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Autore: nutellah    23/10/2013    2 recensioni
{auguri Wats ♥ } {au | fluff | slice of life } { ToraYuuka | NishiMido | RanMasa | KyouKina}
tanti auguri gemeh! c:
ecco il mio "regalo", che te lo mando virtualmente non potendolo portare dal vivo -wat-

—domenica
Era una domenica fredda, quella. Una di quelle che ti fanno venire la voglia di rimanere in casa, sotto alle coperte a dormire ancora un po’, magari leggendo il tuo libro preferito con una tazza di thè caldo fumante alla tua sinistra, ed una barretta di cioccolato alla tua destra.
—23
Kinako Nanobana sedeva ad un tavolo della nota gelateria della sua città, con davanti un gigantesco gelato da ventitré gusti, alcuni dei quali parecchio snobbati essendo frutti.
—10
Dieci e cinquanta del mattino.
Classe terza E.
Primo banco, fila alla sinistra della cattedra dell’insegnante.
Yuuka Gouenji fissa irrequietamente l’orologio situato sopra la grande lavagna sporca di gesso bianco.

—1997
«Cretino.»
«Idiota.»
«Noioso.»
«Scocco.»
«Irritante.»
«Sfigato.»
«Oh, tu non lo hai detto!»


hope you'll enjoy. c:
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kinako Nanobana, Kirino Ranmaru, Midori Seto, Nishiki Ryouma, Tsurugi Kyousuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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(domenica 23-10-1997)
 
domenica
 
Era una domenica fredda, quella. Una di quelle che ti fanno venire la voglia di rimanere in casa, sotto alle coperte a dormire ancora un po’, magari leggendo il tuo libro preferito –in quel tempo era appena uscito un romanzo dal nome che assomigliava ad Harry Popper, o una cosa del genere.- con una tazza di thè caldo fumante alla tua sinistra, ed una barretta di cioccolato alla tua destra. A dire il vero era ancora troppo presto per pensare di passare una mattinata in quel modo, ma in quell’anno il freddo si era anticipato, e quasi quasi, per le strade, si poteva vedere già la nebbia; Midori Seto poteva benissimo testimoniarlo: la ragazza dai lunghi capelli rossi era uscita presto quella mattina, proprio per uscire a comprare quel libro di cui quasi tutti i suoi compagni di classe. Gliene avevano parlato molto bene, anche i suoi insegnanti le avevano detto che, per una ragazza così difficile ad “esprimersi” come lei, leggere le avrebbe fatto bene; e dunque quale altra migliore occasione per mettere in pratica quel consiglio?
Ad un tratto il suo cellulare vibrò, e partì la suoneria così terribilmente… ew, scelta dalla sua cara compagna Akane; le era appena arrivato un messaggio dal mittente sconosciuto.
«Torna a casa, c’è una sorpresa per te.»
Chi era il cretino che le poteva aver mandato quel messaggio, contando il fatto che lei era solita a non spargere in giro il suo numero di cellulare? Per scoprire il fantomatico mittente del messaggio, Midori decise di andare a casa, e comprendere quale fosse la “sorpresa”. Al diavolo Harry Plopper o quello che era, doveva assolutamente sapere chi le aveva inviato il messaggio! Presa dalla curiosità, s’incammino verso casa il più velocemente possibile; il marciapiede sembrava infinito, ed il tempo sembrava scorrere molto lentamente. Tornata alla sua dimora, sullo zerbino della soglia della porta, trovò un piccolo pacco regalo con sopra un bigliettino.
« Le rose son rosse,
le viole son blu,
questo è Harry Potter,
leggilo tu.»


Nishiki…

 
23
 
Kinako Nanobana sedeva ad un tavolo della nota gelateria della sua città, con davanti un gigantesco gelato da ventitré gusti, alcuni dei quali parecchio snobbati essendo frutti. Kinako amava i frutti: le piacevano moltissimo i gusti dolci che lasciavano in bocca non appena li addentavi, così come i loro colori brillanti e vivaci. E poi tutti quei colori le davano una specie di energia che le permetteva di affrontare tutte le giornate con allegria, che quasi sempre la portava a disturbare il suo compagno, Tsurugi Kyousuke. Che strano quel ragazzo! Non gli piaceva nulla di quel che piaceva all’altra, erano uno l’opposto dell’altro: lei, spensierata, infantile e gentile; lui, serio, scontroso e silenzioso. Kinako non riusciva proprio a spiegarsi perché si comportava così; era forse un alieno venuto dallo spazio? Beh, la sua capigliatura portava a pensarlo! O magari era uno stregone sotto copertura, che voleva rapire una donzella per averne un riscatto? La castana sperò di essere lei quella fanciulla; non se ne spiegava il perché, cioè… di solito le ragazze non avrebbero mai sognato di essere rapite dal fantomatico “cattivo”, ma lei invece sì. Era strana. Non che fosse l’unica a pensarlo, anzi! Quasi tutti i compagni la snobbavano per il suo essere troppo dolce, anzi, “infantile”. Tutti, beh, non proprio tutti. Kyousuke Tsurugi no. Tutti tranne lui. Forse era per questo che sognava di essere rapita da lui! O forse, semplicemente, era perché lei sapeva che non era un cattivo, e perciò, gli voleva un mondo di bene.
 
