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Autore: semplicementeme     11/04/2008    19 recensioni
"...Quando la Luna, la Terra ed il Sole saranno sullo stesso piano, quando il grande pianete azzurro inghiottirà con la sua ombra la tua stella guardiana e questa, e si colorerà della stessa tinta del sangue, allora il tuo nemico si sveglierà..."
ATTENZIONE!!
Questa FF era nata come una mia rivisitazione della prima serie, ma col procedere della stesura dei capitoli mi sono resa conto che non è perfettamente così. Sto modificando per intero la serie, inserendo anche un nemico diverso da Beryl e Metallia. Credo piuttosto di scrivere una fanfiction in cui siano presenti quasi tutti i personaggi del manga o almeno, certi, quelli delle prime quattro serie (quindi le Outer Senshi, Helios e forse anche Chibiusa). Lo tengo a precisare per chi avesse letto per caso i primi due capitoli e si aspetti di trovare, nei prossimi, gli stessi personaggi della prima serie del manga o dell'anime. Mi scuso con quanti si siano aspettati una nuova versione ed invece leggeranno una storia completamente diversa. Mi auguro solamente di poter contare sulla vostra attenzione e suoi vostri giudizi. Scusate ancora per questo cambio di programma.
Come ha scritto una tra le autrici che più amo... strano ma vero... ***On line XXXVI capitolo!***
STORIA SOSPESA
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Helios/Pegasus, Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny , Inner Senshi, Outer Senshi
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Capitolo XXXI

Ed adesso eccomi davanti le porte della Dream ‘s Room. Il mio animo è leggermente scosso da ciò che è capitato qualche minuto prima nella sala del trono. Gli altri, però, non devono aver percepito nulla. Forse solo Setsuna ha intercettato la presenza di Chronos giacché mi guarda in modo strano. Cerco di sfuggire allo sguardo della Custode delle Porte Spazio-Temporali concentrandomi sulla porta della stanza che accoglierà l’allenamento delle mie guerriere. Non posso fare a meno di notare quanto sia enorme ed il timore che incute è percepibile solo osservando i volti delle altre Senshi. Cerco Haruka con gli occhi ed appena riesco ad individuarla le faccio cenno di avvicinarsi.

È davanti a me. La mano di Mamoru si posa lieve sulla mia spalla e m’infonde il coraggio necessario dopo, amorevolmente, mi spinge a fare un passo in direzione della guerriera del vento. Osservo gli occhi blu della mia amica e non posso che porle una muta preghiera. “Fa attenzione.” In realtà non dico nulla, lei si volta lentamente e si dirige verso le ante della porta chiusa. Helios durante la nostra assenza deve aver spiegato loro come funziona all’interno la stanza senza tempo. Un giorno per noi equivale ad un’ora all’interno della stanza.

- Haruka aspetta.

La fermo quando ormai le sue mani sono a mezz’aria, pronte a fermarsi sulle ante ancora accostate. La Senshi di Urano si volta lentamente, come a voler capire perché adesso io la stia bloccando. Faccio un passo in sua direzione. Inciampo quasi sull’orlo del mio vestito tanta è la foga con cui voglio raggiungerla. Sono a pochi passi da lei e parlo con voce calma, riesco a mascherare la mia ansia.

- Dammi la tua ambra.

- Perché?

- Fidati.

Insicura la mia guerriera, la prima sorella ad affrontare questa dura prova, apre il palmo della mano destra e mi mostra la sua pietra preziosa. Emana una luce limpida e quasi capace di pulsare al ritmo del cuore della proprietaria. Nella mia mano destra faccio comparire un pugnale dalla lama argentata, il manico intarsiato da minuziose decorazioni che richiamano i miti e le leggende dell’antico regno della Luna. Affondo la sua lama nella carne del palmo sinistro della mia mano e piccole gocce iniziano ad uscire. Sento le voci dei presenti, ma sono tutte smorzate da un ordine del Custode di Illusion. Chiudo il pugno con forza e decisione. Lascio che alcune gocce vadano a macchiare la sua pietra. Le lacrime vermiglie sono subito assorbite dalla pietra. Una luce improvvisa costringe tutti a chiudere gli occhi mentre io posso vedere nitidamente il simbolo di Urano comparire sulla fronte di Haruka. Prendo il viso di Haruka tra le mani e lo abbasso così da depositarvi un bacio in fronte, dopo l’abbraccio con tutta la forza che ho in corpo.

- Perdonami se ti ho fatto soffrire. Ricorda queste mie parole Haruka: lì dentro sarai da sola. Sola con te stessa. Pensa a chi ti vuole bene. Pensa a chi ti ama.

Il mio sguardo si sofferma su Michiru e posso percepire il mare in tempesta che alberga nel suo cuore. Stringo un’ultima volta le mani della mia amica e poi la lascio andar via. Mi sento un po’ in colpa nei confronti di Michiru, in un certo qual modo le ho rubato la scena ma era necessario parlare con Haruka.

Intanto la figlia di Urano fa un passo avanti, prima di poggiare le mani sulle ante aperte si volta ancora una volta verso Michiru, le sorride per poi riportare la sua attenzione sulla porta ancora chiusa. Poggia le mani aperte sulle ante, poi è inghiottita dalla stanza. Osservo Michiru e noto come stringe le mani al seno.

- Ed adesso?

Mi volto verso Rei e le sorrido mestamente, prima di decidermi a risponderle.

- Adesso dobbiamo solo aspettare.

…e pregare.” Ma questo è un sussurro che può percepire solo Mamoru che mi abbraccia con amore.

Dove sono? Che posto è mai questo. Attorno a me solo oscurità. Freddo e gelo. Un vento gelido sferza e taglia l’aria come se fosse una lama affilata.

- Benvenuta nel tuo regno. Quello in cui ti trovi adesso è il tuo castello. Miranda Castle.

Al suono della voce mi volto di spalle e resto a bocca aperta nel momento in cui mi ritrovo davanti una donna. I lunghi capelli sono color del grano e gli occhi ricordano l'azzurro del cielo. La lunga veste blu che indossa le conferisce un’aria nobile e solenne. Mi guarda e sorride arricciando anche il naso. Si avvicina a me ed io resto immobile. Compie un giro attorno alla mia figura continuando a restare in silenzio. Non capisco cosa m’impedisca di risponderle a dovere. Non capisco perché, nonostante la sua presenza chiaramente ostile, non sono in allerta. È qualcosa d’antico e familiare, so d’averla conosciuta ma non ricordo quando e dove.

- Piccola Haruka stai tranquilla. Non temi la mia presenza perché io sono te.

