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Autore: Payson98    25/10/2013    2 recensioni
ONE-SHOT CLASSIFICATASI PRIMA AL CONTEST “TWILIGHT REVOLUTION” INDETTO DA Lady.EFP
In un piovoso pomeriggio a Forks Angela Weber, timida e riservata giovane, incontra per caso l'affascinante e misterioso Edward Cullen. I due, davanti a una tazza di cioccolata calda, scopriranno di provare una piacevole curiosità l'uno verso l'altra e arriveranno a rivelare aspetti di sé mai svelati a nessun altro.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Un singolare pomeriggio

 

Forks, 13 febbraio 2013

 

Quel giorno a Forks, la città più piovosa degli Stati Uniti per la (s)fortuna dei suoi abitanti, diluviava. Non pioveva semplicemente: diluviava proprio! Come se dal cielo un qualche dio avesse deciso di rovesciare giù secchiate e secchiate di sporca acqua piovana per punire la gente di qualche miserabile peccato. Chiunque si azzardasse ad uscire si trovava fradicio in pochi minuti. Comunque nonostante il non bellissimo tempo presente a Forks qualche intrepido c'era: d'altronde meglio beccarsi una bella doccia fredda che restare chiusi in casa a riflettere sulla fine di una storia d'amore il giorno prima di San Valentino, no? O almeno così la pensava Angela Weber. La ragazza, dopo ore e ore passate a torturarsi su cosa avrebbe potuto fare o non fare, alla fine, esasperata, aveva preso la sua decisione: doveva uscire. In caso contrario sarebbe impazzita completamente. E adesso la povera (e bagnata) Angela si malediva per aver dato retta a quell'impulso omicida. Non aveva fatto in tempo a mettere il naso fuori casa che una secchiellata d'acqua le si era rovesciata sul capo. Aveva programmato di andare fino a casa della sua amica Jessica, sicuramente accoccolata sul divano a farsi una manicure, ma ora sospettava di doversi fermare ben prima se non voleva presentarsi come un pulcino bagnato. Finalmente adocchiò l'insegna luminosa del negozio di dischi che aveva appena aperto a Forks. Solitamente era un punto di ritrovo per i ragazzi del paese ma di sicuro a quell'ora e con quelle condizioni meteorologiche sarebbe stato vuoto. Il posto ideale per riposarsi un po' e aspettare che la tempesta si placasse. Angela si fermò sulla soglia, strizzando il giaccone che indossava per evitare di bagnare il pavimento del locale ed entrò. Subito un leggero calduccio la fece rabbrividire di piacere, entrandole nelle ossa che bramavano qualcosa che non fosse pioggia gelata. Angela si guardò intorno, rendendosi conto nello stesso momento che non era mai entrata prima nel negozio e che questo era praticamente deserto. Alla sua destra c'era un ragazzo sulla ventina che doveva essere il cassiere ma che in realtà faceva ben poco: era stravaccato su un poltroncina, con i piedi appoggiati al bancone, gli occhi chiusi e la testa che dondolava a ritmo di musica. La ragazza si guardò intorno, leggermente spaesata, e decise di approfittare del momento per spulciare tra i cd e vedere se trovava qualcosa di interessante. Non era esattamente un'appassionata di musica ma dato che non aveva niente di interessante da fare al momento, un'occhiata ai cd poteva essere una buona idea. Appena girato l'angolo di uno scaffale però si ritrovò davanti l'ultima persona che si sarebbe mai aspettata. Un bel ragazzo alto, muscoloso, con capelli color del bronzo e gli occhi chiari la stava guardando incuriosito e leggermente sorpreso: Edward Cullen. “Ciao” la salutò lui mandando Angela in confusione: da quando loro due si parlavano? Insomma, praticamente Edward ignorava chiunque tranne i suoi fratelli e sorelle. Aveva rifiutato persino Lauren e Jessica, le ragazze più popolari e carine della scuola! Angela si portò nervosamente una ciocca di capelli corvini dietro l'orecchio, nervosa e senza saper bene cosa fare. Doveva fermarsi a fare conversazione? Oppure rispondere al saluto e tirare avanti semplicemente?

