mano, si dirige veloce verso Megera
che resta ferma in attesa del colpo. Cerco di dare più forza possibile al
colpo. Al momento del contatto con
la mia avversaria è tanta la sorpresa. Ha fermato il tutto con una mano.
Sorride vittoriosa mentre osserva una ad una le sue dita. Come è possibile? Ho
messo tutta me stessa in questo colpo e lei lo ha respinto come se nulla fosse.
Non posso arrendermi adesso, io so di potercela fare. Io so di avere la forza
necessaria per abbattere le Furie. Se non riesco a vincere loro come posso
sperare di poter affrontare un demone potente come Killkenny? Non posso
arrendermi adesso.
Cerco di concentrarmi e di trovare la forza dentro di me. Penso ancora al
viso di Michiru. Alla sua espressione sicura al momento della lotta. Alla
serenità trasmessa mentre suona il violino. Mi concentro sulla morbidezza delle
sue labbra ed alla passione dei suoi baci. Mi concentro su di lei e su tutta la
sua essenza. Ripenso all’azzurro dei suoi occhi ed alla forza di cui è
dotata. È un attimo e la sento, la forza nascere dentro di me. Dal mio cuore.
- World shaking! Hell
Hole!
La mia sfera aumenta di dimensioni e la sua energia è oltremodo potente.
Un velo d’acqua copre la sfera di pura energia. La sento, la forza del mare in
tempesta. Il vento che soffia impetuoso e gonfia le onde. Sento come il vento ed
il mare sono divenute un’unica entità. Ecco il momento del contatto. Stavolta
non riesce a trattenere il colpo ed è colpita in pieno. E’ spinta lontana.
Non so bene cosa accade anche perché attorno a noi regna il nulla. Vedo solo
che sul suo corpo si formano delle ferite sanguinanti. È a terra, forse
incosciente. No. È morta. Il tuo
corpo si sta dissolvendo come, poco prima, è accaduto a quello di Aletto.
Adesso osservo il volto di Tisifone. Serio. Imperscrutabile. Cosa starà
architettando? Devo stare attenta, la Vendetta è qualcosa di pericoloso. La
Vendetta è un cancro che ti uccide lentamente.
- Sei rimasta sola a quanto
pare. Le tue sorelle non possono aiutarti…
- Sono anche le tue sorelle. Io
sono tua sorella o vuoi fingere di non ricordare Febe…
Febe. Io sono Febe. Ancora mi sembra assurdo. Io figlia di una divinità.
Io che sono il vento, figlia del dio del Cielo. Non posso fermarmi in inutili
riflessioni. Non so quanto tempo è trascorso da quando sono entrata qui,
potrebbero essere ore, oppure giorni, qui il tempo non è scandito in nessun
modo. Non attendo Tisifone e mi scaglio contro di lei. Devo stare attenta, ma
non posso rimanere buona in attesa. Non è nel mio carattere. Mi sorride
divertita. Sembra quasi che si aspettasse questa mossa. La colpisco una prima
volta con un calcio ma non le faccio nulla. Para il colpo con facilità. Tento
ancora ed ancora. Ma sembra inutile. Ma di cosa è fatta? Di acciaio?
Materializzo la mia Ame No Murakumo e la stringo con forza. Devo farle capire
che non ho tempo da perdere.
- Dimmi Febe non provi nessun rimorso
per come hai ucciso le tue sorelle?
Rimango seria ed osservo il suo sorriso disegnarsi sulle sue labbra.
Vuole farmi sentire in colpa. È il rimorso la sua arma. Cerco di estraniare la
mia mente. Costruisco un muro attorno alle persone più care come a volerle
difendere dalla presenza di Tisifone nella mia mente.
- Non ti sarà facile entrare
nella mia mente.
Impugno l’elsa della spada e porto la lama davanti il
mio volto. Osservo i miei occhi riflessi e, per la prima volta in vita mia, vi
leggo il timore di poter fallire. Ti prego Michiru aiutami tu!
Guardo Tisifone in viso
un’ultima volta, poi mi preparo all’attacco. Solo per un attimo ho
intravisto un sorriso sincero sul suo volto, ma è stato solo un attimo.
Congiungo le mani sull’elsa della spada. Porto la lama perpendicolarmente
sulla mia testa. Mi concentro.
- Space sword blaster!
