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Autore: gwuncan99    23/10/2013    3 recensioni
Questa fanfiction parla di Gwen, una ragazza di 16 anni con un brutto passato alle spalle. Si è trasferita a Toronto e frequenta il Liceo Artistico, ed è lì che incontrerà la persona che cambierà la sua vita.
Storia DxG.
Estratto dal capitolo 36:
Mi lasciarono lì, in ginocchio, mentre le persone pian piano andavano tutte via.
L'ambulanza partì, e il suono delle sirene si perse nell'aria.
"MERDA!" sbattei i pugni a terra.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Geoff, Gwen, Trent | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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"E-e la moto?" mi urlò Duncan mentre correva.
"La prenderai dopo!"
"Aspettatemi! Non sono molto veloce!" faticò a dire Dj.
Arrivammo subito davanti casa mia.
"Cazzo, c'è la macchina...quindi è ritornata..." mormorai.
"Quindi cos-" interruppi il punk confuso "Allora.." mi bloccai "Respirate. Non fatevi vedere col fiatone...sennò penserà che avete corso!" ordinai. "Ispira, espira...ok?" i due cercarono di rilassarsi.
"Fatto? Bene. Appena entreremo, qualsiasi domanda farà, ditegli che eravamo andati alla stazione, per prendere Dj! Appena lei lo vedrà...scomparirà la sua incazzatura
e ti inviterà in casa per chiacchierare...ok??" spiegai. I ragazzi fecero cenno di sì.
"Uno, due, tre.." dissi tra me e me, prima di suonare il campanello.
-driin-
"Chi è??" 
"Ehm..m-mamma...sono, Gwen..." risposi con un po' di esitazione.
Ora mi ammazza. Ora mi ammazza. Ora mi ammazza.
Aprì velocemente la porta "GWEN? CHE TI AVEVO DETTO FINO A QUALCHE ORA F-" mi urlò in faccia, poi si accorse della presenza degli altri due "oh...ciao ragazzi..." rimase a guardare Dj
"Dj? Sei veramente tu?" sorrise. 
"Sì Sophie!" rispose il ragazzo abbracciandola.
"Gwen era uscita di casa per andarlo a prendere alla stazione..." si intromise Duncan.
Perfetto.
"Oh, allora..sei giustificata Gwen. Prego, entrate!"

"Mh" disse mia madre staccandosi dalla tazzina di caffè "Quindi dove andrai a vivere adesso?"
"A casa di un nostro amico, Geoff" rispose Dj sorseggiando anche lui un po' di caffè.
"Sono felice che ti sia trasferito! Ci sei mancato moltissimo! Ma sai, è stata la scelta giusta per noi allontanarci da Ottawa..." continuò Sophie.
"Eh già.." mormorai.
"Le tue valigie dove sono?" chiese poi.
"A casa di Geoff..."
"Capisco. E...perché c'è anche Duncan?"
"Ma questo interrogatorio?!" sbottai io.
"Calma, calma, Gwen." rispose tranquillo il punk "Sono stato io ad avvertire Gwen dell'arrivo di Dj...quindi l'ho accompagnata io alla stazione..." spiegò poi.
"E' normale...visto che sono fid-" 
"ZIIITTO!!" urlai alzandomi dal divano, sotto gli occhi sconvolti dei presenti. "Ehm, hahahahah...vado a prendere, qualcosa da mangiare..." mi grattai la nuca nervosamente, ed andai in cucina.
Se lo ridice gli scavo la fossa.
"Scusatela..è un po' stressata." giustificò mia madre "Cosa stavi dicendo Dj?"
"Oh, niente..niente." rispose ancora perplesso.
"Vado a prendere un bicchiere d'acqua..posso?" chiese Duncan.
"Certo, vai pure!" ribatté mia madre.
Il punk entrò in cucina, dove io ero affacciata alla finestra.
"Ragazza stressata." mi chiamò ironicamente abbracciandomi. "Come mai quella scenata?" chiese poi accarezzandomi i capelli dolcemente.
"Se viene a sapere questa cosa, non finirà più di impicciarsi!" ribattei io ancora alterata, ricambiando il suo abbraccio.
"E' pur sempre tua madre...è normale."
Sbuffai.
Si staccò dall'abbraccio "Vabbè, ora vado che è abbastanza tardi. Accompagno Dj da Geoff."
"Ok." ritornammo in salotto.
"Dj, andiamo?" chiese Duncan.
"Sì, arrivo!" ribatté "E' stato un vero piacere Sophie!" continuò poi rivolgendosi a mia madre.
"Oh, il piacere è tutto mio! Salutami tua madre quando la chiami! E dille che le sue spezie sono buonissime!" cinguettò Sophie.
Li accompagnai alla porta.
"Dj, ci vediamo domani a scuola allora!" dissi abbracciandolo.
"Certo!" ribatté.
Duncan mi prese dalle braccia del ragazzo, e mi stampò un bacio sulle labbra. "A domani amore."
"Ciao.." rimasi imbambolata a fissarli mentre si allontanavano, poi rientrai in casa.
"Allora..." ghignò mia madre dietro di me.
"Ehm..." mi girai lentamente verso di lei. "Allora c-cosa?"
Si schiarì la voce prima di rispondere "Ma quanto siete cariiiiiini insieme!" urlò dalla gioia.
Rimasi paralizzata dal suo comportamento "Ehm..mamma, stai bene?" chiesi un po' impaurita.
"Ma da quanto state insieme? Lo ha confessato lui o tu? Cosa avete in mente adesso?" attaccò con una serie di domande.
"Lo sapeeevo!" mi lamentai salendo le scale.
"Ooh dai Gwen, sono tua madre...devo saperle queste cose." si giustificò lei.
"Allora, stiamo insieme da nemmeno un ora." mi girai verso di lei "E...in che senso cosa abbiamo in mente??" risposi confusa.
"Andiamo Gween...lo sai anche tu! Ci ha provato?" disse con un tono simile ad un'oca pettegola.
"M-ma...stai correndo troppo! Argh..te e la tua fantasia." sbottai rinchiudendomi in camera.
"Ah..l'amore..."
***