Le sue parole mi lasciano sorpresa, ma allo stesso tempo sembra quasi che io fossi a conoscenza di ciò. Come è possibile? Inspiegabilmente la mia pietra inizia a brillare e una luce immensa avvolge me e l’altra figura. L’altra me stessa secondo ciò che mi ha appena rivelato. Appena tutto torna nella norma eccomi all’interno del castello. Siamo all’interno di una stanza circolare illuminata da una portafinestra da dove è possibile ammirare una delle sette lune di Urano. Osservo la stanza che è sobria. Una sola scrivania ed un’immensa libreria. Le braci del camino donano un lieve calore alla stanza altrimenti gelida. Osservo le pareti spoglie e le due poltrone poste davanti al camino, e mi sembra che, almeno una delle due, sia occupata. Mi avvicino e resto sorpresa quando scorgo un’altra me stessa, più giovane di quella che mi ha accolta all’arrivo in questa dimensione. Questa nuova Haruka, se così posso chiamarla, è dormiente, seduta su di una delle poltrone. Ai piedi dell’altra poltrona è accucciato un lupo grigio.

- Umbriel.*

Il nome esce dalle mie labbra come un sussurro. Ed appena lo pronuncio comprendo di essere finita nel passato. In un passato che non ricordo più ma che so aver vissuto. Appena udito il mio sussurro il lupo si sveglia, sembra aver percepito la mia presenza perché si mette seduto e drizza le orecchie voltando il capo in mia direzione. Faccio un passo in sua direzione e con la mano provo ad accarezzare il capo del mio amico fedele, ma è inutile. Non riesco nel mio intento. La mia mano è trasparente. Di contro Umbriel guaisce. L’altra me stessa, quella seduta sulla poltrona, sembra essersi svegliata a causa del lamento del lupo. Si stiracchia sulla poltrona e si mette a sedere in modo più composto. Solo adesso noto che indossa abiti maschili. I capelli corti, quasi quanto i miei, ricadono ribelli sulle spalle e con le lunghe dita sposta le ciocche che le coprono gli occhi azzurri. I pantaloni neri di taglio prettamente maschile, fasciano le gambe muscolose ma del tutto femminili, mentre la camicia blu è sbottonata in corrispondenza dei primi tre bottoni, lasciando intravedere il solco tra i due seni.

Non ricordavo di essere così ben dotata!

- Cosa c’è amico mio? Ti manca? Anche per me è lo stesso, ma ci ha promesso che ritornerà, dobbiamo aver fiducia in lei.

La voce che giunge alle mie orecchie è ancora impastata dal sonno. Solo adesso noto, sulla sua mano sinistra, un anello con incastonato il blasone della casata di Urano. Una sciabola corta.

Mi volto verso la figura più matura, quella con la lunga veste blu e noto che osserva il tutto con distacco, non lasciando trapelare nessuna delle sue emozioni. Osserva il tutto con indifferenza, come se quella non fosse realmente lei. Torno a guardare l’altra me stessa, quella che si alza dalla poltrona e si porta alla finestra per osservare il suo regno, il mio regno.

- Umbriel guarda. Questo posto mi sembra così buio adesso che è andata via. Lo so, sono solo una sciocca sentimentale. Non posso lasciare spazio ai sentimenti o ne risentirà la missione. Coraggio amico mio, andiamo nella sala del trono.

Si alza ed io inizio a seguirla senza curarmi di sapere cosa faccia l’altra me stessa. In questo momento ho bisogno di sapere perché lei sia così triste. Ed infondo anch’io sono triste con lei. E poi un dubbio. Non è nel mio carattere abbattermi in questa maniera, cosa è accaduto per rendere la me stessa del passato così debole?

Intanto rapita dai miei pensieri seguo le due figure. Le fiaccole poste ai lati del lungo corridoio si accendono come per magia al passaggio della padrona del castello. Umbriel si volta ogni tanto in mia direzione e la sensazione che lui percepisca la mia presenza diventa sempre più consistente. Sono dietro di loro ed Umbriel si ferma proprio davanti a me. I suoi occhi sono puntati nei miei e mi guarda. La me stessa, padrona di questo castello, si ferma e si rivolge al lupo grigio davanti a lei.

- Oggi amico sei proprio strano. Che ti prende?

Il lupo continua a tenere il suo sguardo fisso nel mio. Inconsapevolmente mi chino alla sua altezza e fisso il mio sguardo nel suo. Umbriel, come se realmente mi avesse visto, riprende il suo cammino accanto alla padrona del castello. Sembra strano riuscire a comunicare con lui anche adesso che, tecnicamente, non mi trovo nel suo tempo. Intanto ci ritroviamo nella sala del trono. Di forma rettangolare, la sala è priva di ogni ornamento ad eccezione dell’alto scanno decorato con disegni raffiguranti guerre lontane, accanto a questo, adagiata in uno scrigno ornato di velluto blu, riposa l’Ame no Murakumo**. Resto immobile ad osservarla. Brilla di luce propria conferendo alla stanza una luminosità ambrata. La mia pietra inizia a brillare come se fosse entrata in vibrazione con il mio talismano.

- Contiene un potere infinito. Lo avverti anche tu, non è così?

Mi volto verso la fonte di questa voce e capisco che si tratta della Principessa di Urano, quella dalla lunga veste blu. La osservo e vedo che i suoi occhi sono come incantati dal potere della spada. Strane luci ho visto nel suo sguardo, come se il potere dell’Ame no Murakumo fosse per lei di vitale importanza.

Ritorno a fissare la spada e mi rendo conto che mi sta chiamando. Con passo incerto mi avvicino allo scrigno senza curarmi di null’altro se non la spada. Ferma davanti ad essa non posso che restare sorpresa dalla forza che sento affiorare in me.

- Prendila. È tua di diritto.

La voce della Principessa di Urano mi fa sussultare. Non mi ero accorta che fosse al mio fianco. Sposto il mio sguardo dalla spada alla donna che si trova alla mia destra e resto sorpresa nel notare con quale avidità osservi l’arma. Istintivamente mi allontano da lei, ma tengo gli occhi fissi sull’Ame no Murakumo. Resto guardinga cercando di comprendere cosa davvero voglia da me. Perché non riesco a restare serena al suo fianco anche se so perfettamente che non può farmi nulla di male?

- Cosa ti succede Haruka? Non senti come ti sta chiamando la tua spada. La nostra spada. Impugnala. Fai scorrere dentro di te il potere dell’Ame non Murakumo. Fai scorrere dentro di te il potere di nostro padre, il dio Urano.

Indietreggio spaventata. I suoi occhi sono diventati vacui. Privi di luce. Spenti. Indietreggio ancora ed ancora fino a che non mi ritrovo con le spalle al muro. Umbriel inizia a ringhiare in direzione mia e della Principessa di Urano, mentre l’altra me stessa non capisce il comportamento dell’animale.

