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Autore: Rosebiffi    21/10/2013    7 recensioni
"-Non lasciarmi andare. Ti prego. Non farlo mai.- chiede Draco, guardandolo con disperazione e resa.
Harry lo stringe a sé, posando la testa nell’incavo del suo collo.
-Non lo farò.- sussurra al suo orecchio. –Mai.- aggiunge."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Rieccomi qui con una one-shot decisamente lunga per i miei standard, ma si è praticamente scritta da sola, ispirata dalla canzone Never let me go di Florence and The Machine (ma va?)... che dire, ci si vede in fondo, e spero davvero che vi piaccia!! Come al solito, Enjoy!! 




Harry rimane come fulminato. Malfoy sta piangendo: le lacrime scorrono sul volto pallido e dentro il lavandino sudicio. Malfoy singhiozza e deglutisce; poi, con un gran brivido, guarda lo specchio incrinato e vede Harry che lo fissa al di sopra della sua spalla.
Si volta di scatto ed estrae la bacchetta. D’istinto Harry fa lo stesso.
Un incantesimo si infrange sullo specchio, e Malfoy si abbassa, ma Harry non sa nemmeno se è stato lui a scagliarlo, non ha nemmeno aperto bocca.
Sente la voce di Malfoy incrinata dalle lacrime che pronuncia le prime parole di una maledizione senza perdono, e sa che se non reagirà verrà colpito in pieno.
Le urla stridule di Mirtilla sono solo un accompagnamento alle sue.
-SECTUMSEMPRA!- grida. È come se qualcuno avesse sparato un colpo di fucile nel mezzo della scena. Tutto sembra immobilizzarsi per un attimo, sospeso nel tempo, in una bolla di cristallo.
Una crepa, un piccolo segno, e tutto va in frantumi di colpo.
Draco si accascia a terra e Harry resta a guardare la macchia indistinta di sangue che fino a un attimo prima era il suo viso, pallido ed etereo, e non riesce a proferire parola.
Guarda le mani bianche del ragazzo stringere la camicia inzuppata di sangue, e sente la voce ovattata di Mirtilla nelle sue orecchie.
-ASSASSINIO!- strilla. Lui si gira di scatto verso di lei, che resta per un istante a guardarlo, incredula, incapace di accettare il fatto che il ragazzino che quattro anni prima aveva dato un senso al suo omicidio ne abbia compiuto un altro proprio davanti ai suoi occhi.
-Ti prego, Mirtilla, non è morto! Aiutami!- geme Harry.
-Io non posso…
Lui la guarda sparire ululando nel sifone del gabinetto, la sua ultima speranza che svanisce nelle tubature del castello.
Corre da Draco, lasciandosi cadere nell’acqua insanguinata che lo circonda, e preme la mano sulla maglietta fradicia, macchiandosi ancora di più, cercando di fermare un’emorragia che non sembra avere nemmeno un vero inizio…
Draco spalanca gli occhi grigi e assenti, e per un secondo lo inchioda con lo sguardo.
-Lasciami stare.- dice, in un soffio.
-Mi dispiace, Draco, non volevo…- risponde Harry, terrorizzato. La mano di Malfoy si solleva e afferra la sua, che cerca ancora di aiutarlo. Sente la stretta gelida che lo stritola come quello sguardo di ghiaccio che ha visto tante volte, ma mai, mai così freddo, così pieno di abbandono.
-Non aiutarmi.
-Lo so che mi odi, ma…
-Non… ti odio. Non aiutarmi.
Harry lo guarda, incapace di capire. O forse non vuole soltanto accettare quello che intende Draco.
-Non ti lascerò qui. Morirai prima che possa trovare aiuto… la mia bacchetta! Dov’è la bacchetta?- si guarda attorno febbrilmente alla ricerca del familiare prolungamento del suo braccio, che giace abbandonato a qualche metro da lui. la afferra e cerca di ricordare un incantesimo di guarigione abbastanza potente da aiutare il ragazzo che trema sotto le sue mani, ma la sua mente è vuota, bianco latte, del colore della pelle sempre più pallida di Malfoy.
