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Autore: Drakyanna    22/10/2013    2 recensioni
Qui troviamo Hawke intenta a riflettere poco prima della discesa a caccia di ricchezze per ridare dignità alla sua famiglia.
E qui che due anime tormentate faranno i conti con i rispettivi sentimenti.......
Forse il gelo nel cuore di Hawke si sta sciogliendo
Genere: Azione, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fenris, Hawke, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Innumerevoli avventure erano trascorse e la compagnia era aumentata.

Si Hawke aveva messo insieme le anime più disparate, ancora pochi compensi ed il traguardo era raggiunto.

Già il traguardo ovvero il capitale da investire nel viaggio verso la ricchezza ed il benessere.

Eccoli tutti lì ha fare bisboccia all'impiccato, quasi tutti infatti dopo un'oretta ecco arrivare il comandante della guardia cittadina.

Appena si avvicinò al tavolo Varric:

”Sempre in ritardo Aveline, troppo lavoro per il nuovo comandante”.

Lei si sedette abbozzando un sorriso ed ordinando da bere.

Hawke seduta a capo tavolo, pensierosa ed intenta a riflettere su come fosse riuscita a tenere unite tante anime diverse riuscendo a farsi seguire in molte avventure ed a volte vere pazzie.

Anders trascinò la sedia avvicinandosi ad Hawke chiedendole:

”Cosa ti turba, tra poco avrai il denaro per la spedizione”.

Hawke con lo sguardo fisso sul suo boccale di birra rispose:

”Non è quello il problema ma il peso della responsabilità che potrei avere sul vostro destino”.

Prese fiato, bevve un sorso di birra e continuò:

”Essere responsabile delle vite altrui mi pesa, soprattutto dopo che non sono riuscita a salvare mia sorella”.

Anders le posò la mano sulla spalla e rispose:

”Abbiamo deciso noi di seguirti, non prenderti pesi e colpe che non hai”.

Quel gesto di semplice gentilezza non sfuggi allo sguardo di uno dei commensali,che ebbe uno strano sussulto.

La serata continuò finché non si capì come Fenris riportò l'accento su magia mostri e sofferenze,in particolare quelle di cui portava i segni.

Hawke allora non ci vide più, svegliata dai suoi pensieri scattò in piedi e come una furia si avvicinò all'elfo.

Appena gli fu accanto Hawke scoppiò:

”Tutti i maghi sono mostri e tu a causa di uno di questi cosiddetti mostri hai sofferto........

Ma credi davvero alle idiozie che dici, io mi porto dietro cicatrici profonde causate da persone cosiddette normali,tutti si e mostri maghi ho no e se hai tutti questi problemi sparisci dalla mia vista brutto........”

E qui gli altri sentirono Hawke pronunciare improperi che avrebbero fatto vergognare anche il peggior bifolco mentre la videro uscire.

Carver si alzo e battendo i pugni sul tavolo urlò:

”Basta e tu elfo, non so cos'altro aggiungere dopo tutto quello che ha detto mia sorella”.

Prese fiato agguantò il suo boccale, bevve un lungo sorso e si rimise a sedere facendo cenno anche agli altri.

Poi riprese a parlare:

”Credo sia il momento che sappiate qualcosa, tempo fa dei banditi violentarono mia sorella e da allora non e stata più la stessa”.

Carver continuò il racconto alla cui fine restarono tutti sconvolti.

Fenris saltò subito in piedi e uscì di volata per ritrovare Hawke, si sentiva strano dopo il racconto di Carver il suo cuore batteva forte.

La vide poco lontana dall'Impiccato seduta su una scalinata, mentre le si avvicinò grazie alla luce della luna che quegli occhi che aveva sempre visto gelidi risplendere di un'intensa luce di tristezza.

Hawke lo vide avvinarsi, ma improvvisamente si accorse di una presenza uscita dall'oscurità alle spalle di Fenris.

Urlò:

”Attento alle spalle.....”

L'elfo afferrò la sua spada e voltandosi velocemente colpì lo sconosciuto che lo seguiva.

Hawke estrasse il suo bastone e avendo riconosciuto l'assalitore urlò:

”Ancora il Karta, adesso basta....”.

Scesero dai tetti molti altri di quei bastardi, Hawke era furiosa e in un batter d'occhio aveva già steso un gruppo di nemici.

Fenris non da meno si era aperto un varco in un altro gruppo, non accorgendosi nella concitazione del combattimento di essere sotto il tiro di una balestra.

Ma Hawke si accorse del colpo alle spalle e urlò:

”Attento...”gettandosi sulla traiettoria della freccia venendone colpita.

Fenris voltandosi la trovò colpita dalla freccia diretta a lui, le chiese:

”Perché l'hai fatto”.

Lei:

”Hai incrinato il gelo che attanagliava il mio cuore.....”gridò per il dolore.

Lui stava per afferrare la freccia per estrarla ma lei lo bloccò:

”Fermo e avvelenata”.

Si concentrò con le poche forze rimaste e bruciò la freccia.

Hawke svenne per lo sforzo, Fenris la poggiò delicatamente al suolo.

Si mise in piedi, spada in pugno e i tatuaggi che iniziarono a brillare in maniera incredibile.

Ora la furia più cieca dominava Fenris, si voltò verso i nemici e li caricò con la spada sguainata.

Poco dopo tutto finì, il Karta era stato sbaragliato.

Fenris con Hawke in braccio tornò all'Impiccato.

Appena lo videro entrare lo circondarono preoccupati, chiedendogli cosa fosse accaduto.

Varric offrì la sua stanza al piano di sopra, portata Hawke in camera Anders si mise all'opera e nel frattempo l'elfo raccontò cosa era accaduto.

Anders finito l'intervento disse:

”Ora va lasciata riposare”.

Carver tornò a casa per rassicurare la madre, gli altri tornarono hai loro rifugi.

Fenris si sedette su uno sgabello accanto al letto, in lui qualcosa era cambiato sentiva che ora oltre l'odio un altro sentimento faceva vibrare il suo cuore.

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Due anime tormentate si sono trovate,qualcosa le ha unite e ora il destino deciderà il loro futuro.

 

 

  
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