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Autore: Pollon138    11/04/2008    3 recensioni
Cosa succederebbe se, dopo aver ucciso Itachi, Sasuke venisse salvato da Naruto? E se il moro decidesse di mettersi con Sakura pur non amandola veramente, ma solo per rivivere il clan? Riuscirà Naruto a esprimere i suoi veri sentimenti o rimarrà un segreto fra lui e Hinata? Spoiler per chi segue la serie italina!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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,Capitolo 1: Ricordi

“Una casa buia e triste” ecco cosa si trovava a pensare un ragazzo dai bellissimi capelli biondi quando posava gli azzurrissimi occhi sul portone di un enorme villa all’ estremo del villaggio. La costruzione era molto grande e imponente e, all’ interno di quel cancello oscuro si nascondeva una specie di piccolo paradiso: piante e fiori ricoprivano ogni angolo che non fosse sulla strada perfettamente lastricata, le case erano in assoluto stile orientale leggermente sollevate dal terreno e con un piccolo giardino zen sul retro, ognuno fornito del suo laghetto e della classica fontanella di bambù. Nonostante quello sfarzo una sola persona ora abitava in quell’ immensità di spazio.

La persona in questione era Sasuke Uchiha che, dopo la morte di Itachi Uchiha (e in generale di tutti i possessori dello sharingan tranne Kakashi), era rimasto l’ ultimo discendete della casata del ventaglio.

Il biondo che sostava davanti a quella porta da almeno venti minuti grattandosi la testa, era invece Naruto Uzumaki, il bel portatore della kitzune no Kiyuubi, il ragazzo che aveva salvato il vendicatore da morte certa.

Infatti Naruto aveva rinvenuto Sasuke disteso svenuto accanto a suo fratello Itachi. Morto. Attorno a loro fiamme e distruzione. In quello scenario apocalittico il biondo aveva preso Sasuke letteralmente in braccio e lo aveva trasportato lontano dal calore procurandosi infinite ustioni alcune talmente gravi da non essere state potute curare nemmeno dal demone dentro di lui, che pure si era agitato come se avesse saggiato la potenza delle fiamme. Compiuto il suo dovere era stramazzato al suolo svenuto.

A trovarli era stato Kakashi che aveva trasportato entrambi all’ospedale sotto le cure della quinta Hokage in persona e, naturalmente, di Sakura che non l’ aveva smessa un momento di correre da una stanza all’ altra per circondare di mille attenzioni i due “Malcapitati”. Per riprendersi dalla grave situazione in cui si trovavano i due avevano impiegato circa un anno, anno in cui la popolazione di Konoha aveva avuto più che il tempo per sparlare dell’ erede Uchiha. Ad avere l’ idea per risolvere la situazione era stato Shikamaru, che aveva convinto Tsunade a dire la più grossa bugia di tutta la sua vita. Quando la Yondaime ci ripensava le veniva ancora da ridere al pensiero di con quanta sfacciataggine aveva spacciato per verità quell’ enorme frottola davanti ai saggi e al popolo, tutto per quel baka che la chiamava nonna!

*Flashback*

Quel giorno pioveva a dirotto, e le gocce di pioggia battevano sulle tegole di lamina del tetto della residenza dell’ Hokage.

Tsunade  dormiva con il braccio poggiato sopra una pila di carte da compilare, conciliata dal suono dell’ acqua.

Ad un tratto la porta dell’ ufficio si spalancò di botto rivelando la faccia del giovane  Nara. Tsunade si svegliò di botto e disse debolmente “S-si?” “Tsunade –sama abbiamo un problema!” “Shi- shikamaru? Che ci fai qui?” “Volevo parlarle a riguardo di Uchiha Sasuke” “Che? é scappato di nuovo?” “No no, ma stiamo temendo per la sua incolumità, nel villaggio si sono formati alcuni gruppi: quello più estremista crede che l’ Uchiha debba essere eliminato perchè rimanendo qui procurerebbe solo guai; altri pensano che andrebbe allontanato definitivamente dal villaggio con il divieto di farvi ritorno; pochi sono quelli che vogliono Sasuke-kun intorno ai loro famigliari...”

“Questo è un bel problema...”

La Quinta si grattò la testa in cerca di un ‘idea, ma fu Shikamaru a proporgliene una più che valida.

