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Autore: PandoraSutcliff    23/10/2013    2 recensioni
"La bambina cominciò ad urlare a pieni polmoni nel cuore della notte, per la millesima volta.
-Will, vai tu vero?- farfugliò Grell, girandosi dall'altra parte.
-Ma… Ci sono andato sempre io …-venne bruscamente interrotto.
-HO DETTO VAI TU!- strillò l’altro- L’ho partorita due giorni fa, ho dolori ovunque e i punti mi tirano da impazzire. E ora muovi il sedere e vai da lei!-"
Cosa accadrebbe se William e Grell mettessero al mondo una figlia?
E se quest'ultima decidesse di seguire le orme dei genitori? Questa è la storia di Scarlett Spears, figlia di due Shinigami non che giovane promessa del Dipartimento londinese.
Spero che la mia storia riesca a rapirvi e soprattutto, che vi conquisti.
Buona lettura ^^
Uno speciale ringraziamento va alle mie sorelle Neko e Mary. Grazie per il vostro supporto
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg
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CAPITOLO 4

Capitolo 4

Ogni volta che Scarlett e Grell decidevano di andare pacificamente a cena assieme, scoppiavano polemiche assurde per l’abbigliamento “sciatto” (come lo definiva Grell) di sua figlia. Ma a lei poco importava, era perfetta esattamente così com’era. Non le piaceva truccarsi vistosamente ed indossare tacchi a spillo, a lei piacevano i capi d’abbigliamento comodi, con i quali si poteva muovere in libertà, e non quelle gonnelline inguinali che se alzi male la gamba ti si vede tutto.

 Scrollò le spalle e si tolse la divisa, poggiandola sul suo letto ricoperto da lenzuola nere e coperta con tanti teschi. Aprì il cassetto nero ricoperto di adesivi delle band per tirarne fuori una canotta nera abbastanza scollata ed attillata, sopra la quale abbinò una camicetta a scacchi bianchi, neri e grigi. Infilò degli shorts e i suoi amati anfibi  fin sotto il ginocchio, si rifece la coda ed era pronta. Quando uscì dalla sua camera, si ritrovò davanti Grell vestito in maniera piuttosto sobria. Un’elegante camicetta rossa abbinata ad un foulard a pois rossi su sfondo bianco, dei pantaloni bianchi attillati e delle decolté con tacco relativamente basso rosso fuoco. Il tutto condito da un trucco elegante ed il rossetto rosso.

Appena la vide, storse la bocca in un’espressione quasi schifata. Prima che potesse dire qualsiasi cosa, Scarlett lo interruppe.

-Sono perfetta, non cominciamo. Andiamo al nuovo ristorante italiano, vero?-

Grell annuì roteando gli occhi. Tanto, non sarebbe comunque riuscito a farle indossare un vestitino.

 

Il ristorante era stato inaugurato un mese prima ed era già pieno di gente. Scarlett e Grell presero un tavolo vicino alla vetrina, così da potersi godere il via vai di gente che passeggiava per le strade di Londra dopo il crepuscolo. Erano ancora intenti ad esaminare il menu quando un cameriere in frac gli si accostò discretamente.

-Volete ordinare?- chiese una voce piuttosto familiare.

Appena Scarlett alzò lo sguardo per ordinare, rimase interdetta. Vestito impeccabilmente, con i capelli tirati dietro ed il classico blocchetto a portata di mano, Eric la fissava basito.

Dopo le prime occhiate di stupore, Scarlett riuscì a formulare la classica domanda scontata.

-Eric! Tu lavori qui?!- chiese.

-Oh buonasera Scarlett… Buona sera anche a lei signor… Signora Sutcliff – disse, correggendosi all’ultimo secondo. Scarlett gli lanciò un’occhiata perplessa, mentre Grell si gongolava per essere appena stato chiamato “signora”. Con il capo che gli lanciava occhiatacce, Eric fu costretto a prendere gli ordini e portarli in cucina in fretta e furia, per evitarsi una di quelle strigliate epiche riservate esclusivamente ai nuovi arrivati.

-Quello è ragazzo che fa il tirocinio e sta sempre con quel piccoletto moro, vero? Beh devo dire che è davvero un bel ragazzo, e ha anche un bel fisico… Oltre che un bel sedere…- disse sporgendosi dalla sedia per guardarlo meglio, dando un sorso al suo bicchiere di vino bianco.

-Papà!- fece Scarlett, dandogli un calcetto sotto il tavolo.

-Che c’è? Gli occhi sono fatti per guardare-

La ragazza roteò gli occhi prima di mettersi a cercare Eric con lo sguardo.

-Piuttosto, non è che nulla nulla ti piace?- punzecchiò.

Quella domanda la colse alla sprovvista, così cercò disperatamente un diversivo per aggirare l’argomento pericoloso. Se c’era una cosa di cui non poteva assolutamente parlare con Grell, quelli erano i ragazzi. Ah, e i Demoni che fingono di essere maggiordomi.

-Ah… Ehm no….Uh guarda! Quello non è il maggiordomo, Sebastian o qualcosa del genere?-chiese d’impulso, indicando una persona a caso che passava li fuori.

