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Autore: _ClyssiasChange_    23/10/2013    5 recensioni
Sembrava una serata normale a Wawanakwa, quando a Dakota e Zoey venne un'idea strabiliante!!! Raccontare il proprio primo bacio! Tra sentimenti, dolcezze e sospiri si scoprirà che i baci di ognuno di loro saranno in qualche modo collegati tra loro... chi capirà i propri sentimenti?? Saranno cambiati o restati invariati? Scopritelo leggendo! :D
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
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My First Kiss
7. Dawn & Scott

 
Zoey continuava a guardare Mike con un leggero rossore sulle guance, era così rapita da lui, voleva conoscerlo meglio, anche Mike la fissava, sorridente, oh quanto avrebbe voluto poterla baciare, lì, davanti a tutti, ma era impossibile, doveva proteggerla.
-Allora? Vogliamo muoverci? Mancano solo la biondina e il rosso tutte lentiggini!- biascicò Dakota, scatenando il nervoso dell'interpellato, odiava i "soprannomi" di quel genere, Dawn invece non si smosse, tanto che alcuni dei concorrenti si sentirono intimoriti, che ragazza strana.
La rossa si risvegliò, diventando dello stesso colore dei capelli per la figura appena fatta, così girò la bottiglia, curiosa di sapere come sarebbe andata avanti quella faccenda, era anche curiosa di sapere se Dawn avesse mai dato un bacio a qualcuno, era così innocente, così pura.
La bottiglia si fermò su Sam.
-Eheheh ... ci tocca girare ancora, dopotutto il mio primo bacio è già stato raccontato, ehehe ... - rise il ragazzo, dando un'occhiata all'incantevole ragazza accanto a lui.
Zoey annuì con un sorriso divertito, era sempre più curiosa di sapere qualcosa sulla sua amica.
Girò nuovamente la bottiglia, quell'oggetto le sembrava muoversi lentamente, forse perché era fin troppo curiosa e ansiosa ... ecco perché, quando questo si fermò sulla "Iena", ne rimase profondamente delusa.
-Il mio turno eh? Finalmente qualcosa di cui mi importa- rise di gusto il rosso -Allora ... a chi ho dato il mio primo bacio?- si portò una mano sul mento, accarezzandolo con il pollice, pensieroso -Emily? Nono, con lei non mi ero fermato al bacio, ahaha ... Allyson? Uhm, no ... forse Isabelle! No, vero, ero più piccolo ... - tornò a ridere, vantandosi anche delle conquiste avute.
Le ragazze si sentirono offese dal tono di Scott, insomma, non erano mica bambole con cui giocare!
La Iena guardò gli altri con un ghigno, quanto lo divertiva comportarsi così, tutti erano disgustati o invidiosi, si sentì il più importante, finché non incontrò la figura di Dawn, perché lei era tranquilla? Ancora ferma, occhi chiusi, respiro regolare, viso rilassato, labbra leggermente dischiuse, meditava silenziosamente, tutto questo lo fece arrabbiare, e allo stesso tempo lo ... interessava? O forse addirittura impauriva ...

-Ti vuoi muovere, se no passiamo la parola a Dawn, che sebbene impassibile sembra sempre più interessata di te- brontolò, sempre la Velina.
-Ok, ok, va bene, mi sono ricordato- ringhiò, cominciando a raccontare ...

