Serie TV > Grey's Anatomy
Segui la storia  |       
Autore: _Trixie_    21/10/2013    1 recensioni
Raccolta di sei storie partecipante al "Fluff Fest Challenge".
Momenti di vita di Callie e Arizona, per la maggior slice of life dai toni decisamente fluff.
1. Di cambiamenti, difese e cene - Perché in quel momento solo loro due esistevano, e nient’altro.
2. Di castagne, torte e richieste - «Ah, no, no, no, Calliope! Niente escuchar, niente spagnolo, niente Arizona».
3. Di sonno, mattine e notti - «Ho sonno, è presto» disse Arizona. «Ho sonno, è tardi» disse Calliope.
4. Di stelle cadenti, bisbigli e domande - «Come hai capito che lei era quella giusta?»
5. Di canzoni, galline e offerte di pace - «Non sono fortunata solo perché canta bene» aggiunsi
6. Di equilibrio, lenzuola e piccante - Avevano cercato a lungo un loro equilibrio, un modo perché le loro opposte predilezioni potessero convivere le une con le altre.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro, Più stagioni
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'From the summer to the spring. '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Titolo: Di canzoni, galline e offerte di pace
Autore:_Trixie_
Fandom: Grey’s Anatomy.
Personaggi: Calliope Torres, Arizona Robbins
Pairing: Callie/Arizona.
Genere: fluff, romantico, slice of life.
Rating: verde.
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono e non ne detengo i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro. 
Tabella: Autunno
Prompt: 05. Offerta di pace
Note: Buona lettura :D
 
 
Di canzoni, galline e offerte di pace
 
 
Arizona
 
Teddy ci aveva trascinate da un locale all’altro, quella notte, fino a trovarne uno che a parer suo era delizioso. In realtà, lasciava molto a desiderare in termini di pulizia e igiene, ma evitai di farglielo notare, così finalmente riuscimmo a sederci e a ordinare qualcosa da bere. 
«Chi diavolo sta facendo tutto questo baccano?» aveva chiesto Miranda guardandosi intorno.
«Oh, ma è magnifico! C’è il karaoke!» aveva esclamato Teddy entusiasta, battendo le mani.
«Magnifico» avevo sorriso nella sua direzione, fingendo più vivacità di quanta ne avessi in quel momento.
«Callie, perché non canti tu? Hai una voce magnifica, ti ho sentita cantare la ninna nanna a Sofia» disse Teddy.
Calliope storse il naso, come fa quando le viene proposto qualcosa che la infastidisce, ma io sapevo che si trattava semplicemente della sua timidezza. Comunque, alle ultime conferenze che si erano tenute in ospedale, non aveva avuto bisogno nemmeno della danza della pipì.
«Questo è vero, Callie canta divinamente» confermai, sorridendo in direzione di mia moglie.
«Sei fortunata ad averla in giro per casa, allora. Ben sembra un cane bastonato, quando canta» commentò acida la Bailey, sorseggiando il drink che le avevano appena servito.
«Non sono fortunata solo perché canta bene» aggiunsi, levando il mio bicchiere in direzione di Calliope.
Ma fu in quel momento che dissi una cosa che mai, mai avrei voluto dire.
«Ha qualche problema su un paio di note di Adele, comunque, sembra una gallina strozzata. Per il resto è perfetta».
«Come, scusa?» chiese Callie. E vidi quell’espressione di sfida, che diceva fatti sotto, se hai il coraggio, ripetilo!
«Ho solo detto che un paio di canzoni non ti riescono bene, tesoro. Hai studiato medicina, non canto, è normale» dissi, deglutendo sonoramente. Mi ero cacciata in un brutto guaio. «Ma sei stupenda, hai una voce stupenda!».
«Arizona, lascia stare, sentirai la mia voce il meno possibile, te lo garantisco» disse Callie.
E aveva sul serio smesso di rivolgermi la parola, nonostante i numerosi sforzi fatti per farle cambiare idea. La sua voce mi mancò dal primo istante, ma davvero non sapevo più cosa fare per rimediare a un commento espresso nel peggiore dei modi.
 
