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Autore: Pipia    20/10/2013    7 recensioni
Harry e Louis fanno parte della band One Direction. La Modest non permette loro di mostrarsi e dopo un periodo di relazione segreta Louis lascia Harry.
Lo fa unicamente perché pensa che sia la mossa giusta da compiere per non fargli vivere una vita nascosti.
Dopo diversi mesi di sguardi fuggenti, frecciatine, contatti e concerti, Harry fa la prima mossa e cerca di riprendersi ciò che è suo.
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* Fanfiction Slash, contenente una prima parte introspettiva e una seconda fluff/erotica. Se sei omofobo o comunque non ti piace il genere stai lontano da questa ff :)
*Ship : Larry + accenni Ziam
Genere: Angst, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

 

What happened to us?

 

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Harry Styles guardava il soffitto della suite. Era steso sul divano di pelle rossa, con le lunghe gambe su un bracciolo, incrociate. Un braccio ricadeva sul pavimento, l’altro appoggiato sulla pancia accarezzava la camicia a cuori bianchi su sfondo nero.
Sentì il tintinnio delle chiavi e dei movimenti dietro di sé, ma non si mosse da quella posizione finché Niall non gli si parò davanti. Si accucciò vicino a lui, per osservarlo da un’angolazione migliore.
-Sicuro che non vuoi venire?- domandò, con un sorriso incoraggiante sul volto. Harry lo fissò per qualche secondo in modo vacuo, come se il biondo dei capelli non lo stesse accecando o quel sorriso non gli suscitasse tenerezza, e infine annuì.
-Vuoi seriamente lasciarmi con gli Ziam? Da solo?- Niall era l’unico, della band, a chiamare le varie coppie con i nomi che le fan avevano loro affibbiato. Non solo le romance, come quella di Malik e Payne, ma anche tutte le friendship tra di loro. –Lo sai, poi si mettono a pomiciare e io rimango da solo.-
-Veramente ti sei autoinvitato, Nì- Liam gli sorrise, catturando il proprio ragazzo con il braccio. –Non hai diritto di lamentela dopo.- Zayn al suo fianco sogghignò. Ogni volta che uscivano in gruppo il moro cercava di placare gli istinti del suo compagno, e i suoi, ma alla fine si arrendeva e spesso abbandonavano tutto e tutti per poter rimanere finalmente da soli.
-Mi spiace Niall, ma oggi proprio non me la sento. Sono stanco, penso che andrò a letto presto.- e la bugia rimase sospesa, mentre gli Ziam si guardavano complici. Tutti sapevano che gli Styles, lui in particolare, non erano capaci a mentire.
L’irlandese fece un cenno agli amici, mentre questi lasciavano il salotto della suite diretti verso la porta. L’unica persona di cui aveva bisogno ora Harry non era né Liam, né Zayn, e purtroppo nemmeno Niall.
-Hazz, lo sai che lui tornerà molto tardi vero?-
Ricevette in cambio solo un verso gutturale, che stava per un evidente sì.
-E’ con Eleonor. Devono farsi vedere, farsi fare delle foto.- Harry non riuscì a continuare a fissarlo nei suoi occhi così azzurri e lucenti, e distolse lo sguardo.
-Lo aspetto, magari ha voglia di parlare.-
-Non vi parlate da mesi, Harry! Dovresti andare avanti, non state più insieme..- per Niall fu un vero sacrificio ricordare all’amico che mesi prima Louis, senza una motivazione logica e sensata, aveva messo fine alla loro relazione. Hazz sussultò appena, ricordava fin troppo bene i giorni dopo la rottura. Aveva persino pensato di lasciare il gruppo, ma ciò avrebbe causato il portar via anche ad altri la possibilità di continuare a realizzare il proprio sogno.
E lui rimaneva lì, steso, ad aspettarlo. Come quasi ogni sera, da quando non si baciavano, toccavano più. Louis tornava, dopo molte ore. Si fissavano, un cenno del capo, e Tommo si chiudeva nella propria stanza ed Harry continuava a girovagare per la suite per poi andare a letto con lo stomaco vuoto, gli occhi gonfi e la testa pesante.
-Magari oggi è diverso.- Harry non era debole, o almeno in apparenza non dava questa impressione. Il suo tallone di Achille era il suo amore per Louis, lui ne era consapevole.
Niall sospirò, provare a convincerlo era inutile. Era estremamente testardo e quando si metteva in testa una cosa era difficile smuoverlo.
-Va bene..- mormorò spostandogli con cura una ciocca di capelli ricci dal viso. –Mi prometti che non resterai alzato fino a tardi?- Harry annuì, solo per non dire un’altra bugia.
Horan lo fissò per qualche secondo. Avrebbe voluto abbracciarlo, sostenerlo. Ma nello stesso tempo lo avrebbe volentieri preso a schiaffi. Si stava lasciando andare, solo per quel deficiente del loro amico.
Lasciò la stanza, raggiungendo i suoi amici. Niall sapeva che Louis non aveva lasciato Harry perché non lo amava più, anche se la motivazione stupida del più grande era stata quella. Se il dolore di Hazz era evidente, palese a tutti, Louis mascherava e celava i suoi sentimenti dietro a sorrisi falsi, tweet e foto che non gli appartenevano realmente.
Tutta quella situazione di instabilità era nata dal momento in cui la Modest aveva proibito ad Harry e Louis ed a Liam e Zayn, di potersi mostrare per quelli che erano. Le persone erano diverse. La seconda coppia esisteva senza problematiche, uniti come non mai. Ma la prima era scoppiata, anche se Harry non si arrendeva a questo fatto.
Quando la porta della suite sbatté fece vibrare tutta la stanza, lasciando Styles solo con i propri pensieri.
Rimase per qualche minuto lì, steso, con gli occhi chiusi cercando di moderare il respiro.
Ciò che gli faceva più paura erano i ricordi. Gli rimaneva in testa, riaffioravano nei momenti in cui si sentiva più giù, lo tormentavano. Rincorreva tutti i gesti Louis, le notti passate insieme, le parole che si erano scambiate. Cercava in lui stesso qualcosa di sbagliato, un errore per potersi incolpare di aver messo fine alla loro relazione.
E invece nulla, se non sorrisi nascosti alle telecamere, ‘’love’’ sussurrato ad un concerto, carezze che nessun altro poteva vedere.
Ci aveva provato, mesi prima, a far un passo verso il suo ormai ex. A cantare little things, con qualche alterazione.
Ricordava il viso sconvolto di Louis al ‘’and i’m in love with lou’’.
Ricordava le parole che gli aveva riservato dietro le quinte dopo il ‘’and all his little things’’.
Gli aveva fatto capire che il coraggio che cercava di tirar fuori era inutile, che non si sarebbero rimessi insieme, che dopo il cazziatone della Modest nulla sarebbe cambiato.
Si portò la mano agli occhi, li premette  per poi passare alle tempie. Ricordò il viso contratto di Louis in quel momento, la delusione e il dispiacere del suo volto.
Harry non capiva. Sapeva che LouLou, il suo LouLou, lo amava. Lui stesso gli aveva detto più volte di amarlo. Eppure Louis lo aveva lasciato, lo aveva ignorato come se lui non esistesse.
Si alzò da quel divano, percorse il salotto evitando di sbattere contro qualsiasi mobile. Trascinava i piedi, stanco psichicamente. Aveva mal di testa, come quasi ogni giorno.
Cercò in bagno un’aspirina. La guardò per qualche secondo prima di metterla sulla lingua e buttarla giù. Bevve un sorso d’acqua dal rubinetto e tornò nel salotto.
L’orologio puntava solo le dieci, probabilmente Louis ed Eleonor erano appena usciti, mano nella mano da qualche locale. Torturarsi la mente con queste fantasia gli faceva salire un conato di vomito che spesso reprimeva. La testa continuava a martellargli. Si passò una mano sui ricci, spettinandoli ancora di più.
I sorrisi falsi del palco, degli eventi.
l film, che non rispecchiava per nulla la loro vita.
Dove erano i baci di Zayn e Liam dati dopo qualche spinello di gruppo? Dove erano le telefonate con i familiari che cercavano di far forza ai figli, ripetendo loro che non importava mostrare il loro amore agli altri se loro ci credevano? Dove erano le battute di Niall, la mattina, che chiedeva sempre dettagli specifici sulle prestazioni sessuali degli amici? Non c’erano.
Come non c’erano stati le confessioni di amore di Louis ed Harry. Come non era stata trasmessa la loro rottura, invisibile al resto del mondo.
Harry arrancò fino al divano, per poi tornare seduto e appoggiare il mento sullo schienale. Fissava la porta, come se da un momento all’altro potesse spuntare il suo amato.