- Se vuoi la spada perché non te la prendi da sola? È lì a portata di mano. Cosa c’è? Hai forse paura?

Cerco di mantenere la calma anche se è difficile. Uno stato di ansia si sta impossessando di me. Cosa mi succede. Perché non riesco a ragionare con la dovuta calma? Perché sento che sta per accadere qualcosa di terribile? Il vento sussurra qualcosa di tremendo anche se non capisco cosa. Sento solo un lamento. So di non avere molto tempo a disposizione. Lentamente mi separo dal muro mantenendo la guardia alta. Non posso sbagliare. Non adesso per lo meno. Avanzo lentamente in direzione della Principessa di Urano. Lei resta ferma, come se si aspettasse un mio attacco. Avanzo verso di lei con uno scatto veloce. La vedo ghignare, è una trappola, lo immaginavo. A pochi passi da lei cambio la mia direzione e passandole a fianco mi porto verso lo scrigno che contiene la spada leggendaria di Urano. La impugno senza pensarci su e appena stringo l’elsa nella mia mano mi sento pervadere da una gran potenza.

- Chi sei e cosa vuoi da me?

La mia voce è ferma e sicura. Il mio animo trema, ma una nuova forza esplode nel mio corpo. Osservo la donna dinnanzi a me e noto che è ancora tranquilla. I suoi occhi vuoti mi fissano ma non mi vedono. Solo adesso mi accorgo di non essere più nel mio castello. Attorno a me vedo solo oscurità. Sembra di essere in una dimensione sospesa nel nulla. Dove diamine mi trovo?

- Sei nel vuoto Principessa di Urano. O per meglio dire sei in ciò che resta di Urano. Cioè il nulla.

Resto pietrificata. Cosa vuole dire? Urano. Il mio pianeta, distrutto? Non è possibile. È solo un inganno. Deve essere un inganno, non può essere diversamente. Io so per certo che non è così.

Stringo maggiormente l’elsa della mia spada e mi preparo ad attaccare. Lei è me stessa, ma io so che non è così. Il suo animo è oscuro, percepisco cattiveria e rabbia. Questa non sono io.

- Ti sbagli mia cara. Io sono te. Io sono quella te che tu hai sempre tenuto a bada nel tuo cuore. Quella te di cui hai tanta paura. Io sono la parte razionale del tuo animo. La parte che hai sempre messo da parte perché hai dato sempre sfogo al tuo istinto. Adesso però basta. È arrivato il momento di piegarsi alla realtà.

Tremo a causa delle sue parole. Tremo per il timore di ciò che ha detto. Cosa vuol dire? Perché mi sta dicendo ciò? Perché, in cuor mio, so che sta dicendo il vero? Sono mille gli interrogativi che assalgono la mia mente. Lei è la mia parte oscura, oppure è davvero la mia parte razionale. Io… sono forse una servitrice di Caos?

- Proprio così mia dolce Haruka. Il tuo compito è servire il nostro signore Caos. Ma non per forza devi credere che Lui sia il male…

- Non è possibile. Tu stai mentendo. Io non servirò mai Caos.

Stringo con maggiore vigore l’elsa della spada fino a farmi male. Spero solo che il dolore riesca a far sparire questa sensazione di male al cuore. Io non sono una traditrice. Io non posso abbandonare così le mie amiche.

La mia principessa.

Michiru.

Stringo la mia pietra. La mia ambra.

- Uranus power, make up!

Una foglia si posa sulla mia mano, poi sono assalita dal vento. Un turbine che forse potrebbe apparire infernale agli occhi di altri ma non per me. Accarezza la mia pelle. Solletica il mio collo. Gioca con i miei capelli. È parte di me. Mi fa dono della sua forza. Appena tutto tace sento una nuova forza dentro di me. Non sono più Haruka Ten ‘ou, adesso sono Sailor Uranus.

Osservo la mia avversaria. Lei resta ferma immobile. Questa staticità non mi piace.

Io sono il vento.

Io non resto mai ferma.

Io sono la vita.

Io sono sfuggente.

Mentre lei… lei no.

È statica. Immobile. Ferma. Morta.

- Chi sei? Tu non sei me.

Non credo alle sue parole. Non sono vere. Io non posso tradire così le mie amiche più care. Io non posso lasciarmi sopraffare dal male. Io non voglio lasciarmi sopraffare dal male. Non posso servire Caos.

Mentre rimugino su questi pensieri non mi accorgo di come la donna davanti a me stia cambiando il suo aspetto.

I capelli color del grano diventano più lunghi ed il loro colore ricorda tanto le sfumature dell’autunno. Caldi e rilassanti alla stessa maniera.

Gli occhi diventano di un intenso blu che ricorda i mari più profondi.

Resto sorpresa nel trovarmi di fronte una donna bellissima che emana un’aura di generosità. La veste blu è stata sostituita da una veste ancora più ricca e sontuosa, di un intenso color oro. Osservo l’immagine che ho di fronte e resto attonita. Chi è?

- Guerriera Sailor io sono Gea, la Madre Terra, madre e sposa di Urano e quindi anche tua madre. Ascolta bene ciò che sto per rivelarti perché l’Oracolo parla solo una volta. È giunto il tempo. I mortali hanno distrutto questa terra. Noi divinità ci siamo dovute ritirare nell’immensità dell’Universo perché gli stolti umani hanno perso di vista la retta via. Ascoltami figlia mia. Il tuo compito è servire Caos, la tua spada deve essere posta al suo servizio. La guerra non è mai la soluzione più giusta. Unisciti a noi. Solo così potrai salvare te stessa dalla fine orribile che aspetterà a tutti coloro che hanno osato disubbidire ai voleri degli dei. La stessa principessa Serenity ormai non può più nulla. Le sue forze sono poca cosa in confronto al potere del nostro signore Caos. Seguimi figlia mia.

- Michiru…

Il mio altro non è che un sussurro ma la donna che ho di fronte lo percepisce. Si volta verso di me e mi sorride in modo materno. Mi tende la mano ed io indecisa la guardo. Non so che fare. È il pensiero della mia amata che in questo momento mi tormenta. Cosa ne sarà di lei se io dovessi cedere alle lusinghe di Caos?

- Haruka…

Un richiamo. Il suo richiamo. La sua voce. Non può essere. Lei non è qui. Sono stata io la prima ad entrare. Ho chiesto io di essere la prima perché se non fossi riuscita a sopravvivere almeno non avrei visto le sue lacrime, mentre adesso… adesso lei è qui davanti a me. Più bella che mai.