*Inizio Flashback *
Un bambino di otto anni, dalla pelle chiara e i capelli rossi, lentiggini sparse su tutto il corpo, era coperto da un paio di bermuda arancioni e una canottiera bianca, con una X rossa un po' sbiadita sul davanti, il tutto un po' sporco, era appena tornato a casa -una catapecchia di legno tra la campagna, non sopportava quel luogo, il ragazzo- dopo una terribile giornata estiva passata al campus che i suoi gli avevano imposto di frequentare.
-Oh Scott, sei tornat... SCOTT! Cosa è successo?- la madre, che prima stava parlando con un uomo dall'aria severa e professionale, si avvicinò a lui, allarmata dai vestiti così sporchi e botte sulle braccia.
-Niente mamma- sbuffò il rosso, era sempre la solita giornata, perché doveva fare questa scenetta ogni volta che passavano i servizi sociali? Certo, i suoi genitori avevano bisogno di lui, dovevano farlo lavorare anche se era solo un bambino, avevano bisogno di soldi, e se i servizi sociali scoprivano come veniva trattato, beh, addio.
L'uomo scrisse qualcosa sul block-notes che aveva in mano, mentre la donna abbracciò il piccolo, che affondò il viso nei capelli castani di lei, erano profumati, l'abbraccio lo faceva sentire al sicuro, sua madre lo trattava abbastanza bene, "abbastanza" perché il padre era violento, ed essendo quasi sempre in casa non voleva che la moglie trattasse il figlio con tanta premura ... "è un uomo, non deve essere cresciuta come una femminuccia, deve comandare e lavorare, non avere un cuore tenero!" diceva sempre così, arrivava anche a picchiarla a volte, e il povero Scott non poteva fare altro stare a guardare, senza proteggere l'unica donna della sua vita, dopotutto gli andava bene fare così quando c'erano i servizi sociali, doveva stare accanto alla madre, lei era così bella, così fragile ma forte, affrontava tutto, si chiese spesso perché una donna così si innamorò di uno come suo padre, odioso, rozzo, incapace di amare.
-Mamma, posso andare a giocare fuori? Sai, ieri io e un mio amico abbiamo trovato un bel posto dove giocare a palla- si inventò quel fantomatico amico, Scott, voleva solo stare solo, senza nessun ragazzo che lo picchiasse per via dei suoi capelli rossi, che mentalità stupida in quel paesino di campagna.
-Uhm, d' accordo ... ma torna prima di cena- gli sorrise, guardandolo con quegli occhi castani, così dolci, per poi lasciargli un bacio sulla fronte.
Scott sorrise appena, gli piacevano quelle smancerie, anche se non lo dava a vedere.
Dopo questo salutò e uscì di casa di corsa, sapeva già la sua destinazione, poco lontano da casa sua c'era un boschetto, dove vi era un corso d'acqua, lì poteva sicuramente essere solo e disinfettarsi le ferite.
Arrivò, ma con suo stupore non era vuoto, come al solito, c'era una bambina, si avvicinò per guardarla meglio, sembrava un paio di anni più piccola di lui, aveva la pelle bianca, anche più chiara della sua, senza imperfezioni, sembrava di porcellana, capelli lunghi fino alle spalle biondi, chiarissimi e lisci, era seduta davanti al corso, gli occhi socchiusi che guardavano l'acqua, aveva delle lunghissime ciglia nere, non riusciva a vedere il colore degli occhi, ma quella minuta figura, con indosso un vestitino bianco, molto semplice dalle due spalline, esso aveva uno strato di stoffa che ai ggiungeva sempre, fino alla fine, era un po' sporco da qualche parte, principalmente di verde, probabilmente a causa dell'erba; lo interessava ... sì.
-Ehi, che ci fai qui?- domandò, cercando di mantenere un tono sgarbato.
La piccola si girò, icontrando i suoi occhi con quelli grigio scuro del rosso, turchesi, ecco di che bellissimo colore erano gli occhi della bionda.
-Perché me lo chiedi?- inclinò la testa, confusa, corruciando l'espressione del viso.
Scott dovette guardare altrove, per non arrossire.
-Questo posto è mio- sentenziò poi.
-Ah ... non lo sapevo, va tutto bene?- chiese lei, alzandosi, il rosso notò che era ancora più passa di quello che sembrava.
-Non sei un po' piccola per stare fuori da sola? Qui poi?- ribatté.
-Ho la tua stessa età- lo bloccò.
-Hai otto anni? Sei ... piccola-
-Cosa ti è successo? Sento che hai qualcosa che ti fa star male ... - la bambina gli si avvicinò, poggiando una mano sulla sua guancia.
Scott non si aspettò una cosa del genere, così cominciò a farfugliare cose senza senso.
-Aspetta un attimo- la bionda mise l'indice sulle sua labbra, per zittirlo, si concentrò su di lui, lo fissò, con decisione, lo scrutò per trenta secondi netti.
