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Autore: Sunnie    13/04/2008    6 recensioni
Due ragazzi vittime di due destini crudeli. Un passato che non lascia via di scampo. Un futuro che non ha valore. Ma insieme qualcosa può cambiare. Un futuro in cui non tutto è bianco o nero. Il valore dell'ultima luce che immersa nell'oscurità, non vuole spegnersi. (Yaoi Naru/Sasu)
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Questa è la mia prima fic, spero vi piaccia perchè amo la coppia Sasuke  e Naruto e ci tenevo che venisse bene, spero di riuscire a rendere come lo intendo io, il loro rapporto. Lasciate commenti, anche critiche e suggerimenti, perchè ho molto da imparare. Ringrazio chiunque legga e anche Eerya che mi ha spinto a iniziare a scrivere ^^

 

La storia si svolge ai nostri giorni, i ragazzi hanno circa 15-16 anni e le loro storie personali verranno un po' cambiate e adattate alla storia ^^

 

IL SORRISO DEI SUOI OCCHI

  

Era un pomeriggio  come tanti nella trafficata città. Il biondino se ne stava seduto comodamente sulla panchina ombreggiata del parchetto in cui era solito trascorrere le sue giornate, insieme al suo inseparabile amico.

“Hei, Naru, che cosa hai intenzione di fare?”

“Non lo so, Shikamaru, perché devi sempre farmi queste domande ?! Rilassati amico, non è niente di grave! Anzi mi è venuta una certa fame” disse il biondo,lanciando un'occhiatina al moro.

“che ne dici se andiamo a fare uno spuntino?” sempre il solito, sciocco e superficiale Naruto,  eppure si lasciò scappare un sorriso bonario, guardandolo.

“Va bene, però prima o poi dovrai pensare alle conseguenze...e se ti dovessero sospendere? Sai a cosa  potrebbe comportare questo vero?” gli lanciò un'occhiata di rimprovero mentre ricordava i fatti della mattina.

“Sì lo so, lo so. Sempre la solita lagna. Senti se lo meritava quel bastardo...hai visto come stava trattando quel ragazzino? Era più piccolo di lui e non si poteva difendere, eppure non si è fatto scrupoli di pestarlo e di umiliarlo davanti a tutti...non potevo non fare niente...lui...” i suoi occhi erano diventati lucidi, i suoi pugni stretti a tal punto da far sbiancare le nocche.

Shikamaru gli diede una pacca sulle spalle. Sapeva, o almeno cercava di capire, quanto era difficile convivere ogni giorno con il fantasma della vita passata. Una vita fatta di tristezza e solitudine. Lo guardò dolcemente.

“Sì, lo so Naruto. Però non voglio che ti comprometti l'anno per questo. Potevi aiutarlo in un altro modo” disse, scuotendo la testa.

“Come sempre sei il solito Naruto casinaro e ottuso” sorrise per scacciare dalla mente dell'amico, quei brutti pensieri che continuavano a sporcare la limpidità dei suoi occhi azzurri, e non fece neanche in tempo a capire cosa stava per accadere che si ritrovò a terra con  Naruto addosso che gli faceva solletico.

“Smettila, Naruto, o giuro che questa volta non la passi liscia!!! Basta, ho detto BASTA!” urlò con le lacrime agli occhi.

Nello stesso istante, un altro ragazzo, li osservava dietro una grossa quercia, ostentando indifferenza.

Era immobile, la luce del sole gli colpiva il viso, facendo risaltare la sua carnagione pallida, il vento gli scuoteva i capelli neri. Niente in lui dava l'impressione che fosse vivo, nessun sentimento, nessun movimento. Eppure nei suoi occhi, profondi, terribilmente profondi, si stava scatenano una tempesta.

Avrebbe voluto andare da loro, avrebbe voluto scherzare e riuscire a ridere, ma sopratutto essere come loro.

Avrebbe voluto specchiarsi in quegli occhi come il cielo, che da più di un'ora non aveva fatto altro che fissare, desiderando che fossero rivolti a lui, anche solo per un istante.

Con la stessa forza, avrebbe voluto scappare, fuggire il più lontano possibile da quei ragazzi, così felici e spensierati, una felicità che non gli apparteneva, che gli era stata negata da sempre, e che aveva sempre disperatamente e segretamente cercato. Ma nessuno aveva mai colto nei suoi occhi quella preghiera.

Era da ormai un mese che ogni giorno veniva in quel parchetto, si posizionava su quella quercia e osservava il mondo dei due ragazzi.

E' quello che aveva sempre fatto nella sua vita, osservare, lui non si era mai sentito parte di questa terra, non si era mai sentito vivo.

