Anime & Manga > HunterxHunter
Segui la storia  |       
Autore: shinigami di fiori    20/10/2013    3 recensioni
Volevo scoprire di più su di loro, volevo farlo per proteggere la mia famiglia, il mio gruppo, il mio branco. Le ceneri degli umani ora sfiorano il mio muso intriso di terrore e il mio pelo bianco mentre tutto viene inghiottito nelle fiamme. Loro sono gli umani, la feccia che distrusse la mia vita e disintegrato quella dei miei familiari e amici. Il mio aspetto può assomigliare al loro ma non sapranno mai che a partecipare all'esame sarà Shelia, io, un lupo. Salve questa è la mia prima FF su HXH, se vi ho incuriosito date un'occhiata (dalla trama si può capire il mio amore per i lupi) buona lettura
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gon Freecss, Hisoka, Killua Zaoldyeck, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Una luce…L’ASTA”
Mi alzai di colpo, senza curarmi di chi potesse esserci.
-Arg…- Mi tenni la schiena, faceva terribilmente male.
-Bende-? Domandai, guardandomi la schiena.
Non sentii più il peso del collare e, toccandomi il collo, notai un’accurata medicazione alle zone della pelle consumate.
-Cosa diavolo è successo-? Domandai tenendomi la testa.
-Oltretutto…Dove sono-?  Dissi, notando di essere dentro ad uno strano edificio ormai divenuto una rovina.
C'erano macerie ovunque e rigogliosa edera rivestire i muri.
Pioveva, ed io ero sistemata su un divano con una coperta.
-Ah, Daiki- urlai.
Feci per alzarmi ma qualcosa afferrò il mio braccio e mi fece ricadere sul divano.
-Ma che-? Mi girai.
-Sembra che tu ti sia ripresa- Disse una familiarissima voce mentre teneva saldo il mio polso.
-HISOKA!!, Che ci fai qui-? Domandai cercando disperatamente di staccarmi dalla presa.
-Chi lo sa…Il destino vuole farci incontrare in continuazione- Disse, tirandomi all’indietro e facendomi cadere sulle sue gambe.
-Che diamine…- Non riuscii a finire la frase che il suo sorriso malizioso mi fece arrossire.
Mi sollevai subito.
-Non ho tempo da perdere qui, devo trovare Daiki-  Dissi, cercando di levare il rossore dalle guance.
Mi tenevo in piedi a fatica, dolorante per la schiena ferita.
Hisoka rimase seduto, ad osservarmi compiaciuto e con le braccia conserte.
Alzai il naso in alto.
-Daiki, è qui vicino- Dissi.
Corsi verso l’unica porta e provai ad aprirla.
Sentii qualcosa di fastidioso avvolgermi il collo…Appiccicoso.
Non riuscii ad aprire la porta a causa di una strana forza che mi continuava a tirare delicatamente, ma con forza, indietro.
-Perché non riesco ad avvicinarmi alla porta-? Domandai.
Un altro strattone mi trascinò all’indietro di parecchi metri e mi fece sbattere contro una persona.
Alzai lo sguardo e vidi Hisoka con l’indice alzato, sorridente come al solito.
“Gyo”
Notai un’aura rosa avvolgermi il collo…
-Il capo ti ha affidata a me…Ha un notevole interesse per le creature come voi- Mi disse a bassa voce, scuotendo a destra e a sinistra l’indice.
-Tsk, non sono mica il tuo cane- Gli dissi, toccandomi il collo.
Con uno strattone, questa volta doloroso, mi avvicinò alle sue labbra.
-Dovrai comportanti comunque come tale- Mi sorrise.
Il silenzio fu interrotto dall’apertura della porta.
Mi girai.
Entrarono degli strani individui tra cui riconobbi il ragazzo responsabile della strage all’asta la sera prima e l’uomo che era con lui: Una ragazza dai capelli rosa legati da un codino verde acqua e con un vestito tendente al viola. Un’altra donna, con un lungo naso e una camicia fuxia piuttosto scollata. Un ragazzo dall’aspetto innocente,dai biondi capelli e con due occhi verdi luccicanti. Un uomo grande, musoloso con i capelli abbastanza lunghi sul grigio scuro e vestito per la maggior parte di pelliccia. Un uomo biondo dall’aspetto arrogante e con le mani nelle tasche della felpa bianca con le strisce verdi. Un altro uomo, con i lunghi capelli neri legati in un codino e un kimono viola scuro tendente al blu, con una katana equipaggiata. Un ragazzo basso, dai lunghi capelli che impedivano ai miei occhi di individuare i suoi. Una ragazza dall’aria innoqua con un paio di occhiali da vista e un maglione grigio accompagnato da una collana d’oro che le ricadeva sul seno.  Il più strano di tutti era uno tutto fasciato che sembrava una mummia…Riuscivo a scorgere solo i suoi occhi spalancati e i suoi enormi guantoni da boxe rossi. Quello su cui cadde la mia attenzione era alto, aveva i capelli neri pettinati all’indietro e luccicanti, la carnagione bianca, due occhi neri e una croce sulla fronte, per non parlare degli antichi orecchini che aveva indosso.
