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Autore: Martina_Yuki    23/10/2013    1 recensioni
Ciao a tutti!
Oggi faccio il mio ingresso nel mondo di EFP con questa storia scritta a 6 mani.
La protagonista sono io e altre due mie amiche (Gallifrey_96 e FluffyJpeg), comuni mortali, che un martedì mattina vediamo realizzarsi il nostro sogno: incontrare il Dottore.
Ma come al solito niente filerà liscio perchè il Dottore è in un mondo parallelo e il suo TARDIS è scarico.
A tutto questo si aggiungono morti improvvise e la comparsa di un alieno che tecnicamente non dovrebbe esistere.
Sperando di strapparvi un sorriso, buona lettura!
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Cosa gli hai fatto?!- urlò il Dottore, incollerito verso l'alieno di fronte a lui. Poi riprese, rivolto l'agente. -Oh, Carlo... mi dispiace tanto...-
Ma dopo aver detto queste parole, si ritrovò a sussultare, colto di sorpresa. Gli era parso che l'uomo avesse tremato leggermente, come percosso da una scarica elettrica. Ma non era possibile!
Possibile che il suo occhio sempre attento fosse stato ingannato?
-Ma... non l'hai ucciso?- chiese il Dottore, riportando lo sguardo su ELMEM; ma non ottenne risposta.
Si avvicinò al presunto cadavere con circospezione, sempre tenendo sotto controllo l'alieno, il quale sembrava osservare ogni sua mossa. Gli sembrò di avvertire il suo sguardo fisso su di lui, mentre posava a terra il Biogeneratore e prendeva da una tasca interna della giaca uno stetoscopio.
Avvicinò lo strumento al cuore di Carlo. Non batteva.
-Come... Come ha fatto a muoversi?- chiese con stupore a ELMEM.
Ma quello ancora non rispose.
-Oh non dirmi che non sai parlare! Non è difficile, basta che tu...- il Signore del Tempo si bloccò di botto: ELMEM gli si stava avvicinando. Arretrò di un passo, tradendo un certo nervosismo.
Ma l'alieno non badò alle sue parole, e si portò di fronte all'agente. Sembrò osservarlo attentamente per qualche secondo e poi, senza che il Dottore potesse fare qualcosa per fermarlo, entrò nel suo corpo con un rumore sommesso, simile ad uno spostamento d'acqua.
-Cosa...?-
Dopo pochi istanti, Carlo inclinò la testa verso il Dottore; e i suoi occhi, prima spenti e vacui, parvero acquistare un po' dell'antica vivacità.
-Carlo?- chiese il Dottore, con il tono di voce poco più alto di un sussurro. Poi si diede dello stupido. -No. Ovvio che no. Non puoi essere tornato in vita.-
L'agente –o forse, sarebbe meglio chiamarlo ELMEM- si tirò lentamente in piedi, ricercando a lungo il suo equilibrio prima di raddrizzarsi. Quindi, riportò gli occhi inespressivi verso il Dottore, e come prima, non pronunciò parola.
Così come, dopotutto, il Signore del Tempo. Per quelle che gli parvero ore, la sua mente rimase padrona della confusione dettata da tutti i suoi pensieri che non trovavano un posto.
Le sue teorie, anzi, tutta quella storia aveva preso una piega del tutto inaspettata.
-Perché non hai ucciso subito Carlo?-
-...-
-Cosa ti ha spinto ad aspettare?-
-Ho bisogno dell'acqua di un corpo vivente.-
-Sì, sì, questo l'ho capito. Ma cosa... a cosa volevi arrivare? ...Qual è il tuo scopo finale?!-
-L'acqua. L'acqua di un corpo.-
-No. No... Oh sì? Sì. Sì! Ooh, ma certo! Raggiungere l'acqua! L'ACQUA! Stupido, stupido Dottore, avevo l'indizio più importante sotto il naso, e io non lo vedevo. L'età e l'H2O sono il collegamento!
Sei arrivato qui che eri ancora piccolo. La prima persona che hai incontrato era un ragazzina, di quanto: quindici?
Sedici anni?
Dopo di che hai incontrato Carlo, un agente di polizia di trentasei anni, più che il doppio dell'età della ragazza. Non l'hai ucciso subito perché non potevi; non ancora, almeno. Dovevi finire di assorbire l'acqua di quella studentessa e completare il processo della tua crescita.
L'acqua contiene informazioni ed elementi che ti sono utili per evolverti. Lo diceva anche quel libro: 'Ha distrutto interi pianeti per aumentare la propria forza.'
Appena hai incontrato Carlo hai pensato bene di non lasciartelo fuggire, cancellandogli la memoria in modo che non scappasse ma che potessi ritrovarlo in questa palestra e usarlo una volta che tu fossi stato pronto!- il Dottore riprese fiato, guardando l'alieno sotto un'altra luce. -Geniale! Probabilmente per capire l'età ti basta avere un contatto con il corpo che ti serve.
La ragazza era in uno spogliatoio: quale posto migliore per andare a contatto con l'acqua?