-Harry dobbiamo parlare-ricordava il tono serio di Louis, improvvisamente freddo, il giorno dopo di un concerto mentre facevano la valigia.
-Dimmi Loué- gli aveva risposto, mangiandoselo con gli occhi, cercando di trattenersi e di essere serio. Louis si era seduto sul letto, fissando il suo Hazza buttare alla rinfusa i vestiti dentro il trolley. Non voleva darlo a vedere ma era diventato nervoso appena aveva udito il ‘’dobbiamo parlare’’.
-Penso che non possiamo continuare così-

 
 
Un brivido percorse la spina dorsale di Harry.
Allora fece il giochetto che era abituato a fare fin da bambino. Si prometteva che se entro il numero tre Louis non fosse entrato, sarebbe andato a letto.
E allora incominciava. 1,2…3.
 
 
-Già, lo penso anche io.- gli aveva risposto, con il labbro tremolante. –Insomma, dovremmo chiedere per il prossimo tour più tempo per noi. Siamo ridotti all’osso!-
Louis aveva sentito il proprio cuore stringersi ed era stato costretto a ripetere, in modo più chiaro, ciò che Harry stava negando.
-Intendevo che non possiamo più stare insieme.-
 

 
E allora Harry ricominciava a contare, di nuovo e di nuovo ancora. Sperando solo di azzeccarci prima o poi. Di vedere le Toms entrare dalla porta, i pantaloni con il risvolto e magari le bretelle che da un po’ non indossava, ma che lo facevano andare fuori di testa dall’eccitazione.
 

