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Autore: marselly03    25/10/2013    2 recensioni
"Conta i giorni... Un'altra notte finisce, ed un giorno nuovo sarà, Anna non essere triste, presto il sole sorgerà!"
"Se chi decide ha deciso... che ora la guerra è la necessità... io stringo il pugno e mi dico, che tutto Cambierà"
...
Si è vero, il mondo è cambiato ma non in meglio... però due delle cose che non sono cambiate sono Anna e Lidia...
Questa è la storia di Bastian...
(questo è il continuo di un altra storia che si intitola Sbagli sognando e la potete trovare nel genere Favola)
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di leggere questa storia, dovreste leggere la storia SBAGLI SOGNANDO, sennò non potreste capire questa storia che è una specie di continuo…
 
(VI RICORDATE DEL VECCHIO SESSANTENNE?)
 
 
-Perché l’hai fatta andare via, quando avevi la possibilità di stare con lei?-
-Perché come padre desidero solo la sua felicità!-
 
Disse il vecchio sessantenne di nome Bastian, al capo branco dei lupi… (ecco la spiegazione di come mai un una scena della storia sbagli sognando, quando appare lui, i lupi se ne vanno)
 
Si esatto, il vecchio sessantenne si chiama Bastian, ed è il padre si Livia, quella ragazza che soffriva di solitudine, soffriva perché gli era assente la figura paterna, ma il destino volle che lei e suo padre si incontrassero, anche se non nel migliore dei modi o dei posti, ma si sono comunque incontrati…
 
Tutto risale a 10 anni fa quando Livia era ancora una tredicenne… Livia sbagliava sognando, allora per colpa di questo errore lei entrò in un mondo freddo pieno delle cose che più le facevano paura ma, grazie a questo mondo, ha incontrato il suo papà, che, purtroppo, lei non potette riconoscere essendo che non l’aveva mai visto, ma anche perché, un’ anno in quel mondo risalivano a 12 ore nel mondo reale, Bastian, pur essendo giovane, in questo mondo freddo iniziava ad invecchiare, e più ore passavano nel mondo reale, più vecchio lui diventava, e questa è una delle cose negative di quel mondo, che pur essendo giovani nel mondo reale, si iniziava ad invecchiare in quel mondo freddo… ma come mai il padre di Livia si trovava li?
 
Quando ancora Bastian aveva 25 anni, fu chiamato nell’esercito, era un valoroso militare ma per sua maglie Anna era un guerriero. All’ora, Livia era dentro la pancia della dolce Anna, che la stava aspettando da 4 mesi e mezzo… sfortunatamente per lei, una nuova guerra era iniziata e Bastian era stato reclamato nell’esercito… prima di partire, Bastian promise ad Anna, che alla nascita di sua figlia, lui già aveva vinto la guerra, e poteva diventare maresciallo, e a quel punto le cose potevano cambiare per tutti… Anna credeva in lui, allora accettò la sua partenza e iniziò a contare i giorni… prima che iniziasse la guerra, Bastian e Anna si sentivano spesso tramite telefono, Bastian gli diceva sempre di contare le ore… ma una sera disse queste precise parole:
 
“Un’altra notte finisce, ed un giorno nuovo sarà, Anna non essere triste, presto il sole sorgerà, conta i mesi, le settimane, i giorni, le ore, i minuti e se vuoi anche i secondi, l’attesa sarà lunga ma la lontananza sarà sempre più corta, fino a quando noi due ci riavvicineremo e diventeremo in tre, e poi magari chissà potremmo diventare anche 4 o 5, ma da allora in poi staremo sempre insieme, nessuno ci separerà, neanche la guerra, presto tutto cambierà, finché il mondo girerà, aspettami!”
 
Si, disse questo alla sua amata, ma lui non poteva sapere, che c’era qualcosa che li poteva veramente separare…
 
Un’altra sera, Anna lo richiamo subito prima che iniziasse la guerra…
 
-“Pronto?”
-“Amore, come stai?”
-“Io bene, come stai tu? Non preoccuparti…”
-“Già si vedono lampi all’orizzonte e tuoni aprire il cielo, tutti segni che la guerra sta iniziando, perché la guerra deve essere una necessità?”
 
