Ho urlato, forse.
Ho pianto l’intera nottata come il bambino aggrappato alle sbarre della sua culla.
Credo mi stia guardando ora. Mi sento nudo come un verme di fronte all’indagine che fa quando entro nella tua stanza. Non gli permetto di guardarmi negli occhi. Non sopravivrei.
Gli urlò contro di tacere,  di smettere di piangere perché.. perché lui non può neanche immaginare la potenza del dolore che mi sta scavando un enorme buco nel petto.
Ogni respiro mi causa fitte lancinanti ai polmoni e al cuore; ogni respiro mi punge le narici che fremono irrimediabilmente alla continua ricerca di maggiore ossigeno.
Io respiro.
Il bambino vicino a me respira.
Lei invece è a terra, immobile e fredda e rigida.
Lei, proprio Lei, è a terra.
Ha gli occhi sbarrati, il viso inespressivo rivolto al bimbo inconsolabile, una lacrima rimasta adagiata lungo i solchi del suo viso. Una lacrima. Forse l’unica cosa che resta di ciò che Lily è stata.
Lui, il bambino, non oso considerarlo parte di Lei; è figlio della feccia che ha contaminato il suo corpo perfetto, sinuoso ed elegante.
Non riesco nemmeno a guardarlo, perché, forse, sul suo volto potrei trovarLa e rischiare, come un naufrago, di aggrapparmi a un sogno.
 
Lily, sei andata dove non posso seguirti. Lily, ti prego torna da me. Lily, ti prego amami quanto ti amo io.
 
Non riesco a controllare le mie mani che tremano inesorabilmente tra le ciocche dei tuoi capelli.
Sei bellissima anche da morta; sei la cosa più bella che io abbia mai visto anche senza la solita eccessiva affluenza di sangue sulle guance; la tua pelle è ancora morbida e accogliente sotto i miei polpastrelli gelati.
Ti sei morsa le labbra prima di.. prima di..
Lo facevi anche a scuola, quando qualcosa non andava per il verso giusto, ti mordevi il labbro inferiore, ma rimanevi bella comunque; e mi dicevi sempre che sarebbe andato tutto bene.
 
Dimmelo anche ora, ti prego. Dimmi che andrà tutto bene. Parlami.
 
Sento dei passi pesanti. Capisco che Silente è stato informato. C’è Hagrid al piano di sotto: ho sentito il gemito di dolore che deve essersi lasciato sfuggire davanti al cadavere di Potter, quello che io ho scavalcato senza nemmeno guardare.
Buffo penso.
Interi anni ad augurargli una morte dolorosa e, quando questa arriva, non sono più capace di gioirne.
Non provo nulla in effetti, forse neanche dolore.
È come se fossi totalmente vuoto, spento, un frutto marcio.
L’ultima volta che ho riso c’eri tu con me.
Lily dimmi perché. Perché non hai scelto me.
Ti cullo ancora pochi secondi finché non realizzo che il mezzo gigante sta salendo le scale, guidato dai vagiti del bambino. Voglio rimanere ancora con te e così mi nascondo dietro un’anta di un armadio aperto dal quale posso scorgere la culla e la tua mano abbandonata sul pavimento.
Voglio poterti guardare ancora quando Hagrid sarà uscito. Voglio potermi saziare di te, di quello che eri, di quello che sei. Perché sei vero Lily?
 
Il gigante urla quando ti vede, forse bestemmia e cade in ginocchio in preda ai singulti.
Lo guardo stralunato e rabbioso: lui non ha il diritto di piangere, come del resto il bambino.
Cosa sanno loro di Lily? Niente, penso tra me e me.
Eppure il suo dolore arriva serpeggiando tra le pieghe disordinate delle lenzuola di Lei anche a me.
Lacrime amare ricominciano a segnarmi il viso.
Inizio a sentire male. Sento il dolore. Alla fine con queste nuove lacrime mi raggiunge anche una nuova consapevolezza: Lily è morta. Lily non mi odierà più. Lily non mi rimprovererà più. Lily non mi schiaffeggerà più. Lily non mi stringerà più a sé. Lily è morta.
Mi chiedo chi abbia coniato una parola così stupida: morta. Morta. Morta.
Non significa nulla. Morta. Non riesco a crederci.
 
Hagrid si è alzato e le parole che rivolge al bimbo mi destano dal mio dolore.
“ehi Harry.. ora ti porto via da qui.. ce ne andiamo e.. e.. vedrai che starai meglio..”.
Stupido, non si può stare meglio senza di Lei, penso.
Solo il nulla ora. Solo nel nulla ora ci può essere consolazione.
Hagrid si china sul bambino e lo afferra con le mani grosse e goffe in preda a spasimi di dolore.
Mentre viene tirato su, il bambino si volta a guardarmi con gli occhi ancora gonfi di pianto e le labbra corrucciate in un’espressione che mi ricorda te.
E allora li vedo, Lily.
Il messaggio che hai lasciato per me.
I suoi occhi.
 