-Vediamo ... grigio, nero, tanti colori scuri, è così strano ... un momento! Del giallo, sì, anche dell'arancione- il rosso la guardò stranito, cosa stava dicendo? -Ti hanno picchiato eh ... mi dispiace, a casa non va tutto molto bene, ho ragione?- si fermò un attimo, per rivolgergli uno sguardo triste -Mi dispiace per tua madre ... - guardò verso il basso, la bambina, quasi come a ricacciare un brutto ricordo, poi tornò a concentrarsi sul ragazzo davanti a lei, che aveva paura -Non avere paura di me ... io sono normale, sì. Ho un, uhm ... diciamo potere, ma davvero, sono normale ... fidati di me- sospirò.
-Forse abbiamo qualcosa in comune... - pensò il bambino, notò poi che aveva stretto i pugni, pensava che fosse debole, e invece ... gli venne in mente tutte le volte che sua madre subiva e piangeva, per poi tirarsi su, asciugarsi le lacrime, stringere i pugni, e con fierezza gonfiare il petto, mostrando il suo sorriso migliore.
-Sono Dawn, molto piacere- si presentò finalmente la piccola.
-Io sono Scott- ricambiò.
A quel punto la biondina alzò il capo per guardarlo meglio, le sembrava un bambino molto carino ...
Il rosso osservò con attenzione i suoi occhi, turchesi, mia madre li ha castani, eppure mi sembra di vedere gli stessi, hanno la stessa luce, la stessa particolarità, la stessa forza, la stessa decisione, la stessa dolcezza ...pensò
-Dove sono i tuoi genitori?- gli chiese lui, di solito l'avrebbe canzonata, avrebbe cercato di farla piangere, avrebbe fatto del male psicologicamente a lei, per sentir meno la sua frustrazione, il suo dolore, far star male gli altri lo faceva stare stranamente meglio ...
-Non dovresti fare così ... i problemi vanno affrontati con calma e con un sorriso, non scaricando la colpa sugli altri, o peggio far star loro male- disse.
-Non mi hai risposto- il rosso cambiò discorso.
-Non lo so, forse sono a casa, forse in un'altra città, forse in vacanza- rispose vaga, con voce piatta.
-E tu? Non sei con loro? Perché?- continuò.
-Me ne sono andata- replicò lei con nonchalance, sorridendo anzi.
-Tu cosa?!- urlò.
-Me ne sono andata, tutto qui, ho solo cercato di aiutarli, forse mi sono fidata troppo di qualcuno, ma non importa, sto bene qui- decretò.
-Da quanto non sei più con loro?- Scott era visibilmente preso e sorpreso dal comportamento della bionda, quasi rapito.
-Quattro stagioni e due lune piene- replicò.
-Eh?- 
-Un anno e due mesi, Scott- fece con un leggero tono saccente.
-Non ti mancano?-
-Leggermente, ma qui ho tutto ciò che mi serve, erbe e piante commestibili, acqua, e un rifugio per quando fa freddo- inidcò una tana abbastanza grande per Dawn in un albero. -Più avanti, quando sarò abbastanza forte farò un riparo più adatto- aggiunse.
-Sicura di non essere pazza?- il rosso si stava spaventando.
-Scott credimi, almeno tu ... non sono pazza, non sono anormale, non sono una strega, sono una bambina normale, come tanti altri- per un attimo era sembrata fragile, ma poi era tornata ad avere quel portamento sicuro, così strano per una bambina.
Scott ingoiò la saliva, un po' a disagio.
-Come posso fare per convincerti?- la piccola poggiò il capo sul petto del bambino davanti a sé, il quale cuore perse un battito.
-Spiegarmi qualcosa è un no categorico eh?- rise.
-Esatto-
-Forse potresti baciarmi- pensò ad alta voce, pentendosi subito, non perché non ne avesse voglia, ma improvvisamente gli era sembrata un richiesta così .. assurda.
-Come vuoi- non aggiunse altro, si alzò in punta, si aggrappò alle sue spalle in quanto fosse molto bassa e gli baciò la guancia, molto vicino all'angolo della bocca.
In quel momento notò che le labbra della bambina fossero viola.
-Eddai, il primo bacio, che sarà mai?- pensò questo, lui, mentre aveva preso il viso della bambina, di Dawn, baciandola sulle labbra, era impacciato, ma cercò in tutti i modi di non assumere i modi del padre, erano così violenti.
Perché ora sentiva il suo cuore così leggero? Gli sembrava quasi che i suoi problemi fossero spariti, si sentiva per la prima volta bene, in pace con sé stesso.
Si staccò imbarazzato, guardò la biondina, aveva le gote più rosee, non rosse come le sue, ma erano molto rosa, eppure la sua espressione era così tranquilla.
-C- ciao- balbettò per poi andare via, tentando di mantenere un passo calmo, ma infondo lo sapeva che, quella bambina, poteva leggergli dentro.

