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Autore: Jiulia Duchannes    25/10/2013    10 recensioni
Dedicata a persone fantastiche che ho avuto l'onore di conoscere: Minori Kuscieda ali_01 Camy_Love00 FedeMarcesca Pocha96 LeonettaMarcesca99
La violenza sulle donne è un tema reale e doloroso, molto frequente purtroppo. Spesso ci viene da pensare che a noi non potrà mai accadere ma la verità e che nessuno è al sicuro.
Un idea che mi è venuta leggendo un articolo sul giornale, riguardante l'ennesima violenza.
Così eccomi a pubblicare una storia in cui un personaggio di Violetta subisce tutto questo.
Paring: Naxi
Dal testo:
Juan era un bravo ragazzo, almeno così credeva Nata.
Dopo poche settimane la maschera di Juan era calata, spazzata via dalla follia di quel ragazzo. Perché Natalia lo aveva capito che non era bravo, buono ne gentile, aveva capito che era un mostro, uno dei peggiori.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naty
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Amore? Natalia non sapeva cosa volesse dire quella strana parola usata tanto facilmente da chiunque. Non capiva come una persona potesse star male, non dormire la notte e soffrire per un’ altra persona.

Visto da fuori l’amore le sembrava bello e brutto allo stesso tempo. Se si fermava a fissare solo per un attimo Violetta e Leon le sembrava splendido, le sarebbe piaciuto avere qualcuno che la difendesse da Ludmilla e che la facesse sentire per una volta nelle vita importante. D’ altro canto pensando a Francesca, innamorata persa di Tomas, e a Tomas innamorato perso di Violetta, non poteva fare a meno di pensare a quanto potesse essere distruttivo l’amore.
 
Tutto questo finchè non era arrivato lui, con il suo cappellino da rapper, il suo modo di camminare decisamente strano e il suo modo di gesticolare parlando. Maxi le aveva fato capire che per sapere cosa era l’amore bisognava provarlo, e lei decisamente amava Maxi. La loro storia non era stata esattamente perfetta un po’ per colpa di Ludmilla un po’ per colpa loro, ed era inevitabilmente finita.

Ma se Natalia avesse avuto il coraggio di dire la verità avrebbe detto a Maxi che non era cambiato nulla per lei, che se prima si ritrovava a fantasticare sul loro primo bacio ancora non avvenuto, lo faceva anche in quel momento.
 
Nata aveva sempre provato una certa invidia per Violetta, lei faceva innamorare tutti, le bastava un istante: Federico, Leon, Tomas e persino Broduey all’inizio.  Non avrebbe mai pensato che qualcuno oltre a Maxi potesse interessarsi a lei, eppure inaspettatamente era successo.
Non sapeva dire se ne fosse felice o meno.

Quando Juan era arrivato allo studio aveva dimostrato subito il suo interesse nei suoi confronti e ciò la imbarazzava. Juan era bello, quasi quanto Maxi, eppure non provava la stessa attrazione che provava nei confronti del rapper. Quando vedeva Juan il cuore non prendeva a battere all’impazzata come con Maxi.

Eppure quando Juan le chiese di fidanza risa lei rispose di si. Si sentiva in imbarazzo con lui e non riusciva a capire cosa l’avesse spinta ad accettare la proposta. Forse voleva solo attirare l’attenzione del suo ex, che dopo la loro rottura era tornato a camminare sereno per i corridoi dello studio sorridendo a tutte le ragazze. E Natalia lo fissava impotente, senza rendersi conto che il rapper si nascondeva dietro quella maschera di finta indifferenza per dimenticarla, per provarci almeno.
 
Juan era rimasto buono e dolce dopo il fidanzamento, teneva lontana Natalia da tutti, dicendole che gli altri erano tutti cattivi e anche se la spagnola sapeva benissimo che non era così lo ascoltava e gli dava ragione. Per i corridoi camminavano con le mani intrecciate, lui tranquillo e spavaldo lei rossa d’imbarazzo.

Juan era un bravo ragazzo, almeno così credeva Nata.
Dopo poche settimane la maschera di Juan era calata, spazzata via dalla follia di quel ragazzo. Perché Natalia lo aveva capito che non era bravo, buono ne gentile, aveva capito che era un mostro, uno dei peggiori.

Le aveva chiesto di trattenersi con lui allo studio quella sera, per suonare, le aveva spiegato notando la sua espressione confusa.
Ma i piani di Juan prevedevano tutto tranne il suonare, l’aveva sbattuta violentemente contro la parete. Aveva cominciato a baciarla ovunque e toglierle la camicetta bianca, più la ragazza tentava di liberarsi dalla presa di ferro di lui più veniva incatenata al muro. Gridava e piangeva, e che altro poteva fare? La torture continuava, oramai il mostro era riuscito a sfilarle i pantaloni lei rimaneva in intimo sotto lo sguardo folle di Juan.
Lo spinse, lui perse l’equilibrio e per un attimo pensò di essere salva. Lui la riprese e la spinse al muro tanto violentemente da farle perdere conoscenza. Poi scappò via, lasciandola lì, sola.
 