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“Lily, guardami, ti prego!”.
Lei, tremante di rabbia e di dolore - ma comunque meravigliosa –, non riesce più a trattenere le lacrime: “Come hai potuto, Sev? Come.. come hai potuto dirlo di nuovo?”
“Io.. Lily io non lo so. Non l’ho fatto intenzionalmente. Mi è sfuggito!”.
Severus sei un perfetto idiota. Come hai potuto?
Non riesco veramente a credere che sia stato io a dire quella parola; che sia stato io a farla soffrire, a farla piangere. Mi tormento le mani come per infliggermi anche fisicamente la mortificazione che mi pesa sul cuore.
La voce di lei si fa stridula mentre le prime lacrime le solcano il volto: “Ti è sfuggito, Sev? Mi dispiace, non ci credo più”.
Un macigno mi si adagia sul petto. Ha ragione. Mi faccio schifo da solo. Per di più anch’io sono un lurido, stupido, idiota Mezzosangue. Mi dispiace Lily. Vorrei urlartelo che mi odio per questo, che mi sento un verme. Ma apro la bocca e l’unica cosa che esce è: “Che vuol dire che non ci credi più? Scommetto che a quella feccia di Potter e dei suoi amici credi, vero?”.
“Sev ti prego.. non.. io e James siamo solo amici, credo”.
“Amici? E io cosa sono Lily?”.
Ma perché non tengo chiusa la bocca?
Lily, mi dispiace, non accadrà più. Non farò più nulla che possa farti del male, perché credo di.. di amare te sopra ogni altra cosa, ma, quando ti ho visto parlare con Potter, non ho capito più nulla. Mi è salito il sangue al cervello e.. e mi mancava l’aria e.. e non volevo arrivare al duello e a urlarti contro quanto il tuo sangue mi faccia schifo.
Lily io amo il tuo sangue. Lo amerei anche se fosse veramente sporco.
“Sev a me non piacciono le compagnie che frequenti.. e se stai con loro, scordati di passare del tempo con me. Tu.. io.. Sev, sei il mio migliore amico. Ti prego.”
Amico? Mi sembra assurdo solo a pensarci. Cosa vuoi che dica? Guardami, guardaci adesso, che io lo sento che non sei più la stessa *. Potter ti ha tirata a sé,Lily. Non sei più solo mia.
Vorrei urlarti contro che sei una stupida, che io ti amo e che ti ho sempre amato. Come fai a non capirlo.
Perché, Lily, devo soffrire così. Amami come ti amo io.
“A me non piace quello schifoso di Potter. E se tu continuerai a frequentare quella feccia, allora sarò io a non voler passare più del tempo insieme a te”.
Severus cosa diavolo stai dicendo?
Mi mordo la lingua tanto da farne uscire il sangue.
Lily io passerei tutta la mia vita con te, anche se tu fossi amica di quell’idiota.
Lily ora non si trattiene più. Singhiozza come una bambina a cui hanno levato la bambola, ma è bellissima anche così. Si morde le labbra, le sue bellissime labbra; ha i capelli scarmigliati e mi guarda, mi guarda e io non capisco più niente.
Hai degli occhi bellissimi, lo sai? Potrei perdermi e naufragare in quel verde smeraldo per sempre.
Sei così bella che un tipo come me potrebbe a malapena sperare di camminare a meno di un metro da te.
Eppure tu sei qui, hai scelto me tutti questi anni. Perché ora non stai scegliendo me, Lily?
Un brivido mi percorre la schiena quando capisco che ti stai avvicinando.
Stai lontana Lily! Non ti merito e  non ti meriterò mai!
Sei sempre più più vicina. Ti vedo ogni lacrima ancora impigliata tra le ciglia **.
“Sei bellissima”.
Mi sfuggono le parole dalle labbra e divento paonazzo.
Mi sorridi senza lasciare che il sorriso possa raggiungere gli occhi.
Sei ancora triste, e forse anche arrabbiata.
Mi cingi i fianchi con le braccia calde e mi stringi a te. Sono impacciatissimo e ho paura, ma tento di ricambiare la stretta. Affondo il viso tra i tuoi capelli e vorrei cancellare il mondo al di fuori di noi, Lily.
Il tuo profumo mi dà alla testa.
Sento un formicolio impadronirsi delle mie braccia, delle mie gambe molli, del mio stomaco.
“Sev.. guardami negli occhi”
Stacco riluttante la faccia dalla tua spalla e ti guardo.
“Non abbandonarmi mai”.
“Mai”, ripeto convinto, pensando che neanche tu mi lascerai.
Anche se provassi non ci riuscirei. Cercherei il mio porto sicuro, i tuoi occhi.
Vi annegherei, smarrendo volentieri la via d’uscita.
Non mi allontanerei mai da loro, Lily.
Perché hai raggiunto il cuore, e vorrei che fosse un bene *** .
Perché ti amo.
 
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 Mi sono perso nei suoi occhi, Lily. Nei tuoi occhi.
Sei viva.
Sei ancora con me.
Quella stupida parola, morta, non ti riguarda.
Ho capito il tuo messaggio, Lily.
Non ti abbandonerò mai.
Suo figlio ha i tuoi occhi. Tuo figlio, Lily.
Non lo abbandonerò mai.
 
                
  
* tratto da una canzone di Alessandra Amoroso.     
** mi sa, ma non sono sicura, di essermi ispirata a un capitolo del quinto libro di hp, in cui Harry e Cho si baciano.    
*** è tratto da una mia poesia.    
             SPAZIO DELL’AUTRICE:
ho scritto questa ff un anno fa circa, non ricordo bene quando.
L’avevo già pubblicata su fb ma non mi convinceva tanto e quindi l’ho tolta.
Oggi ho deciso di ripubblicarla così, non so neanche io perché..
Fatemi sapere che ne pensate! Mi farebbe tanto piacere! J