Era vestito con un abito nero ricoperto di pelliccia bianca all’altezza delle spalle, sotto non aveva nient’altro e lo lasciava aperto e cadente lungo le sue gambe.
In mano, semplicemente un libro che chiuse poco dopo.
“Odore di ognuno di loro…Memorizzato”
I miei occhi scattarono, come una cinepresa…La presenza di tutti quegli strani individui mi disturbava e cominciò a battermi forte il cuore.
L’istinto da lupo prese il sopravvento, così come anche la mia forma.
La testa abbassata e il ringhio sulla bocca dimostrava il mio nervosismo e la mia agitazione.
-Splendida…Proprio come l’ hai descritta tu, Machi- Disse, voltandosi verso la ragazza dai capelli rosa, che sorrise.
-Cosa? C’è un altro lupo oltre quello che abbiamo recuperato-? Chiese il ragazzo artefice della tragedia all’asta...Lo chiamavano Feitan.
“Altro lupo? Deve essere per forza Daiki”
-D-dove avete portato il mio amico-? Chiesi, rompendo i chiacchiericci tra loro.
Una mano mi prese per la gola e mi sbatté contro muro, crepandolo.
Tossii alcune gocce di sangue, aprii gli occhi e vidi Feitan con uno strano sguardo assassino.
-Non hai diritto a fare domande…Sei tu che devi rispondere alle nostre- La sua voce mi mise paura.
-Feitan, lasciala- Disse quello che pareva essere il capo.
Sentendo quelle parole mi lasciò e, con un balzo all’indietro, mi allontanai.
Respirai affannosamente sia per lo spavento sia per la paura.
Il capo cominciò a camminare piano verso di me, senza nessuna espressione in volto.
Tornata lupo indietreggiai, ma qualcosa mi tirò dal collo, impedendomi di continuare a scappare.
Ormai era davanti a me e io ricambiavo la sua espressione impassibile con un ringhio feroce e selvaggio.
-Vuoi vedere il tuo amico-? Mi domandò.
Drizzai le orecchie a quella domanda e lo guardai con i miei occhi gialli pieni di domande che preferii soffocare dentro di me.
Annui cominciano a scodinzolare.
Cominciò a camminare verso la porta.
Lo seguii e uscimmo dalla stanza.
In silenzio.
“Questi tizi sono pericolosi…” Pensai senza abbassare la guardia.
-Non si è ancora svegliato da ieri sera- Mi disse, spezzando l’atmosfera silenziosa di quel luogo, accompagnato dal suono delle gocce di pioggia.
Sembrava una specie di orchestra di suoni: i suoi passi, lenti e decisi. La pioggia, un dolce accompagnamento. I miei artigli sul suolo, ogni passo più potenti per la voglia di rivedere Daiki sano e salvo.
Una porta d’acciaio ci separava.
-è qui dentro- Mi disse, guardando la porta.
Il grande portone d’acciaio si aprì, rivelando il lupo sdraiato a terra, privo di sensi.
“Daiki”
Corsi verso di lui accarezzandolo.
-Questo odore…Sei tu Shelia-? Mi domandò, cercando di rimettersi in piedi.
-Si, non preoccuparti…Ti fa male qualcosa-? Domandai, ma il lupo aveva già posto gli occhi su un’altra figura…Poco distante da me.
I suoi occhi si spalancarono…Tremarono…Misero a fuoco la figura sfocata di quell’uomo.
-Tu sei…-
“Quegli occhi…Quell’odore…Lui è qui…”
Daiki si alzò barcollante, e cercò di trovare l’equilibrio su tutte e quattro le zampe.
Si scagli contro il suo obbiettivo, senza togliergli gli occhi di dosso.
Qualcosa lo bloccò, una gomitata dell’uomo possente vestito con la pelliccia lo costrinse al suolo.
-Ohi, ohi, vacci piano Uvo…Così gli spezzerai la schiena- Disse il samurai.
-Capo, sembrava proprio intenzionato ad ucciderti- Disse Uvo guardando il capo malizioso.
“Cosa?Possibile chw quell’uomo sia…”? Pensai, scrutando il capo.
-Hei hei, sta fermo o te ne darò un’altra- Disse l’uomo.
Non riuscivo a dire nulla, guardavo la scena pietrificata dal terrore.
Daiki ringhiava, cercando di liberarsi.
-Non fategli male, vi prego- Urlai, vedendo le strette di Uvo farsi più violente.
Il capo si avvicinò al lupo, intrappolato sotto il corpo del bestione.
-è questo l’altro lupo di cui parlavi, Hisoka-? Domandò, scrutando Daiki.
-Si, l’altro è proprio questa bambina- Disse, strattonandomi verso di lui.
-Tu…- la voce di Daiki…Si sentì per la prima volta.
Il silenzio avvolse la stanza.
Mi girai piano verso di lui.
