non voglio alzarmi, non voglio alzarmi, non voglio alzarmi.
Imprecando mentalmente allungai una mano verso la sveglia che aveva inizia a suonare stridula, col tentativo di spegnerla.
Ma muovendo la mano a tentoni sul comodino, con la faccia ancora immersa nel cuscino, tirai accidentalmente una botta alla sveglia che cadde con un tonfo sul parquet.
'Caroline!' urlò mia madre dalla sua camera.
Merda.
Mi alzai di scatto dal letto e mi cataputai sul pavimento a spegnerla con un sospiro di sollivevo.
Bel risveglio a segnare l'inizio del mio primo giorno del terzo anno di liceo, pensai.

Quando scesi in cucina, dopo essermi vestita e pettinata e aver messo un filo di mascara, trovai Liam già seduto a fare colazione. Cosa alquanto insolita: di solito quando mi avviavo verso la porta di casa per uscire lui si era appena alzato.
'Cavolo' dissi prendendo dalla scaffale una tazza 'Il primo giorno di scuola deve averti dato alla testa sul serio.
'Sai com'è sorellina, è il quinto anno. Non voglio dare una brutta impressione. Comunque buongiorno anche a te.
Gli feci un'affettuosa linguaccia.

Oltrepassai la soia della scuola stranamente in orario.
Davanti a me, mi si aprì lo stesso scenario di ogni primo giorno: un lungo corriodo con file armadietti, e studenti che armeggiavano con il codice per aprirlo.
Fra questi, intravidi Isabelle Hale, la mia migliore amica che aveva appena aperto il suo.
'Isa!' gli corsi quasi incontro.
'Hei Care!' mi abbracciò.
Non ci vedevamo solo da due giorni, ma ogni volta era così, come se non la vedessi da chissà quanto.
La nostra amicizia era qualcosa di particolare, qualcosa che doveva essere così e basta, come se fosse esistita da sempre.
In effetti, Isabelle e io ci conosciamo da quando eravamo all'asilo.
'Allora' mi sistemò una ciocca di capelli con fare materno 'non ti aspettavo così in anticipo. Hai già aperto il tuo armadietto?
'Emh...no. A dire la verità devo ancora passare in segreteria a prendere il codice.'
Proprio in quel momento passò Daniel. Aveva sempre i soliti capelli dorati, forse un po più lunghi del solito, pensai.
Non lo vedevo da quest'estate, da quando ci eravamo lasciati, o meglio, io avevo lasciato lui.
Quando incrociò il mio sguardo, sorrisi debolmente e lo salutai con una mano. Lui si limitò ad osservarmi e passò oltre.
'Pensi che cel'abbia ancora con me?' chiesi a Isabel che aveva osservato la scena.
Per tutta risposta,lei  fece spallucce e aggiunse 'Sono ragazzi, non accettano che sia stata tu a mollare lui e non il contrario. Ma gli passerà, vedreai...
Mentre Isabelle parlava, due grandi mani gli coprirono gli occhi. Lei lanciò un urletto, solpresa.
Si prese qualche secondo per toccarle e poi esclamò decisa: Conor!
Il ragazzo tolse le mani, la girò verso di lei e la baciò.
Conor era il ragazzo storico di Isabelle, stavano assieme più meno da un anno.
Di solito stavamo sempre insieme, io e Daniel, Isa e Conor, ma ora mi sentii improvvisamente di troppo.
'Bene allora...io vado. Ci vediamo a lezione.'
Isabelle si limitò a muovere una mano mentre baciava appassionatamente il suo ragazzo. 
Rassegnata, mi avviai verso la segreteria.