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Autore: Masayume Pachirisu    26/10/2013    4 recensioni
I loro sguardi si incrociarono.
Entrambi con il fiato corto, le guance rosse e gli occhi liquidi per il piacere appena provato.
La mano destra di Yong Guk finì sul collo di Zelo, tirandolo verso di sé, facendo scontrare così le loro labbra arrossate e gonfie per i troppi baci.
Il piacere li riprese nuovamente e i ruoli tra loro cambiarono, così che Zelo si ritrovò tra quelle coperte.
E Dio se ci stava dannatamente bene tra tutti quei Tigro stampati in mille pose diverse. Accaldato ed eccitato, lo fissava con trepidazione, aspettando che l'altro lo toccasse nuovamente e lo facesse sentire vivo...
Tema: Amori, tradimenti, band e musica. -Attenzione Crack Paring-
Principali: B.A.P (tutti) - SHINee (Onew - Taemin - Key - Jonghyun) - Infinite (Sungjong - Hoya)
Secondari: EXO (Baekhyun - Chanyeol - Kai - Kyongsoo) - Teen Top (?) - Yong Nam
Meteore: f(x)
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quel sabato sera era passato per tutti, anche se per qualcuno meglio che per altri.
Verso le sei e mezza Jinki chiuse il locale, ed insieme a Taemin si avviarono verso casa di Kibum. 
Parcheggiò la macchina praticamente sotto l'abitazione di Kibum e scesero quasi contemporaneamente, lanciandosi un'occhiatina strana, insieme ad un sorrisino sghembo da parte di Taemin, che si avviò per primo verso il campanello. 
Suonò sentendo quasi subito la voce di Jonghyun chiedere un "chi è" tra le risate, e subito il bassista capì che qualcosa non andava. 
Che ci faceva lì Jonghyun?
La porta d'ingresso dell'imponente condominio si aprì e dopo aver preso l'ascensore, arrivarono al quinto piano dove suonarono un paio di volte il campanello. 
Vennero accolti dal sorriso di Jonghyun, il quale aveva addosso solo i boxer e una canotta nera. In più i suoi capelli erano completamente stravolti in una piega alquanto strana, come se li avessero tirati e toccati troppe volte. 

-Che diavolo ci fai qui? E... perché sei mezzo nudo?!- domandò Taemin entrando in casa, seguito subito dopo da Jinki che già rideva sotto i baffi.
-Vi siete già dati da fare?- domandò il barista alle spalle del bassista, che si voltò stupito.
-Cosa?-

E ormai Taemin non sapeva più chi guardare, se il suo ragazzo o il vocalist, che con sguardo sognante li fissava alzando le spalle.

-Jonghyun hai aperto la porta così?!- gridò Kibum sbucando dal corridoio che portava al bagno del piano.
-Hanno suonato e visto che erano loro non mi sono preoccupato più di tanto...-
-Bravo scemo!- 
-Io ancora non ho capito che sta succedendo!- gridò Taemin, bloccando il battibecco dei due.
-Stanno insieme Taemin, c'è poco da capire...- rispose il barista abbracciandolo da dietro, circondandogli la vita per poi appoggiare il volto sulla sua spalla sinistra -Come noi...- 

Taemin si voltò di colpo verso Kibum, che con sguardo di sfida si era portato la destra contro il fianco. 
Sembrava arrabbiato, deluso, ma durò poco. 
Scoppiò in una fragorosa risata, facendo sospirare il bassista che già si preparava al peggio.

-Quando avevi intenzione di dirmelo?- disse a quel punto Kibum avvicinandosi al gruppo ancora fermo nell'ingresso.
-E tu allora?- sentenziò Taemin facendogli la linguaccia -Mi pare che siate stati voi i primi...-
-Già... forza andate a sedervi, ho prenotato le pizze perché rimanete a cena... e non accetto no- dichiarò fissando lo sguardo di Jinki, che inghiottendo a vuoto annuì.

Jonghyun trascinò Taemin verso il divano, facendo un cenno a Jinki, il quale capì subito quello che aveva pensato il vocalist e si avvicinò a Kibum, sussuradogli un “parliamo?” all'orecchio sinistro.
L'altro annuì ed insieme si avviarono verso la cucina, socchiudendo la porta.
Kibum si andò a sedere sul ripiano dell'isola che stava al centro della stanza, mentre Jinki rimase in piedi, poco lontano da lui.
Entrambi con gli sguardi fissi in punti differenti, con la mente piena di pensieri e cose da dire, ma difficili da tirare fuori. 
Era la prima volta che litigavano e quindi era la prima volta che si ritrovavano in una simile situazione. 

