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Autore: potterfanlalla17    23/10/2013    2 recensioni
In realtà all'ultimo episodio della prof mancano questi 5 minuti. Adesso sì che finisce come piace a me! E forse non è Renzo la scelta finale di Camilla....
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Camilla Baudino , Gaetano Berardi
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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-Posso?- chiese Gaetano entrando timidamente nella stanza di Camilla.. Il vicequestore interpretò il silenzio della donna come un assenso alla sua presenza ma per precauzione rimase in silenzio qualche secondo prima di continuare. -Tua madre e Amedeo hanno preferito prenotare una stanza in un albergo qui vicino, mentre Livietta è con Greg e Tommy nel mio appartamento. Torre è con loro.

A questo punto Camilla si volse verso Gaetano con un debole sorriso di ringraziamento sul volto, segnato dalle lacrime per quanto era appena accaduto.

-Camilla…mi dispiace tanto! È tutta colpa mia! Se io non avessi così tanto insistito con te, se ti avessi tenuta fuori da ogni indagine di questi ultimi mesi...non ci saremmo mai riavvicinati. Tu volevi vivere in pace ed io avrei dovuto rispettare questo tuo desiderio. Scusami. Mi sento terribilmente in colpa e…

Il discorso di Gaetano venne interrotto dalla professoressa che lo zittì poggiando l’indice destro sulle sue labbra.

-Vuoi stare un po’ zitto? Non è colpa tua, d’accordo? Non sei stato tu a venirmi a cercare! Ok, qualche volta sei stato tu, ma io avrei potuto rifiutare e starti lontano. Non l’ho fatto. Non volevo farlo. Ma non sei tu il motivo di tutto questo- disse la donna mentre si asciugava le ultime lacrime che le solcavano il viso.

-No?- il tono di Gaetano era un divertente mix di delusione e sollievo.

-No. Il matrimonio con Renzo è finito anni fa…con o senza il tuo intervento. Credo sia finito il giorno in cui ho ricevuto quella cartolina da New York…

-Ok…adesso non ti capisco, Camilla.

La professoressa si ritrovò a raccontare di quell’evento capitato anni prima, l’evento che per primo aveva fatto vacillare la sua fiducia in Renzo. Solo ora si era resa conto che da quel giorno in poi una parte di lei non aveva mai più prestato fede ad una sola delle giustificazioni di Renzo per ogni ritardo la sera o per ogni messaggio ricevuto ad orari insoliti. E poi era arrivata Carmen. L’aveva quasi percepito come un sollievo: finalmente poteva smettere di preoccuparsi che dietro i comportamenti del marito ci fosse un altro significato perché era effettivamente così.

-Sai chi era la donna della cartolina?

-Ho le mie ipotesi, vicequestore- rispose Camilla con il suo sorriso sibillino. –E poi….sei arrivato tu. O meglio c’eri già e ora sei di nuovo qui. E non hai fatto altro che scombinare i tasselli di un puzzle che era già andato in pezzi. Perciò…

-Perciò non devo sentirmi in colpa.

-No. A dirla tutta nemmeno io mi sento in colpa. Sento di aver preso la sola decisione possibile per me oggi. E anche per Renzo…credo che un giorno lo capirà, quando sarà passata la rabbia.

-Beh, mentirei se ti dicessi che non sono felice per questa tua decisione, Camilla. Anche se so che non vuol dire che noi…beh, ecco…che noi…

Camilla rise davanti alla adorabile timidezza di Gaetano, ma tornò seria non appena si rese conto che le parole del vicequestore richiedevano una risposta adeguata e soprattutto sincera: -Gaetano, tu sai che mi piaci. Più di quanto io sia stata disposta ad ammettere fino ad oggi. Ma…

-…è troppo presto ora. Vuoi i tuoi tempi, i tuoi spazi. Vuoi parlare con Livietta e con tua madre probabilmente. Lo capisco. Però vorrei che tu sapessi che io sono disposto ad aspettare, un giorno, una settimana, un mese, un anno. Quello che ritieni. Ma non scappare ancora da me, ok? Quando sarai pronta, io sarò dall’altra parte del cortile ad aspettarti…con Tommy.

Camilla passò una mano sul viso di Gaetano, che prontamente la bloccò all’altezza della guancia, incatenando il suo sguardo a quello della donna. –Io ti amo, Camilla.

La serietà e la verità di quelle ultime parole fecero salire le lacrime agli occhi della prof che per prima si sporse verso Gaetano fino ad incontrare le sue labbra con le proprio nel loro primo vero bacio. L’uomo, dopo lo smarrimento iniziale, rispose al bacio affondando una mano nei capelli di Camilla ed appoggiando l’altra sul suo fianco per attirarla più a sé. Sentire il suo profumo e il suo sapore era più di quanto si sarebbe aspettato quando aveva messo piede nella stanza della professoressa, ma ora erano lì, legati l’uno all’altra da qualcosa di assolutamente perfetto che avevano cercato di costruire per anni. Erano lì e niente e nessuno avrebbe più potuto togliere loro la consapevolezza della profondità dei loro sentimenti così a lungo repressi.

-A cosa devo tutto questo?- chiese Gaetano quando Camilla si separò da lui per riprendere fiato.

-Sei tu il poliziotto…segui gli indizi e vedi dove ti portano- ripose prontamente la donna. –Ora sarà meglio che chiami Livietta e le dica di tornare a casa. Non vorrei pensasse che ho cacciato anche lei oltre al padre stasera.

 

 

   
 
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