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Autore: miss dark    12/04/2008    1 recensioni
Una ragazza innamorata del suo migliore amico.
Lui non ricambia, non subito.
Potranno mai avere una storia, o entrerà qualcun altro nella loro vita?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mai Più Noi-Capitolo 12

CAPITOLO 12

- Così hai rotto con la tua amica?

Riccardo stava accarezzando i capelli di Sara e la guardava negli occhi. Era veramente bella! Non aveva mai visto una ragazza così attraente e dolce allo stesso tempo.

- Sì! Si è comportata da stronza e io l’ho scaricata.

A Sara stava scoppiando la testa per quanto aveva pianto quella notte. Grazie ad un bel po’ di ombretto, fondotinta e tanta buona volontà, era riuscita a nascondere le occhiaie e gli occhi gonfissimi.

- Ah...e, se posso chiedere, che cosa ti aveva fatto, di così grave?

Erano seduti. Lei sulle sue gambe e lui su una panchina del parco vicino casa di Sara.

- No, non puoi chiedere.

Il ragazzo capì al volo che non era il caso di insistere e che sarebbe stata una buona idea cambiare discorso.

- Allora, dove vorresti andare?

Sara si sentiva leggermente in imbarazzo. Riccardo era il primo ragazzo con cui usciva dopo la rottura con Michele e con lui sapeva come comportarsi, mentre ora era tutto nuovo, un mondo da scoprire. Inoltre la ferita era ancora fresca ed ogni volta che il ragazzo le toccava i capelli o la mano, sentiva un brivido salirgli la schiena e una fitta al cuore, non proprio trascurabile.

- Non è che non voglia parlartene...

Pnsava che il ragazzo avesse preso male la risposta brutale che gli aveva rivolto prima.

- ...ma io e lei eravamo molto legate, erano più di otto anni che ci conoscevamo, ci eravamo anche promesse di non litigare mai per un ragazzo, ma invece...

- Allora avete rotto per un ragazzo, magari sono io...

Non era certo una delle persone più modeste del mondo, pensava che ogni volta che si parlava di qualcuno, lui centrasse in qualche modo.

- No, per il mio ex ragazzo...

Riccardo sembrava esserci rimasto male, e Sara lo aveva notato.

- Ti ha fregato il fidanzato? Ma allora hai pienamente ragione a dire che è una stronza!

Sara stava perdendo la pazienza. Non ne aveva mai avuta molta. E quello non era uno dei discordi più belli che si potessero fare.

- No! Non lo avrebbe mai fatto, simpatizzava per lui, ma non ci si sarebbe mai messa insieme. Ha appena litigato col suo migliore amico, è distrutta!

- Beh...mi dispiace…, ma se non avete litigato perché si è messa con il tuo ragazzo, perché ora stai tagliando da scuola con me e non con lei?

Sara sorrise a quella domanda, avrebbe anche riso, ma oggi non era dell’umore giusto.

- Oh...Giulia non taglierebbe da scuola neanche se la ricattassero! Lei voleva consolarmi perché il mio ragazzo mi ha mollata l’altro ieri, ma io le avevo chiesto di andarsene. Lei continuava a fare stupide domande e io l’ho mandata a cagare!

- Come mi dispiace...

Riccardo avvicinò il suo viso a quello della ragazza. Le loro labbra si sfiorarono, per la sesta volta in mezz’ora.

- Senti, non è che non mi va che tu mi baci, ma ti ho appena aperto il cuore, raccontandoti una cosa che non ho detto a nessuno e tu mi dai un altro bacio dicendo solo “Come mi dispiace…”!

- Ma che vuoi? Che mi deprima anche io per te?

Sara si alzò in piedi, prese la borsa e s’incamminò per il vialetto.

- Oh...ferma!

Riccardo saltò giù dalla panchina e le afferrò il braccio con una violenza inopportuna.

- Con chi credi di avere a che fare? Pensi di potermi mollare su una panchina solo perché non ti vanno le mie parole?

- Tu mi stai solo prendendo per il culo! Ma io non ci casco! Non mi faccio adescare da te, io me ne frego e me ne vado via!

- “Adescare”?!? Ma che parola è? In ogni caso, tu non te ne vai da nessuna parte!

Il ragazzo strinse ancora di più la morsa delle sue mani.

- Mi fai male! Lasciami in pace!

- Ti faccio male?! E così?

Strinse ancora più forte il braccio che ormai era diventato viola.

- Ti prego lasciami, mi fai male!

- No che non ti lascio. Se “adescare” vuol dire quello che ti sto facendo...allora non avevi ragione!

A Sara iniziarono a scendere acide lacrime per il dolore. Non voleva farsi vedere debole, ma la morsa che le mani forti del ragazzo creavano stringendoiol suo braccio, era talmente violenta che non poteva fare a meno di soffrire.

- Per favore!!! Faccio tutto quello che vuoi, ma lasciami, mi spezzi il braccio!

Un poliziotto che stava facendo la ronda per il giardino si avvicinò.

- Ci sono dei problemi, signorina?

Riccardo mollò subito la presa e si allontanò correndo.

- Ma, lo sai, non finisce qui!

Sara si accasciò a terra tenendosi il braccio in mano, per il dolore che ancora l’affliggeva.

- Sì, agente. Il mio problema se ne sta andando non so dove!

Il poliziotto aiutò la ragazza ad alzarsi da terra.

- Ho capito, le solite liti tra fidanzati. Mi raccomando, dica la suo ragazzo di non stringerle troppo il braccio, è viola!

