Fanfic su artisti musicali > B.A.P
Segui la storia  |       
Autore: aris_no_nami    21/10/2013    4 recensioni
“- Ora basta! Tu te ne vai dritta dritta in Corea! Mi sono rotta! Tu e quella sottospecie di quattordicenne di tuo fratello ve ne andate da qui! Vi sbatto subito a Seoul da vostro cugino! Mi sono proprio rotta!
Urlò quella stronza. Quella che, teoricamente, doveva essere la nostra tutrice, nostra zia.
-Bene! Perfetto! Preferisco alla grande nostro cugino che una come te! E osa un’altra volta parlare così di Malcol e ti spacco! Hai capito?! Ti spacco! Ti distruggo!
Uscì dalla stanza sbattendo la porta e dicendo
-Partite domani mattina alle 8 in punto.
Certo! Perché secondo lei ero scema, vero?! Secondo lei non sapevo che aspettava che io toppassi per poco per mandarci dritti a Seoul?! Come se non sapessi che aveva due biglietti di sola andata, pronti da un casino di tempo?! Come se fossi cretina come lei!
-Se n’è andata?!
Mi chiese mio fratello, uscendo dal bagno, nel quale si era rifugiato con le sue cuffie, per fuggire a quella lite definitiva.
-Che stai ascoltando?
Gli chiesi io, cercando di sfuggire a quella domanda.
Anche a pochi giorni dal suo compleanno, quella stronza, doveva rompere!
-Heaven di Ailee …
Mi rispose sedendosi accanto a me.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
PENELOPE POV
Eravamo da più di un’ora ingiro per negozi. Prada, Zara, H&M, Paul&Bear, Hollister e chi più ne ha più ne metta! E la cosa che mi aveva preoccupato più di tutte era il fatto che, oltre a noi, non c’era nessun’altro…
Intanto Kry e Silver se n’erano andate dicendo che avevano un faccenda da sbrigare e ci avevano lasciate in un negozio a me sconosciuto, a vagare svogliatamente senza metà… o almeno, io ero svogliata e senza metà, Sun Ha invece era tutta entusiasta che camminava di qua e di la guardando i vestiti come se fossero delle torte di cioccolato.
-Penelope, che ne pensi di questo?
Mi chiese facendomi vedere un vestito rosso e lungo.
-Bello…
Mugugnai.
-Ya! Non fare così!
Si lamentò lei rimettendolo al suo posto. La guardai con uno sguardo supplichevole e le chiesi.
-Possiamo andarcene?
La giapponese mi lanciò uno sguardo di fuoco e prendendomi per il polso mi trascinò in un altro negozio.
-Non se ne parla. Adesso mi aiuti a trovare un vestito figo. Punto.
Rispose decisa. E per un'altra buona mezzora dovetti stare circondata da vestiti. Non che non mi piacesse fare shopping, ma ero stanca! Stavamo girando come trottole da un’eternità!
-Penelope!
Mi chiamò Sunnie per la centesima volta. Io la raggiunsi e me la ritrovai davanti con uno sguardo serio mai visto prima e con le braccia incrociate.
-Vieni con me.
Detto ciò uscì dal negozio e si diresse velocemente da qualche parte. Mi affrettai subito ad andarle dietro preparandomi già psicologicamente ad altri trenta negozi…
Dopo poco prese una porta di servizio e cominciò a salire delle scale. Cominciai a preoccuparmi un po’… Dove cavolo mi stava portando?
Finite le scale ci trovammo davanti ad una porta. La ragazza si fermò davanti di essa e appoggiò la mano tremolante sulla maniglia… Dopo un attimo di esitazione la spalancò e un vento freddo mi pervase completamente. Davanti a me vidi un enorme piazzale. Subito corsi verso il bordo di quello che scoprii essere il tetto del centro commerciale.
Era semplicemente stupendo… Da li sopra si vedeva tutta la città…
-Bello vero?!
Disse Sun stando un po’ più indietro di me. Io annuii energicamente.
-La vita è dura.
Disse di punto in bianco. All’udire quella affermazione, il sorriso che si era dipinto sul mio viso scomparve subito…
-E’ dura e fa schifo. So cosa hai dovuto passare… Non me l’ha detto nessuno. Lo so e basta.
Cosa le stava succedendo? La sua voce era dura e fredda, non più quella vocina acuta che avevo conosciuto… Mi girai verso di lei e la ritrovai con lo sguardo fisso all’orizzonte… Era seria, malinconica… Come se stesse ricordando qualcosa che le faceva male…
-Io sono nata in Giappone ma i miei genitori erano coreani. Tokyo è bellissima… Così moderna e piena di luci… L’unica cosa è che è piena di inquinamento… Ma non è solo bella. Può anche essere molto pericolosa e crudele.