Il fendente di Urano parte veloce verso la mia avversaria. Il potere è
immenso molto più di quello che ho avvertito quando mi sono scontrata contro
Killkenny nei pressi dell’università. Ho racchiuso i miei ricordi gioiosi in
questo colpo. È veloce. È un turbine alato. Colpisce Tisifone che si dissolve
davanti i miei occhi.
- Adesso basta figlia mia. Hai
dimostrato il tuo valore. Hai affrontato senza timore le Furie e ne sei uscita
vincitrice. Sei stata astuta e coraggiosa. Veloce e imprevedibile. Sei il vento
ed io non posso che essere fiero di te.
Chi ha parlato? Da dove proviene questa voce così profonda?
- Haruka!
* Umbriel. Chi è Umbriel? È uno dei ventisette satelliti
di Urano. Insieme a Ariel, Miranda (da qui il nome del castello di Sailor
Uranus), Titania e Oberon è uno dei cinque satelliti principali. Umbriel, per
grandezza, è il terzo satellite di Urano. Umbriel è uno dei personaggi di
Alexander Pope, per l’esattezza è l’oscuro folletto della malinconia
in The Rape of the Lock. Perché ho scelto un lupo e per di più grigio? Perché
l’animale preferito da Haruka, da ciò che ho potuto leggere in diversi siti,
è proprio il lupo. Grigio perché il colore del satellite sembra essere scuro.
**
Ame no Murakumo (chiamata anche Kusanagi) nella mitologia
shintoista rappresenta uno dei tre tesori di Yamato. Si narra che la spada fosse
stata trovata dal dio del mare e della tempesta, Susanoo, nel corpo di un
mostro, Yamata no Orochi, dotato di otto teste ed altrettante code. Per la
precisione la spada si trovava o nella quarta o nell’ottava coda del mostro.
Il nome deriva da un’altra legenda seconda la quale il prode guerriere Yamato
Takeru ricevette, in dono dalla zia, la principessa Yamato, vergine del tempio
di Ise, in dono la spada per proteggerlo dai pericoli della guerra. Il giovane
caduto in una trappola ordita da uno dei Signori della Guerra, fu imprigionato
in un cerchio di fuoco e riuscì a liberarsi grazie alla spada capace di
controllare il vento. Yamato Takeru decise di chiamare la spada Kusanagi, che
significa Spada Falciatrice d’Erba.
***
Febe è una delle Titanidi figlia di Urano e Gea. Sposa il
fratello Ceo e da lui, secondo la tradizione, ebbe Lato (o Latona), poi madre di
Apollo e Artemide, con cui talvolta è confusa.
****
Furie nella tradizione greca sono chiamate Erinni, ho preferito la
terminologia greca per far comprendere meglio il personaggio. Sono figlie di
Urano, nate dal sangue del dio fuoriuscito dopo l’evirazione ad opera di
Crono. Secondo altre tradizioni sono figlie della notte. Abitavano nell'Ade
dove, armate di flagello, amministravano la giustizia e le punizioni tra gli
inferi. Talvolta, però abbandonavano il regno dell'oltretomba per perseguitare
anche i viventi. La loro caratteristica, fuori dall’oltretomba era
perseguitare le vittime con il rimorso.
Dite
la verità… non ci speravate più! Chiedo perdono. Non è stato voluto questo
immenso ritardo. Dico la verità. È da solo due giorni che finalmente ho avuto
l’ispirazione per il capitolo. In un mese avevo scritto solo tre pagine,
mentre ieri pomeriggio si accesa la lampadina ed ecco cosa è venuto fuori.
Certo non sono molto sicura del risultato. Spero di aver fatto contenta anche
Selene89 che ama la mitologia. Per quel che riguarda Haruka è un personaggio
complesso. Spero di essere riuscita ad essere un po’ fedele al personaggio,
ammetto che certi suoi timori sono fuori dal personaggio e forse la rendono
leggermente OOC, ma vi prego prendetela per buona. Di solito scrivo solo su
Usagi, non mi sono mai cimentata con altri personaggi (escludendo la raccolta Elementi.).
Spero che si comprenda il perché ho impiegato due caratteri, quello che ho
impiegato in tutta la fic serve per descrivere ciò che avviene fuori dalla
Dream ‘s Room, il carattere Arial serve per far parlare Haruka.