I capelli ricadono morbidi sulle sue esili spalle fasciate da un candido vestito che racchiude tutti i colori del mare, le stesse sfumature dei suoi bellissimi occhi. Le sue labbra sono distese in un dolcissimo sorriso. Un sorriso che mi dona una gran pace. Un sorriso che non le avevo mai visto prima.

Cado in terra, o nel nulla che mi circonda a seconda dei punti di vista. La spada si smaterializza dalle mie mani ed io poggio i pugni chiusi sulle mie ginocchia piegate. Non so che fare. Non so davvero cosa fare. Mi sento persa. Sola. In un mare di dubbi e di incertezze. Dentro di me so perfettamente che questo è impossibile. Che non è reale. Io ho lasciato Michiru fuori dalla stanza. Sono entrata da sola. Sola con me stessa ed adesso la rivedo qui, e poi… devo credere alle parole di questa donna che dice di essere mia madre? Mia madre. Io una madre non so neanche cosa sia. Sono sempre cresciuta da sola. Mille anni fa ed oggi. Mia madre… cosa è una madre.

- Una madre è colei che non ti tradirà mai. Una madre è colei che per te sacrificherà la vita. Una madre è l’unica certezza che hai in un mondo di dubbi e paure. Una madre è colei che non ti abbandonerà mai anche se la deluderai, anche se la farai soffrire.

- Haruka cosa ti succede? Non ti fidi più di me? Sono io, Michiru. Guardami. Sono la tua Michi-chan.

Alzo la testa ed osservo le due donne. Michiru è inginocchiata davanti a me ed i suoi occhi pieni di lacrime mi trafiggono il cuore. Gea è rimasta in piedi e mi guarda con apprensione. Entrambe mi tendono una mano. Cosa devo fare? Devo accettare? Devo credere alle parole di questa divinità?

- Tu stessa sei una divinità figlia mia. Il tuo nome antico è Febe***. Sei una delle Titanidi e presto, molto presto te lo posso assicurare, l’antico lustro tornerà a splendere.

- Ti prego amore mio adesso basta con tutte queste incertezze. Fidati.

Ricorda queste mie parole Haruka: lì dentro sarai da sola. Sola con te stessa. Pensa a chi ti vuole bene. Pensa a chi ti ama.

Come un fulmine a ciel sereno mi tornano in mente le parole di Usagi. Sarò sola. Sola con me stessa. Non può essere. Si tratta forse di qualche trucco della mia mente? Forse sono caduta prigioniera di qualche trabocchetto di Caos?

Haruka è dentro ormai da parecchio tempo ed io sento le forze venir meno. Sento la sua lotta interiore. Sento che è entrata in contatto con la parte più intima della sua coscienza, o forse è Caos è che la sta mettendo di fronte a qualche trucco. Sento che sta cercando di capire se ciò che sta accadendo sia reale o frutto della sua mente. Io non posso far nulla. Non posso interferire in nessuna maniera. Deve essere lei a decidere. Devo avere fiducia nelle sue capacità. Devo credere nel suo buon senso.

- Usagi cosa sta accadendo? Perché sembri così preoccupata?

Mi volto in direzione di Michiru e scorgo un lieve tremore del suo sopracciglio destro. Anche lei è in pena per Haruka. Cerco di sorriderle per infonderle sicurezza, ma non sono certa del risultato. Io stessa ho bisogno di qualcuno che rassicuri me.

- Non lo so Michiru. So solo che Haruka sta lottando la battaglia più difficile della sua vita. Tutte, una volta lì dentro, affronterete la battaglia più difficile della vostra vita.

Chiudo gli occhi e cerco di percepire ancora l’aura di Haruka ma è sempre più debole. È come se si stesse spegnendo. Contemporaneamente anche io mi sento sempre più debole. Non so se ciò è dovuto allo sforzo compiuto nel tentativo di mantenere un contatto telepatico con Haruka, o solo perché quest’ultima si sta allontanando sempre più da me. Dallo Ginzuishou.

Stringo il braccio della Senshi di Nettuno. Blocco la sua corsa verso le porte della stanza da me, in questo momento, tanto odiata. Scuoto la testa in senso di diniego.

- Dobbiamo avere fiducia in lei. Non possiamo fare nulla. Dobbiamo aspettare e pregare.

Come è possibile? Eppure la loro presenza per me è così tangibile. È così reale. Madre. Michiru. Cosa devo fare? Perché sento il mio cuore ribellarsi a tutto ciò? Perché non mi sento certa di ciò che sto per fare?

- Cosa ti succede Haruka? Non ti fidi più di me?

La sua voce giunge lieve ma nitida alle mie orecchie. Armoniosa come sempre. È davvero lei? Oppure è frutto delle mie paure? Sei realmente tu amore mio? Aiutami ti prego.

- Non è questo Michiru. Ho solo paura. E se si trattasse di un trucco di Caos? E se volesse impossessarsi dei nostri poteri per sconfiggere Usagi? Cosa ne sarebbe della Terra? E dell’universo? Usagi era pronta a rinunciare al suo amore per Mamoru pur di salvare la Terra ed adesso io…

Sono interrotta da una mano che, lieve come il petalo di una rosa, si posa sulla mia spalla. Mi volto lentamente e resto shockata. Usagi è di fronte a me. Anche lei sembra serena.

- Haruka rilassati. È tutto finito. Sei stata via più di ciò che tu credi. La guerra è iniziata mentre tu eri ancora qui, all’interno della Dream ‘s Room. È stata dura ma alla fine abbiamo capito. Se vogliamo donare al genere umano pace e tranquillità è necessario ripartire dal principio. Dobbiamo avere fiducia in Caos. Lui purificherà la Terra e poi saremo noi, in quanto divinità, a governare sul pianeta.

Cosa? La guerra ha avuto luogo? Può essere che in così poco tempo abbia avuto luogo questa guerra e sia bastato un nulla per porvi fine? Come è possibile tutto ciò? Quanto tempo sono rimasta rinchiusa in questa dimensione senza spazio né tempo? Quanto ho perso della mia vita dietro a mille dubbi e paure?

- Quanto tempo è passato? A me sembrano trascorsi solo pochi minuti.

Mi volto verso Michiru e la vedo sorridere. Usagi si avvicina alla mia compagna di vita ed adesso, che ho di fronte tutte e tre le donne, non posso che notare quanto la loro bellezza sia irreale.

- Sono trascorsi due giorni terrestri. Sarebbe a dire due ore all’interno di questa stanza. Lo scontro è stato molto duro, la potenza di Caos è impossibile da fronteggiare. Ci ha risparmiati in cambio della nostra fedeltà.