In che senso non possiamo stare più insieme? Perché?
Poteva leggere queste due domande nel volto del suo ormai ex ragazzo, Louis. Ma il silenzio glaciale, che si era formato non gli dava possibilità di rispondere.
Harry troppo ferito, scosso.
-Non mi ami più?- gli aveva chiesto, gli occhi verdi leggermente lucidi. Louis si sarebbe mangiato le sue stesse palle per quello che stava facendo. Avrebbe voluto urlargli che sì, lo amava.
Sempre e per sempre.
Che però non ce la faceva più ad andare avanti così, nel vedere l’infelicità di Harry ogni volta che erano costretti a mostrare di essere interessate ad altre persone, la tristezza quando lui doveva uscire con la sua migliore amica spacciandola per la sua ragazza. Aveva pensato che, troncare quella storia, avrebbe potuto gioviare su entrambi.
-Mi dispiace, ma no. Non ti amo più.- le parole sospese, mentre Harry era uscito dalla stanza di Louis quasi correndo, lasciando una maglia che mesi dopo Louis avrebbe indossato ad un evento.
‘’Love will tear us  apart.’
Quanto aveva ragione.
 

 
1,2,3.
Ed ancora la porta chiusa. Harry a fissarla, i suoi occhi color verde speranza. Gli ultimi a morire.
Ma rimanere lì, da solo, a pensare gli stava facendo bene. Il mal di testa stava sfumando leggermente, ma presto sarebbe tornato se non avesse fatto ciò che più lo tormentava.
Avrebbe parlato con Louis.
Gli avrebbe chiesto il perché, gli avrebbe detto che lo amava e non avrebbe smesso. Volevo solo che tutto ciò finisse, voleva solo sentire le labbra del suo LouLou di nuovo premute contro le sue.
Era deciso, lo avrebbe fatto.
 

Era andato da Niall, subito, di getto. Gli era piombato in stanza, mentre questo ancora dormiva. Si era ficcato dentro alle coperte senza spiccicare parola e gli si era premuto contro. Il biondo si era svegliato spaventato ma non lo aveva respinto. Aveva notato gli occhi rossi, il tremore della mani. Lo aveva accolto e lo aveva lasciato sfogare. Erano stati un’intera mattinata così, rimandando persino il volo aereo, preso unicamente da Zayn e Liam.
Lo stesso pomeriggio Harry era partito, da solo, verso una tappa fuori programma. Aveva bisogno di un amico non imparziale, aveva bisogno del suo migliore amico e dei suoi rancori verso il ragazzo che lo aveva appena lasciato.
Nick.
Nel periodo di separazione tra Hazz e Tommo, si erano avvicinati molto, come amici si intende.
Louis era rimasto con Niall a discutere, persino alzando la voce. Poi, dopo ore di silenzio, si erano stretti la mano, e poi si erano abbracciati. E una seconda volta in quella giornata l’irlandese aveva accolto sulle sue spalle il pianto di qualcun altro.
 


