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Autore: danielita19921992    26/10/2013    1 recensioni
Santana è la vice-capo cheerleader dei cheerios, è famosa e ammirata da tutti. Finchè non arriva Brittany, la nuova arrivata dagli occhioni azzurri, che metterà sottosopra le convinzioni della bella Santana
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Viaggiavano già da un po' e Santana non aveva idea di dove la stesse portando. L'ultima volta che le aveva fatto una sorpresa del genere si erano ritrovate a guardare Lima da un altopiano e poi si diedero il loro primo bacio, ora non sapeva davvero cosa aspettarsi, magari l'avrebbe portata di nuovo in quel posto.

“Se ti chiedo dove stiamo andando non mi risponderai vero?” domandò Santana.

“Adoro farti le sorprese, sei sempre cosi impaziente” ridacchiò Brittany senza staccare gli occhi dalla strada.

“Spero solo tu non mi stia portando in un posto elegante dato il modo in cui sono vestita”

“Ehi è dei miei vestiti che stai parlando” fece la finta offesa Brittany “e credimi non ti servono vestiti eleganti dove stiamo andando”

Dopo circa mezz'ora d'auto, si fermarono in un parcheggio. Anche se era enorme era pieno e a stento trovarono posto.

“Scusa ma dovremo parcheggiare qui, oggi è davvero affollato” disse Brittany prima di tirare il freno a mano.

“Ma dove siamo?” domandò Santana ancora stranita.

“Davvero non sai dove siamo San? Non ci sei mai venuta?” chiese incredula Brittany. Santana scosse la testa e si guardò di nuovo intorno ma quel posto non le era per niente familiare.

“Bene allora lo capirai quando saremo all'entrata” le sorrise Brittany.

La camminata durò più del previsto e Santana si stava seriamente chiedendo cosa diavolo avesse in testa Brittany, quando svoltata una traversa vide un'enorme ruota panoramica.

“SIAMO AL LUNA PARK!” urlò Santana dalla sopresa. Brittany scoppiò a ridere.

“Hai le migliori reazioni alle sorprese che io abbia mai visto”

“Non ci sono mai venuta, è enorme” disse Santana ancora incredula

“So che non sei il tipo da luna-park ma non pensavo non ci fossi mai venuta, ci venivo sempre da piccola e mi divertivo un mondo, speravo di farti divertire almeno un 1/5 di quanto mi sono divertita io in questo posto. So che è una cosa un po' infantile, spero non ti dispiaccia di averti fatto fare tutta questa strada..” ma fu bloccata dalle labbra di Santana

“E' la sorpresa migliore di sempre, e voglio che mi mostri tutte le attrazioni di questo posto” le sorrise Santana. Brittany le sorrise a sua volta e le prese la mano.

C'era così tanta gente che nessuno le avrebbe notate mano nella mano quindi era abbastanza tranquilla.

“La prima cosa che voglio farti vedere è il trenino che ti fa fare un po' il giro delle attrazioni”

Brittany era così eccitata, doveva avere dei ricordi magnifici di quel posto e anche Santana voleva crearne con lei. Fecero il giro delle attrazioni, decisero di fare subito quelle più paurose come la torre o le montagne russe, per poi passare a attrazioni più tranquille come la casa delle streghe o dei giochi acquatici. Dopo circa 2 ore Santana era esausta, stare dietro a Brittany era davvero estenuante.

“Britt mi devo fermare un minuto”

“Oh certo vai a sederti lì io ti prendo un gelato, ti va?”

“Certo grazie” le sorrise grata Santana.

Poco dopo arrivò Brittany con un cono enorme.

“Non sapevo che gusti volevi così ne ho presi un po', mi dispiace”

“Non preoccuparti Britt ce lo dividiamo” le sorrise Santana prendendo in mano il gelato.

“Allora cosa te ne pare?” le domandò Brittany

“E' stupendo, è un po' difficile stare dietro a te, ma è stato divertente, non sono abituata a fare questo genere di cose”

“E cosa facevi con i tuoi da piccola?”

“Beh sono praticamente cresciuta con mia nonna e quando sono diventata adolescente ho imparato a cavarmela da sola, tu invece? Che ricordi hai di questo posto?”. Santana era veramente curiosa di conoscere la storia di Brittany, oltre al fatto che il padre fosse morto e che vivesse con sua nonna non sapeva niente di lei.

“Io e mio padre vivevamo a Lima, proprio vicino casa di mia nonna e un giorno mio padre lesse sul giornale dell'apertura di un luna park, questo luna park. Non ci pensò due volte e il giorno stesso mi portò qui. Avrò avuto circa 6-7 anni. Facemmo una fila infinita..” sorrise amaramente Brittany “ma quando riuscimmo ad entrare facemmo tutte le attrazioni, dalla prima all'ultima anche più di una volta, finchè non fummo costretti ad andarcene perchè il parco stava chiudendo. Non dimenticherò mai quel giorno e volevo che anche tu avessi un bel ricordo” disse poi Brittany voltandosi verso Santana. Lo capiva dal suo viso che non doveva aver raccontato quella storia molte volte e che la faceva ancora soffrire ma non poteva fermarsi dal voler sapere di più.

