Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: phoenix_esmeralda    22/10/2013    1 recensioni
Melissa non prova nulla da 15 anni: le sue emozioni si sono spente quando ha assistito in prima persona all'omicidio del padre e da allora vive imitando ciò che vede, senza sentire nulla. Friedrich, suo fratello, non ha mai perdonato l'assassino e ha giurato che un giorno lo troverà e lo ucciderà. L'arrivo di Raphael nella loro vita, un essere soprannaturale dal misterioso obiettivo, smuoverà la situazione in cui si trovano ormai da troppo tempo...
Genere: Angst, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
PE html PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.01 Transitional//EN">

20

 

Uscendo dalla camera, Raphael trovò Friedrich ancora fermo di fronte alla porta. Il vampiro reagì con un’occhiata allibita, come se non comprendesse il motivo di tanta ansia, infine scrollò le spalle e si diresse verso la cucina.

Friedrich lo seguì precipitosamente, non osando affrontare l’ignoto della camera da letto.

- Che cosa è successo?

- È tutto a posto – rispose Raphael, appoggiandosi al tavolo – Melissa ha accettato il mio sangue.

- Allora… è umana?

Lui annuì. Sembrava stanco, debole.

- Ora è simile a te in tutto e per tutto, deve solo recuperare le forze.

Friedrich sentì un peso enorme scivolargli dal petto. Era come riprendere a respirare.

Non aveva osato sperare, ma ora iniziava a rendersi conto della realtà: Raphael gli aveva offerto la soluzione impossibile.

Non seppe cosa dirgli. Restò a guardarlo, sperando di trovare le parole giuste, ma senza riuscire a dire nulla.

- Lascia perdere – fece il vampiro, intuendo il suo stato d’animo – Ero io il primo a volere che Melissa si salvasse, sono intervenuto sapendo che si trattava della soluzione migliore. A lei non importa essere di una natura piuttosto che di un’altra, era come se le appartenessero entrambe.

Incrociò le braccia al petto.

- E tu ora devi rispettare il nostro patto.

Friedrich annuì, in quel momento l’accordo con Raphael gli sembrava innocuo. Cos’era qualche goccia di sangue in confronto a ciò che gli aveva donato il vampiro?

Eppure, nel momento in cui Raphael gli si fece vicino, Friedrich avvertì un brivido di terrore corrergli per la schiena.

In un flash rivide cos’era successo quando Melissa lo aveva morso in prigione e istintivamente arretrò. Ma Raphael si chinò rapidamente sulla sua gola.

La sensazione fu la stessa di qualche giorno prima. Pochi secondi, poche gocce… i trent’anni della vita di Raphael si stesero di fronte a lui con impressionante chiarezza.

Friedrich non comprese immediatamente che i sentimenti provati non erano i suoi, tanto gli erano familiari.

Per lunghi istanti credette di essere se stesso spettatore esterno di un’esistenza altrui. Invece Raphael era dentro al suo cuore, e Friedrich in quello del vampiro. Una fusione di sensazioni quasi perfetta.

La perdita di entrambi i genitori, presto. Troppo presto.

Disperazione.

Paura, sbigottimento, delusione, rabbia, dolore.

Solitudine.

Provarono lo stesso smarrimento, la stessa angoscia, l’uno per l’altro.

Poi avvenne un cambiamento. Friedrich sapeva che Melissa era un vampiro. Un segreto da mantenere.

Raphael era un vampiro, i nuovi genitori non dovevano saperlo.

Segreto. Silenzio.

Friedrich si sentì schiacciare dal peso di una verità clandestina. Ma era il carico del suo fardello quello che sentiva? O era quello di Raphael? L’angoscia di entrambi era così simile, così uguale da non permettere distinzione.

E, dopo, il disastro. Davanti ai suoi occhi vide morire il cane nell’incidente stradale, si sentì scoperto, venne coperto di accuse. Ci fu il disprezzo dei nuovi genitori, il loro abbandono.

Un dolore così forte da far piegare in due, colmo di terrore, di solitudine, di vergogna.