E Carlo è quasi sicuro di aver visto il corpo della studentessa e che l'abbia toccato mentre tu stavi ancora 'mangiando'.
Avrei dovuto subito pensare che l'acqua è come il sangue degli umani, per te.
Un meccanismo unico nell'Universo.-
Il Dottore fece di nuovo una pausa, guardando l'alieno. Ora che aveva trovato tutti i collegamenti la situazione aveva finalmente un senso logico e, nonostante la rabbia per la perdita di Carlo, l'unico pensiero che aveva in quel momento era trovare un modo per uscire da quella maledetta palestra.
Un altro problema che si presentava era convincere ELMEM a seguirlo.
L'unica arma che aveva per difendersi era il Biogeneratore, ma prima di usarlo doveva dare una possibilità a chi aveva davanti. Dava sempre una scelta.
Trovare un accordo avrebbe potuto rendere tutto più semplice.
Ma mentre cercava di pensare ad un patto che potesse funzionare, ELMEM si mosse di un passo verso il Signore del Tempo, allarmandolo.
-Okay, senti... Ho almeno una buona ragione per starcene qui tranquilli a parlare. Non prendiamo decisioni affrettate.- disse il Dottore, avvicinandosi lentamente all'aspirapolvere e tirando fuori il cacciavite sonico per poterlo attivare.
Ma alla vista di quest'ultima azione, l'alieno, si allarmò a tal punto che decise di attaccare, e dopo pochi secondi il Signore del Tempo si ritrovò a terra, lontano dal Biogeneratore e con il cacciavite sonico altrettanto distante da lui.
L'alieno aveva approfittato di quei pochi attimi che aveva, prima che il Dottore prendesse il macchinario, per staccare una parte di sé, raggiungere la fonte di luce del corridoio per farla saltare e usare quel nanosecondo di buio per colpire il Signore del Tempo e allontanarlo da quelle che erano le sue armi.
-D'accordo. Vedo che la diplomazia ha fallito.- mormorò dolorante. Appoggiò i gomiti a terra, tirando su il busto, e quindi mosse una mano dietro la schiena per mettersi seduto; e fu in quel momento che toccò inavvertitamente l'acqua.
D'istinto, ritrasse subito la mano, e solo dopo qualche momento di confusione un orrendo pensiero gli balenò in testa: perché aveva la vaga impressione che quella non fosse affatto acqua normale?
Appena se ne rese conto, strofinò la mano sulla giacca in fretta, ma gli bastò uno sguardo ad ELMEM per capire che aveva agito un momento troppo tardi. L'alieno si stava avvicinando lentamente; sembrava stesse cercando di capire qualcosa, come se non fosse sicuro di ciò che aveva di fronte. Il Dottore rimase immobile, temendo che un suo qualsiasi gesto potesse complicare ancor di più la situazione.
-Tu... Tu hai più di novecento anni...- disse ELMEM avvicinandosi al Signore del Tempo che si ritrasse impercettibilmente, cercando un modo per raggiungere almeno il suo cacciavite sonico.
Ma proprio in quel momento il corpo di Carlo ebbe un sussulto e cadde nuovamente a terra. Il Dottore alzò lo sguardo, preparandosi al peggio, ma rimase sinceramente colpito quando vide l'alieno: non era più lo stesso. Escludendo il fatto che era diventato il doppio di prima, la cresta si era allungata, diventando più irta e minacciosa. Le scintille nel suo corpo acquoso sembravano quasi fuoriuscire dalla pelle rendendolo leggermente luminoso.
-Ma cosa...?-
L'alieno gli si avvicinò, portando il Dottore ad arretrare ancora. Anche volendo, raggiungere il suo cacciavite sonico sarebbe stato impossibile. Una mossa improvvisa e l'alieno l'avrebbe attaccato all'istante.
-Cosa hai fatto?-
L'alieno si mosse ancora, ma non rispose.
-Perché non parl...- poi si accorse di un piccolo particolare del muso -Oh, non hai una bocca. Ma certo! Allora tu... tu ti sei evolto!- esultò il Dottore con un sorriso. -Questo spiegherebbe la tua curiosità nei confronti verso di me! Ovvio, hai bisogno di un'altra persona più vecchia per evolverti ancora!- disse sollevando la lingua sul palato. Realizzò solo in un secondo momento che a ELMEM non importava assolutamente nulla se lui capiva o meno il processo di evoluzione. L'unica cosa che voleva era lui, un uomo di 906 anni. Il Dottore arretrò ancora, cercando di rimettersi in piedi senza dare le spalle all'alieno. La situazione iniziava a diventare davvero critica.
-Sai, ricordi quando ti ho detto che eri bellissimo? Beh, non lo penso più.- disse retrocedendo ancora di poco.- E credo che arrivati a questo punto...- si alzò, evitando accuratamente altre pozze d'acqua. -...Ci sia solo una cosa che possa fare.-
ELMEM sembrò incuriosito dalle sue parole.