"Ehii, sei sveglia?" urlò mia madre bussando alla porta.
"E'? ..Mh dai..ancora...cinque minuti.." risposi mezza addormentata coprendomi di più con le lenzuola.
"Ma così farai aspettare molto il tuo Duncan!!" ribatté maliziosa.
"Chi?! Cosa!?" urlai.
"Si..ti sta aspettando giù." la sua affermazione fu seguita da una serie di rumori provenienti dalla stanza, segno che la ragazza si era alzata e in fretta si stava preparando.
Sophie scese le scale e raggiunse il punk in salotto "E' cotta di te." Il ragazzo si limitò a sorridere divertito.
Tempo di 5 minuti, la dark uscì dalla sua camera.
"Sono pronta!" mormorò sistemandosi ancora i capelli.
"Che velocità." ribatté ironico Duncan.
Sophie scoppiò a ridere.

"Allora, cosa dirai a Trent?" mi chiese mentre camminavamo mano nella mano.
"Che ha frainteso tutto. Che io sto con te." risposi ovvia.
Rimase in silenzio a guardare le nostre mani intrecciate l'una all'altra. "Io non sono mai stato così" rimase a pensare "..romantico?" ammise imbarazzato. "Non ho mai dato molta importanza ad una
ragazza...mi hai cambiato, Gwen."
"Cambiato..in bene, o in male?" domandai perplessa.
"In bene! Secondo te?" rise scompigliandomi i capelli.
Ricambiai il suo dispetto, facendo lo stesso. 
"Sai che non si deve toccare la mia bellissima e onnipotente cresta, Gwendolyne?" disse con tono di superiorità mentre si raddrizzava i capelli scompigliati.
"Sennò? Cosa vorresti farmi?" lo provocai io.
"Questo."

"Ahahahahaha, no, il solletico no! No! Ahahahahhaha.." ci scontrammo contro molti ragazzi, ma lui continuava a torturarmi.
"Ahahahahha, mi arrendo! Mi arrendo! Non toccherò mai più la tua adorata cresta!" affermai per farlo smettere, ridendo ancora.
"L'hai capito finalmente!" mi riprese la mano e raggiungemmo l'atrio della scuola.
Mi allontanai di un passo. "Non credi che dovremmo comportarci..da amici, a scuola?" 
"Perché?" chiese confuso?
"Sai, Courtney, Heather, Sierra...non so cosa mi farebbero!" risposi.
Non parlò fino a che non raggiungemmo la classe.
"Mh, hai ragione...allora, che ne dici di un ultimo bacetto prima dell'arrivo degli altri?" mi sussurrò malizioso, chiudendo la porta alle sue spalle.
"E me lo chiedi pure?"
Mi prese in braccio e mi fece sedere su un banco, baciandomi in modo molto spinto, tenendomi i fianchi.

"M-ma...che..cosa?" dei libri caddero a terra.
Scostai Duncan che mi copriva la visuale. Lì, davanti a noi, c'era Trent, immobile, stupito, deluso.
Scesi dal banco e mi avvicinai a lui "Trent..volevo dirtelo.."  mormorai.
"Come hai potuto?! mi urlò contro "Cosa significava per te quel bacio? Ciò che mi dicevi? La mia canzone?! EH?!" buttò a terra il suo zaino e si avvicinò di più.
"Appunto..." abbassai la testa "...Ti posso spiegare tutt-"
"Che cosa? Che sei una PUTTANA?!" ribattè andandomi in faccia. Quegli occhi, pieni di odio...
"Cosa le hai detto?" chiese  infastidito Duncan, che da un momento all'altro lo avrebbe picchiato.
"Che-è-una-puttana." rispose deciso. Scostò Duncan e alzò la mano come per darmi un pugno. Anzi, proprio per darmi un pugno.
Duncan gli bloccò il braccio e si mise tra noi "Fallo, se hai il coraggio." ringhiò, stritolandoglielo.
Trent si limitò a liberarsi dalla presa del punk, ed a uscire dall'aula. "Scott..." sussurrai.
"Cosa?" Duncan si girò verso di me.
"Rabbia, violenza...lo rivedo in ogni persona.." mi massaggiai le tempie per rilassarmi.
Il ragazzo mi abbracciò "Quando andrà via dalla mia vita..quando?" Lui mi stringeva di più, ripetendomi "Ci sono io a proteggerti, piccola.."

  
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