Mi chiamo Jasmine Daily. Vengo da una famiglia ricca. Molti mi odiano per i miei 'troppi' soldi, ma me ne frego dei soldi.
Asociale e stronza sono i miei secondi nomi.
Meno i ragazzi che mi rompono i coglioni, e rispondo ai miei genitori. Sono del quarto liceo, e finalmente mi rispettano. Una volta non era così..
Tutto cambiò proprio 2 mesi fa, quando entrai a scuola all'inizio dell'anno. Ero cambiata.
'Scrofa' 'Bisonte' 'Palla di lardo' Questi erano i miei soprannomi fino al terzo liceo.
Poi, entrata a settembre nel quarto volarono gli sguardi, le attenzioni. Tutti gli occhi erano puntati su di me.
Ero una ragazza sociale e divertente 2 mesi fa.
Fino a quando un ragazzo, nella sala mensa mi umiliò davanti a tutti. Harry Edward Styles si chiamava.
Anche avendo perso 20 chili, ero sempre la ragazza che se ti dava un cazzotto ti faceva male.


Inizio Flashback

-Ricordi come eri?- Rise un po' stronzo. Mi rigirai, verso il mio cibo, che suscitò in me un senso di vomito.
-Sapete,- Continuò -La ragazza qui presente, prima era un barile che camminava. Cos'è successo a quella Jasmine che a tutti noi piaceva prendere in giro?-
Non ci pensai due volte, e mi alzai violentemente dalla sedia.
-Chi ti dice di non farlo? Tanto sai che mi ci faccio delle tue accuse o giudizi?- Dissi io incazzata nera. Alzò le spalle in segno di negazione.
-Mi ci pulisco il culo!- Gli dissi avvicinandomi pericolosamente al suo viso.
-La signorina si sta scaldando!!!- Tutti risero -Non ti conviene giocare col fuoco Bambolina.- Mi puntò un dito sul petto scendendo fino alla vita.
-L'unico che gioca col fuoco sei tu Styles. E ti stai per bruciare.- Rise ancora. Poi uno schiaffo parti dritto sulla mia faccia. Alzai il viso.
La mia guancia andava a fuoco.
Poi mi tirò per i capelli facendo avvicinare il mio orecchio alla sua bocca.
-Ti sei bruciata per prima Bambolina...- Tutti guardarono impauriti di quello che sarebbe successo, e avevano ragione.
-Sei morto Styles.- Mi limitai a dire prima che un cazzotto gli si fiondò sulla faccia.
-MA SEI SCEMA?- Urlò mettendosi apposto la mascella.
-Poverino! Si è fatto male! Se si gioca col fuoco ci si brucia. Mi sono bruciata. Ma se si gioca con la tigre, si muore.- Lo attaccai io.
Prima che sferrasse un altro colpo gli bloccai il braccio, tirandogli un altro pugno nello stomaco. Dritto nella bocca dello stomaco.
Cadde a terra in ginocchio quasi volesse vomitare.
-Siamo pari ora Styles.- Gli dissi andandomene.
 
 
Fine Flashback
 
E così ora eccomi qui, sdraiata sul mio letto, indecisa se andare a scuola e menare a qualcuno, o rimanere stesa qui e pensare.
Sono la classica ragazza mora occhi neri, alta quanto basta, e magra, forse troppo. Un mio difetto? Piangere. Voi direste, come può piangere una ragazza del genere?
Che picchia i ragazzi senza pietà? Bhè ho un animo anch'io sapete? Il mio migliore amico?
Zayn Javaad Malik. Migliore amico, non proprio, diciamo che se dobbiamo sputtanare qualcuno, fumare o bere, siamo pappa e ciccia.
Non è il genere di ragazzo a cui puoi dire tutto.
O ti sputtanerà a vita. Io e Malik ci siamo conosciuti in un vicoletto sperduto della grandissima Londra.