Diceva lei al telefono piangendo…
 
-“Se chi decide ha deciso, che ora la guerra è la necessità, io stringo il pugno e mi dico, che tutto cambierà, non preoccuparti, sono ancora qui, ora mi senti, e io sento te, siamo una sola anima e celebriamo questo momento per il tempo che verrà, per il tempo che cambierà…per ogni vita che nasce, per ogni albero che fiorirà e per ogni cosa del mondo  combatto questa guerra per avere un giorno, un mondo migliore di questo, per tutta la guerra penserò a te, a mia figlia, e ai tuoi occhi, perché io mi salverò nella luce dei tuoi occhi che schiarirà il fumo delle bombe e illuminerà il nero della notte…”
 
“Grazie… ma tutte queste tue poesie, ormai non servono a niente, non smetterò di avere paura…”
 
È vero, Bastian è sempre stato un grande filosofo, ama la poesia ma quando c’è una guerra a venire, la poesia non può aiutare e lui lo sapeva benissimo…
 
“Amore.. ho paura anche io.. se non dovessi tornare, sappi che ho sempre voluto chiamare mia figlia Livia, appunto perché, da bambino ho fatto una poesia che ha vinto il 1 premio e il suo nome era LIVIA… è un nome importante per me anche perché Livia si chiamava mia sorella, quella che è morta a 10 anni, Livia si chiamava anche mia nonna, quindi pensa tu.. è un nome molto importante per me… beh, buona notte!!”
 
Bastian disse tutto questo con le lacrime in viso e con il singhiozzo, dopo che riattaccò, Anna si senti male, un dolore al cuore che purtroppo non finì mai…
 
Due giorni dopo la guerra iniziò... C’erano numerose file di soldati pronti ad andare in rischio alla morte… il comandante era molto severo, si doveva fare per forza quello che diceva lui, altrimenti, si rischiava il licenziamento cioè essere cacciato dall’esercito... Bastian odiava il suo capo, non lo sopportava… ma ormai si era abituato ai suoi ordini…
 
Dopo un po’ la guerra era già iniziata, le file di soldati avanzavano e si scontrarono con i nemici, da lì si sentirono veramente lampi e tuoni separare il cielo, calava un fitta nebbia tossica, c’era polvere da sparo ovunque, il fuoco illuminava qualche via, si sentiva urlare, i cannoni sparare, i capitani comandare, i fucili, c’erano molte impronte di sangue per terra, Bastian correva e si difendeva, gridava vedeva i compagni morire… tutto questo, la guerra,durò 2 anni (comprese le rivincite) al finire della guerra… prima di ritornare a casa, tutti i militari si riposarono alla base e giusto quella sera Bastian ebbe un ricordo in un sogno…
 
Bastian ha sempre voluto vedere il mondo cambiare, diceva sempre “ finché il mondo girerà, tutto cambierà” ma il suo capo era in disaccordo, diceva che per risolvere le cose si doveva combattere, che niente poteva mai cambiare e gli ripeteva sempre “Un guerriero non ha senso se non combatte, sta iniziando la guerra e per me la guerra è un arte!” è vero, se un guerriero non combatte, non ha valore, ma la guerra non è necessaria, non porta a nulla… una delle ragioni per cui non lo sopportava, Bastian nel sogno si ricordò quando si ribellò al comandante ed egli, lo fece chinare a terra a chiedere scusa e pulirle le scarpe…
 
Bastian non soffriva di sonnambulismo però quella notte si alzo in piedi, non era consapevole di quello che stava per fare, prese un coltellino, si avvicinò alla stanza del comandante, e nel muro bianco si vide la sua ombra che lo uccideva, quel muro si sporcò di sangue rosso, rosso come la porta che subito dopo gli si apparì d’avanti ai suoi occhi, la aprì e ci entro…
 
Il giorno dopo si risvegliò in un mondo in qui il vento soffiava forte e si sentivano gli spari di guerra e dei lupi che lo circondavano…
 
Da lì iniziò la vita del vecchio Bastian… e più passavano i giorni, più Bastian, capiva che chi faceva errori non essendo consapevole finiva in questo mondo...
 
-“Bastian? Ti senti bene?”
-“Si solo che ho ancora il trauma di quelle bombe, di tutto quel sangue, e ricordar mia moglie Anna mi fa rivenire la nostalgia”
-“Dove è finito tutto quell’ottimismo, quella parola che ti rallegra il cuore?”
-“Il mio cambierà è ormai mor… aspetta ma quello?? È un diamante!!”   
-“Hai iniziato di nuovo a capire il senso dell’amore, vai segui i diamanti!”
-“Si!”
 