-Lasciami… morire, allora.
Harry si ricorda all’improvviso quello che ha sentito prima che Malfoy lo vedesse.
“Nessuno può aiutarmi… dice che mi ucciderà…”
-Da cosa vuoi scappare, Malfoy?- chiede, la voce tremante.
E’ come un fulmine a ciel sereno. Qualcosa che Tonks aveva detto all’inizio dell’anno, quando Draco gli aveva quasi rotto il naso, nel treno… Epis qualcosa.
-Epismendo!- dice, sperando in un qualche miracolo.
Una vaga luce illumina il petto di Draco. Harry è quasi certo che il sangue abbia cominciato a fluire più lentamente, ma forse lui non è abbastanza potente da arrestarlo del tutto, o forse… cerca di non pensare alla possibilità che Draco abbia perso troppo sangue, ma la quantità di liquido rosso in cui è immerso non è qualcosa di facilmente ignorabile.
-Harry… non farlo.- ripete Draco, ma la voce è meno debole. Sembra che si stia riprendendo, anche se poco, e il fatto che cerchi di fermarlo significa che almeno qualcosa ha percepito. Gli slaccia in fretta la camicia, spostando la stoffa fradicia di sangue e acqua dalla sua pelle, rabbrividendo alla vista delle ferite profonde sulla sua pelle, del sangue che gli riempie le mani. E’ tutta colpa sua.
-Epismendo.- ripete Harry, un barlume di speranza nella voce. Perché lo sta facendo? C’è qualcosa oltre al senso di colpa, qualcosa di… l’ha appena chiamato Harry?
Quel pensiero viene subito superato dalla visione del sangue attorno alle ferite profonde di Draco che diminuisce, e queste che lentamente si rimarginano, ma non viene dimenticato del tutto. Quella domanda resta in sospeso nella sua mente, in gola, pronta per essere chiesta, ma a chi? A Malfoy no di certo. Negherebbe di sicuro.
-Harry…- ok, ora l’ha fatto. Ne è certo, non è un’allucinazione.
-Da chi scappi?- chiede di nuovo il grifondoro, incrociando gli occhi di Draco, stupendosi di quanto più vivi siano. E di quanto siano luminosi. Perché non ha mai notato quella sfumatura argentata nelle sue iridi fredde? Sono del colore della luna piena.
-Lui… Harry, ti prego. Non farlo, non farlo!
-Zitto. Lui chi? Epismendo.
-Vol…demort.- le ferite si sono rimarginate, ormai. Il sangue non scorre più lungo la pelle di Draco. Harry però non riesce a concentrarsi su quello che gli ha appena detto, non riesce a smettere di pensare di aver agito troppo tardi.
-Non ti farà del male.
-Stronzate. Io sono già morto, Harry. Perché non mi hai lasciato stare? Perché non fai mai come ti si chiede? Perché devi sempre essere l’eroe?- sputa Draco, velenoso.
-Non sono un eroe. E tu sei ancora vivo.
-Non tutti i morti stanno sottoterra.
-Perché dovrebbe ucciderti?- chiede Harry.
-Potter…- il grifondoro rabbrividisce. Ormai Malfoy ha ripreso conoscenza abbastanza da chiamarlo col suo cognome, da capire quello che sta succedendo. Tra poco ricostruirà tutto, e quanto ci vorrà prima che Piton sappia quello che gli ha fatto?
La maledizione che ha scagliato potrebbe essere considerata peggiore della Cruciatus? Potrebbe valergli un biglietto per Azkaban?
-Potter.- ripete Draco.
-Mi dispiace.- non sa cos’altro dire.
Poi, senza un senso logico, almeno per Harry, Draco chiude gli occhi, si morde il labbro e scoppia a piangere. Lui resta immobile, impietrito a guardare quel ragazzo che l’ha odiato così tanto, che ha fatto di tutto per rendergli la vita un inferno, dimostrarsi talmente debole da piangere davanti a lui.
