Siamo i fiori del male
Figli d’una madre che ci odia
Cresciuti in braccia sterili,
sterili d’affetto e sincerità.
Abbiamo imparato a camminare
Fluidi, agili, duttili
Ci siamo formati, creati
Vendendo noi stessi,il nostro io
Per un nulla che si sgretola nel vento.
E prima allora, vedemmo il bivio
Noi, piccoli sgorbi in fasce
Osservavamo curiosi il mondo
abbiamo dovuto scegliere
perdere la lucentezza degli occhi
o il battito del cuore?
La spada o la corazza?
Sopravvivere o morire.
Avessi scelto la morte..
o bagliore, torna da me!
Prego di tornare indietro,
e di non vivere quest’infinita
morte quotidiana.