“D-Daiki”
-Tu sei il ragazzo di allora? Sei la persona che mi accolse nella sua vita alla città delle stelle cadenti-? Domandò Daiki, sapendo già la risposta.
Il capo, con le mani in tasca, lo scrutò percorrendo con gli occhi quel muso confuso dagli occhi tremanti.
-RISPONDIMI-! Ringhiò Daiki, venendo nuovamente azzittito dalla stretta di Uvo.
-Daiki…- Sussurrai guardandolo tristemente.
I membri guardarono la scena in maniere indifferente e con gli sguardi impassibili.
-Che cosa intendi dire-? Un tono freddo, senza il minimo pudore trapassò tra le orecchie di Daiki.
-Sono io…DAIKI-! Ringhiò il lupo, cominciando a cadere nella tristezza.
-Cosa stai dicendo-? Domandò, tirando fuori il suo libro.
Il respiro di Daiki si bloccò…Il suo cuore batteva forte…Così forte che potevo percepirne il movimento dal petto coperto di pelo.
I suoi occhi grigi luccicavano, riflettendo la cupa luce di quella giornata piovosa.
-Tu…Non ricordi-? Uvo lasciò la presa, accontentandosi di tenerlo per la catena.
Il lupo nascose la coda tra le gambe…Si era sempre sentito bene con lui, adesso invece…Aveva paura.
-Daiki…Questo nome era l’unica cosa che mi rimaneva di te…Me lo hai donato tu- Sussurrò Daiki, abbassando la testa.
-Capo…Di cosa sta parlando-? Domandò il tizio con la catana.
-Non ne ho la minima idea…Nobunaga- Disse, chiudendo sia gli occhi che il libro.
Seconda fitta al cuore e all’anima…
“Tutto…Sta scomparendo tutto…Per cosa ho vagato tutta la vita? Ho dedicato le mie energie per ricontrarlo…Non ricorda”
Mi vennero le lacrime agli occhi.
-eppure questo lupo dice di conoscerla, capo- Disse Machi, la ragazza dai capelli rosa.
-Probabilmente solo un cane randagio di quelli che vagavano per la città delle stelle cadenti- Disse, girandosi e incamminandosi.
Daiki aveva smesso di guardarlo…Il terreno gli sembrava più interessante.
-Solo…Un cane randagio…Hai ragione- Sussurrò, assumendo la forma di un ragazzo, dai capelli umidi sciolti sul viso, le gocce d’acqua piovana gli accarezzavano le guance.
Si alzò in piedi, i capelli gli coprivano gli occhi.
-D-Daiki, molto probabilmente lui…- Cercai di farlo sentire meglio ma venni  interrotta.
-Non chiamarmi così…Ti prego- Adesso a bagnargli il viso erano le sue lacrime…il suo dolore.
Mi bloccai.
Mi sorrise…Un sorriso stranamente dolce nonostante la situazione.
-Shelia...- Mi sussurrò, avvicinandosi a me.
Uvo cercò di tirarlo a sè con la catena, ma la volontà di Daiki non lo fece fermare.
-Io…Mi ero promesso di ritrovarlo, avevo promesso che lo avrei trovato anche a costo di setacciare il mondo intero...Adesso mi pento….Di aver fatto quella promessa- Mi disse, raggiungendomi.
Lo guardai…i miei occhi ora a stento trattenevano le lacrime.
-Alla fine è proprio vero…Darsia aveva ragione…I componenti del mio branco avevano ragione…Io…Avevo torto- La sua voce era colma di tristezza.
-Daiki, ti prego- Abbassai lo sguardo.
-Non chiamarmi più in quel modo…Io…Non ho un nome-
Avevo cominciato a singhiozzare…I miei occhi gialli adesso erano pieni di lacrime.
-Shelia…Dentro di me qualcosa ha già smesso di vivere…E credo proprio che sia la volontà che sta facendo vivere te...-
Detto questo, il biondo con l’aria egoista di nome Phinks lo colpì al collo, facendolo svenire.
-DAIKI- Tornai un lupo, corsi verso quell’uomo, accerchiata dalle lacrime che si erano staccate dai gialli iridi colmi di disperazione.
Qualcosa mi strinse il collo e mi bloccai, tirando con forza.
“Come un cane al guinzaglio” Pensai, fissando Hisoka, stranamente serio.
Mi voltai verso il capo, che aveva assistito a tutta la scena.
-Bastardo, chi diavolo sei-?
Girò lentamente lo sguardo.
-kuroro, capo della Genei Ryodan, meglio conosciuta come brigata fantasma-.
-Brigata…Fantasma-?
 
 
“Shelia, grazie di avermi aiutato, di avermi sostenuto. Io, credo di essermi arreso, il mio cuore è troppo debole e la mia anima si è rotta…Non credo di poter continuare a lottare. Quindi per favore…Resisti ancora un po’ va bene”?
                                                                                                                                          Pensieri di Daiki…No...Di un lupo senza nome.
 
 
 
 
 
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > HunterxHunter / Vai alla pagina dell'autore: shinigami di fiori