Sensazioni

A volte per cancellare un istante ci vuole una vita, 
per cancellare una vita ci vuole un istante.

Cambiando quale istante avrebbe potuto evitare di vivere quel momento?

             Il leggero tonfo della porta che veniva chiusa lo fece rabbrividire: ecco che la sua unica via di fuga andava a farsi fottere.

Qual era stato l’istante fatidico?
Forse quello in cui la botola si era chiusa sopra di lui, imprigionandolo. 
O, più probabilmente, quello in cui aveva deciso di non poter aspettare senza far nulla per quattro dannate ore. 

            Tese l’orecchio, cercando di capire in che direzione si stessero dirigendo i passi: verso o lontano da lui?

E se tutto fosse dipeso, invece, dalla chiave che aveva lanciato a Minerva?
No, per andare sul sicuro doveva tornare ancora più indietro.
Il tuffo nel lago, il bluff a poker, la birra di mezzanotte o, meglio ancora, il primo sorriso che aveva scambiato con Luca. 
Sicuramente, cambiando qualcosa avrebbe potuto evitare di trovarsi bloccato sotto quel pavimento, giusto? Giusto?

            Sentì i piedi fermarsi proprio sopra la sua testa e chiuse gli occhi, maledicendo una ad una tutte le sue scelte. 
            Quando la botola venne aperta, una mano si poggiò sulla sua spalla.
            Sospirò, formulando un ultimo silenzioso quanto sentito insulto rivolto a suo nonno.

C’era solo da sperare che nell’aldilà esistessero zone fumatori. 

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