-Cosa? Dov’è?!- strillò Grell, appiccicandosi contro il vetro.

-Oh no, non è lui, avevo visto male. Cielo se gli somigliava... Comunque, è graziosa la tua camicetta, nuovo acquisto?-

Così Grell si dimenticò completamente della domanda pericolosa, e la serata padre-figlia proseguì alla meraviglia, tra gossip degno delle peggiori parrucchiere dei peggiori paeselli del Regno Unito e risate sguaiate, accompagnate da prelibato vino bianco e pietanze italiane.

Finita la serata, pagarono il conto e rientrarono a casa, lasciando, ovviamente, una generosa mancia al cameriere. L’orologio segnava le dieci e mezza: giusto in tempo per guardare tutti insieme il loro programma preferito, ma appena rientrarono a casa, trovarono William che dormiva beatamente sdraiato sul divano, con la tv accesa e un libro in faccia. Ultimamente, il lavoro lo stava seriamente uccidendo. Pratiche, raccolte, matricole e quel Demone che continuava a creare problemi.

-Oh, povero il mio amore caricato di lavoro- squittì Grell, precipitandosi a togliergli il libro dalla faccia. Di tutta risposta, William spalancò gli occhi, svegliandosi di soprassalto.

-Oh dannazione! Mi sono addormentato! Quel demone e il suo padrone danno parecchi problemi- ringhiò, mettendosi a sedere. Dopo una manciata di secondi si accorse della presenza di Scarlett, ancora in piedi sulla porta –Come è andato il tuo primo giorno al Dipartimento, Scarly?-

-Mh, non posso lamentarmi, è andato benone. Tu sei stanco, io sono stanca e penso che anche papà Grell lo sia. Stasera salto il programma, buonanotte!-

Con un sorriso smagliante si rintanò in camera sua, lasciando Grell e William sul divano.

-Ah, la nostra bambina- sospirò Grell, rannicchiandosi contro William, il quale si era abbandonato contro lo schienale del divano con un sonoro sbadiglio.

-Ormai sta diventando una donna- sospirò stancamente, poggiandogli un braccio attorno al collo e stampandogli il classico bacio da persona che si è appena svegliata.

Rimasero in quella posizione finché William non ricadde nel mondo dei sogni, portandosi dietro Grell.

 

Quel ragazzo era davvero un figo. Il sonno non arrivava e il bel faccino di Eric rimbalzava nella testa di Scarlett come una falena ipnotizzata dalla luce.

Era forse la prima volta in tutti i suoi diciassette anni di vita in cui aveva cominciato a provare interesse per un ragazzo. Sbuffò abbandonando il tepore delle coperte e si trascinò verso il bagno, assicurandosi che l’acqua fosse gelida prima di sciacquarsi la faccia. Poi andò in cucina, attraversando il salone dove i suoi dormivano tutti accoccolati sul divano con la tv accesa.

Era quasi tentata di svegliarli per dirgli di andare a letto, ma si limitò a spegnere la tv, prendere dalla dispensa una tavoletta di cioccolata ben nascosta agli occhi di Grell e se ne tornò in camera sua, sbattendo con cura la porta in modo da far svegliare quei due sul divano. Si rintanò sotto le coperte, mangiando con ferocia quella tavoletta di cioccolato. Dopo ore e ore passate a rigirarsi, il sonno la avvolse nel suo tepore, esattamente cinque minuti prima che suonasse la sveglia.

 

-Si può sapere che hai oggi?- chiese cautamente Alan.

Eric quella mattina era decisamente strano. Non aveva detto mezza parola, da che si era svegliato fino al tragitto in auto per raggiungere il Dipartimento. E inoltre, aveva un’espressione allucinata, come se fosse da tutt’altra parte con la testa. Effettivamente, aveva ben di meglio a cui pensare. Neanche lui era rimasto immune al fascino di Scarlett. Si, gli piaceva davvero tanto, con quei lunghi capelli mogano, quello sguardo freddo ed impassibile… Ah, quella ragazza.

-Nh? Io?- chiese, riemergendo dal mondo dei sogni.

-No, quell’altro lì accanto a te. Con chi devo parlare scusa?- sbottò.

Conosceva Alan da troppo tempo per liquidarlo con un “Ah no niente, sai, problemi di insonnia” oppure “Mah nulla figurati, un po’ di pensieri”.

Così gli serviva un diversivo per perdere tempo ed aggirare la domanda pericolosa. Fortunatamente per Eric, arrivarono davanti al Dipartimento, dove Scarlett stava scendendo dalla Ferrari fiammeggiante di Grell con lo sguardo assonnato e perso.

Gli occhi di Eric si posarono immediatamente su di lei. Bellissima, davvero bellissima.

 

ANGOLO DELL’AUTRICE

Ed eccoci al quarto capitolo *^*

A quanto pare, i due giovani novizi sono mooolto attratti l’uno dall’altra. Come andrà a finire?! DD: *momento di suspense acuta*

In ogni modo, vorrei ringraziare i primi fan, coloro che hanno seguito con passione la mia storia. Grazie, grazie di cuore ^^

Al prossimo capitolo!

 

Mad Doll

 

                                                                                                                                             GRAZIE PER AVER LETTO!

  
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