-Mi dispiace...- disse Jinki, distruggendo quel gelido silenzio.

Kibum sorrise fissandolo con tenerezza.
Non riusciva  proprio ad avercela con lui. Infondo era il suo migliore amico da sempre.
Prima di Taemin, prima di Yong Guk, prima di chiunque, c'era solo lui, Jinki, che con il suo sorriso e la sua compagnia, lo aveva aiutato ad uscire dal suo guscio di timidezza.

-Lo so... però potevi anche dirmi cosa era successo...- rispose allungando una mano.
-Sì hai ragione ma... sapevo di essere in torto e non volevo sentirmelo dire...- e si avvicinò a lui, lasciandosi abbracciare.

Si strinsero e Kibum sorrise, perché Jinki profumava proprio di Taemin -è andato tutto bene?- domandò al suo orecchio.

-Certo...- 
-Taemin è la persona migliore di questo mondo... trattalo bene...- rispose allora Kibum, con la voce ovattata, visto che aveva il volto appiccicato alla spalla dell'altro.
-Invece Jonghyun è un pervertito... stai attento..-

Scoppiarono a ridere staccandosi un po' per potersi guardare.
In quel momento il campanello suonò nuovamente e la voce di Jonghyun gridl “le pizze le pizze, sono arrivate le pizze!!”.

-Pervertito? Intendevo dire che è un bambino...- affermò di nuovo Jinki, grattandosi la testa.
-Ma no dai... aspetta... ma quello è ancora in mutande?!?! JONGHYUN!!!!-

 
**


Erano le undici di domenica mattina e nel Dream Girl si respirava aria di guerra. 
Yong Guk e Sungjong non si erano rivolti la parola nemmeno un attimo e tutti nel locale non riuscivano a darsi una spiegazione.
Per la prima volta, Yong Guk e Sungjong avevano litigato sul serio, mostrando a tutti quello che per molto tempo avevano tenuto nascosto. 

La loro relazione.

Taemin aveva provato a domandare qualcosa a Sungjong, ma l'altro aveva semplicemente alzato le spalle. 
Key allora si era avvicinato a Yong Guk, il quale gli aveva tranquillamente regalato uno
sguardo da omicida seriale. L'amico aveva provato a chiedergli se andasse tutto bene, ma ovvimanete, Yong Guk non rispose mai e continuò a sistemare il suo strumento, attaccando l'accordatore alla sua chitarra.

Jinki intanto, continuava a sistemare le varie stoviglie senza preoccuparsi di quello che poteva essere successo tra due. 
Sapeva bene che farsi gli affari propri a volte era la cosa migliore, sopratutto quando era il chitarrista ad avere le palle girate. 
Sungjong pareva più triste che arrabbiato, mentre lo sguardo del biondo era un misto di odio e rabbia, come quello di un rottweiler pronto ad attaccare. 

Qualche minuto più tardi arrivarono anche Amber e Victoria e quel punto la band iniziò le sue prove, o per lo meno tentò di iniziare! 
Dopo nemmeno venti secondi di canzone, Sungjong perse il ritmo facendo sbagliare uno dopo l'altro tutti gli altri membri, che lo guardarono un po' preoccupati.

-Scusate...- e abbassò lo sguardo, sistemando il suo sedile.

Si rimise in posizione e fece sbattere le sue bacchette tre volte, per poi iniziare il ritmo della loro prima canzone. Purtroppo però, dopo un minuto e mezzo perseno di nuovo il ritmo, ancora per colpa di Sungjong che tentò di dare la colpa al sedile. 
Ma tutti sapevano che quel povero di sedile di colpe non ne aveva.

-Perché non iniziamo con una canzone diversa? Tipo Symptoms... in quella inizia sempre Jonghyun...- propose Taemin per cercare di salvare la situazione

Yong Guk sospirò romorosamente, andando a riaccordare la sua chitarra mentre Sungjong lo fissava con tristezza. 
Appena il maggiore fu pronto, Jonghyun iniziò a cantare quella dolce canzone in cui anche Taemin intonava qualche verso e ritornello. 
Il lavoro di Sungjong era minimo e sperarono tutti che non sbagliasse e si riprendesse dalla tristezza. 

Ma di nuovo tutto andò a farsi benedire quando Sungjong perse una bacchetta che cadde a terra, rimbalzando e rotolando fino giù dal palco. 
In un altro momento sarebbero scoppiati tutti a ridere, ma ciò non accadde. 

-ADESSO BASTA!- gridò forte Yong Guk, voltandosi con sguardo rabbioso verso Sungjong.

Rimasero tutti in silenzio. 
Sungjong con lo sguardo allibito, Taemin bloccato con la bocca spalancata verso Yong Guk. 