E Harry non riesce a muovere un solo muscolo. È una trappola? Lui gli stringerà la mano e Draco gli infilerà un pugnale nello stomaco? E cosa intendeva prima, con Voldemort e tutto il resto? Qual è il suo legame col Signore Oscuro?
Può fidarsi?
Quella domanda gli rimbalza nella mente, si scontra con le pareti del suo cranio, cerca una via d’uscita che non esiste. Può fidarsi?
È la sua mano a rispondere. Afferra quella di Draco e la stringe, cercando di fargli capire che è lì.
E incredibilmente il biondo non la scaccia via, non lo insulta chiedendogli che stia facendo. Ancora più incredibilmente, sente le sue dita ricambiare la stretta. Il suo petto si solleva e si abbassa febbrilmente mentre cerca di fermare le lacrime.
-Perché mi hai salvato?- chiede di nuovo.
-Era la cosa giusta… no?
-Sempre a fare la “cosa giusta”, vero? Harry…
-Sì?- chiede, esitante. Draco si solleva, e lui gli mette una mano dietro la schiena per sostenerlo, stringendogli le spalle, circondandole col braccio. Il sangue sta fluendo giù per la grata al centro del bagno, e l’acqua del lavandino lo sta lavando via, ma la camicia di Draco ne è ancora inzuppata.
Lui lo guarda, i capelli insanguinati, il viso solcato da una cicatrice evidente che Harry sa di avergli procurato, ma non riesce a distogliere lo sguardo dagli occhi del ragazzo.
Non credeva che avrebbe mai visto qualcosa del genere dipinto sul volto di Malfoy.
Una sofferenza simile e il serpeverde sono due cose che non possono coesistere, non nell’universo di Harry, ma nel profondo sente che c’è qualcosa che sta cambiando, qualcosa che scombinerà tutte le carte in tavola in quella partita controllata da forze molto oltre la sua immaginazione. E una di quelle forze sta muovendo la sua mano sul tavolo, scoprendo carte che il grifondoro non aveva nemmeno messo in conto.
Le lacrime solcano ancora le guance di Draco, e in un gesto istintivo Harry le asciuga con le dita. Ancora una volta resta stupito dal modo in cui Malfoy accetta il suo tocco senza scacciarlo.
Si rende conto che Malfoy… Draco, non ha ancora detto nulla, che quel silenzio sta durando fin troppo, ma che nessuno dei due è disturbato dall’assenza di parole. I loro pensieri bastano e avanzano.
Ma Harry vuole sapere, adesso.
-Cosa c’è?- chiede.
-Ho paura.- soffia il biondo, e un brivido percorre la spina dorsale di Harry, e sa che non sta mentendo, che per qualche prezioso istante il Draco che ha conosciuto fino a quel momento non c’è, che ha davanti il vero Malfoy. Che è una persona completamente diversa da quello che credeva.
Chi sei davvero, Draco?
-Anche io.- confessa. Sente come se un peso gli fosse stato tolto dalle spalle. L’ha ammesso. Non a Ron, non a Hermione, ma a Draco Malfoy. Che sorride vagamente, chiaramente incredulo.
-E di cosa, Potter?
-Di tutto. Di Voldemort, della morte, di perdere i miei amici.
-Tu almeno hai ancora qualcosa a cui aggrapparti…
-Anche tu. Non voglio che tu muoia, Draco.- non può credere di averlo detto. Non può credere di pensarlo davvero. Eppure è così.
Malfoy alza di nuovo gli occhi su di lui.
-Non dipende da me.
-Sì, invece. Silente può proteggerti.
Draco cambia completamente espressione, e un mix di disgusto, disperazione e dolore gli si dipinge sul viso.
-Silente?- chiede. Sembra quasi divertito, e la cosa terrorizza Harry. Sembra pazzo. –Silente non ha ancora molto tempo da vivere, Harry.
-Che cosa vuoi dire?
-Io dovrei ucciderlo. E se non lo farò, lo farà qualcun altro, e io morirò, e finalmente potrò avere pace.- geme.
Harry non dice nulla.