‘Voglio morire’

Il pensiero di Raphael gli attraversò la mente come un fulmine.

Davvero il vampiro aveva pensato a una soluzione tanto estrema?

Davanti ai suoi occhi e nel suo cuore assistette all’accoglienza al Paese Invisibile, accettò le nuove responsabilità, provò il desiderio di rivalsa, la speranza. Vide Raphael alla ricerca di Melissa, lo sentì la notte dell’omicidio, sperimentò l’attesa, l’impazienza, la tenacia nel perseguire i propri scopi… inutilmente.

Tutto in realtà era stato vano. Illusorio.

Nulla di ciò in cui aveva creduto era mai stato reale. Non avrebbe trovato a quel modo la felicità.

Friedrich lo comprendeva bene a sua volta, i sentimenti di Raphael erano ancora una volta i suoi. Anche lui aveva sperimentato la stessa confusione. Anche a lui era successo  di rivalutare la propria vita dal principio.

 

Raphael si staccò.

Scosse la testa per scacciare le ultime immagini dalla mente, arretrò di qualche passo. Sembrava sconvolto.

- Non volevo vedere la tua vita – disse piano, con il respiro corto – Non volevo capirti. Non volevo arrivare ad apprezzarti! Volevo che tu capissi me! Volevo che tu vedessi la mia vita!

- L’ho vista – sussurrò Friedrich, ancora sopraffatto dal turbine di emozioni scatenatesi dai ricordi di Raphael.

- L’hai vista… - ripeté lui – Ma io non ho potuto fare a meno di vedere la tua.

Friedrich si mosse incerto. Gli tremavano le gambe e per sicurezza si lasciò andare su una sedia, non riusciva a formulare pensieri chiari. Dentro di lui, la voce del suo vecchio odio lo assillava.

Non è possibile! - diceva – Non è possibile che Raphael sia uguale a te!

Eppure Friedrich sapeva che quella voce si sarebbe presto azzittita. L’aveva visto con i suoi occhi e sentito con il suo stesso animo.

Il vampiro che aveva tanto odiato, che aveva cercato di uccidere, portava dentro sé le sue stesse identiche paure, i suoi desideri, le sue ferite.

E anche Raphael l’aveva capito. In quel momento lo stava guardando con sconcerto, quasi con incredulità.

- Aveva ragione Melissa – gli disse diffidente – Mi aveva detto che io e te ci assomigliamo, ma non l’avevo presa sul serio.

Friedrich non rispose. Era sorpreso che Melissa avesse compreso una verità così difficile per loro. Lei che non aveva mai avuto sentimenti.

- Abbiamo avuto una vita diversa… siamo diversi! – disse Raphael, quasi per ripeterlo a se stesso-  Eppure abbiamo vissuto esperienze simili. I tuoi sentimenti… mentre li provavo sembravano… i miei.

Friedrich annuì. Era così anche per lui e non avrebbe mai scordato la sensazione provata… quella percezione di una perfetta sovrapposizione fra loro. Per la sua mente era una scossa violenta.

- Me ne vado – disse Raphael a un certo punto. Con passo un po’ incerto arrivò alla porta e si afferrò alla maniglia.

- So che avrai cura di Melissa. So che ora dentro di te ci sono sentimenti buoni. Mi auguro che ne terrai qualcuno anche per i vampiri. Ora sai che neppure per noi è semplice.

- Sì, lo so – bisbigliò Friedrich – Ora ti conosco.

- Mi impegnerò a non giudicare più nessuno – disse Raphael stringendo la maniglia – So che sarà lo stesso anche per te.

Sparì oltre la soglia. Poco dopo, il cancelletto del giardino segnalò la sua scomparsa.

Friedrich rimase a lungo a fissare la porta oscillante che dava sull’esterno.

Scoprire la verità sull’assassinio del padre aveva rovesciato interamente il suo modo d’essere. Per perdonare Melissa, per tornare a volerle bene, aveva rivoltato la sua coscienza, si era costretto a prendere atto di cose non considerate, aveva rivalutato completamente i suoi giudizi e i suoi valori.