Come è possibile? Come hanno potuto accettare il sacrificio di milioni di vite? Aspetta un attimo… non è possibile. Io ricordo di uno scontro a casa di Usagi dopo aver scoperto che Mercury e Jupiter erano al servizio di Nemesi…

- Non è certo facendo il buon samaritano che riusciremo a sconfiggere una volta per tutte Nemesi. Dobbiamo lottare e se ciò significa perdere delle vite non possiamo tirarci indietro. Quindi mettetevi il cuore in pace, dovremo cercare di potenziare i nostri poteri e dopo attaccheremo.

- Come puoi parlare così? Tu sei una Senshi. Il tuo compito è proteggere la vita ad ogni costo, non puoi permettere che la vita di un essere vivente venga ad essere spezzata.

- Anche Nemesi è un essere vivente eppure per te non fa differenza. Hai intenzione di ucciderla lo stesso.

- Adesso basta!

Ricordo tutto. Il nostro diverbio con Rei. Setsuna che cercava di far capire alle Inner la necessità di lottare. È uno scontro che è avvenuto a casa di Usagi. Ricordo ancora la rabbia della Principessa nel momento in cui abbiamo palesato le nostre intenzioni di essere disposte a tutto pur di sconfiggere Nemesi. Essere disposte anche a sacrificare la vita di un essere umano. Ed adesso… adesso Usagi mi sta dicendo che è disposta ad annientare tutto il genere umano per poi governare su una nuova umanità. Come è possibile?

- Haruka ti risulta così difficile crederci? Perché dovremmo mentirti? È necessario sacrificare delle vite umane per ottenere la serenità. Lo hai detto tu stessa.

Mi volto verso Michiru e noto come i suoi occhi in questo momento mi appaiono spenti, come se avessero perso ogni interesse per la vita. È solo un attimo però. Dopo tornano a brillare come se avessero vita propria. Sorrido a lei. Poi senza pensarci oltre prendo la mano che mi offre. Stringo a me il corpo esile della mia amata, ma improvvisamente un dolore acuto al basso ventre mi assale.

Mi inginocchio in terra a causa di un dolore acuto al basso ventre. Un urlo squarcia il silenzio del parco. Mamoru mi sorregge tra le sue braccia mentre la mia veste bianca si macchia pian piano di rosso. Sangue.

- Usagi cosa succede…

Non riesco a rispondere a Mamoru il dolore è troppo forte. Chiudo gli occhi e stringo i denti. Provo a mettermi seduta ma non ci riesco, qualcuno, forse Mamoru me lo impedisce.

- All’interno della Dream ‘s Room devono aver ferito Haruka. Presto dobbiamo tirare fuori Haruka da lì.

- No! Fermati Helios. Non ancora. Dobbiamo avere fiducia in lei.

- Cosa? Lì dentro c’è Haruka ferita e tu vuoi aspettare? Come puoi essere così…

La voce di Michiru ha sovrastato la mia richiesta. Osservo Helios e gli chiedo di tacere. Non può parlare adesso altrimenti sarà la fine. Le altre non mi permetterebbero di ripetere lo stesso rito.

- Michiru in questo momento Haruka avverte solo dolore nella zona colpita.

- Taci Helios. Non continuare.

Il custode di Illusion mi guarda e scuote il capo mestamente, poi, fissando il suo sguardo in quello di Michiru prosegue ignorandomi bellamente.

- È Usagi la sola a riportare sul suo corpo le ferite inferte sul corpo di Haruka. Ha bagnato col suo sangue la pietra di Uranus così da donarle un potere maggiore, il potere della Pietra di Luna. Ciò però ha reso più vulnerabile Usagi. È la Principessa a soffrire, non Haruka.

Mamoru mi sorregge e finalmente riesco a mettermi a sedere. Tutte le Senshi sono attorno a me. I generali un po’ più indietro. Cerco di apparire serena anche se il dolore è ancora forte.

- State tranquilli tra pochi minuti la ferita si rimarginerà da sola. Ho donato solo parte del potere a Haruka. Non temete.

Amy fa un passo avanti e guarda Helios. Poi con voce bassa inizia a parlare.

- Helios, non credi che sia meglio far uscire da lì Haruka?

- No! Dobbiamo avere fiducia. Dobbiamo fidarci di Haruka… e di Usagi.

Sposto il mio sguardo su Mamoru e lo ringrazio. Poggio il mio capo nell’incavo del suo collo e cerco di rilassarmi percependo il suo profumo forte e deciso. Chiudo gli occhi e aspetto che il dolore si plachi.

Scanso il corpo di Michiru dal mio e la guardo smarrita. La sua mano destra impugna uno stiletto. Istintivamente porto una mano laddove sono stata ferita. Osservo Michiru e noto che adesso i suoi occhi sono rossi. Come se fossero iniettati di sangue. Cado a terra. Con una mano stringo la ferita dolorante e con l’altra, puntellandola alle mie spalle cerco un sostegno ed indietreggio terrorizzata. Il mio sguardo si sposta su Usagi e Gea e noto dei ghigni terrificanti sui loro volti. Indietreggio ancora terrorizzata mentre le loro risate agghiaccianti invadono la mia testa.

Vedo i loro corpi lentamente mutare. I volti bellissimi sono sostituiti da maschere di puro odio. I loro occhi hanno lo stesso colore del sangue e dalle loro labbra fuoriescono dei canini appuntiti. I capelli fluttuano nell’aria e solo adesso comprendo che sono formati da serpenti. Sono mostruosità. Dalle loro spalle fuoriescono ali di uccello.

- Chi siete…

Riesco a balbettare questa domanda tanto è il terrore che invade il mio corpo.

- Sorella ci ferisci. Non ti ricordi più di noi? Certo come può la prediletta di nostro padre ricordare noi poveri orrori della natura. Nostro padre ci ha rigettate nell’Ade per punire i morti. Ma è bene presentarsi. Io sono Megera, l’Ira Invidiosa.

- Io sono Tisifone, la Vendetta.

- Ed io sono Aletto, il Furore.

Osservo le tre creature che ho di fronte e resto muta. Cerco nella mia mente di ricorda.

- Le Furie****.

Ghignano le tre figure e si preparano ad infliggermi il colpo di grazia. Sposto la mano dalla ferita e resto sorpresa nel constatare che non c’è sangue ed il mio sailor fuku è intatto. Bene. Avrò modo di sorprenderle. Nella mano che nascondo dietro la schiena faccio materializzare la mia Ame no Murakumo ed attendo il momento migliore per colpire.

È un attimo. Quella che si è presentata come Aletto è la prima a lanciarsi all’attacco. Io resto in terra, in attesa.

È un urlo quello che squarcia l’aria. La prima delle Furie giace agonizzante ai miei piedi.