Inizio Flashback

-Posso unirmi a te?- Una voce forte e possente mi distolse dai pensieri. Lo guardai per pochi secondi nei quali riuscì a vedere i suoi occhi color nocciola dove ci potevi benissimo sprofondare, il suo profilo perfetto e le sue labbra fottutamente fantastiche.
Annuì leggermente alla sua domanda.
-Cosa ci fai tutta sola in questo vicolo sperduto alle 10.00 di sera?- Lo guardai sedersi vicino a me, non gli diedi risposta.
-Odio quando non mi si da una risposta.- Continuò poi.
-Ci conosciamo?- Chiesi io con tono molto innervosito.
-Hai ragione scusa. Sono Zayn Malik, ma puoi chiamarmi il moro.- Mi porse la mano -E tu sei?- Chiese poi.
-Jasmine Daily.- Gli strinsi la mano.

Fine Flashback.

Io e Malik ci conosciamo da 2 anni e 3 mesi. Data da fidanzamento proprio. Ma non ci amiamo.
Dopo tanti pensieri, decido di alzarmi e andare avanti sempre con la stessa vita.
Apro l'armadio, e tiro fuori un pantalone attillato nero e una maglietta grigia sul seno che va a sfumarsi verso la vita, anch'essa attillata.
Poi mi reco in bagno dove mi trucco con un nero abbastanza pesante, che mette in risalto i miei occhi anch'essi neri.
Lego i capelli con una coda alta, mente mi reco in salone dove si trovano le mie scarpe con tacco 12, prendo una borsa, e esco di casa.
Arrivo a scuola. Tutti sono fuori il cortile, che cosa scontata. Passo, ma appena varco il cancello un -ATTENTA!- Mi assale.
Mi ritrovo così, per terra, col sangue alla testa, e il naso rosso. Un pugno dritto in faccia seguito da una caduta provocata da uno sgambetto.
Non riesco ad alzarmi, ma sento le evidenti risate dietro di me.
-Ora siamo realmente pari Bambolina.- Quella voce. La voce che mi rovinò.
-Tu brutto…- Un piede mi spinse in giù non facendomi alzare.
-Non ti alzare, è ora della mia vendetta.- Vendetta. Si me lo aveva promesso.
‘Avrò la mia vendetta Bambolina. Te lo prometto.’ Quella frase mi ronzava in mente, sempre. In ogni fottutissimo momento della mia vita quella frase era presente.
-Avrò la mia vendetta Bambolina.- Lo canzonai –Ricordi?- Continuai poi.
–Sai Styles,- Presi fiato alzandomi leggermente per riuscire a parlare meglio.
–Non credere che tutti cadano ai tuoi piedi.- Diedi un’ultima spinta in su per poi alzarmi. –Sei solo una merda.- Il mio tono non era arrabbiato, ero abbastanza calma.
-Io una merda?- Disse lui ridendo.
-Ehm, fammi pensare…- Presi fiato. –Sapete ragazzi,- Mi rivolsi agli sguardi che ci squadravano.
–Il signorino qui presente, mi correggo, SOLO il signorino qui presente, è capace di usare e poi gettare via una Donna. Ragazze, ci usa.
Non vi fate ingannare dai suoi occhi verde smeraldo e dalle sue fossette che all’inizio vi danno tanto amore, perché voi non sapete, che Harry Edward Styles, in primo superiore era il mio ragazzo, e che l’ho trovato a scoparsi una troia nel bagno della palestra.-
Le bocche di tutti i ragazzi si aprirono. –Dai Harry racconta.- Dissi io –Scusami, sei troppo imbarazzato per dire che quando gli altri non c’erano, a darti conforto era un barile umano è vero? E’ difficile per te ammetterlo. Quindi, con questa piccola riflessione, l’unica merda qui sei tu. Ciao bel faccino.-
Gli toccai una guancia per poi andarmene soddisfatta del mio lavoro.


Vi piace??? Scusate gli eventuali errori, ma vado di corsa.
Spero recensiate <3 E che vi piaccia. Aggiornerò domani <3

Baci eli <3