“E tua madre?” domandò quasi con un filo di voce. Il volto di Brittany rimase calmo e composto

“Io..non me la ricordo. Ci ha abbandonati quando avevo 4 anni, non ho saputo più niente di lei e non credo vorrò mai saperlo”

“Poi vi siete trasferiti?”

“Si ci siamo trasferiti a Los Angeles dove mio padre aveva più possibilità di lavoro, ci trovavamo bene finchè...” la voce sembrò spezzarsi

“Ehi Britt se non te la senti non importa” le disse Santana posandole una mano sulla spalla.

“No no voglio che tu sappia la mia storia” le sorrise. Prese un profondo respiro e continuò “si ammalò gravemente e mi presi cura di lui fino...beh fino alla sua morte.”

Una piccola lacrima le rigò il viso, il pensiero di suo padre doveva fare ancora molto male.

“E poi sei venuta qui?”

“No mi sono trasferita da mia zia e la sua famiglia, non mi trovavo troppo bene, erano molto conservatori,di quelli che vanno tutte le domeniche a messa e non ti fanno stare fuori piu tardi di mezza notte. Un giorno mi trovarono con una ragazza nel salotto di casa e decisero che non mi volevano più con loro, così mi trasferii qui. Deve dire che non è stata per niente una cattiva idea.” le sorrise.

“Sono davvero contenta che tu me ne abbia parlato” Santana si avvicinò e le diede un piccolo bacio sulle labbra.

“Posso farti un'ultima domanda?” continuò Santana. Brittany fece un cenno con la testa, “quindi sei gay?”

Brittany le sorrise e poi proseguì “No mi sono innamorata di entrambi i sessi quindi potrei dire con certezza che per il momento sono bisex anche se nella vita non si può mai dire, in futuro potrei sempre diventare etero o gay”

Non era esattamente la risposta che si aspettava Santana, oltre al fatto che era convinta che Brittany fosse gay e questo, non sapeva perchè, la faceva sentire più tranquilla, ma un giorno lei avrebbe potuto non bastarle più. Brittany si accorse dell'espressione di Santana e aggiunse “ma per il momento mi basti tu, non mi interessa nessun altro”

Santana le sorrise e questa volta fu Brittany a avvicinarsi e a darle un bacio.

“Non sarebbero cose da fare in pubblico” disse una voce vicino a loro. Santana si staccò subito e si girò verso la persona da cui proveniva la voce. Era una signora che probabilmente parlava con il marito e le fissava.

“Andiamo via da qui” le disse Brittany prendendola per mano. Santana fece un cenno di assenso e si alzò. Quelle parole l'avevano turbata, ora quella era la loro vita, era il loro primo appuntamento e la prima volta che si scambiavano effusioni in pubblico, durante la loro vita quello che era appena successo sarebbe potuto accadere altre milioni di volte.

“Ehi San..” ormai erano quasi all'uscita quando Santana si risvegliò dai suoi pensieri.

“Oh si scusa Britt” le sorrise forzatamente Santana.

“San non devi fingere con me, lo so che quello ti ha turbato, io ci sono già passata, anche se vivevo a LA e lì le cose sono differenti da qui, c'erano comunque persone che mi giudicavano, ma credimi non sono tutti così” Brittany le posò le mani sulle spalle e la guardò in modo rassicurante.
“Lo so..è solo che, solo ora capisco quanto tutto questo sia reale, e quanto questa città o il mondo potrebbe giudicarmi”

“Io sono qui con te capito? Qualunque cosa tu abbia bisogno di dire o di fare, qualunque cosa succede tu puoi chiamarmi d'accordo?”

“Si” le sorrise Santana.

“Bene” Brittany le prese la mano e uscirono insieme dal parco.

 

 

Erano ormai quasi arrivate ma Santana non aveva alcuna voglia di tornare a casa.

“Spero tu ti sia divertita oggi, so che non sei proprio il tipo da luna park” disse Brittany.

“E' stato uno dei giorni più divertenti della mia vita”

“Bene” sorrise soddisfatta

“Io..non ho voglia di tornare a casa”

“E io non ho voglia di lasciarti tornare a casa” la guardò Brittany “ perchè non vieni a casa mia, ceniamo e poi torni a casa? Anche perchè la tua auto è ancora da me”

“Si mi piacerebbe” le sorrise Santana.

Arrivarono a casa di Brittany,sembrava non esserci nessuno.

“Tua nonna?” chiese Santana.

