aprii la porta lentamente, senza far rumore, e la richiusi con altrettanta attenzione; anche se sapevo che nessuno avrebbe potuto sentirmi. non avrei mai creduto che una cella frigorifera, con la sua porta pesante e spessa, potesse tornare così utile. il pavimento era di un color rosso bruciato pieno di macchie nere nella zona più vicina al tubo del gas rotto. Cadaveri carbonizzati giacevano a terra.. li contai. Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove.. nove? prima dell'esplosione avevo contato dieci persone! non potevo lasciare testimoni! ispezionai meticolamente la stanza. L'odore di carne bruciata era infestante ed il fumo non si era ancora del tutto dissolto; la maggior parte dei cadaveri era stata smembrata dall'onda d'urto dell'esplosione e quelle poche parti non carbonizzate sembravano dei filetti al sangue appena tagliati, rosati fuori e rossi dentro, con qualche rivolo di sangue ed il bianco immacolato dell'osso. dopo circa dieci minuti trovai l'ultimo corpo. era stato il più esposto all'esplosione ed era per questo che non ero riuscita a identificarlo subito. la pelle e i muscoli era quasi completamente diventati cenere e si mimetizzava alla perfezione con il color bruciato del pavimento. presi la mannaia dal mio zainetto e gli staccai di netto la testa, stando attenta a non lasciare nessuna vertebra attaccata. Raschiai via gli ultimi residui di pelle ed eliminai quello che restava dei bulbi oculari cercando di non sporcarmi la maglietta. Feci la stessa operazione con gli altri corpi e dopo aver passato un'ora in quel mattatoio avevo raccolto dieci crani umani e qualche decina di ossa varie che potevano sempre tornarmi utili. Uscii dalla stanza soddisfatta del mio bottino e mi diressi a casa. Anastasia mi stava aspettando e sicuramente ero in ritardo per il pranzo.