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Autore: CrotonishSpewing    25/10/2013    0 recensioni
A tutte quelle persone che hanno a che fare con una lettera di questa stranissima parola.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiara, svegliati è primavera. 
Chiara è stata la mia prima e ultima ragazza, una relazione durata venti giorni, anzi, tredici ore di meno. L’ho conosciuta supplicando mia sorella di farmela conoscere, anzi, inizialmente lei mi ha detto “Tu ti devi mettere con Chiara Sparti, assolutamente”, poi è uscita una volta con lei, le avevo incontrate mentre ero con dei miei amici, e allora ho provato a spararmi la posa, a fare il figo con i Rayban di Gimoni, tutto per fare colpo su di lei. E devo dire che ci riuscii. Era la vera prima volta in cui riuscivo a far colpo su una ragazza. Dunque, come ogni gruppo di ragazze che si rispetti, cominciarono a farsi foto, e una di queste foto io la commentai, dicendo a mia sorella “Sembri Adrienne!” (La moglie di Billie Joe, tasto dolente, perché Chiara è un’accanita fan dei Green Day). Tiro fuori il concerto, lei non può andare al concerto, le chieo perché e lei mi contatta in chat scrivendomi in un unico messaggio il perché, genitori contrari ovviamente, inoltre mi lasciò il suo numero perché stava andando a dormire e voleva continuare sul telefono. Dopodiché, forse per quattro giorni, parliamo ininterrottamente, senza pause, niente di niente. La rividi in occasione del “Concertino crotonese del primo maggio”, dove suonarono Should I Stay Or Should I Go, Seven Nation Army e altre che cantammo insieme; devo dirlo, lei era il mio alter ego femminile. Ma Maggio è sempre pieno di tutto, in particolare quello.
“Maggio, studente fatti coraggio”. Ma fottiti, sto flirtando con una ragazza che mi piace, ci sono le giostre, c’è la festa della Madonna, riesco a uscire due volte con lei prima del passo fatidico, ho la rappresentazione teatrale (si, faccio teatro a scuola), insomma mi diverto assai. Con lei è tutto più bello. Non è più niente una noia, avevo fatto il mio passo New Wave, distaccandomi dal Post Punk e ero diventato “commerciale”, io amavo quella ragazza, nel senso che amavo stare con lei.
Una delle sue più grandi caratteristiche è stata quella di essere freda, molto freda. È a causa di questa fredezza che abbiamo litigato innumerevoli volte, ma era anche dolce quando serviva che lo fosse; in poche parole riusciva a soddisfare il mio bisogno di affetto/amore. 
Al tempo ero in un gruppo con gente un po’ strana. C’era Gerardo, un robusto amicone che ascolta buona musica, ma se qualche gruppo non gli piace deve farti schifo a forza; c’era Franchi, l’amico metallaro scilinguato, pelosissimo con un taglio da gay; c’era Ernesto, anche lui abbastanza metallaro con capelli ricci lunghi e una pancia abbastanza abbondante; infine Tommaso, l’amico punk, il nuovo Sid Vicious, il più grande tra tutti. Sembrava che con loro avessi trovato quello che da tempo cercavo, ridevo come un pazzo scatenato, e per quanto fossero strane quelle persone mi ci divertivo davvero; andavano inoltre a scuola con Chiara, erano amici e sempre a contatto con lei, questo mi facilitò. 
Ma Maggio non è stato solo feste, fidanzamenti e birra, purtroppo.
Il giorno della rappresentazione teatrale è morta Annamaria, la madre della migliore amica di mia sorella, Verdiana, con la quale ero in litigio da febbraio, perché si sentiva oppressa da me, in quanto la chiamavo troppe volte a cantare in sala prove. Annamaria è stato forse il lutto più doloroso della mia vita. Una chiesa, mille persone in lacrime, tutti a piangere, anche Chiara che io salutai con un groppo in gola, e Veronica la migliore amica di Chiara. Verdiana però non piangeva, non so perché, ma era solare. Salutava tutti così, senza trovare un senso a tutto ciò. E la salutai anche io. Ma quando la salutai con il classico bacio-bacio lei mi trattenne. E mi abbracciò. E pianse sulla mia spalla. Non so perché, ma da allora siamo diventati inseparabili, ci volevamo e ci vogliamo troppo bene, anche se ancora oggi litighiamo come fossimo Capuleti e i Montecchi. E ora è felice, e io sono felice per lei. Le voglio bene, tanto bene. Successe che il 21 Maggio, dopo che il giorno prima le avevo detto che mi piaceva, con una risposta ambigua che mi mandò in crisi, ci fidanzammo, alle undici di sera. E io ero leggero. Troppo leggero. Io ero felice, felicissimo, il ragazzo più felice della Sicilia (perché allora ero in Sicilia con la scuola). Quella gita non la scorderò mai, io mi ero fidanzato. E parlavamo, parlavamo, lei mi diceva cose belle, io ero innamorato. Il giorno dopo che tornai, la presi alla fermata dell’album, l’accompagnai a casa e immaginatevi la scena, immaginatevela sotto casa mentre la saluto, mentre le dico ciao e mi giro per andarmene.
“E mi saluti così?”
“Beh, come vuoi che ti saluti?”
Viene e mi scocca un bacio sonoro sulla guancia, e io ricambiai. Solo che lo feci sulla bocca. 
E le cose infatti si deteriorarono, perché lei non ci provava più gusto, non so perché, forse perché tutte le ragazze sono così. Franchi intanto ci provava con Verdiana che lo respingeva in tutti i sensi. C’era un altro concerto, Chiara non mi stava più attaccata, non la potevo baciare perche c’era la nonna in giro, cercava di farmi essere geloso sempre, con tutti, attaccava il telefono con me per parlare con Ernesto, e per finire, mi lascio l’11 Giugno alle 10:01, per mettersi venti giorni dopo con Tommaso, o meglio, Sid Vicious. E ho passato tutto il resto dell’estate a pensare a lei e a rimanerci male, cosa che finì poco prima del concerto.
Chiara, voglio tanto bene anche a te, evidentemente 
non-eri-tu-quella-giusta.
  
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