Sentì un rumore, Harry. Lo sentì distintamente tanto che si rizzò sul divano. Guardò l’orologio con la coda dell’occhio. Erano quasi le undici e mezza. Era stato immobile per tutto quel tempo, tanto che le gambe gli dolevano alquanto.
La porta si spalancò e per un secondo pensò che ad entrare non sarebbe stato Louis ma qualcun altro.
E invece i suoi desideri si realizzarono. Louis fece un passo dentro la stanza. Guardò Harry di sfuggita e gli diede le spalle per salutare Eleanor, che sarebbe ripartita con un aereo per la prossima tappa per il tour.
Harry trattenne il fiato, mentre vedeva Lou baciare distintamente la guancia della sua migliore amica e mormorare un ‘grazie della bella serata’.
Ciò che non sentì fu il sussurro della ragazza nell’orecchio dell’amico ‘’parlagli’’.
Chiuse la porta, entrando evidentemente distrutto. Tutta quella pressione lo riduceva sempre così.
Portava un giubbotto sopra i soliti pantaloni jeans corti che scoprivano le caviglie.
I capelli aggiustati perfettamente, mentre quelli Harry erano lasciati al caso. Gli occhi azzurri spenti, ignoravano gli altri verdi presenti.
Louis tolse la giacca e la posò sul tavolo dove di solito mangiavano, ad ore diverse, per non stare più male di quanto già stessero.
-Come è andata?- Harry si protese dallo schienale, mentre l’amico, l’ex, evitava lo sguardo indagatorio fisso su di lui.
-Bene, abbiamo fatto tante foto.- mormorò, dirigendosi verso la stanza. Scappare, gli veniva davvero bene. Si ripeteva spesso che era l’unica cosa che gli venisse decentemente.
-Vi siete baciati, tu ed El?- domandò, impaurito un po’ per la risposta. Entrò nella stanza di Louis. Non lo faceva da un tempo veramente troppo lungo. Notò il disordine tipico del ragazzo. Tra i due Harry era sempre stato il più ordinato, così come Zayn per Liam.
-Sì.- rispose, seccamente, cercando di ricreare il freddo che c’era stato per tutto quel tempo. Voleva allontanarlo di nuovo. Ma ormai Styles era deciso, voleva riprendersi ciò che gli spettava di diritto. Anche se avrebbe significato andare ad intaccare il punto debole del suo amato.
La gelosia.
-Ho baciato Nick.-
Il gelo fu improvvisamente sciolto. Finalmente Louis puntò i suoi occhi blu in quelli di Harry. Il contatto diede vita all’incendio.
Lui, Harry, il ragazzo che aveva sempre amato, aveva baciato Nick Grimshaw.
Lo aveva immaginato, comunque. Louis non era stupido, aveva visto l’amicizia che era nata tra i due e parecchie volte aveva sperato che si mettessero insieme in modo da vedere finalmente Harry felice, seppur lui avrebbe sofferto come un cane.
-Puoi fare quello che vuoi.- gli aveva risposto, il risentimento a tradirgli il tono leggermente femminile e acuto suo solito.
-Mi ha respinto.- Harry prese un respiro parandosi davanti a lui, per bloccare ogni suo movimento che lo distraevano dal dialogo. –Lo sai perché?- domandò serio. Louis posò la felpa che si era tolto, rimanendo con una maglietta a mezze maniche. Quella stessa maglietta della loro ultima vera e propria conversazione.
-Perché sa che sono ancora innamorato di te, e non vuole essere la mai valvola di sfogo.-
Louis deglutì, cercando di ristabilire ciò che aveva creato. Non poteva permettersi di crollare ora, di prendere quell’ammasso di capelli tra le dita e baciarlo.
-Mi dispiace Hazz, ma io e te..-
-NON LO DIRE!-Louis sobbalzò. Aveva sentito urlare poche volte Harry, e ne aveva sempre avuto paura. La voce grave, il tono impetuoso lo fecero rabbrividire. –Tu mi ami tanto quanto ti amo io.- soffiò queste parole a una spanna dal viso di Louis, il quale cercò di rimanere impassibile. Il suo cuore a martellargli il petto. –Sei un CODARDO.-
Louis trattenne il respiro.
Se lo era sempre detto da solo, e ora sentiva di meritarselo. Gli occhi infuocati del ragazzo che amava, che gli confessava ancora una volta i suoi sentimenti e lui rimaneva immobile e taceva. E rimasero qualche secondo fermi a scrutarsi. Finché il più piccolo non fece dietro front verso la sua stanza.
Harry ci aveva provato, ma faceva troppo male discutere con lui, con una persona che non voleva parlarti. E le lacrime gli solcarono il viso automaticamente appena uscito da quella camera. E Tommo li sentì. I singhiozzi di dolore.
Rimase ritto, i muscoli contratti.
 
 
-Tu sei scemo! Lo hai lasciato, ti rendi conto di quello che hai fatto? Lui ti ama.-
Niall a urlargli contro,il pomeriggio stesso della loro rottura.
-Anche io lo amo, per questo l’ho fatto.-
-Dammi una sola ragione-
-Non posso fargli vivere una relazione fatta di baci oscuri, carezze segrete, finte fidanzate e tweet che lo fanno solo stare male. Non si merita tutto ciò.- Louis paonazzo, per lo sforzo. Era quello che pensava e che avrebbe pensato per il resto dei mesi per cercare di convincersi che stava facendo la cosa giusta.
-Non gli permetti di vivere, è diverso!- Niall raramente urlava. Quasi mai, anzi forse era la prima volta. –E hai ragione, non si merita questo!-

 

Louis si passò una mano sul viso, poi sulla bocca. Levò gli ultimi residui del lucidalabbra di El, del suo bacio a stampo.
 

-Ho sbagliato vero?-
Louis ed Eleonor si erano conosciuti per lavoro a dir la verità, ma si erano subito stati simpatici ed erano diventati ottimi amici, nei mesi successivi : migliori.
-Io cerco di vederla dal tuo punto di vista Tommo… tu l’hai fatto per lui. Se non è una dimostrazione di amore questo!- lui sorrise a sua volta, mentre lei cercava di trasmettergli tutto il suo supporto. Eleonor la pensava diversamente ma non poteva infierire, non poteva girare il coltello nella piaga o sarebbe crollato.

