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Autore: lapervincachescoppietta    24/10/2013    3 recensioni
E se Clary fosse rimasta a casa quando Jocelyn è stata rapita?
E se non avesse incontrato Jace?
La storia parla dell'eventualità che Jocelyn avesse messo in punizione Clary quando viene presa e di conseguenza anche Clary viene presa da Valentine.
Attenzione Spoiler Città di vetro quindi chi non vuole sapere non legga.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Jocelyn Fray, Jonathan, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Un po' tutti, Valentine Morgenstern
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Ok comincio con dire scusate per aver cancellato l’altro capitolo, ma non era ben fatto, poi ringraziò Zaffiro_Argentatato per le bellissime recensioni che mi invia da cui prendo sempre ottimi consigli per cercare di scrivere meglio. Va bè vi lascio alla lettura.
Sofis_




Jocelyn guardava il corpo di Valentine, in fronte aveva una ferita lieve da cui gocciolava del sangue. Per un attimo la donna ringraziò le rune, non sarebbe mai riuscita a colpirlo così forte senza di loro. Poi dalla soddisfazione di aver fatto svenire quell’uomo passò alla consapevolezza che aveva appena rovinato la sua copertura, poteva scoprire di più sui piani di quell’uomo, così invece non aveva molte informazioni.  Si ricosse dai suoi pensieri e si rese conto che aveva pochissimo tempo; corse dentro l’edificio e si diresse nella camera di Clary.
La trovò socchiusa, con ancora le luci accese, segno che la ragazza non dormiva.
-Clarissa? –
-Cosa vuoi? – La donna entrò nella stanza e chiuse la porta. – Non ti voglio qui. –
-Ascoltami ti prego, Clary. – Finalmente la rossa alzò gli occhi dalle sue mani e Jocelyn notò che erano lucidi e le guancie segnate da lacrime recenti. – Ho fatto finta, sono sempre stata io, quella pozione che mi hanno dato non ha funzionato. –
-Come faccio a crederti? –
-Non ti starei dicendo questo se non fossi io; dobbiamo andarcene, Valentine si sveglierà tra poco, non abbiamo molto tempo. – Sulle labbra di Clary si formò un sorriso, che venne subito sostituito da un’espressione dubbiosa.
-Si sveglierà tra poco? –
-L’ho colpito con un bastone, ma non abbastanza forte perché resti addormentato a lungo. –
-Cosa devo fare? Non ho niente di mio qui. –
-Vediamo se … - Jocelyn aprì le ante del grande armadio di mogano e come in quello della sua camera da letto trovò molti vestiti; ne prese su alcuni che mise dentro una borsa spaziosa trovata sempre nell’armadio. – Ci servono delle armi, mettiti le scarpe. –
Quando Clary finì di allacciarsi le scarpe, si diressero nell’armeria, dove presero, alcuni coltelli e delle spade angeliche che infilarono anch’esse nella borsa. Uscirono velocemente dall’edificio e corsero via.
Percorsero le strade di New York in tutta tranquillità senza interruzioni. Arrivarono davanti ad una chiesa abbandonata.
-Cosa ci facciamo davanti ad una chiesa? –
-Non è una chiesa, prova a guardare meglio. – Clary chiuse gli occhi e quando gli riaprì davanti a lei non c’era  più una vecchia chiesa, ma un bellissimo edificio con ampie vetrate che  sembrava in splendida forma.
- Wow.  Come è possibile? – Jocelyn non parve aver sentito la domanda perché era già partita in quarta verso il cancello che si era aperto spontaneamente facendo venire un brivido a Clary.
Salirono alcune scale e si ritrovarono davanti ad un ascensore , Jocelyn premette il pulsante e quando l’ascensore si fermò davanti a loro, salirono su. Aperte le porte si ritrovarono davanti tre paia di occhi puntati contro.
-Maryse? – Jocelyn aveva gli occhi puntati sull’unica ragazza, aveva capelli lisci e neri con gli occhi altrettanto scuri.
-No, io sono Isabelle, Maryse è mia madre, ma tu come fai a sapere il suo nome? –
-Perché la conoscevo, il mio nome è Jocelyn Fairchild. –
-La moglie di Valentine!?- Questa volta a parlare fu il ragazzo biondo con gli occhi dorati.
-In persona. –
-E lei chi è? –
-Mia figlia Clarissa.  Posso sapere i vostri nomi? –
-Si, il mio nome è Jace Wayland e questi sono Isabelle e Alec Lightwood . –
-C’è qualcuno maggiorenne tra di voi? –
-Sì, io. –
-Credo di dovervi raccontare un bel po’ di cose. –
-Allora racconta! – Ringhiò Jace.
-No solo con lui. – La donna indicò Alec.
-Va bene, seguimi, voi due avvertite mamma e papà. – Ordinò ai due fratelli.
Calò il silenzio; Isabelle e Jace guardavano Clary con curiosità.
-Bé, sono l’unica ad avere fame? -



Alla fine ho ceduto, non riuscivo a scrivere senza Jace,quindi ecco a voi il mitico trio! È un po’ cortino, ma il prossimo vi prometto che sarà la Divina Commedia ! Un bacio a tutti
Sofis_
  
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