Aveva gli occhi freddi. Non ce li aveva lucidi ma quasi secchi. Freddi come il ghiaccio… Sembrava non provare emozioni e faceva quasi paura…
-Hai mai visto il film Tokyo Drift? – io annuii – Ecco, è tutto vero. Non sono balle o frutto di immaginazione. Le gare, le macchine, la mafia… La Yakuza è la più conosciuta e forse la più pericolosa. Se ti dicessi che io c’ero dentro dovresti sparire dall’Asia e forse non mi crederesti neppure. Ma la verità è che mi ci avevano buttata dentro.
Non sapevo che fare… Ero completamente immobilizzata… Crederle o meno? E se stava dicendo la verità perché la stava dicendo proprio a me? Dire che ero sotto shock era dire poco.
-L-la Yakuza?
Chiesi balbettando.
-Si. E pensare che mio padre era della polizia. Comunque è il caso che la smetta di parlarti di quello. Di ho detto questo perché dietro a tutto ciò c’erano due persone… Due persone completamente diverse e con scopi opposti. Come lo Ying e lo Yang. Purtroppo io seguii la persona sbagliata, lo Ying, la parte nera. E per questa mia stupida ed egoista decisione lo Yang è…
La voce le si spezzò in gola… C’era rabbia pura in quelle parole, le diceva quasi sputandole via.
-Sun Ha, non serve che mi dici tutto.
Cercai di consolarla avvicinandomi a lei la quale alzò la mano verso di me e mi disse.
-Non avvicinarti. Ti ho raccontato tutto questo solo per dirti che ti capisco. Nient’altro. Mi dispiace di averti fatto paura.
Dopo di che tornò col suo solito sorriso che ormai avevo capito essere per la maggior parte falso e si avvicinò alla porta.
-Dai, torniamo giù che dobbiamo ancora trovare il mio vestito.
Stava per aprire la porta quando questa si spalancò e sbucò da essa un Yong Guk tutto affannato.
-Oh, buongiorno.
Disse con quella vocina acuta. Lui la salutò con un cenno del capo per poi puntare lo sguardo su di me. Mi si avvicinò velocemente e quando mi fu davanti mi prese per il polso e cominciò a scendere le scale velocemente.
-Hey! Ma che modi sono! Mollami!
Urlai dimenandomi da quella presa ferrea.
-Stai zitta una buona volta!
Urlò a sua volta.
Sbuffai e mi lasciai portare chissà dove.
Dopo aver fatto tutte le scale ed essere usciti dal centro commerciale mi fece salire in una macchina semplice ma con i vetri oscurati.
-Ok. Andiamo.
Disse mettendo in moto.
-Andiamo? Dove scusa?
Chiesi scocciata.
Il scimmione, come risposta, mi sfoderò un sorrisino perverso.
-Che cavolo ti sguardi mi fai?!
Urlai isterica.
-A te da fastidio che io canti perché mi adori… E so che ami la mia voce quando canto invece che reppare…
Oh-oh… Divenni rossa come un pomodoro fin troppo maturo.
-Ho-ho! Ho ragione ho ragione!
Se la rise lui.
-Ya! Non ridere! Non è colpa mia se canti bene! Ed è l’unica cosa che sai fare! Perché sei brutto, antipatico e rompi!
Urlai come una bambina piccola mettendo su il broncio.
-Si si certo…
Rispose cercando di trattenere le risate.
Per un bel po’ lo guardai con uno sguardo killer.
Eravamo in macchina ormai da dieci minuti e stavamo girando a vuoto.
-Ya! Mi vuoi dire dove cavolo stiamo andando?! Altrimenti di denuncio per rapimento di minori o come cavolo si chiama!
Urlai d’un tratto facendogli fare un balzo sulla sedia per la sorpresa.
-In verità da nessuna parte. Mi hanno solo detto di farti girare in macchina fino a che non fosse stata l’ora giusta.
Rispsoe vago.
-Ah… Ma che cavolo sta succedendo… - mugugnai disperata – Questa mattina hanno fatto irruzzione in casa e mi hanno rapita, poi ho rivisto persone che non vedevo da secoli, poi Kry e Silver che sono sparite, e poi si è messa anche Sun Ha con quella cosa strana… e adesso tu che mi rapisci e mi fai girare come una deficiente in auto. Ma almeno ce l’hai la patente?!
Il biondo mi guardò con uno sguardo divertito per poi scoppiare a ridere.
-Oddio… sei una cosa assurda…
Disse tra le risate.
Sbuffai infastidita e incrociai le braccia, imbronciandomi ancora di più.
-Senti – disse dopo aver smesso di ridere – Come si chiamava?
Rimasi in silenzio guardando fissa l’airbag chiuso davanti a me. malcol e Misan. L’avevano detto. Non mi dava più di tanto fastidio… Ma perché se ne veniva fuori così di punto in bianco?
