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Autore: Narcissa    28/10/2004    5 recensioni
Narcissa e Lucius. La storia di due ragazzi giovani e bellissimi, che si sono innamorati davvero mettendo da parte ciò che li ha sempre condizionati: le unioni tra purosangue.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Narcissa e Lucius. La storia di due ragazzi giovani e bellissimi, che si sono innammorati davvero mettendo da parte ciò che li ha sempre condizionati: le unioni tra purosangue.
Narcissa si era alzata presto, quella mattina. Era assolutamente elettrizzata, poiché di lì a poche ore si sarebbe trovata sull’espresso per Hogwarts assieme alle sue due sorelle, Bellatrix e Andromeda.
Aveva controllato spesso il suo baule nel timore di dimenticarsi qualche cosa a casa. Il suo baule era di gran lunga il più pesante di tutti gli altri, poiché all’interno aveva la voluminosa copia di “Anatemi da Incantesimo”, tutti i libri di testo delle materie obbligatorie, in più il libro di Cura delle Creature Magiche, Antiche Rune e Aritmanzia.
Restò a fantasticare per mezz’ora su ciò che avrebbe voluto fare durante quel anno scolastico, il suo ultimo ad Hogwarts. Sapeva che Bellatrix sarebbe voluto diventare una Mangiamorte, mentre Andromeda non parlava molto di sé. Venne chiamata dai suoi genitori per essere accompagnata in stazione assieme alle sue due sorelle. Afferrò il suo baule e la cestina della sua gatta, Stella.
Buttò di malagrazia il baule nella macchina di suo padre e si sedette sul sedile posteriore. Il signor Black per tutto il tragitto sibilò furioso che la sua famiglia non era mai caduta così in basso che essere costretta ad utilizzare mezzi magici camuffati da mezzi Babbani per raggiungere la stazione. Passò il tempo guardando fuori dal finestrino e desiderando di essere già a King’s Cross.
Sua sorella Andromeda era seduta sul sedile anteriore. Narcissa guardò la sorella. Lei sì che era bella. Capelli lisci corvini e due occhi neri brillanti. Non appena arrivò si catapultò fuori con il baule e il cestino del suo gatto, scostando dal viso i capelli morbidi e biondi.
Narcissa fu chiamata dal padre per gli ultimi saluti, poi le tre sorelle andarono a depositare i loro bauli nella carrozza bagagli. Le tre salirono sul treno.
Narcissa non voleva affatto abbandonare le sue sorelle, ma lei era diventata una Caposcuola, e quindi dovette recarsi nella carrozza riservata a loro per ricevere le istruzioni da qualche professore. Salutò cupamente Bellatrix e Andromeda, promettendogli che non appena avesse finito di ascoltare ed apprendere i doveri dei Capiscuola, avrebbe fatto ritorno da loro. Si avviò a malincuore verso la carrozza, recuperò la sua aria altezzosa e aprì la porta dello scompartimento. Dentro vi era solo Lucius Malfoy. Con enorme sorpresa di Narcissa, lui le sorrise e disse:
—Ciao! —
Lei si sentì fremere. Finalmente, dopo 6 anni, era riuscita a vedere da solo il suo angelo biondo. Suo.
Lei si trovò un po’ spiazzata e dopo aver assorbito l’impatto di quelle parole rispose gentilmente:
—Ciao a te! —
Narcissa si sedette di fronte a lui, e cominciò a studiarlo di nascosto, non capendo del perché di quello strano comportamento.
—Caposcuola, eh? —disse nervosamente lui.
—Già… Una bella responsabilità. Sono molto orgogliosa di essere diventata una Caposcuola… —rispose animatamente lei. Per la prima volta in tutta la sua vita, stava prendendo Malfoy per il verso giusto pienamente.
“Dio, quanto è bello” pensò, rapita dal suo sguardo.
