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Autore: vallyjessi    21/10/2013    9 recensioni
Ambientata alla fine della terza stagione. Elena è una vampira e sta attraversando un periodo difficile, Caroline si renderà conto di provare dei sentimenti per la persona che ha rovinato la sua vita e quella dei suoi amici. Mystic Falls è tormentata da un nuovo cattivo che scombussolerà le vite dei nostri eroi.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi scuso con tutte/i per l'imperdonabile nonché interminabile ritardo. Ma per mancanza di tempo e ispirazione sto avendo problemi nel portare avanti questa storia a cui comunque tengo tantissimo. Ringrazio tutte/i voi che mi sostenete e che mi avete implorata di non mollare, di continuare a scrivere e di postare nuovi capitoli.  Grazie di cuore, davvero!





Si sarebbe rinchiusa nella sua camera (sempre se poteva definirsi tale) e non ne sarebbe più uscita fino a quando il pensiero di quel farabutto di un ibrido non l’avrebbe più indotta al suicidio. Prima però si sarebbe fatta una bella doccia per placare i bollenti spiriti. Decise che avrebbe fatto così mentre si allontanava con frenesia dal garage quasi sollevata dal pensiero dell’acqua calda che scorreva ininterrotta sulla sua pelle.

Stava appunto varcando la soglia del salotto intenzionata a raggiungere il bagno in un batter d’occhio quando improvvisamente si scontrò con qualcosa,  o meglio, qualcuno.

“Jess?”

Spalancò gli occhi incredula. Inizialmente avvertì una sensazione di sollievo, quasi di felicità nel vedere finalmente, dopo giorni,  un volto amico. Ma poi, quando considerò le circostanze e iniziò a farsi mille domande sul motivo per cui quella persona si trovasse proprio lì, nella villa di Derek Mikaelson, si rese conto che c’era qualcosa di terribilmente inquietante in tutto ciò.

“Tyler?!”

Il ragazzo  le si avvicinò, sorpreso quanto lei, “cosa ci fai qui?”

“Cosa ci fai tu qui! Dio mio… che fine hai fatto? Pensavamo tutti che Klaus ti avesse soggiogato! Caroline era a pezzi quando l’ha saputo!”

“Quindi non te l’ha detto?”

“Detto cosa?”

Tyler la guardò perplesso, lei dal canto suo, era ancora più confusa di lui.

“Non sono più soggiogato da un pezzo, Jess.”

“Come?”

“Ricordo ogni cosa, perfettamente.  E non c’è bisogno di fingere, so benissimo che a Caroline non importa più niente di me.”

“No! Non è..”

“Non mentire, non è necessario. È  andata avanti, la capisco. ”

“Non è come pensi...”

“Lo è invece.”

“Non capisco. Perché non sei tornato da lei?”

Tyler continuava a fissarla in modo ambiguo. Quasi stupito, come se lei avesse dovuto essere a conoscenza di qualcosa che evidentemente non sapeva.

“Ti ha tenuto nascoste un po’ di cose eh? Avrei dovuto aspettarmelo.”

“Quali cose? Tyler… io non…” si bloccò di colpo. Ripensò al fatto che Caroline non aveva più menzionato Tyler da quando aveva scoperto che Klaus l’aveva allontanato, ne aveva cercato di rintracciarlo. Era andata avanti come se nulla fosse, costringendosi senza successo ad odiare Klaus per ciò che aveva fatto, ma senza provare a cercare il suo fidanzato, quasi come se non ne valesse la pena o sapesse perfettamente dove e con chi si trovasse. Improvvisamente l’amaro sapore della consapevolezza la colpì come un fulmine a ciel sereno e il suo volto si rabbuiò. No, non poteva essere.

“Dio… dimmi che non lavori per lui… ti prego!”

Non rispose, ma il suo silenzio palesò la risposta.

“Non ci credo!” urlò sconvolta “che cosa ti ha fatto? Ti ha soggiogato, vero? Tu non ti tradiresti mai i tuoi amici! Non per quel mostro di Derek!”

“Io non ho più amici Jess, né una famiglia. Non ho più niente per colpa di Klaus.”

