CAPITOLO
12
- Così hai rotto con la tua
amica?
Riccardo stava accarezzando i
capelli di Sara e la guardava negli occhi. Era veramente bella! Non aveva mai
visto una ragazza così attraente e dolce allo stesso
tempo.
- Sì! Si è comportata da
stronza e io l’ho scaricata.
A Sara stava scoppiando la
testa per quanto aveva pianto quella notte. Grazie ad un bel po’ di ombretto,
fondotinta e tanta buona volontà, era riuscita a nascondere le occhiaie e gli
occhi gonfissimi.
- Ah...e, se posso chiedere,
che cosa ti aveva fatto, di così grave?
Erano seduti. Lei sulle sue
gambe e lui su una panchina del parco vicino casa di
Sara.
- No, non puoi
chiedere.
Il ragazzo capì al volo che
non era il caso di insistere e che sarebbe stata una buona idea cambiare
discorso.
- Allora, dove vorresti
andare?
Sara si sentiva leggermente in
imbarazzo. Riccardo era il primo ragazzo con cui usciva dopo la rottura con
Michele e con lui sapeva come comportarsi, mentre ora era tutto nuovo, un mondo
da scoprire. Inoltre la ferita era ancora fresca ed ogni volta che il ragazzo le
toccava i capelli o la mano, sentiva un brivido salirgli la schiena e una fitta
al cuore, non proprio trascurabile.
- Non è che non voglia
parlartene...
Pnsava che il ragazzo avesse
preso male la risposta brutale che gli aveva rivolto
prima.
- ...ma io e lei eravamo molto
legate, erano più di otto anni che ci conoscevamo, ci eravamo anche promesse di
non litigare mai per un ragazzo, ma invece...
- Allora avete rotto per un
ragazzo, magari sono io...
Non era certo una delle
persone più modeste del mondo, pensava che ogni volta che si parlava di
qualcuno, lui centrasse in qualche modo.
- No, per il mio ex
ragazzo...
Riccardo sembrava esserci
rimasto male, e Sara lo aveva notato.
- Ti ha fregato il fidanzato?
Ma allora hai pienamente ragione a dire che è una
stronza!
Sara stava perdendo la
pazienza. Non ne aveva mai avuta molta. E quello non era uno dei discordi più
belli che si potessero fare.
- No! Non lo avrebbe mai
fatto, simpatizzava per lui, ma non ci si sarebbe mai messa insieme. Ha appena
litigato col suo migliore amico, è distrutta!
- Beh...mi dispiace…, ma se
non avete litigato perché si è messa con il tuo ragazzo, perché ora stai
tagliando da scuola con me e non con lei?
Sara sorrise a quella domanda,
avrebbe anche riso, ma oggi non era dell’umore
giusto.
- Oh...Giulia non taglierebbe
da scuola neanche se la ricattassero! Lei voleva consolarmi perché il mio
ragazzo mi ha mollata l’altro ieri, ma io le avevo chiesto di andarsene. Lei
continuava a fare stupide domande e io l’ho mandata a
cagare!
- Come mi
dispiace...
Riccardo avvicinò il suo viso
a quello della ragazza. Le loro labbra si sfiorarono, per la sesta volta in
mezz’ora.
- Senti, non è che non mi va
che tu mi baci, ma ti ho appena aperto il cuore, raccontandoti una cosa che non
ho detto a nessuno e tu mi dai un altro bacio dicendo solo “Come mi
dispiace…”!
- Ma che vuoi? Che mi deprima
anche io per te?
Sara si alzò in piedi, prese
la borsa e s’incamminò per il vialetto.
-
Oh...ferma!
Riccardo saltò giù dalla
panchina e le afferrò il braccio con una violenza
inopportuna.
- Con chi credi di avere a che
fare? Pensi di potermi mollare su una panchina solo perché non ti vanno le mie
parole?
- Tu mi stai solo prendendo
per il culo! Ma io non ci casco! Non mi faccio adescare da te, io me ne frego e
me ne vado via!
- “Adescare”?!? Ma che parola
è? In ogni caso, tu non te ne vai da nessuna parte!
Il ragazzo strinse ancora di
più la morsa delle sue mani.
- Mi fai male! Lasciami in
pace!
- Ti faccio male?! E così?
Strinse ancora più forte il
braccio che ormai era diventato viola.
- Ti prego lasciami, mi fai
male!
- No che non ti lascio. Se
“adescare” vuol dire quello che ti sto facendo...allora non avevi
ragione!
A Sara iniziarono a scendere
acide lacrime per il dolore. Non voleva farsi vedere debole, ma la morsa che le
mani forti del ragazzo creavano stringendoiol suo braccio, era talmente violenta
che non poteva fare a meno di soffrire.
- Per favore!!! Faccio tutto
quello che vuoi, ma lasciami, mi spezzi il braccio!
Un poliziotto che stava
facendo la ronda per il giardino si avvicinò.
- Ci sono dei problemi,
signorina?
Riccardo mollò subito la presa
e si allontanò correndo.
- Ma, lo sai, non finisce
qui!
Sara si accasciò a terra
tenendosi il braccio in mano, per il dolore che ancora
l’affliggeva.
- Sì, agente. Il mio problema
se ne sta andando non so dove!
Il poliziotto aiutò la ragazza
ad alzarsi da terra.
- Ho capito, le solite liti
tra fidanzati. Mi raccomando, dica la suo ragazzo di non stringerle troppo il
braccio, è viola!
L’agente di polizia si
allontanò.
