Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: lollipop 2013    25/10/2013    1 recensioni
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Atto II
(prima parte)
 
Giulietta allegra e solare, passeggia per i corridoi della tenuta di famiglia.
La balia richiama la sua attenzione...
- Giulietta, tua madre ti cerca, andiamo... -
Arrivate nel salone, la balia e Giulietta incontrano una euforica donna Capuleti.
Le due donne ammirano incuriosite l'atteggiamento della signora.
- Madre, mi avete fatta chiamare? -
- Figlia, ho buone notizie da darti... Presto la tua mano verrà donata a quella di un importante giovane, un uomo degno della nostra stima e del nostro rispetto. Io e tuo padre abbiamo meditato molto sulla giusta decisione da prendere e alla fine siamo giunti alla decisione che, alla tua età, una donna deve avere al suo fianco un uomo giovane e capace di occuparsi di lei e di trattarla da signora, quale sei. -
- Ma signora, non credete che Giulietta sia ancora troppo immatura per affrontare un matromonio? -
Indispettita dall'intromissione della balia, donna Capuleti agita nervosamente tra le sue mani il piccolo ventaglio di pizzo nero, contro il suo viso.
- Taci balia, cosa ne puoi sapere tu. Io alla sua età aveva già preso marito ed'ero già chiamata Signora. Questo è ciò che io e suo padre desideriamo per Giulietta. -
Ripresa la calma che conviene ad una vera signora, donna Capuleti torna a parlare dell'imminente matrimonio...
- Sposerai uno dei consanguinei del re, un vero sangue blu. Lo hai già conosciuto alla festa in maschera, si chiama Paride. Un giovane istruito e molto affascinante, lui ha espressamente con veemenza chiesto la tua mano, sei molto fortunata figliola. -
Gli occhi di Giulietta si riempiono di lacrime, alla festa in maschera l'amore ha bussato alla sua porta, ma ahimè, esso non aveva il volto del giovane Paride, bensì quello di Romeo, figlio degli acerrimi nemici della sua famiglia.
La disperazione prende il sopravvento sulla quiete di Giulietta...
- Madre ti prego, io non mi sento ancora pronta a sposarmi ed inoltre il mio cuore non sussulta accanto a Paride. -
- Ciò che fa sussultare il tuo cuore poco importa... Io e tuo padre abbiamo deciso, ed il tuo compito è quello di obbedire al volere dei tuoi genitori. -
Le lacrime e le urla di Giulietta non scalfiscono l'animo duro e autoritario di donna Capuleti.
- Balia, balia, cosa posso fare? -
- Non piangere piccola Giulietta, vieni dalla tua balia. -
Giulietta affoga il suo pianto nel petto della balia, stretta tra le sue braccia, la giovane sente il calore materno che tanto le manca.
A notte fonda, Romeo si intrufola a casa Capuleti.
Tra fugaci sguardi e dolci baci i due trascorrono la notte insieme, all'alba però è arrivato il momento per Giulietta di confessare al suo amato la terribile decision presa dai suoi genitori...
- Il mio cuore desidera te, ma il volere della mia famiglia mi impedisce di vivere al tuo fianco. Mio padre ha serbato la mia mano per un sol uomo che non sei tu. -
- Verso chi tenderà la tua mano, mia dolce amata? -
- Paride è stato scelto come compagno della mia futura vita, ma il mio cuore Romeo, il mio cuore desidera solo i tuoi baci, le tue carezze. -
- Allora non rammaricarti mio amore. L'amore se è puro e vero, riuscirà a fronteggiare qualsiasi avversità. -
La voce della balia risuona in tutta la tenuta, invoca il nome di Giulietta.
I due giovani amanti ancora seminudi e coperti solo da un lenzuol, si fiondano fuori dal letto.
Un ultimo romantico bacio dalla balconata e poi via, con un balzo Romeo si lascia alle spalle il suo amore e fugge via nelle vie desolate di Verona. 
Nel buio della notte, qualcuno osserva di nascosto la corsa furtiva di Romeo. E' Paride che, geloso e malinconio, segue Romeo intento a sfidarlo in duello.
- Fermati codardo, credi di farti beffa di me solo perchè sei un Montecchi? Inpugna la tua spada e battiti con me, se ne hai il coraggio. -
La passeggiata sotto le luci dell'alba di Romeo, viene interrotta da un furioso Paride, al quale non è piaciuta la visione della sua futura sposa che bacia un altro uomo.
- Non voglio duellare con te Paride -
Romeo volta le spalle al giovine, ma ahimè esso non sembra voler demordere.
Lancia una spada verso Romeo, con un cenno dice al ragazzo di raccoglierla per poi scaraventarsi su di lui con gran veemenza.
I due iniziano a duellare, sangue e sudore sporcano le strade di Verona. 
Paride è un abile spadaccino, Romeo schiva uno, due, tre colpi per poi cadere a terra, sovrastato dalla forza e brutalità del giovane ragazzo.
- Sei morto solto di un Montecchi. -
La punta della sciabola di Paride sta per colpire in pieno petto il giovane Romeo. Con agilità però Romeo, rotola sul polveroso asfalto ed impugnando la sua lama, infligge a Paride il colpo che il giovane aveva serbato per lui.
Paride sanguinante e privo di vita giace sull'asfalto, il sole sorge maestoso in cielo, la città si sta risvegliando e non è il caso che Romeo si faccia trovare sporco di sangue, accanto al corpo privo di vita del giovane nipote del re.
Corre Romeo, prima che il gallo canti e gli operai con le loro zappe percorrano i vicoli della città nell'intento di recarsi a lavorare i loro campi.
Qualcuno però ha assistito a tutto il duello ed'è pronto a puntare il dito contro Romeo, si tratta di Tebalo, cugino di Giulietta ed acerrimo nemico dei Montecchi.
Tebaldo si reca dal re Escalus, risvegliandolo dal suo assopimento. Gli racconta dell'accaduto, il re furioso convoca un assemblea alla quale dovranno partecipare tutti.
Il popolo di Verona vocifera, cercando di capire cosa possa volere il re alle prime luci del giorno.
- Un mio consanguineo, mio nipote Paride è stato ucciso in un duello non consentito. Non ho testimoni, la mia legge mi impedisce a mandare il colpevole sulla gogna per questo. Ho dunque deciso di esiliare il giovane Romeo Montecchi, egli è accusato di aver disobbedito, accettando un duello non consentito e uccidendo un sangue blu. Giovane Romeo, ti esilio a Mantova, da lì non potrai più far ritorno, hai due giorni per abbandonare la mia città. Così ho deciso! -
Le suppliche di donna Montecchi non scalfiscono il re. Romeo deve lasciare Verone se vuole salva la sua vita.
 

Eccoci arrivati al capitolo che stravolge la storia originale.
Chiedo scusa per l'enorme ritardo ma tra impegni personali e la guerra che word ha deciso di dichiararmi,
non sono riuscita a pubblicare prima e ammetto che l'euforia del voler pubblicare,
mi a trattenuta dal rileggere il capitolo, 
quindi mi scuso per qualsiasi eventuale errore.
In conclusione spero che il capitolo possa piacervi,

attendo qualche piccolo commento.
A presto con un nuovo capitolo.

 
Kiss-Kiss. lollipop 2013
   
 
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