Raphael l’aveva forzato a proseguire su quella strada. Friedrich sapeva che, dopo aver letto a quel modo dentro di lui, la prospettiva da cui guardava il mondo si sarebbe nuovamente modificata.

I suoi occhi erano già diversi. E vedevano diversamente, come stava succedendo a quelli di Raphael.

M’impegnerò a non giudicare più nessuno.

Friedrich annuì.

Lui e Raphael avevano trovato un punto di contatto. Dopo essersi disprezzati a vicenda, si erano scoperti uguali.

Questo avrebbe cambiato entrambi.

 

Ci volle mezzora perché si risolvesse a entrare nella camera dove riposava Melissa. Aveva esitato temendo, irrazionalmente, di trovarla diversa.

Era ovvio che sarebbe stata diversa, era umana. Ma probabilmente su di lei non si sarebbe notata alcuna differenza. Era il suo cuore che stava cambiando, ma non a causa della sua natura.

Si fece coraggio e aprì la porta.

Melissa sembrava addormentata, ma quando sentì i suoi passi aprì gli occhi. Era ancora chiaramente debole, eppure Friedrich seppe con certezza che non sarebbe morta. Non c’erano più segni bluastri sotto gli occhi, né una luce spenta nel suo sguardo, il suo sorriso era indubbiamente vitale. Felice.

- Bistecche e vino rosso! – fu la prima cosa che gli disse. E lo fece in modo tanto serio che Friedrich si fermò a riflettere sulle sue parole, allarmato. Quando finalmente ne comprese il significato, tirò un sospiro di sollievo.

- Ti è venuta fame? – chiese con un sorriso.

- Un po’. Voglio rimettermi velocemente e fare tutto quello che serve per tornare forte come prima.

Lui le prese una mano. Non sapeva come affrontare l’argomento.

- Come ti senti? Voglio dire… la tua nuova natura… Ti spiace… - si fermò e di nuovo si trovò a contemplare quel sorriso radioso.

Dispiacere? Tristezza?

Scrollò le spalle sollevato. Melissa era felice, se ne sarebbe accorto anche un bambino! E ora lui doveva occuparsi della sua convalescenza.

- Vado a fare spesa – disse, adocchiando l’orologio.

Melissa gli strinse la mano trattenendolo.

- No, resta qui! Avevi promesso che se mi fossi salvata saremmo stati insieme.

- Voglio solo fare spesa.

- La farai dopo. Possiamo farne a meno ancora per un po’.

Friedrich cedette al suo sguardo implorante. Era appena scampata alla morte, aveva tutto il diritto di esigere un po’ di conforto.

Melissa lo indusse a sdraiarsi accanto a lei, gli si strinse vicino. Friedrich però esitava. Parlando con Katja e con Raphael si era sentito sicuro dei sentimenti di Melissa, ora, invece, sentiva di dover rallentare. Non voleva prendere un abbaglio. Non voleva che lo prendesse lei.

- Mel, quando dici che vuoi stare con me…

- Posso dormire sempre nel tuo letto? – domandò lei, interrompendolo. Teneva la testa appoggiata alla sua spalla e una mano sul suo petto. Friedrich non l’aveva mai sentita così vicina. Non era accanto a lui solo fisicamente… era tutta intera accanto al suo cuore.

- Dobbiamo parlarne – le rispose – Forse è troppo presto, Mel… probabilmente dovrai pensarci su per un po’ di tempo, però dovremo prendere una decisione sul modo in cui vivremo d’ora in poi.

Melissa gli rivolse uno sguardo sorpreso.

- Cosa significa?

Lui sospirò. Era ancora così ingenua…

- Sono cambiate un bel po’ di cose rispetto a prima. Non possiamo fare finta di nulla, dobbiamo discuterne e decidere come comportarci. Ma adesso probabilmente sei ancora troppo stanca per pensarci.

