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Autore: Kokky    13/04/2008    2 recensioni
[Spin off di Positive Blood]
"Si narra che, all’epoca della Creazione, Dio fece prima l’uomo, e poi da una sua costola la donna. Ma anche non considerando questa visione maschilista della nascita del genere umano, ad Aiedail la storia andò in modo ‘leggermente’ diverso.
I draghi furono i primi esseri intelligenti a sorgere dalla Terra dei vulcani, sputando lingue di fuoco azzurro e cristallino."
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nata per rispondere a una domanda di Lisa: << Ma i Dannati chi sono? Perché esistono? Perché sono Dannati? >>



I Dannati

- L’inizio di una storia -

[Spin off di Positive Blood]

S

 

i narra che, all’epoca della Creazione, Dio fece prima l’uomo, e poi da una sua costola la donna. Ma anche non considerando questa visione maschilista della nascita del genere umano, ad Aiedail la storia andò in modo ‘leggermente’ diverso.

I draghi furono i primi esseri intelligenti a sorgere dalla Terra dei vulcani, sputando lingue di fuoco azzurro e cristallino. Erano gli unici a sopravvivere in quel mondo pieno di zolfo che appestava l’aria, mentre tanfi di metano e carbonio si fondevano nel cielo.

I draghi, fatti di fuoco e aria, volteggiavano leggeri sui vulcani, cibandosi dei propri simili. Non si spiega come nacquero, si crede che negli attuali Paesi del Sud si fosse creata una zona di vegetali anaerobici, seguiti da pesci e particolari anfibi. Fatto sta che i draghi avevano scelto i Paesi del Nord come casa.

Intanto sia nei Paesi del Sud che ad Aiedail, le piante e gli animali facevano il loro percorso evolutivo, da anfibio a rettile, da rettile a uccello.

E poi nacque quella creatura che si sarebbe sentita superiore a tutte: l’uomo.

L’uomo non era particolarmente forte o veloce, la sua abilità stava nel cervello. Ma, come alcuni già sanno, nacque anche l’uomo “superiore”, il positivo. Era chiaro, veloce, potente, e il suo cervello funzionava meglio dell’uomo normale.

Ci furono scontri fra i due ‘tipi’ di uomini, e i negativi vinsero, grazie alla differenza di numero. I positivi erano rari, preziosi, ma anche terribilmente pericolosi. Bisognava controllarli, e allo stesso tempo servirsene.

Passò del tempo, e gli umani, finalmente in pace fra loro, costruirono barche per navigare l’Oceano. Arrivarono ad Aiedail, dove la natura aveva seguito lo stesso corso, e poi anche nei Paesi del Nord. Lì i draghi ancora volavano liberi nel cielo, incuranti dei miseri mortali.

E l’uomo ammirò quelle creature libere, intrise di magia. E le bramò, sopra ogni altra cosa.

I draghi erano belli, perfetti in confronto ai rozzi umani. Loro cos’erano di fronte a quelle creature primordiali?

Riuscirono, grazie ai positivi, a catturarne qualcuno e a farsi obbedire con la forza. I draghi scalciavano, mordevano, sputavano fuoco... per il loro orgoglio ferito. Loro avevano la libertà di diritto, cos’erano quelle catene che li legavano al lurido terreno?

Ma gli uomini erano curiosi, volevano quella magia che viveva nei draghi, quella strana essenza mistica che li faceva sputare fuoco.

Uno dei draghi cedette, liberando la sua energia lucente, donando agli uomini i segreti dell’alchimia, sperando che quegli esseri li lasciassero in pace. Ma non la storia non andò così, se no ci sarebbero ancora draghi a solcare il cielo mattutino.

L’ingordigia di sapere, la brama della pelle squamata, le lotte continue estinsero per sempre i draghi.

E gli attuali Paesi del Nord, come se avessero percepito la morte dei loro abitanti, si spensero: mai più un vulcano eruttò lava, lo zolfo si ridusse e finalmente le piante colonizzarono quelle terre.

Senza più magma, i terreni del PdN divennero aridi e gelidi, soggetti a continue nevicate. Il terreno si ricoprì di ghiaccio e neve, ammantando tutta la grande isola con un vestito bianco perenne.

Ma questo a noi non importa.

Gli umani, che si dilettavano con l’alchimia, formarono delle cittadine sia ad Aiedail che nei Paesi del Sud, e poi anche nei Paesi del Nord, ricchi di metalli.

Non racconteremo tutta la complessa storia degli uomini, la creazione dell’Impero e dei Paesi. No, io oggi, dopo una suntuosa introduzione dei fatti, vi narrerò dei Dannati.

La storia dei Dannati è parallela a quella dei vampiri, e nessuna delle due, badate bene, è solo una leggenda ad Aiedail. Perché i Dannati e i vampiri esistono davvero.

Alexander era un alchimista molto preparato, che studiava con vivido interesse la magia perduta dei draghi, e ne cercava tracce nei Paesi del Nord. Conduceva i suoi studi da una base in pianura, vicino al mare, scavando nel terreno per trovare ossa di drago, gli enti magici più forti su quel mondo, unici vincoli e collegamenti alla grande maestosità dei draghi.

Un pomeriggio freddo e ventoso, Alexander esplorò la costa sud-orientale, sperando di scoprire qualcosa di nuovo, visto che erano mesi che non coglieva frutti da quella spedizione.

Stava calando il sole, quando notò un circolo formato da pietre nere e opalescenti. Alexander si avvicinò per guardare meglio, spostando con un piede una roccia nera.

Il circolo divenne bianco, mentre uno spirito sorse dal centro, puntando verso l’alchimista. Era un drago, una di quelle maestose creature estinte, e lo guardava irritato.

Il drago si espresse in una strana lingua, fatta di schiocchi e ruggiti, ma l’alchimista comprese comunque.

“Tu hai rovinato il mio sonno, risvegliandomi da i miei incubi su voi luridi umani. Che il mio odio, e quello della mia intera razza e stirpe, vi si ritorci contro! Io vi maledico... che siate dannati per l’eternità! Non riuscirete mai a trovare la pace, perché avete l’anima sporca e macchiata di sangue, e la guerra è dentro di voi, come era dentro di noi il volo. Che tu sia Dannato, oh umano, tu che non sei riuscito nemmeno a rispettare la sacralità della morte, e di un cimitero di draghi. Ogni pietra nera è una nostra anima. E tu le hai sporcate tutte, con la tua d’alchimista umano. Sarai Dannato, e con te i tuoi eredi. I migliori saranno Dannati e porteranno la sciagura sugli uomini, come monito di noi draghi, prime creature del mondo, forgiati dal fuoco e modellati dall’aria. Continua a vivere e fa figli, così i draghi non si estingueranno mai nella loro vendetta.”

Dopo quelle parole cariche di odio, Alexander si ritrovò i capelli e gli occhi inspiegabilmente scarlatti, marchi del suo peccato.

E intanto nascevano i vampiri, figli della vanità dell’uomo e della brama di forza. Pure i Dannati erano pronti a entrare in scena, portando con sé la sciagura sul genere umano.

Ogni notte di plenilunio essi si incontravano, quando erano ancora tanti sulla faccia della terra. Ma anche loro fecero una brutta fine.

Ora ve ne sono soltanto due, e inspiegabilmente si sono incontrati, le loro vite si sono unite.

Per sempre.

   
 
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