 

Allora si mosse, i suoi piedi veloci fino al salotto. La porta della camera di Harry aperta, la luce della stanza riflessa dal parquet. Un altro respiro per farsi coraggio ed entrò.
Il riccio era seduto sul letto, la testa bassa, le spalle leggermente ricurve e i capelli in disordine.
Le gambe allungate, alcuni strappi sui pantaloni e gli stivaletti ancora indosso. Come sempre lui lo aveva aspettato e Louis era riuscito solo a farlo piangere.
-Harry, io non voglio farti soffrire!- mormorò, avvicinandosi e sedendosi sul letto, a fianco a lui. Harry rimase nella stessa posizione evitando la carezza che Lou aveva provato a dargli.
-Lo stai facendo. Sei egoista.-
-Pensi che io non soffra?- Louis alterò un poco la voce.
-Io ti ho detto che ti amo! E tu no! Tu mi hai lasciato. Chi pensi che stia soffrendo di più?- Harry si alzò di scatto, asciugandosi la manica della camicia a cuoricini le lacrime e le gote. Rosse.
Louis fissò le labbra piene, leggermente bagnate. Un fuoco gli inondò il cuore, era colpa sua se stava piangendo, se stava provando dolore.
Era un coglione. E stava progressivamente peggiorando la situazione.
-Che ci sta succedendo, Harry?- non ricevette risposta.
Si alzò a sua volta, guardando negli occhi verdi il suo ex amante.
-Io ti amo, Harry.- quelle parole risuonarono come musica. L’interessato tremò visibilmente, altre lacrime gli spuntarono ma le ricacciò dentro. –Ma non voglio ferirti…-
-Allora non respingermi.- Harry, nella sua altezza decisamente evidente, si fece vicino. Lo scrutò, cercò in quei occhi così limpidi e blu una risposta.
-Dovremmo restare ancora nascosti.. La modest non vuol-
-Mi va bene. – lo interruppe Harry, un luccichio nei suoi occhi. -Mi basta averti accanto.-  Louis sorrise appena, come acconsentendo ed Harry di slancio lo abbracciò. Ridendo, sollevato, con qualche lacrima che sfuggiva e scivolava sulle gote. Lo sollevò leggermente da terra, proprio come erano stati scelti ad x-factor. Tomlinson rise sulla sua spalla, stringendogli il collo per non cadere.
Dio se gli era mancato, quasi come l’aria.
Harry si staccò velocemente e senza dare il tempo a Louis di reazione lo baciò. Louis si alzò sulle punte, le mani a vagare sui suoi ricci morbidi. Succhiò il labbro di Hazza che tanto gli era mancato, quella bocca che tante volte lo aveva accolto. Sentiva come una melodia, forse i loro cuori battevano in sincrono, o forse era davvero così felice che nella sua testa si stava già componendo una nuova canzone.
Harry portò le mani sul sedere di Loué, sollevandolo leggermente per non rimanere ricurvo. Fece qualche passo in avanti, trascinandoselo verso il letto.
Il più piccolo sentiva le farfalle nello stomaco, proprio dove aveva il tatuaggio che si era fatto in abbinamento del ‘’It is What it is’’.
Louis rise, dell’improvvisa passione che Harry ci stava mettendo. Passione che si ricollegava alla mancanza, alla paura di un altro distacco. Lo strinse a sé e camminando all’indietro scivolò sul letto attirandolo a sé. Harry sospirò per l’imprevisto ma non trattenne il sorriso.
Prima di essere amanti, erano innanzitutto amici. Erano tornati ad esserlo.
Dopo tutti quei mesi, tutte quelle ore passata a ignorarsi era tutto tornato normale. Come se fossero stati cancellati.
Styles si sollevò sui gomiti ed osservò il viso leggermente stanco del suo ragazzo. Gli sorrise, veramente felice. Louis non ricordava di averlo visto così rilassato da quando si erano lasciati. Lo attirò a sé, per baciarlo e Harry lo lasciò fare.
La mano libera, quella di Louis, si fece avanti sulla camicia nera.
-Adoro questa camicia, è così poco etero!- Louis rise, mentre sbottonava con sapienza e sfiorava con la bocca i lembi di pelle vicini alla mascella, al pomo d’adamo.
Harry sogghignò, mentre si sfilava le maniche e faceva ricadere il tessuto sul pavimento. Si era rinvigorito, aveva ottenuto ciò che voleva. Lo voleva sentire sulla pelle, sul corpo. Su di lui.
Afferrò la maglia di Louis e gliela sfilò, senza incontrare resistenza. Tommo non aveva nessuna intenzione di respingerlo. Aveva mandato in frantumi il modo per tenere al sicuro il suo grande amore, eppure si era sentito sollevato quando aveva ammesso di amarlo ancora. Quando si era fatto baciare, quando aveva baciato, si era sentito libero.
E sapeva che ci sarebbero stati tanti momenti, da lì a seguire, in cui non si sarebbero potuti sentire liberi, anzi si sarebbero sentiti solo nascosti, e voleva goderselo.
Lo baciò con passione, rivoltando la posizione. Harry indietreggiò fino a poggiare la testa sui numerosi cuscini ed il più grande gli si sedette sul bacino, sfregando le proprie protuberanze.
I loro sorrisi genuini sulle loro bocche. Louis passò la lingua sul petto, sul suo capezzolo.
Harry provò un brivido per tutta la schiena e la inarcò sogghignando. Non riusciva a far scomparire quel sorriso sul suo volto, le fossette agli angoli della bocca.
Louis portò le mani sugli skinny jeans di Harry. Gli sfilò prima gli stivali e poi i pantaloni, seguitoi subito dai boxer. Non voleva perdere tempo per riprendersi ciò che era suo.
-Come siamo selvaggi!- Harry si morse il labbro per reprimere la risata. Louis buttò i vestiti sul pavimento, conoscendo le manie perfezioniste del suo ragazzo. Mentre si spogliava a sua volta e lasciava tutto alla rinfusa, sapeva che il giorno dopo egli avrebbe riordinato tutto.
Gli tornò sopra, senza vergogna.
Ricordava la loro prima volta, fin troppo bene.
Ricordava che era stata una delle prime notte ad x-factor. Harry era stato il più coraggioso, anche se non dava l’idea, allora. Lo aveva invitato nella sua stanza, per mostragli un libro.
Un libro che successivamente si sarebbe tatuato sul corpo. 17 black and 19 red.
E Louis vederlo raccontare la trama, mentre lo sguardo verde contornato dalle gote rosse lo avevano rapito, lo aveva baciato.
E come in quel momento erano finiti sul letto, molto più piccolo e modesto di quello in cui erano loro in quell’istante.
 