Derek apparve dietro di loro, non era più a torso nudo il bastardo, ma indossava una semplice camicia nera. Come Jessi si voltò verso di lui, l’ibridò poté notare due grosse lacrime che le scorrevano lungo le guance arrossate.

“Cosa diavolo sta succedendo qui?”

La ragazza ignorò la domanda limitandosi a guardarlo disgustata. Egli  avvertì il disprezzo che stava provando nei suoi confronti e ne rimase quasi ferito, poi si voltò verso Tyler, che lo guardava visibilmente confuso.

“Cosa ci fa lei qui?” gli chiese,

“è un danno collaterale” rispose Derek  “tranquillo amico, non ho alcuna intenzione di farle del male.”

Tyler esitò per qualche secondo, “senti, non so dove sia il paletto di quercia bianca... Kol Mikaelson si è messo in mezzo proprio mentre la stavo interrogando.”

“E allora perché sei qui?”
Jessi si asciugò velocemente le lacrime e cercò di riprendersi e di convincersi invano che Tyler fingeva, che non li stava tradendo.

“Per riferirti che Bonnie ha perso i suoi poteri.”

“Te l’ha detto lei?”

“Non esplicitamente. Ma non è riuscita a difendersi quando l’ho attaccata, ha avuto bisogno dell’intervento dell’originario. Era terrorizzata, non l’avevo mai vista in quelle condizioni… aveva paura che la uccidessi.”

“E come fai ad esserne certo?”

“Perché l’ho sentita mentre lo confessava a Kol.  Loro pensavano che me ne fossi andato.”

“Davvero interessante” esordì compiaciuto l’ibrido.

“Quello che voglio dire comunque è che ora che Klaus non ha più una strega a sua disposizione e non può più sciogliere il legame di sangue. Ma tu si. E lui farebbe di tutto per proteggere Caroline, anche consegnarsi a te.”

“No no aspettate! Di cosa diavolo state parlando?” si intromise Jessi, “senti Tayler” si avvicinò al ragazzo con tono supplichevole “Tu non capisci..  lui è un assassino! Mi tiene prigioniera e vuole uccidere Klaus pur sapendo benissimo che con lui morirete anche tu, Caroline, Elena e tutti gli altri! Non devi farti manipolare da lui! ”

Derek prese la ragazza per il braccio allontanandola con violenza da Tyler e facendola voltare verso di se.

“Non costringermi ad usare le cattive maniere con te.”

“Ehi lasciala stare” intervenne Tyler avanzando verso di lei con fare protettivo,

“sto solo cercando di farle capire che quello di cui parliamo non le riguarda.”  

“Invece mi riguarda eccome.” Le rispose rancorosa, “Tyler è mio amico.”

Derek alzò gli occhi al cielo spazientito “Buon Dio proprio non vuoi chiudere quella bocca!”

“Perché dovrei? Vuoi uccidere i miei amici!”

 “Se non fossi così costantemente impegnata a sputare sentenze forse avresti appreso che Tyler ha appena trovato un modo per salvare i tuoi maledetti amici.”

La ragazza rimase in silenzio, bloccata per qualche secondo. Sbatté le palpebre due o più volte. Guardò confusa Derek, poi Tyler, poi di nuovo Derek.

“È un altro dei tuoi trucchi da psicopatico!”

“Va bene. Allora lo psicopatico ti da due possibilità: puoi andare nella tua stanza o stare qui e ascoltare in silenzio ciò che Tyler ha da dire.”

Senza pensarci due volte Jessi si sedette nel divano, afferrò un cuscino e lo strinse a se come una bambina è solita fare con il suo pupazzo preferito.

“Bene.”

“Klaus ha chiesto a Bonnie di cercare un incantesimo che spezzasse il legame con la sua linea di sangue.” Iniziò a spiegare Tyler, “una volta trovato non sarebbe comunque riuscita a farlo da sola... da quel che ho capito ci vogliono poteri estremamente forti. Perciò stava contattando la madre affinché le fornisse il suo aiuto e quello di altre streghe. Ma durante un incantesimo che ha collegato la sua mente a quella di Klaus pare abbia perso i suoi poteri. E ora lui si trova senza streghe e senza il suo incantesimo, e può essere ricattato.”