- Aletto hai visto cosa succede quando ci si lascia guidare dal Furore?

Vedo la figura davanti ai miei occhi. È in terra, agonizzante. Il suo addome è squarciato da un taglio che lo attraversa per intero orizzontalmente. Il suo sangue è rosso come il mio e, per un attimo, mi sento colpevole. È solo un attimo però. Riacquisto immediatamente la mia arguzia e sono pronta ad affrontare le altre due. Stringo l’elsa della mia scimitarra in mano. E sono pronta all’attacco. Le urla di Aletto sono strazianti. Fanno vibrare l’aria e sono terribili da sopportare, vorrei portare le mani alle orecchie ma temo, che così facendo, abbassi troppo la mia guardia. Resto in attesa. Guardinga. Non sarò io la prima ad agire, anche se… anche se è strana tutta questa razionalità da parte mia. Solitamente mi faccio guidare solo dall’istinto.

- Maledetta. Morirai per aver ferito nostra sorella.

Le parole di Megera arrivano alle mie orecchie come tante stilettate. La sua voce è stridente, come quella di Aletto. È pronta a saltarmi addosso ma è fermata dalla sorella.

- L’Ira ti caratterizza sorella, ma dobbiamo stare attente. La Vendetta deve essere lenta e dolorosa.

Tisifone. È la più pericolosa tra le tre. Lei incarna la Vendetta ed è attenta e calcolatrice. Dovrò eliminare prima Megera e poi occuparmi di lei. Ma non posso distrarmi per questo osservo Aletto, noto che non si muove quasi più. Mi avvicino al suo corpo e lo sfioro con il piede, appena le sono vicina lei artiglia la mia caviglia con le sue lunghe dita e con le unghie trafigge la mia carne. Il dolore è lancinante ma stringo i denti. Con uno scatto mi libero della stretta e mi allontano da lei. I suoi occhi si stanno spegnendo. Osservo ancora per un attimo il corpo della donna. Poi mi concentro ancora sulle avversarie rimaste.

È un attimo. Megera parte verso di me. Cerca di affondare i suoi artigli nella mia carne ma io sono rapida e schivo ogni suo colpo. Mi guardo attorno per individuare Tisifone e la scorgo accanto al corpo di Aletto. Accarezza il suo capo e sembra che pianga. Mi sento morire. Sono io la causa di tutto? È rimorso quello che sento dentro di me?

Rimorso.

Sono loro. Ho capito. Stanno cercando di indebolirmi. Stanno cercando di colpire la mia parte più intima. Stanno tentando di farmi perdere di vista il perché di questo scontro. Mi volto verso Tisifone e non la vedo più dove l’ ho lasciata. Dove si sarà cacciata?

- Tu pagherai per il male fatto a mia sorella. Ti ucciderò con le mie mani.

La voce di Megera è pungente. Ad ogni sua parola il senso di oppressione nel mio cuore aumenta. Come posso fare? Michiru. Per un attimo ho come l’impressione di averla davanti. Il suo dolce sorriso. La determinazione nei suoi occhi. Quella che ho visto è diversa da quella che ho avuto sinora dinnanzi. So che lei è quella vera. Una nuova forza nasce in me. Mi lascio trascinare dalla forza del vento. Chiudo gli occhi e l’attimo dopo li riapro, pronta a lanciare il mio colpo.

- World shaking!

La sfera di energia parte dalla mia mano, si dirige veloce verso Megera che resta ferma in attesa del colpo. Cerco di dare più forza possibile al colpo. Al momento del contatto con la mia avversaria è tanta la sorpresa. Ha fermato il tutto con una mano. Sorride vittoriosa mentre osserva una ad una le sue dita. Come è possibile? Ho messo tutta me stessa in questo colpo e lei lo ha respinto come se nulla fosse. Non posso arrendermi adesso, io so di potercela fare. Io so di avere la forza necessaria per abbattere le Furie. Se non riesco a vincere loro come posso sperare di poter affrontare un demone potente come Killkenny? Non posso arrendermi adesso.

Cerco di concentrarmi e di trovare la forza dentro di me. Penso ancora al viso di Michiru. Alla sua espressione sicura al momento della lotta. Alla serenità trasmessa mentre suona il violino. Mi concentro sulla morbidezza delle sue labbra ed alla passione dei suoi baci. Mi concentro su di lei e su tutta la sua essenza. Ripenso all’azzurro dei suoi occhi ed alla forza di cui è dotata. È un attimo e la sento, la forza nascere dentro di me. Dal mio cuore.

- World shaking! Hell Hole!

La mia sfera aumenta di dimensioni e la sua energia è oltremodo potente. Un velo d’acqua copre la sfera di pura energia. La sento, la forza del mare in tempesta. Il vento che soffia impetuoso e gonfia le onde. Sento come il vento ed il mare sono divenute un’unica entità. Ecco il momento del contatto. Stavolta non riesce a trattenere il colpo ed è colpita in pieno. E’ spinta lontana. Non so bene cosa accade anche perché attorno a noi regna il nulla. Vedo solo che sul suo corpo si formano delle ferite sanguinanti. È a terra, forse incosciente. No. È morta. Il tuo corpo si sta dissolvendo come, poco prima, è accaduto a quello di Aletto.

Adesso osservo il volto di Tisifone. Serio. Imperscrutabile. Cosa starà architettando? Devo stare attenta, la Vendetta è qualcosa di pericoloso. La Vendetta è un cancro che ti uccide lentamente.

- Sei rimasta sola a quanto pare. Le tue sorelle non possono aiutarti…

- Sono anche le tue sorelle. Io sono tua sorella o vuoi fingere di non ricordare Febe

Febe. Io sono Febe. Ancora mi sembra assurdo. Io figlia di una divinità. Io che sono il vento, figlia del dio del Cielo. Non posso fermarmi in inutili riflessioni. Non so quanto tempo è trascorso da quando sono entrata qui, potrebbero essere ore, oppure giorni, qui il tempo non è scandito in nessun modo. Non attendo Tisifone e mi scaglio contro di lei. Devo stare attenta, ma non posso rimanere buona in attesa. Non è nel mio carattere. Mi sorride divertita. Sembra quasi che si aspettasse questa mossa. La colpisco una prima volta con un calcio ma non le faccio nulla. Para il colpo con facilità. Tento ancora ed ancora. Ma sembra inutile. Ma di cosa è fatta? Di acciaio? Materializzo la mia Ame No Murakumo e la stringo con forza. Devo farle capire che non ho tempo da perdere.

- Dimmi Febe non provi nessun rimorso per come hai ucciso le tue sorelle?