Per
chi crede che il capitolo si sia concluso troppo rapidamente sappiate che tutto
è voluto.
RINGRAZIAMENTI:
-
GIROVAGHI: dopo tanto tempo eccomi qui a rispondere. So di avervi fatto
attendere molto ma spero di aver, almeno in parte, modo di farmi perdonare.
Chronos come tutti i padri è geloso della sua bambina e chi non lo sarebbe di
uno come Mamoru. La prima guerriera sembra potenziata, vedremo cosa accadrà
alle altre.
-
KIRBY: la tua recensione è delizia per i miei occhi e per i miei
polpastrelli che cliccano sulla tastiera. Proprio così! Passando ai miei
personaggi. Voglio subito dire che la tua opinione rispecchia in pieno la mia.
Però dico dell’altro. Era mia intenzione contrapporre i diversi personaggi ad
Usagi e così ne esce fuori un quadro particolare:
1)
Èos la guerriera, simile alla nipote ma molto più risoluta e
determinata di lei (spero di essere riuscita in questa rappresentazione);
2)
Caos, è il cattivo in assoluto. La parte opposta ad Usagi. Tanto buona
la prima tanto spietato il secondo, almeno ci ho provato;
3)
Chronos la divinità. Questo confronto è più difficile dato che non
credo che in questa fic comparirà Chibiusa, ma il mio tentativo voleva mettere
a confronto l’Usagi genitrice amorevole contro Chronos padre disposto a tutto
per il bene supremo.
Allora
cosa ne dici di questo mio modo di vedere i tre personaggi? Adesso sembrano un
po’ più chiari e razionali i loro comportamenti? Ce ne faranno vedere delle
belle? Forse… adesso però dimmi cosa ne pensi di questo capitolo e di come ho
caratterizzato Gea, Michiru e Usagi, in altre parole il travestimento delle tre
Furie. Sono stata brava oppure noiosa e prolissa? Aspetto un tuo commento e sono
pronta a tutto! Un bacio!
-
MIKI90: grazie per i complimenti. Sono felice che la scena di imbarazzo
sia riuscita. Sai non sono molto brava in questo genere di scene ed a volte temo
di essere stata o troppo descrittiva o di esserlo troppo poco. Spero che la
lunga attesa per questo nuovo capitolo non ti abbia delusa. A presto!
-
SAILORMOON81: innanzi tutto in bocca al lupo per il tuo romanzo, spero di
poter conoscere presto il titolo della tua opera così da poterlo leggere,
magari quando hai un po’ di tempo potresti dirmi anche di cosa parla… sapere
che la mia fic scritta per puro divertimento è letta dalla futura vincitrice
del Premio Strega od ancora del Premio Pulitzer fa aumentare il peso di questa
fic. Dovrò stare attenta a non commettere orrori ortografici e non far calare
mai il ritmo della fic rendendola noiosa e monotona. Ancora un in bocca al lupo!
-
NEPTUNE87: oddio i tuoi complimenti ogni volta mi fanno arrossire. Sei
sempre gentilissima. Grazie. Per quel che riguarda Minako e Kunzite tutto merito
delle bellissime fic di Strega_Mogana, per questi due personaggi io traggo
ispirazione dalle sue fic. Volevo ringraziarti per il commento riguardo la fic Lettera,
come faccio? Se ti dico che mentre scrivevo questa fic piangevo perché mi sono
totalmente calata nel personaggio di Usagi mi credi?
-
AINECHAN: chiedo scusa per il tempo che ti ho fatto attendere, spero che
non ricapiti più. Mi auguro solo che sia valsa la pena attendere tanto.
-
GENESIS: come vedi tu hai poco tempo per commentare, io ci metto i mezzi
per farti commentare dato che aggiorno una volta ogni due mesi. Chiedo scusa per
questo, non era certo voluto, solo se l’idea non arriva, o non mi soddisfa,
non posso scrivere. Grazie per il commento riferito ai miei personaggi, alle mie
creazioni, spero solo di non perdere credibilità agli occhi di voi lettori che
mi infondete coraggio con le vostre recensioni!
-
PRINCESSANGEL: ciao! Ti sei ripresa? Speriamo. Sono curiosa di leggere il
proseguo della fic anche perché ci hai lasciati sul più bello! Cosa posso
dirti di più? Ho perso tantissimo tempo per inventarmi qualcosa per questo
addestramento, spero solo di esserci riuscita! Adesso ti saluto che ho tanti
ringraziamenti da fare! Dimenticavo! Volevo ringraziarti per il commento
lasciato all’altra fic, Lettera, sei stata come sempre gentilissima.