Quel pomeriggio Tsunade riunì i saggi del villaggio e alcuni dei membri delle casate maggiori per un importante comunicazione.

Dopo averli fatti accomodare, e dopo che tutto il chiaccericcio formatosi si fu spento , la donna parlò:

“Vi ho riuniti qui tutti signori, per comunicarvi una cosa che troppo a lungo vi ho taciuto” si fermò per creare una pausa d’ effetto e poi riprese: “Vorrei chiarire soprattutto un’ incresciosa situazione creatasi intorno a Uchiha Sasuke. Perchè vi sia tutto chiaro partirò dal principio: quando inviaste Naruto e Jiraya  per avvertirmi della vostra scelta di proclamarmi Hokage, io vagavo con Shizune diciamo... da un paese all’ altro... Comunque, una sera dopo esserci... riposate... stavamo scap... cioè, stavamo attraversando la città e, nella fretta, persi di vista Shizune. In quel momento cominciò a piovere e essendo uscita un pò dal centro non trovai niente di meglio che una grotta per ripararmi da quel temporale.

Dopo varie ore aspettando invano che smettesse mi ero assopita sopra uno spuntone di roccia. Più tardi, fui svegliata dalla conversazione di due persone: una incappucciata, una che pareva un mostro da quanto grossa e per la lunga coda di legno che gli spuntava dal mantello. Fu proprio quest’ ultimo che mi fece letteralmente sobbalzare: si trattava di una lunga tunica nera con dei segni rossi di nuvole, potete ben immaginare a che gruppo appartenesse...” Tutta la sala pendeva dalle labbra della donna. “Quello era un Akatsuki.” Cori di stupore si levarono un pò dappertutto, ma Tsunade con un segno perentorio gli zittì di colpo “ Vi prego signori fatemi continuare! Allora, stavo dicendo... Scesi lungo la roccia attenta a non far rumore e mi sporsi per sentire la conversazione. Ora vi racconterò per filo e per segno quello che sentii ma vi prego di non interrompermi altrimenti sarò costretta ad andarmene.” Cenni d’ assenso ovunque “Bene allora l’ uomo dalla lunga tunica fu il primo a parlare e disse: <  Allora, porti qualche novità riguardo a Orochimaru e al portatore dello sharingan? >   <  Si, mio signore, Orochimaru-sama ha impresso il sigillo su Sasuke-kun e conta sul fatto che in meno di un anno lui sarà nelle sue mani. Purtroppo temo  non lo potrà utilizzare prima di tre anni perchè nelle condizioni in cui si trova dovrà presto cambiare corpo...   > <  Bene, non ho nessuna intenzione di trovarmi un Orochimaru munito del potere dell’ occhio maledetto...  > < Si, signore credo che lei abbia ragione, Orochimaru-sama ha già lasciato l’ Akatsuki ?>< Si, e credo che stia tramando qualcosa contro di noi.... Tu non ne sai niente? >< Mio signore no, non ancora, ultimamente Orochimaru- sama è molto chiuso in se stesso e non si confida nemmeno con i suoi fidi. Si spera che quando arriverà l’ Uchiha il suo carattere migliori.. .>< Non mi interessa! E riguardo a... > ma quel punto un forte rumore mi fece trasalire e, inavvertitamente, feci cadere alcune pietre così non riuscii a sentire il resto del discorso anche perchè i due si dileguarono, probabilmente alla ricerca di un luogo più appartato per discutere. Rimasi in quel luogo ancora per una ventina di minuti, poi mi decisi cautamente a scendere e ad uscire, già pronta per una battaglia, che però non avvenne, perchè fuori non era rimasto nessuno. Tornata al villaggio ritrovai Shizune, e le spiegai solo vagamente dov’ ero stata e perchè.

Qualche settimana dopo incontrai per l’ appunto Jiraya e Naruto, che cercarono in tutti i modi di convincermi a diventare Hokage, ma dopo il discorso che avevo sentito non avevo nessuna intenzione di dovermi accollare anche quella responsabilità, perchè sapevo che presto o tardi  il problema Akatsuki si sarebbe ripresentato. A farmi cambiare idea fu Naruto, che la sera dopo il nostro incontro si era messo a parlottare con Jiraya di quello che era successo all’ Uchiha e di quanto fosse preoccupato per lui. Quel ragazzino mi stava già molto simpatico per il suo temperamento testardo e pasticcione, ma dopo aver avuto lo scontro con Orochimaru e aver saggiato anche il suo coraggio, giunsi alla conclusione che era meglio tenerlo sotto stretta sorveglianza, in modo da tener d’ occhio anche il giovane Uchiha. Jiraya-sama, a cui invece avevo rivelato tutto, mi disse che, cercando informazioni, era giunto alla conclusione che la situazione stava rapidamente degenerando, e qui la mia decisione: stabilii che Sasuke Uchiha fosse avvertito.