Rimango seria ed osservo il suo sorriso disegnarsi sulle sue labbra. Vuole farmi sentire in colpa. È il rimorso la sua arma. Cerco di estraniare la mia mente. Costruisco un muro attorno alle persone più care come a volerle difendere dalla presenza di Tisifone nella mia mente.

- Non ti sarà facile entrare nella mia mente.

Impugno l’elsa della spada e porto la lama davanti il mio volto. Osservo i miei occhi riflessi e, per la prima volta in vita mia, vi leggo il timore di poter fallire. Ti prego Michiru aiutami tu!

Guardo Tisifone in viso un’ultima volta, poi mi preparo all’attacco. Solo per un attimo ho intravisto un sorriso sincero sul suo volto, ma è stato solo un attimo. Congiungo le mani sull’elsa della spada. Porto la lama perpendicolarmente sulla mia testa. Mi concentro.

- Space sword blaster!

Il fendente di Urano parte veloce verso la mia avversaria. Il potere è immenso molto più di quello che ho avvertito quando mi sono scontrata contro Killkenny nei pressi dell’università. Ho racchiuso i miei ricordi gioiosi in questo colpo. È veloce. È un turbine alato. Colpisce Tisifone che si dissolve davanti i miei occhi.

- Adesso basta figlia mia. Hai dimostrato il tuo valore. Hai affrontato senza timore le Furie e ne sei uscita vincitrice. Sei stata astuta e coraggiosa. Veloce e imprevedibile. Sei il vento ed io non posso che essere fiero di te.

Chi ha parlato? Da dove proviene questa voce così profonda?

- Haruka!

* Umbriel. Chi è Umbriel? È uno dei ventisette satelliti di Urano. Insieme a Ariel, Miranda (da qui il nome del castello di Sailor Uranus), Titania e Oberon è uno dei cinque satelliti principali. Umbriel, per grandezza, è il terzo satellite di Urano. Umbriel è uno dei personaggi di Alexander Pope, per l’esattezza è l’oscuro folletto della malinconia in The Rape of the Lock. Perché ho scelto un lupo e per di più grigio? Perché l’animale preferito da Haruka, da ciò che ho potuto leggere in diversi siti, è proprio il lupo. Grigio perché il colore del satellite sembra essere scuro.

** Ame no Murakumo (chiamata anche Kusanagi) nella mitologia shintoista rappresenta uno dei tre tesori di Yamato. Si narra che la spada fosse stata trovata dal dio del mare e della tempesta, Susanoo, nel corpo di un mostro, Yamata no Orochi, dotato di otto teste ed altrettante code. Per la precisione la spada si trovava o nella quarta o nell’ottava coda del mostro. Il nome deriva da un’altra legenda seconda la quale il prode guerriere Yamato Takeru ricevette, in dono dalla zia, la principessa Yamato, vergine del tempio di Ise, in dono la spada per proteggerlo dai pericoli della guerra. Il giovane caduto in una trappola ordita da uno dei Signori della Guerra, fu imprigionato in un cerchio di fuoco e riuscì a liberarsi grazie alla spada capace di controllare il vento. Yamato Takeru decise di chiamare la spada Kusanagi, che significa Spada Falciatrice d’Erba.

*** Febe è una delle Titanidi figlia di Urano e Gea. Sposa il fratello Ceo e da lui, secondo la tradizione, ebbe Lato (o Latona), poi madre di Apollo e Artemide, con cui talvolta è confusa.

**** Furie nella tradizione greca sono chiamate Erinni, ho preferito la terminologia greca per far comprendere meglio il personaggio. Sono figlie di Urano, nate dal sangue del dio fuoriuscito dopo l’evirazione ad opera di Crono. Secondo altre tradizioni sono figlie della notte. Abitavano nell'Ade dove, armate di flagello, amministravano la giustizia e le punizioni tra gli inferi. Talvolta, però abbandonavano il regno dell'oltretomba per perseguitare anche i viventi. La loro caratteristica, fuori dall’oltretomba era perseguitare le vittime con il rimorso.

Dite la verità… non ci speravate più! Chiedo perdono. Non è stato voluto questo immenso ritardo. Dico la verità. È da solo due giorni che finalmente ho avuto l’ispirazione per il capitolo. In un mese avevo scritto solo tre pagine, mentre ieri pomeriggio si accesa la lampadina ed ecco cosa è venuto fuori. Certo non sono molto sicura del risultato. Spero di aver fatto contenta anche Selene89 che ama la mitologia. Per quel che riguarda Haruka è un personaggio complesso. Spero di essere riuscita ad essere un po’ fedele al personaggio, ammetto che certi suoi timori sono fuori dal personaggio e forse la rendono leggermente OOC, ma vi prego prendetela per buona. Di solito scrivo solo su Usagi, non mi sono mai cimentata con altri personaggi (escludendo la raccolta Elementi.). Spero che si comprenda il perché ho impiegato due caratteri, quello che ho impiegato in tutta la fic serve per descrivere ciò che avviene fuori dalla Dream ‘s Room, il carattere Arial serve per far parlare Haruka.

Per chi crede che il capitolo si sia concluso troppo rapidamente sappiate che tutto è voluto.

RINGRAZIAMENTI:

- GIROVAGHI: dopo tanto tempo eccomi qui a rispondere. So di avervi fatto attendere molto ma spero di aver, almeno in parte, modo di farmi perdonare. Chronos come tutti i padri è geloso della sua bambina e chi non lo sarebbe di uno come Mamoru. La prima guerriera sembra potenziata, vedremo cosa accadrà alle altre.

- KIRBY: la tua recensione è delizia per i miei occhi e per i miei polpastrelli che cliccano sulla tastiera. Proprio così! Passando ai miei personaggi. Voglio subito dire che la tua opinione rispecchia in pieno la mia. Però dico dell’altro. Era mia intenzione contrapporre i diversi personaggi ad Usagi e così ne esce fuori un quadro particolare:

1) Èos la guerriera, simile alla nipote ma molto più risoluta e determinata di lei (spero di essere riuscita in questa rappresentazione);

2) Caos, è il cattivo in assoluto. La parte opposta ad Usagi. Tanto buona la prima tanto spietato il secondo, almeno ci ho provato;

3) Chronos la divinità. Questo confronto è più difficile dato che non credo che in questa fic comparirà Chibiusa, ma il mio tentativo voleva mettere a confronto l’Usagi genitrice amorevole contro Chronos padre disposto a tutto per il bene supremo.

Allora cosa ne dici di questo mio modo di vedere i tre personaggi? Adesso sembrano un po’ più chiari e razionali i loro comportamenti? Ce ne faranno vedere delle belle? Forse… adesso però dimmi cosa ne pensi di questo capitolo e di come ho caratterizzato Gea, Michiru e Usagi, in altre parole il travestimento delle tre Furie. Sono stata brava oppure noiosa e prolissa? Aspetto un tuo commento e sono pronta a tutto! Un bacio!