-CORRERE!-


*      *      *

-Ohi, Lara... Senti o vedi qualcuno?- chiese Alex preoccupata, nascosta dietro alle spalle di Iris.
-Nnno, non sento e non vedo nessuno. Possiamo andare.- Lara superò insieme alle amiche la porta dal retro della palestra, introducendosi nel corridoio semi-buio.
-N... Non ci sono pozzanghere in giro, vero?- Iris si guardò attorno, controllando centimetro per centimetro, sperando di non trovare nessuna parte di ELMEM.
-No, tranquilla Iris, tranquilla. Se ne vedo una, per quel poco che si riesce a vedere, ti avv...- Lara non riuscì a concludere di parlare che per tutto il corridoio rimbombò il tonfo della ragazza che cadde. Alex si pietrificò, stringendosi ancora di più a Iris. Quest'ultima si bloccò sul posto. -Lara, stai bene? Che è successo?-
-S... Sto bene. Sono inciampata in qualcosa...-
-Qualcosa?-
-Sì, aspetta che guardo...oddio. ODDIO.- la riccia indietreggiò avvicinandosi con le spalle al muro.
-Lara? Che c'è? Su cosa sei inciampata?- chiese Iris agitata, mentre si avvicinava insieme ad Alexandra a dove poco prima era inciampata l'amica, stando attente a non commettere lo stesso errore.
-L'agente Carlo, porca miseria! L'AGENTE CARLO.-
-COSA?! Stai scherzando?!- urlò Alex, completamente terrorizzata.
-Guarda tu stessa...- la ragazza prese il telefono e illuminò il corpo.
Alla vista tutte e tre rimasero in un silenzio dispiaciuto e spaventato, con brutti pensieri che si stavano velocemente infilando nelle loro menti.
-Pensate che anche Lui...-
Assolutamente no, Alex!- sbottò Lara. -Mi dispiace per Carlo, ma non è di certo il Dottore. Lui starà sicuramente bene. Non capisco però cosa possa essere successo... E dove possano essere andati.-
-Ehi, guardate cosa c'è qui.- urlò Iris, illuminando anche lei con il cellulare una parte del muro, posta più avanti delle altre due studentesse che la raggiunsero subito.
-Okay, se sapere che Carlo fosse morto era terribile, vedere questo è anche peggio.-
Sì, decisamente.- rispose Iris a Lara, osservando i due oggetti di fronte a loro.
-Il Dottore non si separa mai dal suo cacciavite sonico, vero? Se è qui, insieme al Biogeneratore, significa che non è solo nei guai, ma che è proprio tanto nei guai. Proseguiamo con il piano nonostante tutto?- Lara raccolse da terra il cacciavite sonico.
-Ovvio che sì! Dobbiamo aiutarlo!-
-Hai ragione, Iris! Forza, mettiamoci al lavoro!-
A questo punto Alexandra prese il biogeneratore, anche se con fatica, data la pesantezza dell'oggetto, mentre le due amiche cominciarono a cercare l'arma' che le avrebbero aiutate a salvare il loro Dottore.
Proseguirono caute per il corridoio, controllando sempre di non finire in qualche pozza d'acqua sospetta e saltuariamente aprendo qualche porta qua e là, sperando di trovare una traccia del Signore del Tempo.
A volte si lanciavano occhiate preoccupate, pensando a tutto quello che gli era successo in quasi tre giorni.
Incontrare il loro viaggiatore del Tempo preferito era sembrato letteralmente un miracolo caduto dal cielo! Ma pensare che si sarebbero ritrovate in una situazione del genere mai, insomma, si trattava pur sempre di un mondo parallelo, il loro. Dove alieni e viaggi nel Tempo erano solo teorie o sogni buttati lì in aria e viste come cose ancora irraggiungibili.
Sia chiaro, tutte e tre erano consapevoli che incontrare lui equivaleva accettare certi cambiamenti nella propria vita; rischiare la vita compreso.
-L'ho trovato, finalmente!- esclamò la mora.
-Grandissima!- Alex appoggiò a terra l'aspirapolvere per riprendere un po' di fiato.
-Sei sicura che funzionerà?- Lara guardò incerta Iris.
-Scherzi? Sarà facile usare un estintore!-


