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Autore: Sky_Blu00    21/10/2013    0 recensioni
E se il mondo fosse stato capovolto?
E se tutto quello in cui credete venga invertito?
Come reagireste?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Pov Hermione
 
In una caldissima giornata d'estate stavo facendo più volte il giro dell'isolato dov'era situata casa mia. Non avevo idea di cosa fare, certo, avrei potuto fare i compiti, se non li avessi finiti la prima settimana di vacanza, ed ora, che eravamo alla fine di giugno stavo camminando da un'ora, probabilmente avendo fatto qualche chilometro.
I negozianti ad ogni giro mi guardavano con fare interrogativo, nei loro occhi si leggevano frasi del tipo:
-Ma questa qui non muore mai?- oppure –Non si è ancora beccata un'insolazione?- -Sarà il centesimo giro che fa, dovrebbe proprio rivedere le sue priorità- questa frase l'avevo già sentita... bhé certo per tutti quelli che mi guardavano ero una scansafatiche che invece di fare i compiti perdeva tempo a girare intorno a casa sua. scossi la testa per scacciare quei pensieri. Urtai contro un ragazzo che mi resse da dietro la schiena prima che potessi rovinare a terra. Mi maledissi mentalmente per non averlo visto.  Era molto alto, capelli neri, occhi verdi, sorriso beffardo e occhiali tondi. Non era per niente male... MA CHE COSA STO DICENDO?!?! Hermione Jean Granger, dov'è finito il tuo rinomato controllo? Feci un bel respiro –scusa, mi dispiace, non ti avevo visto- gli sorrisi. Sorridendomi mi rispose non ti preoccupare, comunque tutto apposto?-
-si si, non ti preoccupare. Spero di rincontrarti-
-lo spero anch'io, ma non lo so per quanto ancora starò in giro-
-va bene-
-ciao-
-ciao- ci sciogliemmo da quella specie di abbraccio e un po' mi dispiacque. Camminai per altri cinque minuti e urtai contro un'altro ragazzo, se avessi saputo che ultimamente per strada si incontrano così tanti bei ragazzi sarei uscita più frequentemente, oh. Era anche lui alto, più robusto, capelli rossi e occhi azzurri. Mi resse per i polso, certo, nei modi era più garbato il primo.
-Scusami-
-eh...ehm... che?- accidenti mi sono incantata
-stavo dicendo che mi dispiace di averti urtata-
-oh...oh si... ero sovrappensiero- scoppiò a ridere, era una risata coinvolgente e poco dopo lo seguii a ruota. Quando ci fermammo mi chiese –senti, hai visto per caso un ragazzo alto più o meno come me, capelli neri occhi verdi...-
-oh, si si. È passato circa cinque minuti fa per quella strada-
-va bene! Grazie ancora! Ciao!
-ciao- lo salutai mentre correva dietro al suo amico. Alzai le spalle, dopo un'altro giro decisi di  proseguire per la strada davanti casa mia. Passai davanti alla mia scuola e girai l'angolo; passai davanti l'asilo e vidi un portone. Voi mi direte... – ma cosa ci trova di strano questa in un portone? Si, è completamente impazzita- si, si l'ho pensato anch'io, e credetemi, non è stato affatto divertente. Chiusi e riaprii più volte gli occhi per una trentina di volte cercando di capire se mi fossi davvero presa un'insolazione. Quel portone era strano, non assomigliava agli altri ingressi dell'asilo. Aveva il colore della ruggine e si intravedevano delle piccole macchie di quell'azzurro brillante che amavo tanto. I cardini superiori erano allentati, la maniglia rotta, e il colore dorato della maniglia stava lasciando il posto a un marrone scuro che non mi piaceva per nulla. Il portone era accostato, o forse non si chiudeva da tanto, troppo tempo. Mi ricordavo quella strada, e quella porta, non c'era mai stata, o comunque anche se l'avessero costruita da poco, non avrebbe potuto avere quell'aspetto. Decisi che non avevo niente da perdere quindi mi avvicinai. Allungai una mano, indugiai molto su quel minuscolo tratto che mi separava dal quel portone, presi un bel respiro e spinsi molto delicatamente il portone. Esso cigolò paurosamente e per un attimo ebbi il terrore di averlo rotto, ma invece i cardini inferiori, diversamente da quelli superiori ressero. Feci un passo, un'altro , un'altro ancora e vi entrai.
Mentre oltrepassavo la soglia sentii un leggero velo infrangersi, come la superficie dell'acqua e in un attimo fu tutto buio, tutto freddo. Non riuscivo a muovermi, stavo soffocando, mi si riempirono i polmoni della stessa sostanza che mi circondava. Pensai che quella era la mia fine, mi malediissi mentalmente per aver rischiato e poi più nulla.
  
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