-Ok forse è meglio se scendete dal palco... forza...- Jonghyun guardò prima Sungjong e poi Yong Guk, fissando quest'ultimo con insistenza.
-Cosa?!- gridò di nuovo il chitarrista voltandosi velocemente verso il vocalist. 
-Hai capito benissimo! Andate nel retro e parlatene, sistemate le cose, fate quello che vi pare ma chiaritevi perché così non possiamo andare avanti-
-Io non devo chiarire proprio niente Jonghyun, quindi vedi di non rompere a me ok? Non sono io che sto sbagliando tutto! Non sono io che sto facendo casini anche nelle parti più semplici!- 

Un tonfo fece spaventare un po' tutti.
Il sedile di Sungjong era caduto a terra, stessa cosa per la grancassa che si era ribaltata in avanti e al charleston, caduto da una parte e distrutto in più pezzi. 
Sungjong se ne stava li in piedi, con gli occhi pieni di lacrime e la voglia di spaccare la faccia a Yong Guk, ma si trattenne scendendo dal palco.
Nessuno provò a fermarlo perché nessuno riuscì ad avere la forza di farlo. 

Quello era il carattere nascosto di Sungjong e avrebbero preferito non vederlo mai.

-Hyung?- chiese a quel punto Kibum verso Yong Guk, che ancora senza parole fissava la porta dalla quale era uscito Sungjong.
-Lasciatemi stare per favore...- rispose togliendosi la chitarra di dosso, posandola poi sul trepiedi. 
-Cosa? No! Che diavolo avete combinato?- gridò Kibum spostandosi da dietro il bancone, facendolo bloccare prima di scendere dal palco.

Non sapeva cosa rispondergli anzi, non voleva rispondergli perché il suo cuore si era messo a correre come una pazzo e non voleva, non poteva, non doveva farsi vedere vulnerabile dai suoi amici. 
Ma più diceva no a se stesso, più le lacrime spingevano contro i suoi occhi che prontamente aveva chiuso, per impedirgli di uscire, di bagnarsi le guance, di crollare a terra e mostrare a tutti che lui, Yong Guk era un frignone. 

-Hyung...- disse Taemin avvicinandosi, notando lo sforzo dell'altro per non piangere.

Ma il maggiore non lo degnò di uno sguardo e si avviò verso le scale, scendo dal palco e avviandosi verso l'uscita.
Key però fu più veloce e lo fermò impedendogli di andare avanti. 

-Kibum basta lascialo andare- disse Jonghyun, preoccupato per la sorte del suo ragazzo più che per quella di Yong Guk.
-No! Ora tu mi dici che diavolo è successo, HYUNG GUARDAMI!- gridò a quel punto il minore. 

Il biondino abbassò lo sguardo e fissò con occhi colmi di lacrime quelli di Key, che rimase incredulo.
Lo abbracciò forte e Yong Guk si lasciò completamente andare contro il suo amico, stringendolo per la vita e scoppiando in un pianto ovattato dalla spalla del minore.

-Forse è il caso che vi sedete... Jinki meglio preparare qualcosa di caldo..- si intromise Victoria, andando dietro al bancone per aiutare il barista, che annuì e recuperò delle bustine di té per tutti.


**


-Zelo... sei tra noi?- domandò il fratello sventolandogli davanti la mano destra.

Ma il minore non rispose e continuò a fissare il vuoto davanti a sé, con la chitarra sulle gambe e le mani che leggere toccavano le corde.
Era troppo impegnato a pensare a Sungjong, quel ragazzo arrivato per ultimo, e al modo in cui  Yong Guk si era spostato e lo aveva fatto sedere sulle sue gambe.
Stava pensando al sorriso di Bang rivolto verso quel Sungjong e non a lui. 
Perché? 
Cos'aveva quel ragazzo di più? 
Era un batterista... batterista e chitarrista si sa non vanno mai d'accordo! Due chitarristi insieme invece... quella si che era roba forte!

Già si immaginava sul palco insieme a lui. 
I loro mostri a tracolla. 
Le loro mani che veloci scorrevano sulle corde creando armonie pazzesche e melodia altrettante fantastiche, che tra loro andavano ad unirsi e raffrorzarsi.

Sì, Zelo era piccolo e non sapeva cosa fosse l'amore e come funzionasse, ma su una cosa era sicuro: dalla prima volta che aveva posato i suoi occhi su quel biondo, si era preso una bella cotta. 

Troppo bella.
Troppo forte.
Troppo difficile.
Troppo incasinata.