L’agente di polizia si allontanò.

In quel momento i pensieri di Sara erano molto confusi: il primo era “Ma come ho fatto a provarci con quel ragazzo?”, il secondo “Certo che gli agenti di polizia sono proprio dei rimbambiti; ma ti pare che mentre due fidanzati litigano, quasi si amputano le braccia?”

Si alzò lentamente dalla ghiaia. Sbattè le mani sulla gonna e sulle gambe, per liberarsi dalla terra di cui era completamente ricoperta, e raccolse la borsa, che nel mentre era caduta per terra.

- Ci mancava solo questa!

Rivolse il suo sguardo verso uno dei manici della borsa, che si era rotto per il brusco atterraggio sul suolo.

- Mo’ me la ricompra, quel pezzo d’idiota.

Si allontanò spavalda dal luogo della lite per avviarsi verso casa.

In fondo non le era andata nel peggiore dei modi; se non altro, Riccardo non le aveva fatto troppo male, e ora aveva un’intera mattina davanti per darsi al pazzo shopping!

Sì, aveva deciso che avrebbe sostituito il “ragazzo della sua vita”(che per lei voleva dire quello con cui era stata per più di tre mesi) con tanti bei pantaloni firmati e qualche paio di scarpe con il tacco alto.

D’altronde, ora non aveva più spalle su cui piangere, e l’unica cosa che le veniva in mente per stare meglio era accontentarsi di qualche effimero piacere.

Di tempo per piangere ne aveva molto di fronte.

-*-*-

Michele era sotto il balcone della sua Sara. Aspettava. Aspettava che lei tornasse a casa in modo da potersi scusare.

Era stato proprio un maleducato! Uno stupido maleducato! In fondo lei era la sua ragazza e lui l’aveva tradita per una stupida diciannovenne, bocciata due volte in terza liceo, che si atteggiava a poco di buono.

Sinceramente, non sapeva neanche lui come avesse fatto ad innamorarsene e ad andarci a letto! Al solo pensiero gli veniva male.

Ma ora non doveva più pensarci. Lui era lì per il suo vero amore, per quella ragazza che gli aveva fatto battere il cuore tante volte e che lo emozionava anche in quel momento, nonostante fosse assente.

Sì. La amava. La amava tantissimo e glielo voleva dire.

-*-*-

Daniele la osservava. Non si sarebbe mai stancato di contemplare i suoi bellissimi, sognanti occhi neri. Quei setosi capelli che le si riversano sulle piccole spalle fino a raggiungere quella delicata schiena. E poi il suo sguardo sfiorò quelle parti del corpo femminile che gli uomini non avrebbero mai compreso a fondo e ne rimase ammaliato.

Quelle gambe, quelle lunghe gambe scoperte.

-*-*-

Quel giorno Giulia, si era messa la gonna.

Forse era questo il motivo per cui quel barista così carino la stava guardando, lo stesso per cui Daniele continuava a fissarla.

Sì, se ne era accorta, e giocò fare la maliziosa.

Accavallava le gambe, faceva cadere apposta le cose per poi raccoglierle. Giocava con quel ragazzo che tanto l’aveva fatta soffrire e che ora le faceva tornare i sorriso.

Giocava con lui, ma intanto pensava ancora a quel bel moro che le aveva servito la colazione.

Ha deciso, il giorno dopo sarebbe tornata in quel bar e avrebbe messo di nuovo la gonna.

______________________________________________

*me s'inginocchia di fronte a tutti i lettori imbufaliti che mi vogliono picchiare*

mi vergogno tantissimo!!! è passato quasi un mese da quando ho aggiornato la volta scorsa, e mi rendo conto che sia troppo...sono stata alle prese con due conocorsi e poi ho ricominciato gli allenamenti di pallavolo, e il tempo diminuisce...

ve beh...spero che sappiate perdonarmi e che continuiate lo stesso a leggere e recensire...

allora...vediamo un po', che cosa si può dire su questo capitolo...mah...Sara, tutto sommato, se l'è cavata bene, ma chissà come andrà a finire con Riccardo, avrete capito tutti che le sue intenzioni non erano limitate al semplice bacio sulla panchina...per Michele, a me, personalmente, non fa per niente pena...non si può tradire la propria ragazza e poi tornare da lei e chiederle scusa...ehm...io conosco una ragazza che si è rimessa col suo ex solo perchè le ha regalato un paio di scarpe...ma sorvoliamo e passiamo ai ringraziamenti...

HarryEly: diciamo che qualche cazzata l'ha fatta, la nostra Sara, ma che comunque l'ha scampata...per ora...mi scuso tantissimo per il ritardo, ma il tempo a mia dispsizione è calato a picco e non ho potuto aggiornare prima...allora...hai qualche suggerimento/preferenza per gli atti finali??? spero che tu continui a leggere e che la mia storia continui a piacerti...baci8

Neverwinter: ecco il nuovo capitolo, anche se in imbarazzante ritardo, ma è arrivato...allora, sei più sollevata??? non prometto che i prossimi capitoloi siano tutti rose e fiori, ma arriveranno, mi riprometto, un po' prima che questo...grazie mille per aver commentato, mi fanno sempre molto piacere le recensioni e spero che tu continui ad appassionarti alla storia...bacione

Grazie, come sempre, anche a tutte le persone che hanno letto e che conitunueranno a farlo...

Alla prossima,

la vostra affezionata

Miss dark

*_*

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