*      *      *

-Okay, così non va.-
Il Dottore fissava il muro bianco di fronte a sé, senza il coraggio di voltarsi a fronteggiare l'alieno.
Che poi... Cosa se ne fanno in una palestra di vicoli ciechi?
Dottore...
-...ELMEM...?-
Un moto di sorpresa portò il Signore del Tempo a voltarsi lentamente verso l'essere, cercando al contempo un modo per scappare.
-Usi la telepatia...- i suoi occhi vagarono per il corridoio, ma non c'era niente che potesse rivelarsi utile. Era bloccato, e ELMEM si avvicinava.
Dottore... Devi aiutarmi...
-N... Non posso.- ormai il suo solito tono gioviale e simpatico era caduto: la sua voce tremava appena, e inspiegabilmente iniziava ad avvertire freddo, tanto freddo, oltre ad un incredibile mal di testa.
-Cosa... Cosa mi stai facendo?-
Non devi temermi, Dottore. Non sentirai dolore, te lo prometto.”
Il Signore del Tempo rabbrividì, appoggiandosi al muro. Non riusciva a ragionare lucidamente, sembrava che qualcosa lo stesse logorando dall'interno; e in quel momento, la voce morbida di ELMEM, simile a uno sgocciolio, era un balsamo.
Tuttavia, si costrinse a non cedere. Non voleva morire. Non poteva lasciarsi andare proprio adesso.
-Io posso aiutarti ad andare via! A tornare nel tuo Universo!- urlò il Dottore, quando ormai l'alieno era a pochi passi da lui.
Io non voglio tornare... C'è così tanta acqua qui...” ELMEM si avvicinò ancora accarezzando con lo sguardo i suoi lineamenti contratti.
Lasciati andare... Non sentirai nulla...”
E per un momento, un solo, minuscolo momento, la mente del Signore del Tempo scivolò nell'oblio. Durò solo un istante e il Dottore si ritrovò seduto a terra, la fronte imperlata di sudore freddo, mentre cercava aria fresca da respirare.
Questa volta... Questa volta non ne sarebbe uscito vittorioso, pensò con un sorriso sulle labbra.
Ne era certo. Non poteva più fare nulla per salvarsi la vita.
Non trovava più ragione di continuare a combattere, o anche solo guardare.
Chiuse gli occhi...

….E li spalancò l'attimo dopo, il fiato mozzato in gola, quando l'urlo di una voce conosciuta squarciò l'aria, spezzando l'inquietante silenzio che si era formato.
-DOTTOREEE!!-
Persino ELMEM sussultò dalla sorpresa, voltandosi alla ricerca di chi aveva chiamato il Signore del Tempo. E le trovò subito: le tre ragazzine che erano state fatte uscire prima di tutto l'accaduto. Iris lo additava con sguardo combattivo. Era stata sicuramente lei a gridare. Lara stringeva il cacciavite sonico alla sua destra, mentre dalla parte opposta Alexandra puntava la bocca dell'estintore verso l'alieno, tremando vistosamente.
-...I... Iris, dannazione. Prima di gridare avverti!- balbettò questi, stizzita.
-Serviva per avere vantaggio!- controbatté lei, seccamente.
-Sì, ehm, vantaggio che ormai è andato perso!- s'intromise Lara. Indicò l'alieno, che aveva avuto tutto il tempo di riprendersi dalla sorpresa e con un guizzo, sollevò la coda, con il chiaro intento di abbassarla su di loro.
A quella vista, Alexandra venne invasa dal panico e premette in automatico la levetta dell'estintore. Il getto colpì violentemente la coda di ELMEM, che iniziò immediatamente a congelarsi.
Le ragazze lanciarono un breve grido di esultanza, aiutandosi a vicenda per continuare a congelare l'alieno; ma il Dottore non udì loro. Sentiva un altro grido, acuto e stridente come unghie sulla lavagna. Portò le mani alle orecchie, ma nulla lo ovattava.
Proveniva da dentro la sua testa... Era il grido di ELMEM.
-Basta...!- implorò. -Basta!-
Come se fosse rivolto a lei, Alexandra lasciò andare d'istinto la leva dell'estintore, interrompendo il getto. Lanciò una rapida occhiata alle amiche, che annuirono in fretta e superarono ELMEM, che continuava ad essere puntato dalla prima.
-Dottore...?- lo chiamò Lara, la voce bassa, appena arrivatagli a fianco. Sperò in una sua risposta, ma tutto ciò che ricevette fu un suo gemito sommesso. Si stringeva nelle braccia, e rabbrividiva mentre lo sguardo scivolava da ELMEM fino a terra. Socchiuse gli occhi, infine, scuotendo la testa.
-Non posso...- mormorò; e le due ragazze ebbero l'impressione che non stesse parlando con loro.
-Andiamo, forza.- riprese Lara, afferrandogli un braccio. Iris afferrò l'altro e lo issarono in piedi; poi, aiutandolo a reggersi dritto, lo aiutarono a seguirle oltre l'alieno, verso l'uscita.
-In fretta!- incitava Alexandra, tutta tremante. -In freettiissima!- indietreggiando, sempre tenendo puntato l'essere, la ragazza li seguì, mentre il Dottore continuava a sentire quegli urli, quasi disperati, nella propria testa...
Non andare! Torna qui! Se davvero mi vuoi aiutare... non abbandonarmi!”