Non poteva perdere la testa per una ragazzina della sua età? 
Almeno in qualche modo avrebbe potuto farsi notare, anche se fosse stata già fidanzata, non ci sarebbero stati problemi e avrebbe potuto fare il galletto, tirare fuori argomenti stupidi e farla ridere con qualsiasi scemenza. 

Con Yong Guk no.
Con lui non avrebbe potuto fare il galletto, perché lui aveva sedici anni e il biondo ventidue e ai suoi occhi sarebbe solo sembrato un ragazzino stupido che non capisce la differenza tra serietà e scherzo. 
No. 
Con Yong Guk non avrebbe potuto nemmeno dire scemenze per farlo ridere, perché se Yong Guk aveva sorriso in quel modo dopo aver visto il viso di Sungjong, non sarebbero di certo servite un paio di battute per poterlo rivedere sorridere così.

No, forse se si fosse rifatto completamente la faccia come il suo ragazzo, forse in quel modo avrebbe potuto avere quel sorriso tutto per sé.
Un sorriso tutto gengive e denti, che gli rendeva il volto di solito troppo serio, di una bellezza quasi innaturale. 
Quel sorriso lo aveva folgorato cazzo, e non lo avrebbe mai visto rivolto a sé.

-Merda...- 
-Dimmi che non stai pensando a Yong Guk...- sbuffò Daehyun, mentre il suo ragazzo gli faceva un massaggio alle spalle.
-No... non ci sto pensando!- quasi gridò Zelo, alzandosi dalla sedia.

Si trovavano nella taverna di casa sua, dove la maggior parte delle volte il gruppo provava.
Lasciò la chitarra sul suo supporto e si avviò verso le scale per tornarsene in camera.

-Zelo per favore... non fare cazzate...- lo rimproverò Daehyun mentre Youngjae tentava di zittirlo. 
-Hyung per favore... non rompere le palle!-
-Ora basta calmiamoci...- si intromise Hoya, notando che il maggiore stava già per alzarsi e prendere a pugni il fratello -Daehyun, Zelo ti ha detto che non stava pensando a Yong Guk quindi basta... e tu Zelo... abbassa i toni, ok? Perché se poi si arrabbia non le voglio prendere io per te...-

Il minore alzò le spalle e salì le scale, lasciando i tre da soli nel silenzio di quella stanza, che di solito di domenica pomeriggio era avvolta dai suoni dei loro strumenti, delle loro voci, delle loro risate.

-Io lo sapevo... non avrei mai dovuto lasciarglielo fare!- disse Daehyun alzandosi dal divano. 
-Non è colpa tua... gli piaceva da quando lo ha visto la prima volta, lo avrebbe fatto comunque anche se gli avessi detto di no e lo sai bene- cercò di calmarlo Youngjae, con poco successo.
-Avrei dovuto legarlo... ora lo vedrà tutti i martedì e sicuramente troverà una scusa per andare tutti i giovedì e stai pur certo che combinerà qualche scemenza...-
-Eddai Daehyun... ma che problemi ti fai? Young Guk è fidanzato e poi... Zelo ha sedici anni, che vuoi che faccia???! Ma poi lo hai visto Sungjong? Dico, con tutto il bene che voglio a Zelo, ma davvero Bang potrebbe lasciarlo per mettersi con tuo fratello? Dimmi che scherzi... non sarò gay, ma i ragazzi belli li vedo anche io...- 

Effettivamente Hoya non aveva tutti i torti.
Sungjong era davvero un bel ragazzo e lui stesso si era beccato un pugno da Youngjae una volta che erano tornati a casa il giorno prima. 
Come se lo avesse fissato tutto il tempo! 
Alla fine era arrivato per ultimo, erano normale fissarlo per qualche minuto. 

-Adesso non parliamo di Sungjong per favore oppure me ne vado!- gridò Youngjae prendendo una delle bacchette del batterista, facendo finta di tirargliela addosso.
-Va bene, lasciamo stare Sungjong... ma io sono comunque preoccupato... Zelo non è un ragazzino e voi lo sapete bene! Forse è anche colpa mia se non dimostra la sua età... spero solo che non rovini tutto...- rispose Daehyun sospirando.

Già.
Rovinare tutto.
Ma come aveva detto Hoya, Yong Guk non avrebbe potuto lasciare Sungjong o perdere la testa per Zelo. 
Era praticamente impossibile!

-Proviamo? Anche senza Zelo possiamo comunque fare qualcosa... vedrete che dopo una canzone scende e si mette a suonare come sempre..- disse Hoya ritornando in possesso della sua bacchetta.
-Va bene... Daehyun iniziamo da Blind?- chiese con occhi sognanti Youngjae.
-Certo Jae... parti pure...-

 
  
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