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Autore: Kazuha95    20/10/2013    7 recensioni
Essendosi accorto dei sentimenti che lo legano a Kazuha, Heiji decide di doversi dichiarare al più presto. Il problema è: quando? ma soprattutto come? Ed ecco che gli si presenta un’occasione propizia… Riuscirà nel suo intento? O si farà prendere dal panico?
È una fan fiction ambientata un anno dopo gli avvenimenti del film “La mappa del mistero”.
Se vi ho incuriosito un po’, leggete e commentate. Visto che questa è la prima storia che scrivo in assoluto, accetto qualsiasi consiglio o critica (purché sia costruttiva) così da riuscire a migliorarmi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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«Invece tu a me fai questo effetto».
Pronunciata questa frase annullò la distanza tra loro e le regalò un bacio dolce e casto. Il cuore di Heiji era letteralmente impazzito. Lui stesso temeva che, nel silenzio circostante, si potessero sentire i suoi battiti frenetici. Sembrava quasi gli stesse per scoppiare. Ma c’era qualcosa che non andava.

Lei, per la sorpresa, fece cadere a terra la borsa e le scarpe che si era tolta prima e si irrigidì. Non riusciva più a controllare i movimenti del suo corpo, le sue gambe tremavano e se Heiji non l’avesse tra le braccia, di certo non sarebbe riuscita a tenersi in piedi. Era precipitata nel panico. Non sapeva assolutamente cosa fare, né cosa pensare.
Heiji la stava baciando! Mai aveva concepito l’idea che una cosa del genere sarebbe potuta accadere. Aveva sempre pensato sarebbe stato un miracolo se lui avesse ricambiato i sentimenti che lei nutriva da tempo immemore, di conseguenza la possibilità di ricevere il suo primo bacio proprio da lui era alquanto remota. Non riusciva davvero a crederci. Non poteva essere vero.
Doveva essere un sogno. Un sogno maledettamente bello… Si, uno di quei sogni che vorresti non finissero mai, uno di quelli che vorresti riprendere con piacere dopo che l’odiata sveglia ti ha fatto destare dal sonno e perciò ti risistemi nella stessa posizione sperando di riaddormentarti e riprendere dal punto in cui si era interrotto. Ecco cos’era, un sogno…

No, non lo era. Era tutto vero. Altrimenti perché lui ora ha quello sguardo triste?
Infatti lui si era già allontanato credendo che lei non volesse e aveva uno sguardo mai visto. Esprimeva delusione, tristezza, rassegnazione.
«M-ma c-cosa…?»
«Scusa, avrei dovuto dirtelo prima. I-io… beh… m-mi sono innamorato di te».
Quella frase era la cosa più difficile che avesse mai pronunciato. Ma alla fine ci era riuscito e, non appena lo ebbe fatto, si sentì subito meglio, come se si fosse liberato da un tremendo peso che lo opprimeva. E anche se lei non ricambiava, doveva sapere perché voleva essere onesto con lei.
«N-non può essere... Cioè… V-voglio dire… c-come è possibile? Io n-non sono la tua ragazza ideale. N-non capisco… è uno scherzo, vero? O per caso sei impazzito?».
Sapeva l’avrebbe detto!
«Nessuna delle due ipotesi… Sentiamo, secondo te come dovrebbe essere la ragazza ideale per me?», le chiese. Quella sua affermazione lo incuriosiva molto.
Voleva farle capire una volta per tutte cosa provava, quali erano i suoi veri sentimenti. Non voleva avere rimpianti e di certo non avrebbe mai lasciato l’opera ormai intrapresa a metà.
«Beh, s-sicuramente deve essere carina, intelligente così da poterti aiutare nei casi, premurosa, deve avere pazienza per sopportarti, senza offesa ovviamente, e a me non sembra di avere nessuna di queste qualità. Cioè… N-noi non facciamo che litigare… e t-tu dici sempre che sono una rompiscatole… Ho sempre pensato che sarei stata l’ultima persona al mondo a cui avresti detto queste cose…». Elencò senza quasi prendere fiato per poi volgere la testa altrove così da nascondere la sua espressione dispiaciuta all’amico.
Aveva fatto queste considerazioni così tante volte negli ultimi mesi da averle dette di getto, come se fosse la cosa più logica e scontata al mondo.