-Chi?
Chiesi, facendo finta di non capire.
-Sai chi.
Disse serio.
Scossi lentamente la testa.
-Il tuo gatto.
Specificò, stando sempre serio.
-COSA?!
Urlai con gli occhi sbarratti. E adesso con cosa se ne veniva fuori quel testa gialla?
-Il tuo gatto.
Ripetè annuendo.
-Angustalm.
Risposi ridendo come una matta.
-COME??
Urlò questa volta lui con gli occhi sbarrati ma sempre fissi sulla strada.
-Angustalm.
Ripetei ricomponendomi quel poco per essere capita.
-Certo… Un nome un po’ più normale no vero?!
E si mise a ridere con me.
Girammo per un altro quarto d’ora, ascoltando canzoni coreane e cantandole qualche volta.
Quando ritornammo al parcheggio mi rattristai un po’… Ero stata bene con quello scemo…
Prima di scendere lo ringrazia e lui mi fece un sorriso dolcissimo che per poco non mi fece sciogliere completamente come un cioccolatino.
Il tragitto dal parcheggio all’interno del centro fu silenziosissimo, tanto che creddi di essere diventata sorda nel non udire alcun rumore. Entrammo e lo vidi andare da qualche parte senza curarsi se lo stessi seguendo o meno. Stava per girare l’angolo quando si girò e mi fece segno di seguirlo. Io lo raggiunsi di corsa. Continuò a camminare deciso davanti di me, ma non avevo la minima idea di dove stessimo andando e da cosa fossi circondata, perché in quel momento riuscivo a vedere solo la sua sagoma, tutto il resto era scomparso completamente. Ero la, che camminavo dietro il mio bias, che non vedevo nient’altro se non lui…
Che mi stava succedendo…?
-Hei, ti sei addormentata?
Mi chiese affiancandomi. Io scossi la testa cominciando a vedere di nuovo normalmente.
Dopo poco ci trovammo in un corridoio pieno di porte. Yong Guk si fermò davanti ad una di esse e mi guardò un attimo.
-Ti prego, non morire dalla gioia.
Detto ciò spalancò la porta e fui accecata da una luce fortissima. Mi coprii gli occhi con le mani e attraverso le dita vidi una grande stanza con tante persone dentro. Tolsi subito la mano e quello che vidi mi riempì di gioia come nient’altro. Mi buttai completamente addosso a cinque ragazze che sembravano completamente fatte. Ci strungemmo tutte e sei un abbraccione collettivo.
-CHE CAVOLO CI FATE QUI!!!
Urlai sentendo gli occhi bruciare per colpa di alcune lacrime che stavano lottando contro di me per uscire libere.
Ci scigliemmo e ci guardammo tutte in faccia. Era da tanto tempo che non le vedevo… Anche se ero in Corea da alcuni giorni mi mancavano un casino e mi sembrava un’eternità che non le vedevo…
-Melissa, novità?
Le chiese in italiano stringendole il collo col braccio.
-Si. Prima abbiamo scoperto che Cindy ha paura dei pedofili. Per il resto nulla di nuovo.
Io annuii e la mollai.
-Cindy?
-Ho appena scoperto che le altre hanno scoperto che ho scoperto di aver paura dei pedofili. E tuo fratello è gnocco.
Rispose annuendo sicura.
-Ma io ti amo!
Urlai buttandomi su di lei e facendo finta di baciarla. A quell’azione scoppiarono tutte a ridere, noi due comprese.
-Lola?
-Ho i rasta più fighi del mondo!
Urlò alzando per aria la mano nella quale teneva una sigaretta.
-Micol?
-Non saprei che dirti… Ci mancavi un casino!
Mi rispose sorridendomi amorevolemente. Ricambiai il sorriso e mi misi davanti a Vanessa che era rimasta in silenzio per tutto il tempo.
La guardai negli occhi. Era la mia Vanessa… La mia migliore amica e sorella d’anima… La amavo tantissimo…
Mi buttai sul suo collo e la stritolai come una polpetta.
-Sei una stronza, sappilo.
Mi sussurrò all’orecchio, comicniando a piangere silenziosamente.
-Non l’ho deciso io… Credimi: anche io non volevo trasferirmi…
-Adesso che stavi migliorando… Per quella cazzo di puttanata…
La strinsi ancora più forte, come per non volerla fare scappare, per tenermela solo per me…
Dopo un paio di minuti ci mollammo e la ritrovai con gli occhi rossi. “Fanculo” mi sillabbò con le labbra.
-Ma perché siete venute?
Chiesi ridachciando.
-Anniversario…
Cantilenò Cindy avvicinandosi a me e mettendomi un braccio intorno alle spalle.
-E per vedere sti figoni…
Finì Lola guardando Yong Guk e… IL RESTO DEI B.A.P? E QUANDO ERANO ARRIVATI?