Maxi si dirigeva verso lo studio, aveva dimenticato lì il suo amato computer.
Vedendo uscire Juan, con la camicia aperta e l’aria stravolta, si preoccupò.
Non gli era mai piaciuto quel ragazzo, al di là del fatto che fosse il ragazzo di Nata. Un pomeriggio era semplicemente andato da lui per ribadirgli che Natalia era SUA e quel SUA, detto con un tono prepotente e possessivo, gli aveva fatto comprendere molte cose. Juan vedeva Nata come il giocattolino del momento, l’avrebbe buttata via dopo aver raggiunto i suoi perversi scopi. Tante volte avrebbe voluto parlare con la spagnola del suo nuovo ragazzo, metterla in guardia, ma quando li vedeva insieme la rabbia verso di lei gli faceva cambiare idea, che se la veda da sola, pensava il rapper in quei momenti.
 
Quando entrò nell’aula di musica le sue paure si fecero improvvisamente reali. Perché lei era lì, mezza nuda, davanti ai suoi occhi priva di sensi.
Cosa doveva fare Maxi non lo sapeva, gli venne istintivo provare a svegliarla, abbracciarla, gli venne istintivo piangere e disperarsi immaginando ciò che doveva aver subito la ragazza che amava.
 
Quando la violenza subita dalla spagnola venne a galla, la sua vita peggiorò, la gente la additava come la stuprata, la shokkata, quella che non riusciva a  sfiorare nessun maschio.
I giornali parlavano di lei, il mondo la conosceva. L’unica cosa che la consolava era sapere che il mondo conosceva anche Juan.
 
Un giorno allo studio, un giorno come gli altri, dove tentare di nascondersi era l’unica cosa che poteva fare Natalia, lui andò da lei, seduta su una panchina a piangere dopo l’ennesima occhiata di pietà ricevuta dagli altri alunni.

Maxi era andato da lei e l’aveva abbracciata, senza parlare, senza dirle quanto fosse dispiaciuto per quello che era successo. Natalia non tollerava nessun abbraccio da parte di ragazzi, nemmeno dei suoi amici, eppure tra le braccia di Maxi si sentiva protetta dal mondo.
-Non devi più piangere- Le disse-Mai più-aggiunse
Lei scosse la testa, come per rispondere”Non  ci riuscirò mai” lui, capendo, le aveva preso le mani chiudendole nelle sue e le sorrise, nessuno dopo quello che era successo le aveva sorriso-Ti aiuterò io-
 
Natalia non si riprese facilmente, ci vollero 2 anni, e ancora il ricordo della mani di Juan sul suo copro era ancora vivido nella sua mente e spesso si ritrovava a chiedersi perché fosse accaduto proprio a lei, non sapeva darsi una risposta, era successo e basta.
Quando ricordava la tortura, la violenza, quando ricordava il “mostro” che la aveva rovinato la vita, le veniva da piangere e puntualmente con lei c’era Maxi a mantenere la sua promessa. E lei non piangeva con lui.
3 anni dopo quando Nata ricordava le mani di Juan le bastava appellarsi ad un altro ricordo per non piangere, le bastava ricordare le mani di Maxi sul suo corpo e il suo tocco delicato.
Le bastava ricordare che se lui era rimasto nei momenti più difficili ci sarebbe stato sempre per lei.




Dedicato a
 Minori Kuscieda: Gentilissima persona e autrice fantastica, ti stimo e ti voglio bene. Sono felice di avrti conosciuta
 ali_01  Tu shippi naxi come me e perciò te l'ho deidcata perchè sei molto gentile e anche a te volgio bene
Camy_Love00  Tu sei il mio tesssorro ya ya tu sei quasi più pazza di me per la naxi e quando avevo bisogno di sclerare con qualcuno tu c'eri sempre :) quindi in onore dei nostri scleri ti dedico la storia
FedeMarcesca   I tuoi commenti-Scleri non mancano mai e ne sono felice, i tuoi complimenti mi lusingano e tu sie mitica quindi..deidicata a te!
Pocha96 La tomletta più sfegatata che conosco, ne conosco poche in realtà ma sorvoliamo...sie dolcissima e simpatica e scrivi benissimo e sei diventata un' amica speciale in questo sita. TVB
LeonettaMarcesca99 I tuoi commenti sono sempre perfetti, come il tuo modo di scrivere e le tue storia, tu sei fantastica, giuro stupenda e ti voglio bene.

Ok dopo questa distribuzione d'affetto vi mollo. Baci
  
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