«Hai ragione… non sei carina», disse.
Questa frase la ferì più di una coltellata in pieno petto. Ne era perfettamente consapevole da tempo e non c’era bisogno glielo dicesse! Sentirselo dire da lui la faceva sentire ancora peggio.
«Possibile che non ti renda conto di quello che dici?!», asserì Heiji con convinzione.
Davvero era convinta di non essere carina? Davvero era convinta di non essere il suo tipo? Davvero non si era accorta che l’unica persona in grado di stargli accanto era proprio lei? Davvero non aveva capito che lui non stava affatto scherzando? Come poteva fraintendere una cosa così lampante?
Nel sentire ciò, Kazuha iniziò a non capirci più nulla. Prima aveva detto che aveva ragione, o sbaglio?
« Baka! Tu non sei carina, sei semplicemente stupenda! Quasi ti sbavavo dietro dopo averti vista oggi… Stavo persino architettando un omicidio con la mia katana quando quello si è avvicinato a te.
Per quanto riguarda l’intelligenza, ti voglio ricordare che tu mi hai aiutato molto a risolvere i casi. Mi ricordo quando siamo andati al tempio Sannoji insieme a Ran, Goro e Conan e tu sei stata di grande aiuto. Senza di te non saremmo mai usciti vivi di lì.(*1) Avevamo architettato anche una gara di deduzioni e tu sei riuscita a decifrare da sola il messaggio della vittima, non ricordi?(*4)
Hai dimostrato di essere premurosa tante volte. Chi mi ha curato quando sono rimasto ferito durante alcuni casi? O quando mi facevo male a kendo? Chi mi ha regalato tutti quegli amuleti che mi proteggessero dai mali? Tu. E anche se ti dico spesso di non sopportare il fatto che tu mi segua sempre dappertutto, a me fa piacere averti sempre intorno…
Tu hai molta pazienza con me. Mi hai sempre perdonato ogni volta che ti davo buca a un appuntamento o ti dicevo qualcosa di offensivo e continui a farlo… Sei l’unica che riuscirebbe a sopportarmi e mi conosci più di chiunque altro. Ti penso continuamente tanto che all’inizio pensavo fosse normale e nemmeno me ne accorgevo. Ora so che sei speciale per me e non ti cambierei per nessuna al mondo… Io voglio essere più di un amico per te, vorrei che tu diventassi la mia ragazza e non sono mai stato così serio in vita mia. Lo voglio davvero… sarebbe la cosa migliore che potesse capitarmi», spiegò così velocemente che sembrava quasi non respirasse tra una frase e l’altra.

Le aveva rivelato tutto quello che fino ad ora aveva tenuto nascosto. Le aveva aperto il suo cuore. E di questo non se ne pentiva affatto. Ma forse non avrebbe dovuto baciarla senza il suo consenso e senza sapere cosa ne pensasse. Il fatto è che si era fatto prendere dal suo profumo così inebriante, da quel viso arrossato dall’imbarazzo, da quelle labbra che sembravano essere così morbide, dalle parole pronunciate poco prima e non seppe resistere.
Lei continuava a rimanere immobile. Alla fine quando riuscì a elaborare le parole appena pronunciate dal ragazzo una lacrima le solcò il viso e provò a parlare ma nessun suono uscì dalle sue labbra. Il suo corpo aveva deciso di non collaborare.

«Bene, ho detto tutto quello che dovevo dire. Ti chiedo solo di pensarci. Ti lascio tutto il tempo che vuoi per pensarci su. Non avere fretta… Nel frattempo, per non rendere difficili le cose, potrai far finta che non sia successo niente. Io aspetterò…», annunciò iniziando ad allontanarsi.

No, non poteva lasciarlo andare via. Non dopo aver aspettato così tanto tempo per sentirselo dire! Eppure continuava a restare immobile senza dire una parola. Ma era cretina o cosa? Conosceva già la sua risposta. E allora perché aspettare? Doveva darsi una mossa e subito!

La ragazza raccolse tutto il coraggio che aveva e gridò il suo nome, facendolo voltare e iniziando a correre verso di lui. Quando lo raggiunse gli buttò le braccia al collo e lo baciò. Stavolta fu lui a rimanere di sasso. Una volta ripresosi dalla shock iniziale, la strinse forte a sé come se non volesse più lasciarla andare. Dopo un po’ si staccarono e lui appoggiò la sua  fronte su quella di lei.
«Io credevo che tu non ricambiassi i miei sentimenti».
«Adesso chi è baka? Sono innamorata di te da tanto, possibile che non te ne sei mai accorto? Prima non ho risposto al bacio perché mi hai colto alla sprovvista. Non me lo aspettavo proprio… Sono così felice!».
«Anch’io… Non puoi immaginare quanto!... Che sollievo! Allora torniamo dentro?».
«D’accordo».
Così i due si incamminarono verso la villa tenendosi per mano con la convinzione che non avrebbero mai dimenticato quel momento magico, quel bellissimo paesaggio che faceva da sfondo e la luna piena che si librava nel cielo notturno come unica testimone del loro amore appena sbocciato e inondava tutto con la sua pallida luce.



Note:
(*1) Si riferisce al settimo film La mappa del mistero
(*4)  Si riferisce all’episodio 414 (numerazione italiana) Una sfida insolita – seconda parte -



Angolo dell'autrice:
Ok, ecco l'ultimo capitolo. Adesso potete ricoprirmi di insulti o di ortaggi vari. (spero non ci sia nessun oggetto contundente nei paraggi!) 
A parte gli scherzi, questo capitolo non mi convince molto... Sono pronta a ricevere vostri pareri o critiche, perché no, a riguardo. (Non tutti la pensano allo stesso modo!)
Comunque ho voluto far stare sulle spine il nostro Hattori. Diciamo che se lo merita per tutto il tempo che ha fatto penare (e continua ancora nell'anime, mannaggia!) la povera Kazuha. E allo stesso tempo non volevo fosse troppo banale, già lo è così e sarebbe stato peggio se avessi lasciato che lei si buttasse tra le sue braccia fin da subito.
Bene. Direi che la mia prima storia è terminata. Sarà stata un successo? Boh, questo me lo direte voi.
E' stata una bella esperienza, dopotutto. Vi ringrazio per tutto il tempo che avete dedicato alla mia storia.
Credo che tornerò a importunarvi e sarò il vostro incubo peggiore XD.
Ringrazio veramente di cuore chi ha recensito, chi l'ha apprezzata e anche chi ha solo letto. ♡
Alla prossima 
Kazuha95
   
 
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