-
KILLKENNY: ciao! Volevo dirti di togliere i sigilli al tuo demone e farlo
passare in modalità Beast Form perché ne avrà bisogno. Le mie guerriere sono
pronte a tutto…
-
USAGI_84: lo scorso capitolo ho smorzato la tensione inserendo le
battutine di Minako e Kunzite, stavolta ho cercato di interrompere il ritmo
descrivendo ciò che avveniva all’esterno della sala. Spero di essere riuscita
nel mio intento. Per quel che riguarda la Pietra di Luna vorrei farti io una
domanda: di che incantesimo si trattava della serie Harry Potter? Sai magari
potrei impiegarlo nell’altra mia fic, proprio sul Bambino Sopravvissuto.
Concordo in pieno con quanto da te scritto: ognuno di noi ha nel proprio cuore
la sua Pietra di Luna. Adesso però ti saluto e viva l’amour!
-
ROMANTICGIRL: sono felice di non aver urtato la tua sensibilità. A volte
credo di essere troppo rude nell’esprimere il mio giudizio ma non lo faccio
per cattiveria ma solo perché credo che ognuno di noi ha delle potenzialità
che devono essere sfruttate. Dico anche a te che mi spiace per il tempo che ti
ho fatto attendere ma ho avuto problemi di ispirazione.
-
ALE75: marzo è passato e già siamo a metà aprile, lo ammetto ci ho
impiegato un bel po’ ma spero di non avervi deluso. Volevo assicurarti che non
sono io ad aver abituato bene i miei lettori ma tutto il contrario: siete voi
che mi viziate, le vostre recensioni sono stupende! Mi danno la forza per
continuare. Grazie di cuore.
-
STREGA_MOGANA: figurati se non potrai aggiornare nei tempi e nei modi più
normali, vedi me io ancora devo commentare la tua fic Sailor Moon, la Luna
splende, quindi ti capisco benissimo. Ti do tutto il tempo che vuoi, io per
il prossimo capitolo mi prenderò un altro po’ di tempo! Quando dico che sei
la mia mentore non scherzo. Il tuo modo di scrivere, specie le AU, è davvero
unico, vorrei avere anch’io il tuo talento.
Per
quel che riguarda Minako cosa posso dirti? Posso solo dirti che a mio modo di
vedere i comici siano le persone più riservate ed introverse del mondo, non sai
mai nulla di loro, questo può farti capire cosa ne penso di Minako che è un
po’ la comica del gruppo.
Passiamo
al capitolo, come ho detto è difficile rispondere alla recensione perché è
passato tanto tempo dalla pubblicazione del XXXesimo capitolo ma posso dirti che
Usagi, forse, si lascerà al suo amore. Caos apparirà ancora, non so bene
quando. Invece sono io a farti due domande. Secondo te come ho reso Haruka? Si
è capito che il nuovo colpo della Senshi nasce dal suo amore per la guerriera
di Nettuno? Mi spiace essere stata assente per così tanto ma quando manca
l’ispirazione siamo perduti. Adesso ti lascio perché devo continuare i
ringraziamenti. A presto.
-
BUNNY 1987: sei davvero gentile, spero di essere riuscita ad emozionarti
anche con questo capitolo quasi interamente incentrato sulla figura di Haruka.
-
VALEPIGIA:
ammetto che è difficile rispondere alla tua recensione, non per il modo in cui
è scritta ma perché è trascorso tanto di quel tempo che ho quasi scordato
cosa è accaduto nel capitolo XXXesimo, e dire che l’ho scritto io! Mi spiace
ma l’empatia non c’è stata, hai dovuto aspettare un bel po’ per leggere
il nuovo capitolo, spero tu possa perdonarmi per questo madornale ritardo.
Colgo
l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno letto la mia one-shot Lettera.
È stata un’idea balzata in testa quasi per caso.
Sono
le ore 00:12 minuti ed io mi accingo a pubblicare.
Vi
do appuntamento al prossimo capitolo ma non dirò quando. Ho solo una domanda da
farvi. Secondo voi chi sarà il prossimo ad entrare?