Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Adelhait    12/04/2008    1 recensioni
Con estrema lentezza, una ragazza mise una mano in un sacchetto di carta e ne tirò fuori pezzetti di pane, che lanciava in un laghetto. Osservava con non curanza delle piccole oche che si lanciavano a mangiare quel cibo, buttato lì per loro. Ogni giorno era così, veniva lì, a sedersi su quella panchina di legno bianco, che lentamente si disfaceva sotto lento scorrere del tempo, situata sulle sponde di quel laghetto artificiale. Veniva lì a riflettere. Sì, rifletteva sul perché lei esistesse. Sul perché l’uomo è un essere spietato, verso chi è debole.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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7°: Attesa

 

 

Il cielo lento si tingeva di viola, un nuovo giorno si affacciava su quelle vaste terre fatte di foreste, piccole pianure e monti.

In un piccolo bosco sulle sponde di un laghetto una ragazza era comodamente seduta su di una roccia ricoperta da un leggero strato di muschio.

Era seduta oramai da molto tempo e attendeva con impazienza una persona ch’ era in ritardo.

"Inuyasha dove sei?".

Il suo viso era rivolto verso il lago e l’osservava con malinconia, ma anche con una punta di rabbia.

Era una giovane fanciulla umana, aveva lunghi capelli corvini, un po’ mossi, legati con un nastrino di lino bianco in una sobria coda bassa, però due ciuffetti ribelli erano sfuggiti dall’acconciatura e ricadevano morbidi sul suo viso e candido collo.

Lei ogni tanto sbuffando li ricacciava dietro l’orecchio, ma loro malandrini sfuggivano sempre.

Il sole lento stava nascendo facendo scintillare le acque di quel lago, come anche i suoi occhi color delle nocciole che brillavano come due diamanti.

-Oramai si è fatto giorno devo andare-.

Sospira, mentre scende dalla roccia.

Con una mano ripulisce la sua hakama, rosso scarlatto, e dà una sistemata alla parte superiore della sua veste candida.

È triste, ma anche indispettita perchè l’essere dei suoi pensieri non si è presentato.

-Mi rincresce Inuyasha, ma devo andare oramai si è fatto giorno e devo recarmi al villaggio-.

Si piega in avanti, raccoglie l’arco e le frecce poggiate con cura sulla roccia.

Con grazia le poggia sulla spalla destra e comincia ad incamminarsi, ma prima di sparire volta il capo verso quel lago e sospira.

-Perché? Perché non sei venuto? Cosa ti ha trattenuto? Cosa?-.

Socchiude gli occhi e scuote il capo.

"Basta crucciarsi per lui. Ho cose più urgenti alla quale pensare…anche se…ah, quando lo rivedo mi sente…".

Si incammina, quando.

-Kagome-.

Lei si volta di scatto e vede che a parlare era l’oggetto dei suoi pensieri, dovrebbe essere furiosa, delusa nei suoi confronti, ma vedendo il suo viso tutti questi sentimenti si sciolgono veloci come la neve al sole primaverile.

-Inuyasha-.

Le sue rosee labbra riescono a sussurrare.

-Sì-.

L’hanyou veloce si avvicina e l’abbraccia, lei in primo momento rimane impietrita da questa azione, ma poi ricambia il suo abbraccio.

Restano per svariati minuti, così abbracciati, quando.

-Inuyasha cosa è accaduto? Cosa ti ha trattenuto?-.

Domanda guardandolo negli occhi cercando di carpire in quelle due iridi dorate qualcosa, ma riesce solo a vedere un velo di tristezza, ma anche imbarazzo perché l’ha fatta attendere troppo.

Lei alza la mano e accarezza il suo viso, quando lui le cattura quella dolce manina, ponendo il palmo sulle sue labbra e baciandola dolcemente.

Lei sorride, mentre un timido rossore affiora sulle sue gote.

L’hanyou adora vederla imbarazzata, ma adesso doveva darle una spiegazione, una motivazione del suo ritardo.

-Kagome perdonami se ho tardato, ma…-.

Lei lo guarda senza proferir parola, attende che lui continui a parlare.

-Ma è successo qualcosa di veramente bizzarro-.

-Bizzarro?-.

Domandò stupita Kagome.

-Cosa è successo per ritenerlo bizzarro?-.

