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Autore: Alex995    21/10/2013    2 recensioni
Questa volta è Tony ad aver bisogno di Ziva. Questa volta, forse per la prima volta Ziva dovrà conoscere il vero Tony. Un Tony che dopo una missione suicida in Iraq , è completamente diverso.
Cosa succederà? Fino a che punto , Ziva è disposta a mettersi in gioco e a sfidare se stessa per riavere con sè il suo Tony?
Ambientata un anno dopo la 11x02. Un possibile ritorno di Ziva. La puntata è andata in onda solo martedi ed io già penso al futuro..
E se anche voi pensate al futuro proprio come me , non vi basta che leggere! Fatemi sapere cosa ne pensate ;D
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ziva non è qui accanto a me. 
Fu l'unica cosa che riuscii a pensare dopo averla cercata nel letto e non averla trovata. Accesi la luce sul comodino e ne ebbi la conferma.
"Ziva?!" la chiamai sperando che mi rispondesse. 
Mi alzai dal letto , mi infilaii un paio di pantaloni ed aprii la porta della camera da letto ascoltando una voce femminile provenire dal salotto. Piu precisamente dal mio computer.
"Ziva, rispondimi. Sei stata da lui?"
Lei non rispose.
"Ziva per l'amor del cielo.. dimmi dove sei!" 
Riconoscerei quella voce tra mille. E' una voce che mi ricorda che ci sono guai in giro.



"Sono in un posto sicuro."
"Cosa diavolo ti ha fatto quell'uomo ? "
"Qui non si parla di lui." risposi dopo un pò.
"Oh si invece! Manderesti al diavolo  un anno di protezione, case sicure  e false identità per lui?" 
"Sai perfettamente che lo farei, Orli!"
"Ziva io voglio solo proteggerti!"
"Lui può proteggermi! L'ha sempre fatto e tu lo sai!  Non riesco a capire quale sia il problema visto che non sono affari tuoi. "
"Tony è un agente federale... il suo è un lavoro complicato.. soprattutto dopo quello che è successo in Iraq."
"Come fai a saperlo?"
"Ti ricordo che qui esiste la televisione." disse lei seria.
"Torna a casa" aggiunse dopo qualche secondo in silenzio.
"Non ho intenzione di lasciarlo. Non di nuovo."
"Venite entrambi qui, allora. Se lui è con te, sarei molto piu tranquilla."
"Credi che lo riporterei li giù, solo per un tuo capriccio? Allora non mi conosci. Non gli farei mai una cosa del genere. "
"Se ti ama sul serio e non vuole perderti , lo farà."
A quelle parole mi ammutolii e capii che Orli non ne aveva capito niente dell'amore.
"Non mi aspetto che tu capisca."
"Ziva, ti pre...."
"Ci vediamo Orli." dissi chiudendo la conversazione.
Appoggiai la schiena al divano e tirai un sospiro di sollievo. Sentii un rumore provenire dal corridoio e quando mi accorsi che Tony era li, mi
vergognai profondamente di tutto quello che avevo detto.
"Da quanto tempo sei li?" chiesi con tono arrabbiato ,ritornando per un secondo,  la Ziva di una volta.
"Abbastanza tempo per capire che sei in pericolo."
"Mi dispiace.... non avresti dovuto ascoltare." dissi sorridendogli .
Accese una lampada e notai il suo viso risposato.
"Cosa succede?"
"Orli è solo preoccupata.  "
"Ziva, parla con me." disse lui sedendosi accanto a me.
"Hai avuto un incubo?" chiesi ignorando la sua frase.
"No, mi sono solo svegliato e non ti ho trovato. Che problema c'è?"
"Dopo 1 anno sotto la sua protezione ha paura che mi possa succedere qualcosa.."
"Per la tua sicurezza?"
Io annuii.
"Non sa che qui con te non mi può succedere niente di male.." dissi sorridendogli mettendomi a cavalcioni su di lui.
Mi cinse la schiena con le braccia e mi avvicinò a sè cosi da darmi qualche bacio leggero. 
La cosa stava per farsi piu seria, quando il suo telefonino iniziò a squillare.
"Salvato dalla campanella, Dinozzo."
Tony si sporse e prese il telefonino dal tavolino di cristallo al lato del divano. Io non mi mossi di un centimento, mentre lui rispose alla chiamata.
"E' l'ufficio." disse serio. "Dinozzo."
Sentivo la voce di Mcgee dall'altro capo.
"Tony, c'è un problema. "
"Dev'essere una cosa importante, se mi stai chiamando alle 3 del mattino, pivello."
" Non riesco a rintracciare Ziva. Una volta scesa dall'aereo a Tel Aviv ho perso le sue tracce. Sembra svanita nel nulla. E c'è di piu."
"Cosa?" chiese Tony preoccupato.
"Gibbs è stato chiamato dal direttore. Sono appena andati via due agenti del Mossad. La stavano cercando. "
"Perchè non me lo avete detto prima?"
"Abbiamo provato a chiamarti ma avevi sempre il telefono staccato."
Poi ricordai. Lo avevamo spento per non essere disturbati. Diciamo che stavamo recuperando il tempo perso. Infatti risi come una stupida.
 Tony  al contrario mi guardò sconvolto. 
"Cosa c'è da ridere?" chiese a voce bassisima.
"Tony?! Sei ancora li?"
"Si Pivello. " disse pronto. "Non ti preoccupare. Ziva è in gamba. Andrà tutto bene. Se ci sono novità chiamami." ed attaccò.