Melissa lo stava fissando interrogativamente, come se le sue parole le suonassero arcane.

- Sto parlando di noi – precisò Friedrich – Del nostro rapporto. Devi decidere se vuoi continuare a essere mia sorella.

Le sue parole sembrarono gettarla ancor più nella confusione.

- Ma io non sono tua sorella! – esclamò, con occhi colmi di panico.

Nonostante la gravità del momento, Friedrich non riuscì a trattenere un sorriso. Ci sarebbe voluto ancora del tempo, perché Melissa comprendesse appieno il mondo in cui viveva.

- Molto bene – le disse – Allora cosa vuoi essere?

Melissa ci pensò su un momento, sembrò considerare la domanda con grande attenzione.

- Beh, non ho dubbi – rispose infine – Voglio essere tua moglie.

Per poco, Friedrich non cadde dal letto.

- Mia… moglie?

- Sì, esatto!

- Ma… senti Mel… - Friedrich si voltò su un fianco e cercò i suoi occhi – Hai idea di cosa significhi essere una moglie?

- Certo che lo so. Significa che vivremo sempre insieme, che non dovrò più dare appuntamenti ad altri uomini, che dovrò prendermi cura di te, e che faremo dei figli!

- Ah… beh… - borbottò Friedrich in imbarazzo – Sì, hai un concetto abbastanza chiaro…

Era sbigottito di fronte alla sicurezza di Melissa.

- Però anche tu non dovrai uscire con altre ragazze – precisò lei, guardandolo con grandi occhi chiari.

- Io non esco mai con altre ragazze - si difese Friedrich.

- Ma Katja vuol sempre fare sesso con te!

E questo quando l’aveva scoperto?

- Adesso non ci proverà più – disse, sperando che fosse vero – Ci siamo chiariti.

- Bene – approvò Melissa – Perché se così non fosse, mi toccherebbe sfidarla.

- Come?

- Nei film a volte succede.

Santo cielo!

Doveva distoglierla da quel pensiero.

- Dovremo spiegare la situazione alla gente di qui – le disse – Ci hanno sempre conosciuti come fratello e sorella, resterebbero scandalizzati! E non sarà comunque facile far loro capire come stanno le cose.

Non era sicuro che neppure Melissa capisse.

- È importante farlo? – chiese infatti.

Friedrich si strinse nelle spalle.

- Sì, se vogliamo stare qui. Ma possiamo anche andarcene, vendere il negozio e partire. Vivere dove preferisci.

In quel momento si sentiva disposto a tutto, anche a tagliare con il passato.

- Io non voglio andarmene – disse invece Melissa – Ho abitato a Gebirge senza mai viverci veramente, vorrei iniziare ora.

Lui annuì.

- Va bene allora, vuol dire che parleremo ai nostri conoscenti. Continueremo  a vivere qui e a lavorare in negozio.

- E compreremo una macchina nuova! – aggiunse lei, con entusiasmo.

Friedrich rimase congelato.

- Una macchina nuova?

- Quella di Katja è molto comoda, dopo esserci salita, ho capito che la nostra va buttata.

- La mia centotrentuno?

Melissa sembrava molto seria.

- Prenderò la patente – disse – E mi comprerò un’auto nuova. Tu fa quello che ti pare.

Friedrich rimase immobile a contemplare il soffitto.

La sua centotrentuno… E perché no? Dopo ventitre anni poteva anche mandarla in pensione.

La testa gli si affollò di immagini dei nuovi modelli d’auto appena usciti. In quel guazzabuglio di pensieri si perse e sprofondò tranquillamente nel sonno.

*******************************************************************

Ciao a tutti... manca solo un capitolo alla fine di questa storia, un capitolo veramente breve che avrei potuto pubblicare direttamente qua...
Ma non me la sono sentita, mi piaceva dare un po' più di importanza all'epilogo di questa storia.
Fra una settimana arriverà quindi la conclusione, anche se le sorti della storia si sono già perfettamente capite... ^^
A presto, allora!

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: phoenix_esmeralda