-Beh…vedi…nel palazzo ora risiede una nuova schiava…-.

-E con ciò?-.

La ragazza non riusciva a comprendere ciò che gli stava dicendo, lo guardava stupita, confusa.

-Beh…lei è…-.

L’hanyou scostò lo sguardo, era imbarazzato e ciò provocò in Kagome una piccola risata.

-Cos’è Inuyasha un essere spaventoso?-.

Disse ironica, ma lui la guardò serio e disse.

-No, è un’umana-.

Kagome smise di colpo di ridere, perché sapeva bene che una ningen in un palazzo youkai era inconcepibile, gli unici esseri di razza umana che entravano lì erano solo il loro nutrimento.

Sgranò gli occhi e disse.

-Umana? Mi stai prendendo in giro?-.

Inuyasha la guardò dritta negli occhi e disse, con molta serietà.

-No, e tu lo sai bene-.

Lei abbassò il viso, dopotutto aveva ragione non le aveva mai mentito perché farlo ora? Non aveva senso.

-Perdonami, ma vedi la notizia che mi hai appena dato mi sembrava assurda…ridicola-.

Lui l’abbracciò e le accarezzò la testa.

-Già sembra uno scherzo, ma non lo è…purtroppo qualche ora fa mio fratello le ha salvato la vita e come bene sai la nostra legge parla chiara, essa ci appartiene-.

-Così la ucciderete? Vi ciberete con le sue carni?-.

Domandò Kagome con un nodo alla gola, mentre affondava il viso nel petto dell’hanyou.

-No, questo mai. Anche se quel testardo la voleva uccidere, comunque…-.

La scostò dal suo petto per ammirare quel meraviglioso viso.

-Non temere la proteggerò-.

Kagome sorrise e lo baciò sulla guancia.

-Grazie-.

L’hanyou arrossì lievemente, sentiva un dolce calore nel cuore, una dolce sensazione che adorava, come questa fanciulla umana.

-Prego-.

Intanto il sole era sorto illuminando tutto e tutti, rendendo quel momento magico, fatato, ma purtroppo l’incanto doveva rompersi.

Infatti, Kagome disse con una punta di tristezza.

-Devo andare, per me è tardi-.

-Già-.

Sussurrò l’hanyou, ma poi disse.

-Perché dobbiamo vederci come due ladri? Perché? Dopotutto non facciamo nulla di male-.

-Hai ragione, ma sai anche tu ch’è inconcepibile l’unione tra due esseri diversi-.

-Sì, lo so…dopotutto io sono il frutto di questa unione…io sono il frutto di una legge violata…-.

Disse Inuyasha con una punta di rammarico.

-Sì, lo so…lo so Inuyasha-.

Disse Kagome accarezzando il viso dell’essere che amava, ma purtroppo il tempo tiranno la chiamava al villaggio.

-Ora devo andare, mi raccomando Inuyasha proteggila, anche se non la conosco provo pena per lei-.

-Certo che lo farò-.

-Grazie-.

E lentamente si allontanò, ma prima di sparire del tutto nel verde della foresta.

-Kagome!-.

Lei si voltò.

-Verrai questa sera?-.

Lei gli sorrise e annuì.

-Certo che verrò, ma tu non farmi più attendere-.

-Sì, non lo farò-.

-Ci conto-.

E lentamente Kagome sparì per recarsi al villaggio dove la gente si stava già recando nei campi a lavorare.

"Inuyasha proteggi quella ragazza. Proteggila come faresti con me."

Kagome si fermò e alzò il viso al cielo, poteva vederlo privo di nuvole, sorrise.

-Oggi è davvero una bellissima giornata-.

E lentamente si diresse alle porte del villaggio dove i bimbi, oramai svegli, le correvano incontro gridando il suo nome…

 

Continua…

 

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Rieccomi dopo un lunghissimo ritardo, che vergogna, ma il tempo è tiranno e ho davvero poco tempo *singh*.

Ringrazio:

Intery: grazie per la tua bellissima recensione. Sì, povero Inuyasha, ma come hai detto tu devi fingere per proteggerla. Beh, l’idea di sango mezzo demone è nata così XD, mentre scrivevo è uscita fuori. Sono felice che il capitolo precedente ti sia piaciuto. Un bacio e grazie.

Ringrazio anche chi solo legge.

   
 
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