Rimasero un po’ a chiacchierare, finché non arrivarono gli altri due capiscuola e la professoressa McGranitt. Ai Capiscuola furono spiegate le regole e i doveri di neo Capiscuola e alla fine della spiegazione, tutti annuirono educatamente. Narcissa non riusciva a capacitarsi di tutto il carico di lavoro che avevano, ma non abbandonò nemmeno per un secondo quella sua aria seria e saccente.
La professoressa McGranitt e i due Capiscuola di Corvonero e Tassorosso uscirono a tempi diversi. Narcissa sentì la Tassorosso borbottare:
—Ma hai visto, Marie, quanto lavoro che abbiamo in più degli altri, nei panni di Capiscuola? —
Sospirando se ne andarono, finché restarono solo Lucius e Narcissa.
Lui disse, allibito:
—Ma hai idea di quante responsabilità abbiamo? —
—Ma certo! P-però voglio dire, è un onore essere stati scelti noi su tutti gli altri, n-no? —rispose lei, cercando di controllare le parole.
Narcissa continuava a fissare Lucius con aria sospettosa, come per cercare una fregatura. Rimase un paio di minuti in silenzio, guardando il paesaggio fuori dal finestrino e giocherellando con una ciocca di capelli.
Finché non successe un qualcosa che fece rimanere allibita la ragazza. Narcissa, con un mezzo sorriso altero, si alzò in piedi e fece per andarsene, come aveva promesso a Bellatrix e Andromeda. Pregustandosi un piacevolissimo pomeriggio con le sue due carissime sorelle, salutò allegramente Lucius, e allungò la mano sulla maniglia per aprire la porta dello scompartimento. Lui si alzò di scatto ed andò a raggiungere Narcissa.
La afferrò per le spalle saldamente e la spinse contro il muro. Narcissa rimase paralizzata, in un misto tra curiosità e shock. Mezza sconvolta, pensando che volesse farle del male, biascicò:
—Ma… Ma che accidenti credi… —
Lucius disse, con voce tremante ma decisa, contrastando la sua:
—Scusami tanto, Black, se non te l’ho detto in tutti questi anni… —
—D-di che cos…?-
Narcissa rimase lì immobile, mentre quel ragazzo biondo bellissimo e affascinante le sfiorava i capelli. Lei non riusciva proprio a capire del perché lo lasciasse fare, sapeva solo che era una sensazione nuova e meravigliosa che non aveva mai provato prima. E lui la teneva stretta, con le mani sulle sue spalle. Quando Lucius smise di accarezzarle il viso, lui disse:
—Hai commenti da fare, Black? —
Narcissa aprì la bocca per ribattere, ma non ne uscì alcun suono.
—Non dirlo a nessuno, Black…—fece lui —S-solo che… Beh, non lo so nemmeno io, ok?… —la sua voce inferma lo tradiva.
Quei suoi modi intriganti e misteriosi la rapivano, da ben sei anni.
Narcissa tentò per la seconda volta, senza successo, di replicare.
Lucius alzò la sua mano verso Narcissa, e le passò una mano in mezzo ai capelli.
—Lucius, tu… —balbettò lei —non ti avevo mai visto sotto questa luce…—
Era una bugia. L’aveva sempre amato e desiderato dalla classe seconda. Non sapeva se cadere o no alla trappola tesagli. Lucius la guardò con il suo sguardo intenso: —Non te lo aspettavi, Black?… —
Strinse le sue dita attorno ai capelli di Narcissa, e la spinse verso di sé. Lui cominciò a passare le dita tra i capelli morbidi e lisci della ragazza, finché non la lasciò e abbandonò lo scompartimento quasi di prepotenza.
Narcissa rimase pietrificata per un minuto intero… Immobile, lì nel suo pianto pieno d’insicurezza. Dopodichè si alzò e si diresse da Bellatrix e Andromeda, tutta tremante, e dovette mascherare con tutta la sua bravura ciò che era successo.
  
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