-Louis sono… sono..- non riusciva a dirlo. Si sentiva così stupido, e piccolo, e ingenuo verso quel ragazzino che aveva qualche anno in più. –Non l’ho mai fatto con nessuno.-
Louis aveva sorriso. Era il primo.
-Nemmeno io.- lo aveva baciato in modo tenero per rassicurarlo, stringendolo tra le sue braccia, quando ancora Harry era leggermente più basso di Tommo.

 

Louis si sedette sulle ginocchia di Harry e si piegò verso la sua erezione. Aiutandosi con le mani, aveva accarezzato tutta la lunghezza con la lingua, i polpastrelli sulla base a premere. Un suono gutturale scaturì dalle labbra piene del ricevente.
 
-Chi ti ha fatto quei segni rossi, Louis?-
-Come?- aveva risposto stranito il suddetto, mentre guardava i tre amici con un leggero rossore sulle gote.
-Massì, i graffi sulla schiena.- aveva insistito Niall, indicandogli le scapole nude.
-Oh, sono stato io. Ieri sera.- Harry che aveva risposto alla curiosità del biondo, di Zayn e Liam con talmente tanta naturalezza da far preoccupare ancora di più LouLou. Si erano fissati per qualche secondo, forse a disagio. Non erano ancora così uniti.
Horan era scoppiato in una grossa risata.
-Perché ridi?- aveva chiesto Louis, stranito.
-Perché ora anche Zayn e Liam dovranno darci dentro con più foga per non fare una brutta figura- e tutti erano arrossiti.
-Già ci avete scoperto!- aveva mormorato Louis per sdrammatizzare, facendo ridere tutti sguaiatamente.

 