- MIKI90: grazie per i complimenti. Sono felice che la scena di imbarazzo sia riuscita. Sai non sono molto brava in questo genere di scene ed a volte temo di essere stata o troppo descrittiva o di esserlo troppo poco. Spero che la lunga attesa per questo nuovo capitolo non ti abbia delusa. A presto!

- SAILORMOON81: innanzi tutto in bocca al lupo per il tuo romanzo, spero di poter conoscere presto il titolo della tua opera così da poterlo leggere, magari quando hai un po’ di tempo potresti dirmi anche di cosa parla… sapere che la mia fic scritta per puro divertimento è letta dalla futura vincitrice del Premio Strega od ancora del Premio Pulitzer fa aumentare il peso di questa fic. Dovrò stare attenta a non commettere orrori ortografici e non far calare mai il ritmo della fic rendendola noiosa e monotona. Ancora un in bocca al lupo!

- NEPTUNE87: oddio i tuoi complimenti ogni volta mi fanno arrossire. Sei sempre gentilissima. Grazie. Per quel che riguarda Minako e Kunzite tutto merito delle bellissime fic di Strega_Mogana, per questi due personaggi io traggo ispirazione dalle sue fic. Volevo ringraziarti per il commento riguardo la fic Lettera, come faccio? Se ti dico che mentre scrivevo questa fic piangevo perché mi sono totalmente calata nel personaggio di Usagi mi credi?

- AINECHAN: chiedo scusa per il tempo che ti ho fatto attendere, spero che non ricapiti più. Mi auguro solo che sia valsa la pena attendere tanto.

- GENESIS: come vedi tu hai poco tempo per commentare, io ci metto i mezzi per farti commentare dato che aggiorno una volta ogni due mesi. Chiedo scusa per questo, non era certo voluto, solo se l’idea non arriva, o non mi soddisfa, non posso scrivere. Grazie per il commento riferito ai miei personaggi, alle mie creazioni, spero solo di non perdere credibilità agli occhi di voi lettori che mi infondete coraggio con le vostre recensioni!

- PRINCESSANGEL: ciao! Ti sei ripresa? Speriamo. Sono curiosa di leggere il proseguo della fic anche perché ci hai lasciati sul più bello! Cosa posso dirti di più? Ho perso tantissimo tempo per inventarmi qualcosa per questo addestramento, spero solo di esserci riuscita! Adesso ti saluto che ho tanti ringraziamenti da fare! Dimenticavo! Volevo ringraziarti per il commento lasciato all’altra fic, Lettera, sei stata come sempre gentilissima.

- KILLKENNY: ciao! Volevo dirti di togliere i sigilli al tuo demone e farlo passare in modalità Beast Form perché ne avrà bisogno. Le mie guerriere sono pronte a tutto…

- USAGI_84: lo scorso capitolo ho smorzato la tensione inserendo le battutine di Minako e Kunzite, stavolta ho cercato di interrompere il ritmo descrivendo ciò che avveniva all’esterno della sala. Spero di essere riuscita nel mio intento. Per quel che riguarda la Pietra di Luna vorrei farti io una domanda: di che incantesimo si trattava della serie Harry Potter? Sai magari potrei impiegarlo nell’altra mia fic, proprio sul Bambino Sopravvissuto. Concordo in pieno con quanto da te scritto: ognuno di noi ha nel proprio cuore la sua Pietra di Luna. Adesso però ti saluto e viva l’amour!

- ROMANTICGIRL: sono felice di non aver urtato la tua sensibilità. A volte credo di essere troppo rude nell’esprimere il mio giudizio ma non lo faccio per cattiveria ma solo perché credo che ognuno di noi ha delle potenzialità che devono essere sfruttate. Dico anche a te che mi spiace per il tempo che ti ho fatto attendere ma ho avuto problemi di ispirazione.

- ALE75: marzo è passato e già siamo a metà aprile, lo ammetto ci ho impiegato un bel po’ ma spero di non avervi deluso. Volevo assicurarti che non sono io ad aver abituato bene i miei lettori ma tutto il contrario: siete voi che mi viziate, le vostre recensioni sono stupende! Mi danno la forza per continuare. Grazie di cuore.

- STREGA_MOGANA: figurati se non potrai aggiornare nei tempi e nei modi più normali, vedi me io ancora devo commentare la tua fic Sailor Moon, la Luna splende, quindi ti capisco benissimo. Ti do tutto il tempo che vuoi, io per il prossimo capitolo mi prenderò un altro po’ di tempo! Quando dico che sei la mia mentore non scherzo. Il tuo modo di scrivere, specie le AU, è davvero unico, vorrei avere anch’io il tuo talento.

Per quel che riguarda Minako cosa posso dirti? Posso solo dirti che a mio modo di vedere i comici siano le persone più riservate ed introverse del mondo, non sai mai nulla di loro, questo può farti capire cosa ne penso di Minako che è un po’ la comica del gruppo.

Passiamo al capitolo, come ho detto è difficile rispondere alla recensione perché è passato tanto tempo dalla pubblicazione del XXXesimo capitolo ma posso dirti che Usagi, forse, si lascerà al suo amore. Caos apparirà ancora, non so bene quando. Invece sono io a farti due domande. Secondo te come ho reso Haruka? Si è capito che il nuovo colpo della Senshi nasce dal suo amore per la guerriera di Nettuno? Mi spiace essere stata assente per così tanto ma quando manca l’ispirazione siamo perduti. Adesso ti lascio perché devo continuare i ringraziamenti. A presto.

- BUNNY 1987: sei davvero gentile, spero di essere riuscita ad emozionarti anche con questo capitolo quasi interamente incentrato sulla figura di Haruka.

- VALEPIGIA: ammetto che è difficile rispondere alla tua recensione, non per il modo in cui è scritta ma perché è trascorso tanto di quel tempo che ho quasi scordato cosa è accaduto nel capitolo XXXesimo, e dire che l’ho scritto io! Mi spiace ma l’empatia non c’è stata, hai dovuto aspettare un bel po’ per leggere il nuovo capitolo, spero tu possa perdonarmi per questo madornale ritardo.

Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno letto la mia one-shot Lettera. È stata un’idea balzata in testa quasi per caso.

Sono le ore 00:12 minuti ed io mi accingo a pubblicare.

Vi do appuntamento al prossimo capitolo ma non dirò quando. Ho solo una domanda da farvi. Secondo voi chi sarà il prossimo ad entrare?

   
 
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