 

Fu Edward a toglierla dall'imbarazzo. “Non preoccuparti, non mangio le persone” la rassicurò ma lei sentì una nota stonata nella frase, come se il ragazzo avesse detto qualcosa che ai suoi occhi appariva sarcastico. E poi era abbastanza sicura di averlo visto fare un sorriso amaro. Decise di lasciar perdere quegli stupidi pensieri e concentrarsi su quello che le diceva Edward, per non apparire una sciocca ragazzina. “Ehm... sì scusa... ciao...” Oddio... stava balbettando? Edward le rivolse un sorriso gentile e scivolò leggermente verso di lei, continuando a sbirciare tra le file di cd esposti. “Sorpresa?” le chiese, nonostante una leggera smorfia di divertimento in viso. Angela arrossì all'istante, pensando che la stesse solo prendendo in giro ma prima che potesse mormorare una scusa patetica e poi sgattaiolare via, Edward la rassicurò: “Non ti sto prendendo in giro, Angela” La ragazza strabuzzò leggermente gli occhi, come diavolo aveva fatto a... leggerle nel pensiero? Anche Edward sembrava un po' scosso, ma in modo diverso: come se non si rendesse conto di quello che aveva fatto. Angela distolse lo sguardo dai suoi bellissimi occhi ambrati e borbottando in modo incomprensibile, rivolse tutta la sua attenzione alla parete di dischi che stava alla sua sinistra. “Senti” esordì nuovamente il ragazzo con quella voce quasi angelica. “Ti va se prendiamo qualcosa di caldo al bar che c'è qui? Mentre aspettiamo che finisca di piovere, così non ci annoiamo” Angela rimase piacevolmente stupita dall'invito: Edward le piaceva, non che volessi provarci con lui, ma le sembrava un ragazzo gentile e interessante. Era un'occasione da non perdere! “Certo” rispose, cercando di apparire disinvolta. Edward le rivolse un sorriso luminoso, che la abbagliò per pochi secondi, e si incamminò verso il locale adiacente a quello in cui c'era il negozio di dischi.

 

Dieci minuti dopo erano seduti a un tavolino, con due tazze di cioccolata calda e panna. Angela si tuffò immediatamente sulla sua, bramando il calore che fuoriusciva e assaggiando con gusto il sapore fresco della panna montata. Edward invece si trattenne, limitandosi a sfiorare la ceramica della tazza con le dita e osservando la ragazza bere con avidità il liquido bollente. “Tu non bevi?” gli chiese lei, leggermente imbarazzata per la sua reazione quasi infantile davanti alla cioccolata calda. Edward scosse la testa, con un accennato sorriso agli angoli della bocca e gli occhi stranamente brillanti. Angela dovette fare una smorfia buffa perché lui si affrettò a spiegare: “E' troppo calda adesso”. La ragazza abbassò subito la testa, sentendosi avvampare e decise di sorseggiare la sua cioccolata. Passarono così altri cinque minuti in cui Angela beveva, senza sapere cosa dire, e Edward la osservava divertito e curioso. Finalmente la situazione si sbloccò, grazie all'intervento di quest'ultimo, interessato sempre di più alla minuta giovane che gli sedeva davanti. “Allora... come hai intenzione di passare la giornata domani?” le chiese, sicuro che Angela sarebbe stata contenta di parlarne, perché da come sapeva lui, era felicemente fidanzata. E quindi si stupì non poco a vedere che gli occhi della ragazza si riempivano di lacrime e lei abbassava la testa, sofferente. Negli occhi di Edward invece passò un lampo di consapevolezza e affilando lo sguardo, come faceva sempre quando doveva concentrarsi, osservò intensamente Angela, per carpire il motivo di quella tristezza.

 

Quando lei rialzò il viso, decisa ad andarsene anche con il rischio di apparire maleducata, trovò davanti a lei un Edward decisamente pentito e nervoso, che si mordicchiava leggermente il labbro inferiore, la fronte aggrottata e lo sguardo puntato sul suo volto.