-Ok… hem… noi adesso dobbiamo andare… Malcol sa dove deve portarvi. Ciao…
Disse Yong Guk guardandoci confuso e uscendo dalla stanza, seguito a ruota dagli altri ragazzi che salutarono tutti con la manina.
-Loro sono coreani giusto?
Mi chiese Micol.
-Certo…
-E allora non hanno capito una beneamata minchia di quello che ci siamo dette…
Costatò guardandomi con una faccia stra buffa.
Un secondo dopo stavamo ridendo come delle cretine.
 
NON.
CI.
CREDO.
L’unica cosa che in quel momento la mia mente potesse realizzare. Avevo appena scoperto che in quell’enorme centro commerciale avevano allestito un gigantesco concerto con un sacco di artisti famosi. Coreani, giapponesi, americani e addirittura italiani.
Cioè… RENDIAMOCI CONTO!
Di li a poco avrei assistito ad uno dei più grandi concerti mai esistiti! Ed ero in prima fila!
ERA UNA FOTTUTISSIMOS OGNO CHE SI REALIZZAVA DOPO TANTO TEMPO!
-Cazzo ragazze… Non ci credo…
Dissi rivolta alle cinque dementi che sogghignarono divertite.
La gente aveva già cominciato ad entrare e dietro di noi si stava riempendo tutto lo spazio delimitato dalle sbarre. Fortunatamente eravamo in un enorme spiazzo all’aperto, altrimenti saremmo morti soffocati.
Dopo un ‘ora circa la gente aveva fortunatamente smesso di entrare. Ormai era sera e le uniche luci erano quelle del palco, le quali si spensero dopo poco. Quando si riaccesero, sul palco, vidi cinque sagome…
-O CAZZO!!!
Cominciai ad urlare saltando come una matta.
I Big Bang erano a pochi metri da me! Cominciarono a cantare Still Alive con un’energia che non gli avevo mai visto addosso.
Era una sensazione fantastica… Veramente stupenda…
Dopo di loro salirono sul palco gli SHINee… Ero completamente impazzita…
Dopo di loro urlai in continuazione… Cantando le canzoni, chiamandoli uno per uno, dicendo parole completamente senza senso…
I gruppi e i cantanti si susseguirono, cantando una canzone a testa.
Block B, BTOB, EXO, B1A4, Super Junior, 2NE1, Secret, Girls Generation, f(X), CN Blue, The Gazzette, B2st, NU’Est, Ailee, J-Min, MyName, Sistar. Cantarono adirittura Ryo e Sukkie con un altro tipo con il quale formava un gruppo che si chiamava TEAM H…E tantissimi altri. Quando sul palco slairono i B.A.P ci mancava poco che scoppiassi a piangere dalla gioia! Forse era solo una mia impressione ma mi sembrava che, durante l’esibizione, Yong Guk mi avesse fatto l’occhiolino…
Ero eletrizzatissima!
Dopo, annucniarono i F.T. Island, un gruppo che non conoscevo bene… Quando salirono sul palco il mio cuore si fermò. Ero completamente scioccata… Lui… che cavolo ci faceva la? Perché LUI era la sopra?
PERCHE’ MIO CUGINO ERA SUL PALCO?




E DOPO SECOLI DI ASSENZA ECCOMI RITORNATA!!!! TATATATATATADAN!!!!!!!
VI SONO MANCATA VEEEERRRRROOOOO???????
ALLURA... CHE NE PENSATE???
CHI SARà MAI SUO CUGINO??????
HE HE HE.... CATTIVVA ME....
DOMANI VADO A VEDERMI AL CINEMA CATTIVISSIMO ME 2!!!!! EVVVVVVIVA!
SPERO CHE ANCHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO ALMENO UN POCHINO!
PUBBLICITà!: HO COMICNIATO 4 NUOVE FF! LO SO LO SO...NE SCRIVO IN CONTINUAZIONE E NON NE FINISCO NEANCHE UNA....: You who stole my heart (EXO), Bad boy (BIG BANG), un voyage vers le bonheur (NU'EST), be the light (BLOCK B)!
LO SO.... FIN POCO TEMPO FA ODIAVO GLI EXO... MA POI GLI HO SCOPERTI E ME NE SONO COMPLETAMENTE INNNNAMORATA! COMUQNUE, LE UTLIME DUE SONO QUELLE PIù NUOVE E MI FARESTE UNA ENROMISSIMO FAVORE SE ANDASTE A DARLE UN'OCCHIATA, SEMPRE SE AVETE VOGLIA!
ORA VI LASCIOOOOOOOO!
Kiss Kiss
il panda che domani andrà a vedere CATTIVISSIMO ME 2!
Aris*Chan
Cicca la banana Cichita!
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > B.A.P / Vai alla pagina dell'autore: aris_no_nami