 

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Note d'Autore

Yuki: Buondì, gente!
Anche se con molto ritardo, sono riuscita a pubblicare anche questo luungo capitolo.
A scriverlo, in questo caso, sono state più Fluffy e Gallifrey.
Colpa dell'influenza che mi ha colpito come un fulmine a ciel sereno... sigh.
Gallifrey: * scuote la testa * Ma tu guarda... Tante scuse campare per aria.
In realtà non avevi voglia di scrivere. v_v Solo di leggere il duro lavoro tanto sudato dagli altri.
Ti credevo una persona migliore Yuki. * incrocia le braccia *
Fluffy: Anche io... Mi è caduto un tale mito! Sigh, vado a piangere nell'angolino in maniera terribilmente teatrale. Se avete bisogno di me sono lì. * vola (?) via *
Yuki: No, allora. Adesso dovete spiegarmi cosa avete contro la mia vita!
Pur di non ritardare ulteriormente ho scritto quasi tutto in una serata! D:
Siete cattive.
Gallifrey: E solo ora te ne accorgi? Comunque dobbiamo riconoscerti che sei stata brava a ricopiare tutto. E... Fluffy? Torna qua. Non puoi volare via (?) senza di noi. * la riacciuffa per la collottola *
Fluffy: Agh! D: * cade a terra * Ugh, o-okay, sto qui-
Comunque, LEI è cattiva! Io scherzavo! * abbraccia Yuki*
Sei stata bravissima! ^7^ Io ero lì a fare il tifo per te, dopotutto!
Yuki: Aaw, e va bene, vi perdono! <3
Si, ma... la prossima volta non ricominciamo da capo, eh!
Ma su, parliamo anche del capitolo!
Gallifrey: Giusto, il capitolo! Allora vi piace? * W *
Fluffy: Ci siamo impegnate molto per scriverlo al meglio! \*7*/
Soprattutto perché SERIUS TIME OMG.
Yuki: ...Sì, infatti. Beh, dai, un po' di serietà ci vuole, anche in una storia a sfondo comico, no?
Gallifrey: * annuisce* Hai perfettamente ragione. Perciò sai... Io voglio sapere anche cosa ne pensano i lettori.
Fluffy: Ce lo diranno nelle recensioni! Oh, e a proposito, grazie per tutte le vostre parole! Siete gentilissimi, e ci aiutate davvero molto a continuare! ^^
Yuki: Davvero! Noi ci stiamo divertendo molto a scrivere, ma sapere che piace non solo a noi è fantastico!
Gallifrey: Graziegraziegrazie!!!:D * batte le mani *
Dai, ora lasciamoli scrivere la loro recensione. Noi intanto ci impegniamo a terminare anche il prossimo capitolo, va bene?
Fluffy: Okay, mi piace! \*7*7 Andiamo a scrivere!
Yuki: D'accordo, chiudiamo qui, perché altrimenti vi annoiamo con un altra pagina di roba!xD
Alla prossima, un saluto da tutte e tre! :D

  
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