“E perché mai dovrebbe spezzare il legame di sangue? Insomma.. non sarebbe una garanzia per lui il fatto che se muore tutti muoiono con lui e quindi sono costretti a schierarsi dalla sua parte?”

“Certo che si” rispose Derek, “ma non sottovalutare i sentimenti che prova per Caroline, anche il più crudele dei demoni sarebbe disposto a tutto per proteggere la sua donna.”

Tyler si irrigidì e Jessi non poté fare a meno di notare la sua espressione affranta. Capì perché si era alleato con lui. Avrebbe fatto fuori Klaus e allo stesso tempo salvato la ragazza che amava. Presto si rese conto che il problema non era più Klaus, ma sua cugina. Caroline provava qualcosa per Klaus, era palese, e Tyler lo sapeva.

“Non è la sua donna..” mormorò flebilmente la ragazza,

“Intendo la donna che desidera. Che ama.”

“Quindi pensi che un ibrido di mille anni forte come Klaus si consegnerà a te in cambio di un incantesimo?” sorrise leggermente divertita al pensiero “sul serio?”

“Accetterà di incontrarmi. Gli farò un breve excursus sulla mia storia e quando lo renderò consapevole e riporterò a galla i suoi ricordi più nascosti approfitterò della sua debolezza per attaccarlo. E non mi servirà neanche il paletto di quercia bianca. Sarà uno scontro ad armi pari. Tra ibridi!” ghignò compiaciuto.

“Che cosa disgustosamente meschina” bofonchiò la rossa indignata, “non accetterà mai.”

“Allora non ti resta altro che sperare che accetti, perché se non lo fa, tua cugina morirà con lui.”

Jessi avrebbe voluto saltargli addosso per schiaffeggiarlo, picchiarlo e urlargli contro ma ormai lui si accingeva a lasciare la stanza con aria euforica, Dio solo sa cosa stava architettando quella subdola mente.

“Grazie per i tuoi servigi amico. Hai saldato il tuo debito.”

Quale debito?

“Significa che Caroline è salva?” domandò Tyaler impaziente,

“è così” disse Derek prima di scomparire del tutto.

Benché la ragazza sperasse con tutta se stessa che tutto ciò fosse vero, non riusciva a convincersi del fatto che Klaus avrebbe ceduto così facilmente solo per Caroline. poi pensò che Klaus, o meglio Bonnie, aveva il paletto di quercia bianca il che costituiva un vantaggio a suo favore. Lui avrebbe potuto uccidere Derek, in effetti. Ed era quello che Derek chiedeva alla fine: uno scontro all’ultimo sangue. Improvvisamente, l’idea di Derek morto la fece rabbrividire e si maledisse per aver provato quello che avevo provato. Cosa me ne importa di lui? è un assassino e merita il suo destino. Tentò di convincere se stessa.

“Cosa vuol dire che hai saldato il tuo debito?”

“Lui mi ha liberato dal soggiogamento. Mi ha aiutato a ricordare.”

“Beh, gli servivi come burattino per i suoi scopi” borbottò acida “era il minimo che potesse fare.”

“Tutto quello che ho fatto non l’ho fatto perché mi ha costretto. È stata una mia scelta.”

Quasi non lo riconosceva più. Tutto quell’odio… quella sete di vendetta… l’avevano cambiato. Iniziò ad attorcigliarsi nervosa alcune ciocche rosse tra le dita, “quindi… Klaus morirà, voi vi salverete e tornerete a vivere felici e contenti?”

“No. Io non continuerò a stare con chi mi tradisce con l’uomo che mi ha rovinato la vita.”

“Ty..”

“Non sono un idiota, Jessica. Non giustificarla. Mentiresti solo a te stessa.”

“Mi dispiace…”

“Già. Anche a me.”

“Dove andrai adesso?”

“Non lo so.”

“Non lo sai?”

“Devo fare un ultima cosa. Poi credo che raggiungerò un amica.”

Prima che  potesse chiedere spiegazioni Tyler si avviava già verso la porta d’ingresso. La aprì, e come si voltò di nuovo a guardarla lei poté notare il suo sguardo spento, perso nel vuoto.

“Abbi cura di te. E di Caroline.”

E così se ne andò. Camminando lentamente nel bel mezzo dell’oscurità, sotto un cielo senza stelle  d’un nero inchiostro, cupo come la sua anima in quel momento.