Louis incominciò a succhiare, sapendo quali fossero i punti più sensibili per Harry. Lo sentiva muoversi sotto si sé, preso dagli spasmi. Soffiò il respiro caldo sulla sua erezione, per poi tornare a torturarlo.
Harry portò una mano sulla spalla di Louis picchiettando senza esalare nessun respiro. Loué aprì gli occhi, anche lui in estasi. Guardò il viso contratto del ragazzo.
-Non così..- la voce roca tremante. Louis sogghignò e come gli era stato detto si fermò.
-Prendo del lubrificante.- mormorò, mentre si alzava dal letto e si dirigeva non verso la sua camera ma verso quella di Liam, anche quella di Zayn sarebbe andata bene.
Ci mise un poco, non perché non lo trovasse ma perché non voleva che tutto finisse così. Voleva fare le cose con calma.
Tornò mostrando vittorioso il tubetto e a carponi raggiunse il corpo del compagno. Ne spalmò un po’ sulla propria mano e prima che potesse far qualcosa, Harry parlò.
-Louis, io e Nick siamo solo amici.- il ragazzo alzò lo sguardo e gli sorrise. Un lampo gli attraversòil viso,e portò senza preavviso una mano sui suoi glutei, lo penetrò con un dito.
-Però lo hai baciato!- ribeccò fintamente seccato. Harry soffiò poco soddisfatto per l’intrusione fatta di colpo. Infondo era mesi che non lo faceva con nessuno.
-E’ vero.- ammise, nuovamente. Louis roteò il dito, facendo pressione con un altro ma senza andare oltre. –Ma lui mi conosce, e conosce come sei fatto.-
-E se non ti avesse conosciuto abbastanza? Se avesse contraccambiato?-
-Probabilmente sarei con lui, dato che è ben fornito!- il secondo dito entrò di botta, facendo scappare un urlo ad Harry, che continuava a sorridere.
-Sei uno stronzo!-
-Anche tu!- lo ammonì, mentre gli sorrideva. –E smettila di prepararmi, o di torturarmi, non ho bisogno di tutte queste attenzioni!-
Louis sottrasse la mano e si fece avanti per baciarlo in bocca, gustandosi le labbra umidi per averle morse per così a lungo.
-Devo ricompensarti di tutte le attenzioni che ti ho fatto mancare!- Harry annuì con viso furbetto. Protese il bacino verso di lui, per fargli capire cosa voleva.
-Ok, ok. Ninfomane. Ti accontento.- lo aveva ammonito, accarezzando l’erezione di Harry ancora una volta per poi passare alla sua e inumidirla con il poco lubrificante che aveva ancora in mano.
Harry fece per voltarsi ma Louis lo trattenne.
-No, resta così.- gli ordinò, sollevandogli le gambe fino a farle arrivare alle sue spalle. Una posizione non proprio comoda, ma era risaputo che Harry fosse più snodabile di Louis.
Cercò di posizionarsi il meglio possibile, tra le due gambe e in modo che il bacino del compagno fosse leggermente sollevato e poi lo penetrò.
Iniziò talmente piano che Harry improvvisamente sbuffò. Cercò di portare le mani sul bacino di Louis ma egli gli riservò uno schiaffo sul sedere che lo fece urlare.
-Ahi!-
-Voglio fare con calma!- gli aveva detto, abbassando a baciare il tatuaggio dei due uccelli, forse uno di quelli che adorava di più. Allora il più piccolo si arrese alla calma che ci stava mettendo, facendosi cullare dai baci e dai piccoli morsi, finché non sentì il bacino dell’amante aderire completamente sul suo corpo.
Sospirò finalmente di sollievo portando una mano sul collo di Louis per avvicinarlo e baciarlo, e l’altra alla propria fonte di piacere.
Ma ancora una volta Tomlinson decise di far di testa sua, prendendo prepotentemente la mano di Harry e facendola aderire alla spalla, per non fargli fare solo forza sugli addominali.
Il riccio lo ringraziò con gli occhi, per poi chiudere le palpebre e abbandonarsi al piacere.
Louis all’inizio non aveva sopportato la negazione di vedere quegli occhi così verdi, mentre spingeva dentro di lui. Poi aveva notato che li riapriva di scatto quando raggiungeva l’orgasmo, tanto che spesso quella visione, la consapevolezza di quel che stava succedendo, condizionava pure lui.
Così lo lasciò fare, portando una mano sul fianco di Styles e l’altra sul letto per sorreggersi un poco. E incominciò a spingere, sempre piano. Voleva godersi il momento il più possibile.
Le labbra gonfie, le perline di sudore sulla pelle e i capelli, l’affanno dell’altro però non giovarono sul suo piano e ben presto spostò la mano dall’anca verso l’interno coscia, incominciando a masturbarlo.
Lo baciò, marchiò il suo collo mentre le unghie di Harry si conficcavano nella carne delle schiena.
Non ci volle molto, qualche minuto appena, per farli cadere esausti uno sopra l’altro.
Harry che improvvisamente, senza che se lo aspettasse, sorpreso, era venuto sul suo stesso petto e aveva aperto gli occhi, soffocando un gemito di puro godimento. Subito dopo Louis si era svuotato dentro di lui, per poi cadergli addosso.
Rimasero uniti per un paio di minuti, per riacquistare il respiro regolare e la calma.
Louis sarebbe rimasto dentro Harry per sempre. Era la cosa più bella che gli fosse mai capitata, poterlo amare. Ed era felice che Hazza si fosse preso la briga di farglielo notare, di urlargli contro quanto stesse soffrendo. Perché tornare da lui lo aveva reso felice, lo stava ricostruendo.
Uscì da suo 'lover', dopo avergli dato un ultimo bacio a fior di labbra.
-Sono stanchissimo.- mormorò Harry, stiracchiandosi leggermente. Louis si voltò verso di lui.
-E’ l’unica cosa che riesci a dire?-
-Cosa dovrei dire, scusa?- Harry rise, dandogli un piccolo pugno sul petto.
-Che ne so.. ‘’sei fantastico’’, ‘’il migliore’’, ‘’molto meglio di Nick’’.- ecco che il lato indisposto, degno del soprannome affibbiatogli*, emergeva in superficie.
-Non dico bugie!- e allora Louis gli tornò sopra, leggermente sudato,  e espanse lo sperma del suo petto sul resto del corpo, facendogli contemporaneamente il solletico. E mentre Harry era in preda agli spasmi dal ridere, non riusciva a non pensare che fosse la serata più bella della sua vita, cosa che non avrebbe detto qualche ora prima.
-Okay, okay. Sei perfetto!- ammise. Louis allora si fermo e si avvicinò lentamente per stampargli un altro bacio sulle labbra.
-Pronto per un secondo round?- gli domandò, con un sorrisetto a fior di labbra. Harry alzò le sopracciglia, le labbra unite per trattenere una risata.
-Veramente io vorrei semplicemente accoccolarmi e dormire con te.-
-Anche io ma prima...- LouLou piegò il capo e gli si avvicinò l’orecchio.-Ti faccio fare il top.-
Ed Harry sentì il cuore perdere un battito.
Entrambi ricordavano fin troppo bene quando Louis aveva concesso, da brava regina, al suo ragazzo di stare sopra. Tanto che quel giorno c’erano stati due tweet dei due ragazzi assolutamente collegati, anche se in apparenza privi di significato.
‘’Nervous’’. Di Harry, con l’ansia a piegargli lo stomaco.
‘’Wow. Just wow..’’ qualche ora dopo, da parte di Louis.
Louis era propenso a stare sopra, così come a Harry piaceva essere il bottom della situazione. Ma nella relazione, di tanto in tanto, si erano scambiati quei ruoli.
Succedeva solitamente dopo una litigata, Louis lo faceva per farsi perdonare. Talvolta invece perché era stanco, o forse semplicemente perché voleva lasciare le redini del gioco al suo compagno. Non più di una decina di volte, comunque.
E a quelle parole, ad Harry si erano illuminati gli occhi.
-Non devi farlo per me.-
Louis aveva sogghignato.
-Non lo faccio per te, Hazz. Lo faccio per me.-
Harry aveva sorriso, con le fossette marcate e i capelli ribelli sembrava tornato ai suoi sedici anni.
-Allora credo che il sonno aspetterà ancora un po’.-