“Avendo già organizzato la giornata con te ho pensato che fosse meglio che passasse la giornata al centro anziani in modo da non rimanere tutto il giorno da sola”

“Dato che siamo in vena di domande personali oggi, posso chiederti come sta?”

Santana rivide negli occhi di Brittany lo stesso sguardo che le aveva visto qualche ora prima al parco quando parlava del padre.

“Non bene, a stento mi riconosce ormai, sono consapevole che ormai è molto vecchia e malata e non le rimane molto tempo”

“Scusa mi dispiace averti fatto questa domanda” si scusò Santana

“Non importa tesoro, puoi chiedermi quello che vuoi” le sorrise leggermente Brittany.

“Ok” le sorrise timidamente Santana “bene ora mi metto all'opera e ti preparerò la migliore cena di sempre” Brittany si alzò le maniche e si diresse verso la cucina.

“Mi mangerei anche le pietre, abbiamo mangiato solo schifezze oggi” ridacchiò Santana.

Brittany prese varie padelle e pentole e le mise tutte sul fuoco, Santana si sedette al tavolo in modo che potesse guardarla cucinare.

“Non vuoi una mano?” domandò Santana.

“Non ti muovere” Brittany si girò e le fece segno con la mano di non muoversi “penso a tutto io”.

Santana sorrise e si rimise al suo posto.

Per la successiva mezz'ora rimase in silenzio per permettere a Brittany di concentrarsi, si vedeva che la vedeva abbastanza in difficoltà così, non voleva distrarla.

“Ok è pronto” Brittany si girò con un sorriso soddisfatto, si avvicinò al tavolo e poggiò i piatti. Aveva preparato un'abbondante porzione di spaghetti con il sugo e un'insalata.

“So che non è molto ma non ho saputo fare niente di meglio” si scusò Brittany prima di sedersi.

“Va benissimo Britt, sono sicura che sarà buonissimo”

Santana prese la sua porzione e la assaggiò, non era la migliore pasta che avesse mai mangiato ma sicuramente lei non avrebbe saputo fare di meglio.

“E' buonissimo Britt grazie” disse Santana allungando la mano per prendere quella di Brittany.

“Sono contenta che ti piaccia” arrossì Brittany “è la prima volta che cucino per qualcuno che non sia per la mia famiglia”

“Nemmeno io ho mai cucinato per nessuno e ti prometto che la prossima volta lo farò io e ti preparerò qualcosa di speciale”

“Mi basterebbe mangiare te”

Santana quasi non si strozzò con uno spaghetto, era incredibile come Brittany potesse cambiare atteggiamento così velocemente.

“Adoro le tue espressioni” rise di gusto Brittany.

“Smettila di prendermi in giro” disse Santana bevendo un bicchiere d'acqua. Quei discorsi con Brittany la mettevano sempre in grande difficoltà.

Quando ebbero finito di mangiare Santana si alzò e mise i piatti nel lavello, per poi aprire l'acqua.

“Cosa fai?” le domandò Brittany.

“Lavo i piatti, è il minimo” disse prendendo un grembiule e iniziando a lavare i piatti.

“Non ce n'è bisogno, li laverò io domani” si alzò e si diresse verso di lei.

“Insisto” rispose Santana.

“Ok allora mi metto qui a guardarti” sorrise Brittany.

Dopo alcuni minuti che Brittany la guardava insistentemente, Santana iniziava a sentirsi davvero a disagio.

“Che c'è?” domandò imbarazzata Santana.

“Sei bellissima” le disse Brittany in tono serio. Santana sorrise e distolse lo sguardo.

“Posso chiederti una cosa?” domandò Brittany.

“Certo” le sorrise Santana rivolgendo di nuovo lo sguardo verso di lei.

“Qual è la cosa che ti fa più paura?”

Santana sembrò pensarci qualche minuto, per il momento non aveva niente di cui avere paura se non...di perdere Brittany.

“Credo che la cosa che mi faccia più paura sia che un giorno io possa perdere la mia libertà. Vorrei essere sempre libera di dire quello che mi pare, di fare quello che mi pare e di amare chi mi pare”

“Io la cosa di cui ho più paura è di rimanere sola. Ogni persona che entra nella mia vita, prima o poi mi abbandona” Santana la guardò dispiaciuta per qualche secondo prima che Brittany si allontanasse velocemente.

“Ehi Britt fermati, aspetta” le disse rincorrendola subito. La prese per un braccio e la obbligò a guardarla. Stava piangendo.

“Britt ti prego non piangere” disse prendendo il suo viso tra le mani e asciugandole le lacrime.

“Scusa mi dispiace non volevo concludere questa serata così”

“Non ti devi scusare Britt. Io voglio esserci per te, io ci sarò sempre per te” le disse prima di baciarla dolcemente. Provava così tanto affetto per lei in quel momento, affetto che non riusciva più ad esprimere a parole, aveva bisogno di farlo con i gesti.

“Britt andiamo in camera tua”

  
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