-Su, Potter. Vallo a dire a lui, dillo a tutti. Dì a tutti che Draco Malfoy è un traditore, perché è quello che sono. Qualsiasi cosa faccia, tradirò qualcuno. qualsiasi sia la mia scelta, morirò. Quindi perché rimandare la cosa? Perché mi hai salvato?
-Tu non sei un traditore.
-Davvero? che cosa sono allora? Che cosa sono, Harry?
Per qualche istante restano così, immobili, gli occhi verdi del grifondoro persi in quelli grigi del serpeverde, alla ricerca di risposte che non possono darsi. È tutto assurdo, tutto al contrario. Loro non dovrebbero essere lì. Non dovrebbero stringersi l’uno all’altro, sostenersi, e Harry non dovrebbe provare il desiderio di avvicinarsi ancora di più a Draco, ma è così.
E l’assurdità del momento fa sembrare anche il gesto incoerente del grifondoro una cosa normale mentre si sporge verso il biondo, che non si ritrae, pur rendendosi conto di quello che sta succedendo. Le loro labbra si incontrano con leggerezza, in un gesto morbido e caldo. Chiudono entrambi gli occhi, estraniandosi dal mondo. Le loro bocche si allontanano e si ritrovano velocemente, in un crescendo di emozioni che nessuno dei due riesce ad identificare o a controllare.
Draco fa scorrere le braccia dietro le spalle di Harry, e sente l’altro stringere i lati del suo viso con le mani, accarezzando la sua pelle, affondando le dita nei suoi capelli bagnati.
-Harry…- mormora. Il grifondoro si allontana, guardandolo, le sopracciglia aggrottare, terrorizzato all’idea di aver rovinato tutto, e ancora più spaventato perché non riesce a capire quello che sta succedendo. Un attimo prima stavano duellando, stavano cercando di uccidersi. E adesso si sono appena… baciati.
Non può credere di aver baciato un ragazzo, ma soprattutto che quel ragazzo sia Malfoy.
Ma la verità è che non se ne pente affatto.
-Sì?- abbassa le mani quando sente le braccia di Draco sciogliersi da dietro le sue spalle. Quelle dita pallide e affusolate cercano e trovano le sue e le stringono, intrecciandosi con loro al centro dei loro corpi.
-Non lasciarmi andare. Ti prego. Non farlo mai.- chiede Draco, guardandolo con disperazione e resa.
Harry lo stringe a sé, posando la testa nell’incavo del suo collo.
-Non lo farò.- sussurra al suo orecchio. –Mai.- aggiunge. Draco rabbrividisce e chiude gli occhi, assaporando il suono di quell’unica parola, aggrappandocisi, rendendosi conto di aver trovato qualcosa, qualcuno di cui fidarsi. E che quel qualcuno è, inspiegabilmente, Potter.
Il ragazzo che dovrebbe odiare.
Quello che ha rifiutato la sua amicizia al primo anno.
Quello che l’ha fatto sentire inferiore, rifiutato per tutto quel tempo.
Quello che adesso gli fa battere il cuore nel petto in un modo in cui non batteva da anni.
Le loro labbra si incontrano di nuovo, e Draco rabbrividisce.
Ha ancora paura, ma sa di non essere solo.
E vuole credere che il ragazzo che lo stringe a sé in questo momento non lo lascerà mai 




Il mio angolo delle meraviglie... circa.
Allora, se avete raggiunto questo punto significa che avete letto tutto, e io posso solo inchinarmi a voi e ringraziarvi fino alla fine dei tempi! No, davvero, grazie :)) 
Come ho già detto, questa ff si è praticamente creata da sola in un periodo compreso tra le 11.30 e l'una di notte... era un pò che non tornavo su questa coppia, o che almeno scrivevo qualcosa di decente, quindi... non lo so, mi impantano sempre in queste note!
Che altro dire? Visto che siete giunti fin qui... recensite!!!! In fondo non prende tanto tempo, come al solito accetto tutto, quindi vi prego, lasciatemi una recensione piccina piccina... non mangio, ve lo giuro!!! Io sono innocua!! 
Grazie ancora!!! :DD
Au revoir!
S.
  
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