Storia scritta per l'iniziativa Halloween Auror Stories - HAS - organizzato dal gruppo "Cercando
chi dà la roba alla Rowling [Team Harry/Hermione]"
Roll
over Beethoven
Avete
presente quando state dormendo e siete ben consapevoli della deliziosa sensazione
in corso, ma qualcosa vi sveglia all’improvviso, tanto da lasciarvi con il
cuore palpitante per lo spavento?
Ecco,
questo è stato il mio risveglio di oggi, 31 ottobre, festa di Halloween. Se il
buongiorno si vede dal mattino, allora questa sarà una giornata terrificante.
Ero
dolcemente perso tra le braccia di Morfeo, nei miei sogni di non mi ricordo
neanche cosa, ma vi assicuro che erano bellissimi. Una vera meraviglia, ero
felice e beato come quando accompagno Teddy a Hogsmeade per fare un giro da Mielandia.
Mi sentivo proprio così, fino a pochi minuti fa.
Poi
è arrivato quel suono, quel boato, quel trambusto, quella maledetta cosa che mi
ha svegliato. Sembrava l’annuncio della fine del mondo. Sono letteralmente
saltato sul letto, con il cuore che batteva così forte che quasi facevo fatica
a respirare e la fronte che sudava freddo.
È
stato orribile…
Orribile…
Quando
sono riuscito a riprendermi, mi sono accorto che Hermione non era nel letto,
insieme a me. La signorina adora alzarsi prima, sgattaiolare in cucina per fare
colazione leggendo La Gazzetta del
Profeta e ascoltando la radio.
Peccato
che oggi abbia sbagliato stazione alla grande.
Non
è possibile iniziare una mattina, per di più quella di Halloween con certa
robaccia. È ora che Hermione impari la
lezione una volta per tutte.
Per
questo motivo abbandono il rassicurante calore del letto. Un gesto degno dell’incosciente che sono sempre stato, lo
so. Chi te lo fa fare, penserete voi. E per la barba di Merlino e tutte le sue
mutande se non avete ragione! Voglio dire, cosa può mai capitarmi di male sotto
le coperte di un letto? Io ci starei tranquillamente tutto il giorno, sicuro di
non correre rischi perché tutti sanno che la coperta ha dei poteri magici.
Allontana i mostri e altre creature simili. Invece no, devo alzarmi e
affrontare prima di tutto la morsa ghiacciata del freddo della casa, non ancora
ben riscaldata. Ma a questo possiamo porre rimedio, indossando la vestaglia che
Hermione mi ha regalato lo scorso Natale.
Alle
proteste di Hermione invece non ci sarà modo di sfuggire. Tuttavia, ho
affrontato l'ira funesta della cara Hermione in condizioni ben più gravi. E
inoltre... rido... Lei non sa che la sto raggiungendo.
Calmati,
Harry. Non hai ancora vinto. E la vendetta è un piatto che va gustato freddo.
Si dice così, giusto?
Giusto!
Scendo
le scale il più silenziosamente possibile, con il passo felpato di un gatto. Tsk, Grattastinchi mi fa un
baffo. È proprio il caso di dirlo.
La
musica diventa ora pomposa e solenne, come se sapesse e volesse accompagnare
degnamente la mia eroica impresa.
Finalmente
giungo nell'ingressino e sempre più cauto, mi dirigo verso la cucina. Hermione
è seduta, mi rivolge le spalle, ma posso vedere chiaramente che sta
sorseggiando una tazza di tè con lo sguardo perso sul giornale disteso davanti
a lei. I capelli arruffati hanno assunto una strana forma. Sembrano avere vita
propria, sembra che di notte arrivi il folletto dei capelli e si diverta a
intrecciare i suoi già di per sé aggrovigliati, e poi a lasciarli sparati verso
l'alto come se usasse qualche strano prodotto, forse muco di goblin o gas intestinale di troll.
La
musica cresce d'intensità, il volume alto e la concentrazione di Hermione su
ciò che sta leggendo sono complici della mia vendetta.
Mia
cara Hermione, vedrai come salterai ora.
Così
mi addentro nella cucina. Pochi passi ancora, ormai le sono dietro e...
"BUH!"
"AH!"
L’urlo
e il salto di Hermione sulla sedia sono una goduria per i miei occhi e la mia
sete di rivincita. È saltata così in alto e all'improvviso che le è caduta la
tazza, e il tè ha impregnato le pagine della Gazzetta. Povero Ministro Kingsley,
ora ha la faccia tutta gonfia di liquido ambrato.
"Harry!"
esclama lei, portandosi una mano sul petto.
Ha
il respiro affannato e il viso sbiancato. Adesso sì, che posso dire di aver
vinto.
"Buongiorno
anche a te, Hermione." le dico, sorridendo sornione e cercando di baciarle
la guancia.
"Ma
quale buongiorno e buongiorno?” borbotta lei, arrabbiata, e mi dà una spinta
sul braccio, allontanandomi bruscamente da lei, “Mi hai fatto prendere un
colpo."
"Era
il mio scopo." le spiego e non riesco a trattenere una risata.
"Oh.
E di grazia, potrei sapere per quale motivo?"
"Perché?
Perché la robaccia che stavi ascoltando mi ha svegliato e fatto spaventare a
morte. Ecco perché." ribadisco solennemente.
Hermione
non si preoccupa minimamente del mio trauma e mi guarda truce, incrociando le
braccia sul petto.
"Quella
non è robaccia. È Beethoven, idiota, la quinta
sinfonia."
Sbuffo
e mi avvicino alla radio, per nulla interessato a quale grande personalità
abbia contribuito al mio risveglio da strapazzo. Poi sposto la rotellina fino a
trovare qualcosa di decente e mi volto a guardare Hermione.
"Lascia
perdere Beethoven, Hermione!"
Note dell’autrice: ecco
qua, la storia per Halloween. Non è spaventosa, perché non sono davvero in
grado di scrivere storie horror, mi farei paura da sola. Il titolo è preso da una
canzone di Chuck Berry, che però ho conosciuto come
cover dei Beatles. :P
Ringrazio
Lights per il banner e il prompt
della quinta sinfonia di Beethoven.
Ringrazio
kiki e mamogirl per la
correzione e la consulenza.
Spero
sia piaciuta.
E un
terrificante Halloween a tutti. Mwahahahah!
Kia85