“Quindici giorni dopo, il giovane vendicatore era nel mio ufficio. Spiegai senza mezzi termini cos’era successo e cosa questo comportasse, parlando in modo schietto e diretto. Gli chiesi se volesse fingere di assecondare i piani di Orochimaru e di tenersi sempre in contatto con me o con Jiraya. Il ragazzo si prese alcuni minuti per riflettere e poi accettò. Dovemmo avvertire anche Kakashi che tentava in tutti i modi di convincere il ragazzo a non andarsene, ma per il resto tutto filò liscio. Capite bene il motivo per cui non ho potuto avvertire nessuno del nostro piano: non volevo che nessun altro venisse coinvolto, e soprattutto che qualcosa sfuggisse di bocca  a qualcuno. L’ Uchiha ha fedelmente seguito i nostri ordini, se pur con qualche difficoltà, tranne per un fatto: gli avevamo ordinato di lasciare vivo Orochimaru per scoprire chi fosse la spia che lo tradiva, ma non ha retto alla pressione a cui quel mostro lo sottoponeva per avere il suo corpo, e lo ha eliminato. Questo è tutto, se c’è qualcuno che dovete punire sono io, e non Sasuke, che non ha fatto altro che seguire i miei ordini”.

Tsunade sollevò lo sguardo che fino a quel momento aveva tenuto abbassato e guardò con sofferenza la moltitudine di facce basite che ricambiavano lo sguardo. Finalmente un anziano prese la parola: “E... nessun altro lo sa?” “No, per l’ incolumità del villaggio non abbiamo... non ho voluto coinvolgere nessun altro” “E riguardo la morte di Itachi Uchiha?” “quella non era programmata, è stato l’ Uchiha maggiore ad aggredire il fratello, e non viceversa, il resto è stato inevitabile.”

Gli anziani si guardarono l’ un l’ altro e poi un altro di loro parlò: “Vuole dire che il ragazzo che volevamo 'Eliminare' dovrebbe meritarsi un medaglia al valore?” “No, Sasuke non vuole alcunché, solamente che sia lasciato in pace... Si rammarica di non aver detto nulla ai suoi amici, che lo hanno inseguito rischiando la vita per lui, ma in fondo è contento perchè grazie a questa missione ha realizzato la sua massima aspirazione: uccidere il fratello e tutti i possessori dello sharingan”.

Dopo alcuni minuti di pesante silenzio, il consiglio si chiuse nella sala per deliberare, mentre Tsunade rimaneva rispettosamente fuori attendendone l’ esito.

Circa due ore dopo uscirono e il più anziano di loro disse: “Abbiamo preso la nostra decisione: Uchiha Sasuke verrà lasciato in pace e, anzi trattato con rispetto da tutti al villaggio. Potete riferirgli che non verrà più considerato un ninja traditore e, inoltre, potrà affrontare tutti gli esami per salire di grado” poi a voce più altra “CHE LA NOTIZIA VENGA DIFFUSA NELL’ INTERO VILLAGGIO! “

Tsunade sospirò di sollievo: Il piano era riuscito!  

*Fine Flashback*

Da quel fatidico giorno le cose erano tornate quasi alla normalità, tranne per il fatto che Sasuke trattava con una costantemente maggiore freddezza Naruto. Non lo voleva ammettere ma si era infastidito parecchio nel sentirsi dire che a salvarlo era stato quell’ usuratonkachi, quando era sempre stato il contrario.

Ed ora quello stesso ragazzo che lo aveva salvato se ne stava lì fissando imbambolato quel portone tetro che non si decideva a varcare.   

 ___________________________________Spazio dell' autrice!!___________________________________________________

Ok, è la mia prima fanfic per favore siate clementi, ma se non vi piace ditelo pure sono bene accette critiche di qualunque genere! >\\\<
  
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