Jessi lo guardò allontanarsi e pian piano svanire nelle tenebre. Rimase a lungo a pensare alle sue parole, appoggiata allo stipite della porta. Sapeva come si sentiva: era ferito, confuso e smarrito. Quello che non sapeva però è che probabilmente non avrebbe mai più rivisto Tyler Lockwood.


***


“Caroline, dobbiamo parlare di quello che è successo tra noi.”

Teneva con forza la sua mano fra le sue e la guardava con occhi imploranti, come se fosse riluttante nel trattare quell’argomento, come se avesse paura della sua reazione. Lei, dal canto suo, rimase immobile, impietrita. Avvampò di colpo, le guance le si colorarono di rosso e pensò a quanto fosse maledettamente imbarazzante quella situazione e soprattutto a quanto la rendeva umana.

“Nik.. io non..”

Le tappò le labbra con un dito prima che continuasse a parlare. “No. Non rovinare tutto, ti prego.”

Poteva leggere il terrore nei suoi occhi. Lui, il grande  e potente Klaus, era terrorizzato dalle parole di una ragazzina. Caroline sorrise dolcemente e scostò con delicatezza il suo dito dalle labbra.

“Ma non sai nemmeno quello che stavo per dire!”

“Ah no!?”

“Stavo dicendo… che non penso  ci sia bisogno di parlarne. Quello che è successo… era inevitabile. E non sono pentita, se è questo che credi.”

Questa volta fu lui a sorridere. Un sorriso vero. Di quelli che raramente faceva.

“Davvero?”

“Davvero.”

“Da ciò dovrei intuire che la signorina Caroline Forbes ha finalmente deposto le armi?”

Ed ecco sul viso quell’espressione furbetta che tanto lo caratterizzava. Caroline lo spinse scherzosamente,  “non montarti la testa, ibrido!” disse falsamente imbronciata.

 “Spiacente per te mia cara ma temo che sia troppo tardi!”

E così si buttò sopra di lei intrappolandola tra il suo corpo e il materasso. La ragazza, presa alla sprovvista, iniziò a ridere senza un preciso motivo contro la sua spalla, solleticandolo con il suo caldo respiro. Sentiva il petto muscoloso di lui premuto contro il suo seno e fu percorsa da un violento brivido di eccitazione. Lui prese ad accarezzarla delicatamente con due dita, le sfiorò dapprima il viso, poi il collo, le spalle, percorrendo più volte un suo braccio facendole così venire la pelle d’oca. I profondi occhi azzurri fissi nei suoi la esploravano, la contemplavano, la facevano sentire la donna più bella del mondo.

“Non hai idea di quanto ti desideri” le sussurrò in un orecchio con voce roca. Iniziò a lasciarle piccoli baci sul collo e  lei rabbrividì non appena sentì la sua barba soffice a contatto con la sua pelle. “Ho perso completamente la testa per te”

Si sentiva impotente sotto il suo tocco. Debole e impotente, e lui lo sapeva. Continuava a torturarla con quei piccoli baci, con le sue carezze, con la sua dolcezza. Caroline iniziò a tremare violentemente e quando lui se ne accorse sorrise compiaciuto e si fiondò sulle sue labbra, stufo di tutte quelle smancerie. Lei rispose subito al bacio e si affidò a una passione travolgente intrecciando automaticamente le dita ai suoi capelli. Era talmente eccitata che aveva l’impressione di esplodere da un momento all’altro. Iniziò a sfilargli la maglietta sentendo i muscoli contrarsi al suo tocco, agganciò il bacino al suo e si fece sfilare la camicia da notte, che finì in un angolo imprecisato della stanza insieme alla sua maglietta. Prese a toccarla, a esplorare il suo corpo facendola gemere di piacere.

Forse stavano correndo troppo pensò lei mentre si cimentava a slacciargli la cinta, dopotutto stava succedendo tutto così in fretta… ma in quel momento non le importava. Pensava solo a loro due, insieme, nella sua camera da letto.

“Care..” mormorò improvvisamente scostandosi, rompendo così la magia che si era andata a creare tra di loro

“penso sia arrivata tua madre. Sento dei passi.”





 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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