Eppure qualcosa quel pomeriggio cambiò, una cosa da nulla, un semplice gesto che per il resto del mondo non significava niente, ma per Sasuke ,e non solo per lui, segnò l'inizio di un universo completamente sconosciuto, dove non tutto era o bianco o nero, dove se uno ci credeva, poteva davvero cambiare le sorti del proprio destino.

 

I due ragazzi erano distesi l'uno di fianco all'altro. Shikamaru teneva le braccia incrociate dietro la testa e si godeva la brezza pomeridiana con gli occhi chiusi.

Naruto invece era più inquieto, non riusciva a stare sdraiato, quindi si mise seduto con le gambe incrociate.

“Shikamaru non ti senti osservato? Non so, sento che c'è qualcosa di strano...” chiese titubante senza ottenere risposta.

 “Shikamaru? Shika-chan? Amoruccio?” Naruto scosse poco educatamente il suo amico, che di rimando gli lanciò un'occhiataccia.

“Sì, sì, ci sono...sempre a rompere tu! Sveglia Naruto,ovvio che ti senti osservato! Sarà da giorni che quel ragazzo ci osserva, non dirmi che non te ne sei mai reso conto?!” con un cenno della testa indicò il punto in cui Sasuke si stava nascondendo.

“Davvero?! Io non me ne ero accorto!!” ridacchiò, passandosi una mano fra i capelli.

“Cosa vuole da noi secondo te, eh, Shikamaru?” fece una pausa, assumendo un’aria pensierosa, poi sgranò gli occhi alzandosi di scatto.

“Non sarà mica un maniaco?! vero?” gli occhi strabuzzanti.

“Ma sei ottuso Naru? Ma fai davvero? Non vedi che è solo un ragazzo?!”

“Ma, allora perché ci guarda...non capisco...” piegò la testa leggermente a sinistra, con un espressione simile a un cucciolo ferito, corrucciando la fronte.

“Cosa vuoi che ne sappia, Naruto, sarà schizzato! O maniaco depressivo...oppure un pazzo furioso che sta architettando un piano per farci fuori e derubarci delle nostre interiora...chi lo sa? Potrebbe volere il nostro sangue per fare qualche losco esperimento per...” il biondo lo guardò di bieco, interrompendo la presa in giro. Un ghigno divertito spuntò sul viso del moro, che quindi, sghignazzando, ritornò a sdraiarsi.

Naruto non era soddisfatto. Il ragazzo era ancora lì, che li fissava, imperturbabile. Era abbastanza lontano, quindi Naruto strabuzzò gli occhi nel tentativo di vedere il viso del loro personale serial killer-maniaco.

All' improvviso il suo cuore smise di battere, tutto l'universo, il tempo, il traffico, i rumori, tutto  intorno a lui, cessò di esistere in quell'istante. Fu in quel momento che Il suo sguardo incontrò quello di  Sasuke. Naruto non vide solo due occhi neri, vide un disperato richiamo di aiuto, un abisso infinito di morte e disperazione, una solitudine eterna, dove la morte era l'unica salvezza. Vide un luogo in cui non esiste ne pace, ne speranza, ma solo oblio, tormento, ossessione, senso di colpa e....un sorriso. Un dolce sorriso che mai avrebbe potuto immaginare che esistesse in un luogo così oscuro. Un sorriso che arriva direttamente dal cuore, un sorriso che rappresenta l'unica ancora di salvezza, l'ultimo barlume di luce prima della fine. Il sorriso dei suoi occhi.

Gli venne l'impulso di correre da quel ragazzo e abbracciarlo. Dirgli che niente era impossibile, che insieme sarebbero riusciti a venirne fuori.

Ma non lo fece. Restò, fermo imbambolato al suo posto, gli occhi persi nel vuoto, il cuore che lentamente riprendeva a battere, a poco a poco prendeva coscienza di stare al mondo, di essere al parco, seduto sull'erba, un giorno come un altro.

“Ehi Naruto, ti senti bene?” Shikamaru era di fronte al biondo e guardava apprensivo i suoi occhi spaesati. Sentiva sotto le sue mani il corpo dell'amico rigido, con tutti i muscoli contratti.

Lo scosse dolcemente.

“Naruto? Dai non prendermi in giro! Ora andiamo a mangiare stai tranquillo! Non serve che fai queste scenate...perché stai scherzando, vero Naru?” gli si incrinò appena la voce e sospirò di sollievo, quando finalmente l'amico scosse la testa e lo guardò negli occhi.

“Sì, tutto bene. Andiamo via” disse, incamminandosi verso l'uscita del parco, lasciando l'amico sbigottito, che affrettandosi prese gli zaini di entrambi e gli corse dietro.

Dietro alla grande quercia, ora, il ragazzo dagli occhi profondi non c'era più.

Commentate!!! ^^

  
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