In quel momento i pensieri di
Sara erano molto confusi: il primo era “Ma come ho fatto a provarci con quel
ragazzo?”, il secondo “Certo che gli agenti di polizia sono proprio dei
rimbambiti; ma ti pare che mentre due fidanzati litigano, quasi si amputano le
braccia?”
Si alzò lentamente dalla
ghiaia. Sbattè le mani sulla gonna
e sulle gambe, per liberarsi dalla terra di cui era completamente ricoperta, e
raccolse la borsa, che nel mentre era caduta per
terra.
- Ci mancava solo questa!
Rivolse il suo sguardo verso
uno dei manici della borsa, che si era rotto per il brusco atterraggio sul
suolo.
- Mo’ me la ricompra, quel
pezzo d’idiota.
Si allontanò spavalda dal
luogo della lite per avviarsi verso casa.
In fondo non le era andata nel
peggiore dei modi; se non altro, Riccardo non le aveva fatto troppo male, e ora
aveva un’intera mattina davanti per darsi al pazzo
shopping!
Sì, aveva deciso che avrebbe
sostituito il “ragazzo della sua vita”(che per lei voleva dire quello con cui
era stata per più di tre mesi) con tanti bei pantaloni firmati e qualche paio di
scarpe con il tacco alto.
D’altronde, ora non aveva più
spalle su cui piangere, e l’unica cosa che le veniva in mente per stare meglio
era accontentarsi di qualche effimero piacere.
Di tempo per piangere ne aveva
molto di fronte.
-*-*-
Michele era sotto il balcone
della sua Sara. Aspettava. Aspettava che lei tornasse a casa in modo da potersi
scusare.
Era stato proprio un
maleducato! Uno stupido maleducato! In fondo lei era la sua ragazza e lui
l’aveva tradita per una stupida diciannovenne, bocciata due volte in terza
liceo, che si atteggiava a poco di buono.
Sinceramente, non sapeva
neanche lui come avesse fatto ad innamorarsene e ad andarci a letto! Al solo
pensiero gli veniva male.
Ma ora non doveva più
pensarci. Lui era lì per il suo vero amore, per quella ragazza che gli aveva
fatto battere il cuore tante volte e che lo emozionava anche in quel momento,
nonostante fosse assente.
Sì. La amava. La amava
tantissimo e glielo voleva dire.
-*-*-
Daniele la osservava. Non si
sarebbe mai stancato di contemplare i suoi bellissimi, sognanti occhi neri. Quei
setosi capelli che le si riversano sulle piccole spalle fino a raggiungere
quella delicata schiena. E poi il suo sguardo sfiorò quelle parti del corpo
femminile che gli uomini non avrebbero mai compreso a fondo e ne rimase
ammaliato.
Quelle gambe, quelle lunghe
gambe scoperte.
-*-*-
Quel giorno Giulia, si era
messa la gonna.
Forse era questo il motivo per
cui quel barista così carino la stava guardando, lo stesso per cui Daniele
continuava a fissarla.
Sì, se ne era accorta, e giocò
fare la maliziosa.
Accavallava le gambe, faceva
cadere apposta le cose per poi raccoglierle. Giocava con quel ragazzo che tanto
l’aveva fatta soffrire e che ora le faceva tornare i sorriso.
Giocava con lui, ma intanto
pensava ancora a quel bel moro che le aveva servito la colazione.
Ha deciso, il giorno dopo sarebbe tornata in quel bar e avrebbe messo di nuovo la gonna.
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*me s'inginocchia di fronte a tutti i lettori imbufaliti che mi vogliono picchiare*
mi vergogno tantissimo!!! è passato quasi un mese da quando ho aggiornato la volta scorsa, e mi rendo conto che sia troppo...sono stata alle prese con due conocorsi e poi ho ricominciato gli allenamenti di pallavolo, e il tempo diminuisce...
ve beh...spero che sappiate perdonarmi e che continuiate lo stesso a leggere e recensire...
allora...vediamo un po', che cosa si può dire su questo capitolo...mah...Sara, tutto sommato, se l'è cavata bene, ma chissà come andrà a finire con Riccardo, avrete capito tutti che le sue intenzioni non erano limitate al semplice bacio sulla panchina...per Michele, a me, personalmente, non fa per niente pena...non si può tradire la propria ragazza e poi tornare da lei e chiederle scusa...ehm...io conosco una ragazza che si è rimessa col suo ex solo perchè le ha regalato un paio di scarpe...ma sorvoliamo e passiamo ai ringraziamenti...
HarryEly: diciamo che qualche cazzata l'ha fatta, la nostra Sara, ma che comunque l'ha scampata...per ora...mi scuso tantissimo per il ritardo, ma il tempo a mia dispsizione è calato a picco e non ho potuto aggiornare prima...allora...hai qualche suggerimento/preferenza per gli atti finali??? spero che tu continui a leggere e che la mia storia continui a piacerti...baci8
Neverwinter: ecco il nuovo capitolo, anche se in imbarazzante ritardo, ma è arrivato...allora, sei più sollevata??? non prometto che i prossimi capitoloi siano tutti rose e fiori, ma arriveranno, mi riprometto, un po' prima che questo...grazie mille per aver commentato, mi fanno sempre molto piacere le recensioni e spero che tu continui ad appassionarti alla storia...bacione
Grazie, come sempre, anche a tutte le persone che hanno letto e che conitunueranno a farlo...
Alla prossima,
la vostra affezionata
Miss dark
*_*
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