Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: redbullholic    24/10/2013    0 recensioni
Scritta nel 2008, è stata la storia che ha dato inizio alla mia "carriera" di scrittrice di fan fiction!
Al distretto della Polizia Autostradale di Colonia arriva una nuova collega, sostituta di Tom Kranich. Nel frattempo però, Semir si mette nei guai...
Ispirata ad un episodio della serie.
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Semir Gerkan
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Quando le due tornarono al comando videro la Schrankmann che usciva, tenendo per un braccio Semir, ammanettato. Kelly fermò l’auto davanti a lei.
-Semir è innocente- dichiarò.
Semir s’illuminò.
-Come fa a dirlo?-ribatté fredda il procuratore.
Johanna quasi le lanciò il referto delle analisi di Hartmut e il test per la polvere da sparo, poi aprì lo sportello posteriore e fece scendere Hassan -Ha cantato come un uccellino- disse, sorridendo.
-Ed è tutto qui dentro- le fece eco Kelly, mostrandole la cassettina di un registratore.
Allibita, la Schrankmann tolse le manette a Semir, che si fiondò tra le braccia di Kelly, prese Hassan, lo fece salire sul furgone per i detenuti, salì in auto e se ne andò.
Kelly e Semir, che non ne volevano sapere di staccarsi l’uno dall’altra, la guardarono allontanarsi e scoppiarono a ridere. Johanna si chiese se tutto quello che era accaduto fino ad ora non fosse soltanto un sogno. Insomma, quando mai aveva vissuto un’esperienza così a New York?
In quel momento un’auto blu con targa americana entrò nel parcheggio del distretto. Lo sportello del guidatore si aprì e ne scese un uomo alto, con gli occhi del colore del cielo in estate e i capelli nerissimi, non molto lunghi ma neanche molto corti. Indossava un completo scuro, una camicia bianca e una cravatta, anche quella scura.
Quando Johanna lo vide, le sue gambe ebbero un cedimento e si dovette appoggiare all’auto di Kelly per non cadere a terra come una pera cotta.
Kelly guardò lei e lui, poi di nuovo lei. E capì.
-Quello è Don Flack?- le chiese.
Johanna annuì meccanicamente, senza staccare gli occhi da Flack. Aveva la bocca asciutta e le sembrava un’impresa persino respirare -N-non ci credo…- mormorò -Non… non è possibile…-.
-Perché non è possibile, scusa?- Kelly inclinò leggermente il capo come un gattino curioso -Io lo vedo proprio come lo vedi tu-.
Johanna era come inchiodata a terra. Notandolo, Kelly alzò gli occhi al cielo e le sferrò un calcetto sul sedere. Semir ridacchiò e si strinse più forte che poté a lei, mentre la loro collega si lanciava tra le braccia di Flack e scoppiava a piangere.
-Johanna, Don!- li chiamò Kelly -Qui da noi c’è sempre posto. Non credete che formeremmo un bel quartetto?-.
   
 
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