E Louis lo baciò.

        ***

 
Louis si svegliò intrappolato dalle braccia di Harry, nella posizione a cucchiaio che solitamente assumevano. Si divincolò facilmente, sapendo che il suo ragazzo non era un tipo mattiniero e non si degnò di far poco rumore, tanto non si sarebbe svegliato.
Trascinò i propri piedi verso un paio di boxer a caso, a terra, e la maglietta del giorno prima. Uscì dalla porta, richiudendola questa volta piano. Non si preoccupava a svegliare Harry, ma gli altri sicuramente sì.
Zayn, per esempio, lo avrebbe ammazzato.
Ma notò di esser riuscito nel suo intento perché nessuno pareva sveglio. Notò il salotto intatto e solo successivamente sentì un suono di ceramica provenire dall’entrata. Ci si diresse spedito, trovando Niall seduto a capotavola.
Il piano imbandito di ogni ben di dio.
-Ho pensato di ordinare la colazione, ho fatto portare i piatti bollenti così non si fredda nulla.- l’irlandese sorrise al liscio, il quale si sedette accanto al ragazzo.
-Sai Harry non ha dormito nella sua camera, ieri.- comunicò a Louis.
Il più grande rimase interdetto e decise di reggergli il gioco.
-Ah sì?- mormorò. –In effetti ieri quando sono rientrato non l’ho visto.- esclamò, cercando la sua pasta preferita tra tutta quella roba.
-Eh già… quindi non avete passato la notte insieme?- chiese l’Horan. Louis capì in quel momento che lui sapeva in qualche modo, ma annuì solamente per vedere dove sarebbe andato a parare. La porta della camera di Zayn si aprì, quella che dava direttamente sull’ingresso e al tavolo e Liam li guardò straniti.
Per poi avvicinarsi.
Poco dopo uscì anche il moro, sbadigliando assonnato.
-Quindi non avete fatto pace?-
Loué scosse la testa, guardando gli altri due che prendevano posto e incominciavano a servirsi.
-Pensi che siamo scemi?- disse tutto a un tratto Niall, facendo sobbalzare tutti i presenti, con la sua risata contagiosa. –Insomma ,non ti sei nemmeno reso conto che non è Harry ad aver passato la notte in camera tua, ma viceversa!-
Louis arrossì, facendo mente locale degli avvenimenti aveva ragione e sogghignò.
-E poi quel sorriso? Era da mesi che non lo vedevamo. – tutti fissarono Zayn, che si portò la tazza con il caffè alla bocca. Era vero, aveva un sorriso a illuminargli il volto.
-E’ il suo effetto..- mormorò sottovoce LouLou, ma nessuno sentì distintamente le parole.
-E infine quei boxer sono di Harry. Glieli ho regalati io lo scorso inverno!- si guardò  il bacino spaesato ed era vero. Liam aveva ragione, aveva indossato per sbaglio quelli del suo ragazzo.
Tornò a sorridere contento.
-Già, ci avete scoperto.- esclamò una voce dietro a Louis.
L’interessato voltò il capo e noto Harry che si trascinava con i suoi boxer verso il tavolo. Un succhiotto evidente sul collo.
Tutti risero, tranne Louis.
Lui sorrise soltanto finché Harry non si abbassò a baciarlo.




*Louis viene chiamato Sassy Queen per chi non lo sapesse, letteralmente Regina Indisposta.

Buonsalve(?)
Per chi non lo sapesse mi chiamo Sofia, nome su efp : Pipia.
Scrivo originali solitamente, ed è la prima volta in questo fandom che scrivo una ff, seppur sia una one-shot. Sono fan dei one direction da relativamente poco (questa estate) e prima di diventarlo del gruppo ero fan della Larry.
Gli Ziam li shippo solo nelle fanfiction, comunque.
Spero comunque che la fanfiction vi sia piaciuta e magari, se avete voglia, lasciate un piccolo commentino ino ino :3
Grazie comunque a tutti quelli che la leggeranno,
un bacione
<3
Sofi.


 

   
 
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