*Fine Flashback*
-... Ecco qua- terminò con un sorriso vero.
Dawn era ancora calma, non traspariva nessuna emozione di sorpresa, era tranquillissima.
-Aw, allora anche tu hai un cuore tenero!- trillò Zoey intenerita.
-Pft, come no, vai convinta- sbuffò il rosso.
-Sai Scott, -la vocina della minuta bionda interruppe quel principio di discussione -Sono felice che tu sia stato il mio primo bacio.- finì poi con estrema calma e dolcezza, lasciando il povero ragazzo immobile, confuso e sorpreso della reazione di lei, così come tutti gli altri concorrenti ...

Scott, Dawn ti ha sconvolto vero? La sua anima candida ti aveva colpito da bambino, quel ricordo più volte ti è tornato alla mente, era un momento così intimo, così dolce, ti era quasi dispiaciuto raccontarlo a tutti, ma poi la reazione di adesso, era così diversa dalle altre, erano arrossite e avevano fatto delle figuracce assurde, perfino Jo, che sembrava la più tosta, era completamente imbarazzata dalla situazione, ma Dawn no, tranquillamente, con molta compostezza e dolcezza aveva affermato che era lei che aveva baciato; e ora invece? Cosa provi per lei? Da bambino la confusione aveva preso il sopravvento, ma ora sei adulto quasi, la reputi strana, hai paura, vero? Ma di cosa? Del fatto che potrebbe essere un ostacolo per il gioco, o un ostacolo per il tuo cuore di pietra?

Dawn, tu non hai la minima idea dei tuoi sentimenti per Scott, tu pensi sempre e solo agli altri, non hai mai messo te stessa al primo posto, forse per questo gli hai concesso il tuo primo bacio, o forse c'è qualcosa più a fondo, ma in ogni caso, le sensazioni provate quel giorno ti sembra di provarle ancora. Vuoi aiutare Scott, e lui ti interessa ancora, con la sua aura sempre più cupa, non puoi fare a meno di affezionarti a lui, ancora.


Clyssia' s Crazy Corner
SONO ARRIVATA ALLA MIA AMATA DOTT, AWW <3
Ok, sono curiosa di sapere cosa ne pensate carissimi lettori di questa fic c:
Beh, se volete seguirmi su twitter sono @jadesstar
Se volete inviarmi la richiesta su facebook: Clyssia Efp 
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Kiss Clyssia! 
   
 
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