Bastian iniziò a seguire i diamanti fino a quando arrivò d’avanti a un muro, si mise in ginocchio e disse:
 
“Si: voglio ritornare ad amare!”
 
Apparì una tenda  e lui ci entrò, la tenda lo porto nella vecchia casetta, la casetta dove abitava una volta con sua moglie, la pelle ringiovanì  i capelli ripresero colore, divento nuovamente più alto con le spalle dritte e con qualche muscolo, un bell’uomo, invece di una sessantina d’anni, ora, ne poteva avere 39-40 certo non era più come un tempo ma era diventato molto più giovane! Andò subito a vendere il cappello e la pipa e con i soldi si pagò il taxi per andare dalla sua famiglia, Livia a tredici anni gli disse dove abitava e dentro la casa ci trovò solo Anna che ora poteva avere 38-39 anni, un anno più giovane, era molto ansioso e quindi busso alla porta..
 
“Toc Toc!!!”
-“Chi è?”
-“Sono io, Bastian!”
-“Bastian? Ahhahah il mio povero marito defunto?”
-“Ti sbagli sono ancora vivo!”
-“Beh in effetti ci assomigli, ti sei fatto qualche chirurgia per caso?”
-“Ma quale chirurgia sono io amore ho molte prove!”
-“Entra…”
 
Bastian entrò e si sedette in una poltrona..
 
-“Come mai la casetta in qui abitavamo prima è disabitata?”
-“Come fai a sapere di quella casa?”
-“Non capisci sono io, Bastian, l’uomo che ti continuava a ripetere “tutto cambierà” l’uomo che ti disse di chiamare nostra figlia Lidia”
-“L’uomo che mi raccontava bugie e che nella guerra scomparì senza lasciare nessuna traccia!”
-“Ehi… ti sei fatta un brutto ricordo di me”
-“Ok, se è uno scherzo dimmelo subito!”
 
Iniziò a piangere la donna..
 
-“Amore non è uno scherzo!”
 
Iniziò a guardarla negli occhi e a dire:
 
-“Io ancora vivo nei tuoi occhi!”
-“Sei veramente tu Bastian!”
 
I due si abbracciarono, poi si guardarono un minuto negli occhi e si asciugarono le lacrime e subito dopo, si baciarono…
 
Bastian passò tutto il pomeriggio con sua moglie a parlare e scherzare ma poi volle vedere sua figlia Lidia che ora poteva avere 24 anni…
 
Esce da quella casa e va in città, vede un’area piena di grattacieli macchine persone acconciature strane e inquinamento e il primo pensiero che gli viene in mente è “Si è vero, il mondo è cambiato, ma non in meglio!”
Subito dopo suona al campanello di Lidia e risponde una voce dolce e un po’ stressata:
 
-“Si? Chi è?”
-“Sono Bastian il vecchio che ti ha aiutato a ritrovare l’amore in quel mondo freddo..”
 
Si aprì il cancello, Sebastian ci stese un po’ per aprirlo visto che non sapeva come, ai suoi tempi queste cose non esistevano!
 
Lo raggiunse subito Livia e gli chiese:
 
-“Chi sei?”
-“Sono quel vecchietto che…”
 
Lo interruppe subito Livia
 
-“Come fai a saperlo?”
-“Scusa ma tu..”
-“Zitto.. non potresti essere quel vecchio, sei troppo giovane!”
-“Beh! Se forse mi fai spiegare!”
 
Entrarono dentro casa e Bastian gli racconto tutto e alla fine aggiunse
 
-“Io sono tuo padre!”
 
Livia ci volle credere perché sapeva troppe cose su di lei e su sua madre, lo abbracciò anche ella e gli fece conoscere suo marito e sua figlia di un anno e a cena fecero una festa tutta la famiglia in suo onore.

Come si può ben vedere anche per Bastian c'è stato un lieto fine!!
 
*Angolino dell’autrice*
 
Questa è la storia del vecchio signore che appare nella storia Sbagli sognando, spero vi piaccia e ci vediamo a una prossima storia, se avete domande fatemele pure ciaoo!!
 
  
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