(La notte successiva:)

"Cos'hai scoperto, Tim?" chiesi non appena il pivello rispose alla chiamata.
"Niente di buono. Le telecamere dell'aereoporto di Tel Aviv inquadrano Ziva e la perdono , subito dopo il suo arrivo all'uscita. Sale su un taxi, ma per ora non sono riuscito a rintracciare il proprietario del veicolo. Sembra scomparso anche lui."
Cosa diavolo stava succedendo? Anzi la domanda giusta è : come ha fatto Ziva a mettere in scena questa farsa?
"Per quanto riguarda il Mossad?"
"Ritorneranno qui tra 2 giorni. Il direttore Elbaz crede che Ziva sia ritornata a Washington."
Merda! pensai tra me e me.
"Aggiornami se ci sono novità." dissi prima di attaccare.
Mi diressi come un fulmine in camera da letto, e tirai fuori due valigie da sotto il letto. Aprii l'armadio e presi alcuni indumenti da portare via.


Quando aprii gli occhi, lo trovai li mentre piegava degli indumenti e li metteva in valigia.
"Ti sembra il momento di fare il bucato? Dai vieni a letto che è tardi."
"Occhioni belli, non è il bucato. Sto preparando le valigie. Tu ed io c'è ne andiamo a fare un viaggetto."
"Tony di cosa parli?" chiesi alzandomi dal letto per capire se stesse fingendo oppure no.
"Hai capito bene. Ecco qui." disse chiudendo la sua valigia. "Mi manca solo il rasoio,lo spazzolino e sono pronto."
"Ton....." cercai di parlare ma lui mi bloccò con un bacio. 
"Prepara la tua roba. C'è ne andiamo qualche giorno, una settimana al massimo!" disse lui eccitato.
"Cosa c'è? Mcgee ti ha detto qualcosa?"
"Niente di serio. Voglio solo fare un viaggio con la donna che amo. Qual'è il problema?" s
i diresse in bagno e quando ritornò, aprii una tasca laterale della valigia mettendoci i 2 oggetti.
La donna che ama. A quelle parole , mi sciolsi come un cioccolatino al sole. Eh si! Poichè prima di oggi, Anthony Dinozzo non mi aveva mai detto di amarmi ed ora... anche se mi chiedesse di andare su Marte , lo seguirei ad occhi chiusi. 
"Non posso lasciare Washington. Tecnicamente sarei ricercata dal Mossad. "
Tony ripensò alle mie parole per qualche secondo , poi ebbe un lampo di genio.
Prese il telefono e compose un numero.
"Papà?! Sono io,  Junior. Ho bisogno di un favore."

 
  
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