***
 
«Parlami».
«No».
«Per favore, Calliope, per favore, parlami».
«Ho detto di no, lasciami stare».
«Amo la tua voce, Sofia ama la tua voce, il mondo ama la tua voce. Calliope, ti prego, ti prego, ti prego, parla».
«Io parlo, Arizona, solo non con te».
«Perché no? Ti ho chiesto scusa un’infinità di volte, mi sono espressa male, sai benissimo che io non volevo-».
«Arizona, hai usato il termine “gallina strozzata”».
«Io amo le galline!»
«Tu ami i polli!».
«Si somigliano molto! Calliope, per favore».
«No, non ho intenzione di parlarti!
 
Calliope
 
Quella sera Teddy mi portò nello stesso locale in cui Arizona aveva definito la mia voce da “gallina strozzata”. In realtà non avevo alcuna voglia di uscire, ma mia moglie era bloccata in ospedale per un intervento e Teddy aveva usato la carta della vedova afflitta dal dolore e non mi era rimasta molta scelta.
Ci sedemmo allo stesso tavolo e ordinammo gli stessi drink, parlai con Teddy del più e del meno, fino a quando una voce di donna tossicchiò nel microfono e io sobbalzai.
«Vorrei cantare una canzone».
Io conoscevo quella voce, ma non poteva essere…
Mi voltai di scatto e guardai verso il basso palco, solo per incontrare gli occhi di Arizona, in piedi con un microfono tra le mani e l’aria colpevole.
«E vorrei dedicarla a mia moglie, una donna magnifica, che non smetterò mai di amare. E alla quale devo molte scuse» proseguì, senza smettere di guardarmi e attirando su di me gli occhi di altri clienti del locale.
La base della canzone iniziò e Arizona accompagnò le note chiare con la sua voce timida e tremolante.
 
I let it fall, my heart,
And as it fell you rose to claim it.
It was dark and I was over,
Until you kissed my lips and you saved me.
 
Io sorrisi, mordendomi il labbro inferiore.
Arizona non sapeva cantare, affatto, e sapeva perfettamente che sarebbe andata incontro a un’umiliazione, ma era questo il suo scopo.
Mi stava tendendo una mano, mi stava chiedendo scusa. La sua era una delle migliori offerte di pace che mi fossero mai state proposte. E, per quanto mi sarei divertita nel sentirla cantare l’intera canzone da sola, pensai che sarebbe stato carino da parte farle sapere subito che ormai l’avevo perdonata, che l’avrei sempre perdonata.
Così mi alzai e corsi verso di lei, giusto in tempo per evitare che le sue corde vocali si rompessero.
 
But I set fire to the rain,
Watched it pour as I touched your face,
well it burnt while I cried,
Cause I heard it screaming out your name, your name.
 
I clienti del bar applaudirono, mentre io lasciavo scivolare nel silenzio la mia voce, prima di riprendere a cantare, con Arizona accanto, le mie parole che si univano alle sue.
 
When I lay with you
I could stay there, Close my eyes,
feel you here forever,
You and me together, nothing gets better.
 
In realtà quello che cercavo erano le sue labbra, che finalmente trovai, e baciai, quando la canzone terminò.
«Calliope, hai una voce stupenda, ti stanno applaudendo tutti» mi sussurrò subito dopo, ancora stretta a me sotto gli occhi di tutti i presenti nel bar. Teddy era in piedi e ci applaudiva, gridando parole che non riuscivo a distinguere.
«Ti amo anche io» le dissi, prima di prenderla per mano e trascinarla a casa, dove avrei ripreso a parlare e a cantare, ma solo per lei.
 
 
 
Nda
La canzone è Set fire to the rain di Adele, una delle mie preferite :D
Spero che questa penultima shot vi sia piaciuta, ci vediamo al prossimo aggiornamento,
Trixie. 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Grey's Anatomy / Vai alla pagina dell'autore: _Trixie_