10
 
Dieci e cinquanta del mattino.
Classe terza E.
Primo banco, fila alla sinistra della cattedra dell’insegnante.
Yuuka Gouenji fissa irrequietamente l’orologio situato sopra la grande lavagna sporca di gesso bianco. Mancavano appena dieci minuti, e l’inferno avrebbe avuto inizio: compagni di classe che urlavano da una parte, compagne di classe che riponevano i loro trucchi nella cartella e, con lo smalto ancora fresco sulle unghie, prendevano un foglio piccolo a quadretti per svolgere il loro “compito”, bidelle che entravano cercando di domare la classe, calcolatrici volanti, idem per i libri e urla isteriche. Yuuka non riusciva a capire perché tutti aspettassero l’ultimo momento per studiare; anche lei, sì, era preoccupata, ma almeno era certa che, semmai avesse fallito, sarebbe stata colpa sua, e dunque non avrebbe dovuto incolpare nessuno. Invece loro no, preferivano incolpare gli insegnanti. Ma chi li capiva quelli. Sempre a blaterare sui ragazzi, sulle sigarette che magari dopo la scuola avrebbero fumato, sui film cretini che avrebbero guardato, sui ragazzi da picchiare, su--
Un messaggio. Da Toramaru.
«Ehi, scommetto che andrai benissimo. Buona fortuna, principessa! ♥»

Ehm, a cosa stava pensando, la ragazzina?

 
1997
 
«Cretino.»
«Idiota.»
«Noioso.»
«Scocco.»
«Irritante.»
«Sfigato.»
«Oh, tu non lo hai detto!»
Kariya si abbatté contro il senpai Kirino Ranmaru. Ormai era diventata pane quotidiano questa serie di stuzzicamenti a vicenda, sempre causati dagli stupidi -a detta di Kirino- scherzi dell’altro; litigavano minimo millenovecentonovantasette volte al mese. Quasi tutti avevano imparato a lasciarli perdere a bisticciare, senza interessarsi più di tanto, sapendo che prima o poi avrebbero smesso. Più poi, che prima.
Kariya, intanto, stava riempiendo di schiaffi l’altro; si era stufato di questi loro continui battibecchi, e forse così l’avrebbero finalmente fatta finita. Kirino lo tirò per il collo ed i loro volti si ritrovarono l’uno vicino all’altro. Era una situazione così dannatamente ambigua. Il minore spalancò gli occhi: cosa cavolo stava succedendo?
«Kirino-senpai…?»
Il rosa si morse il labbro, e lentamente unì le loro labbra. Fu un bacio casto, che durò qualche secondo; ma fu abbastanza per entrambi. Kirino, dopo di esso, si “scrollò” di dosso l’altro, e si alzò con indifferenza.
«Considerati fortunato perché non lo dico agli insegnanti.» disse pulendosi da solo ed andandosene con le mani nelle tasche.
«Cosa cavolo…?»



nda:
auguri gemeh!
ti adoro ♥
purtroppo non posso farti gli auguri dal vivo e portarti un bel regalo, ma mi rifaccio con questa mini-raccolta con alcune delle tue otp, che spero ti sia piaciuta. c:
sappi che se ci sono alcune imprecisioni, è a causa del fatto che sono dannatamente di fretta, e non posso dilungarmi molto, argh. *feels like a pirate*
quindi mi limito a dirti poche cose... ti adoro, sei la migliore gemeh del mondo, ti voglio tanto bene, un giorno ci incontreremo, ai promett iu (?). -che tra le tante cose, per la gita scolastica io ho proposto la Sicilia SDVFGHDJSKKLF aspettami, oh. (?)-
non posos dire ulteriormente, uff. ti vi bì. (?) ♥
ora ti lascio, bye. 
mikiees.

p.s. tu d otar lettor: spero sia paiciuta anche a voi, questa mini-raccolta, grazie per la lettura! ♥

 
   
 
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