“Tutto bene?” gli chiese, nonostante dovesse essere lui a domandarlo a lei, e non viceversa. Edward spostò lo sguardo sulla ragazza e si riscosse dallo strato si trance in cui era caduto. “Sì, scusami. Mi dispiace per la mia indelicata domanda di poco fa, non sapevo ti fossi lasciata con Jeremy McCarthy” Ancora una volta nel cuore di Angela si mossero sentimenti contrastanti: dolore per ciò che era effettivamente successo e genuino stupore... come faceva a saperlo dato che loro due si erano detti addio solo il giorno prima? Angela stava per aprire bocca ed esprimere le sue perplessità quando Edward la anticipò. “Credimi, è meglio se non me lo chiedi... la risposta potrebbe non piacerti” A quel punto la ragazza si rese conto che quello che lui stava facendo era... impossibile! Era come se... leggesse nella mente? Gli occhi di Edward si incupirono leggermente appena questo pensiero venne elaborato nella testa di Angela e il suo viso assunse un'espressione a metà tra il rassegnato e il minaccioso. Però prima che uno dei due dicesse, o facesse, qualcosa il cassiere entrò nel locale avvisandoli che stavano per chiudere e invitandoli gentilmente ad andarsene. Angela non se lo fece ripetere due volte: scattò dalla sedia, afferrò il giaccone appoggiato sullo schienale e si diresse impacciata alla porta. Attraversò velocemente il negozio, rivolgendo un leggero saluto al giovane impiegato e ripromettendosi di stare chiusa in casa la prossima volta. Era appena uscita dall'edificio e si stava dirigendo a casa, ancora turbata e confusa, quando uno spostamento d'aria dietro di sé e uno scricchiolio di foglie non la fecero voltare, ritrovandosi davanti Edward Cullen. L'espressione sconvolta del viso rivelò tutto il suo terrore e il ragazzo si maledì per essere comparso così all'improvviso davanti a qualcuno che, evidentemente, desiderava solo dimenticare tutto. Ma il desiderio, bruciante, di farle capire che poteva fidarsi, nonostante fosse lui il primo a non crederci, lo portò a superare i proprio timori e a cercare di rassicurare la ragazza. “Angela. Ti prego, non avere paura di me” la supplicò quasi, senza capire però perché fosse così desideroso di essere suo amico... amico, poi! Da quanto tempo non era più “amico” di qualcuno che non fossero i suoi fratelli? Tanto, troppo tempo. Ma forse proprio per questo, ne sentiva il bisogno: provare ancora l'emozione di intrecciare un'amicizia con una persona, era una cosa che gli mancava troppo della sua esistenza umana. Dal canto suo, Angela sembrò notare, e capire addirittura, quali sentimenti contrastanti si muovessero nel cuore del vampiro e decise di metter da parte le sue paure per scoprire il segreto del giovane. “No, non ho paura... per adesso. Vorrei solo sapere... come fai a... cioè... chi sei?” Nella sua testa il discorso doveva apparire più disinvolto di quanto alla fine era venuto fuori e la voce le si era rotta in più punti, ma Edward non diede segno di averlo notato. “Dovresti averne invece” ribatté il giovane, apparentemente in contraddizione con quanto aveva detto poco prima. Ma Angela non fece una piega, non pensò che fosse strano, non cominciò a pentirsi della sua scelta, anzi: nella sua mente Edward poté scorgere una sottile curiosità e un sincero interesse da parte della ragazza.

 

E questo lo colpì così tanto che, per una volta, decise di mettere da parte tutte le regole che si era autoimposto, di mantenere per esempio il distacco con le persone “umane”, e facendo un passo verso Angela, che non si mosse minimamente, le propose: “Se vuoi veramente conoscermi, potremmo frequentarci. Come amici” Gli occhi scuri della ragazza, nascosti dietro le lenti, si spalancarono leggermente per la sorpresa e un delizioso rossore salì a coprirle le guance. “Certo, per me va bene” Edward cercò di nascondere un sorrisetto compiaciuto, stupito e allo stesso tempo contento dell'interesse di Angela nei suoi confronti. La ragazza, dopo qualche secondo passato in silenzio, cominciò a indietreggiare e, prima di girarsi e tornare a casa (per fortuna la pioggia era diminuita) si voltò un'ultima volta: “Però non farmi mai più lo scherzetto di comparirmi davanti all'improvviso! Mi sono spaventata a morte!” E quel singolare pomeriggio si concluse così, con la risata di Edward che si spegneva nell'aria e la chioma corvina di Angela che scompariva dietro un angolo.

Angolo Autrice
Ciao! Questa one-shot è un esperimento, diciamo. Ho partecipato ad un contest e con mia grande sorpresa ho vinto. :) Cos'altro dire? Spero vi sia piaciuta! 
Ale 

  
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