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Autore: TheREVolutionary    26/10/2013    0 recensioni
"Di nuovo. Di nuovo, dal buio, dal muro, dalla terra, dalla luna, dal sangue. Non so da dove, neanche questa volta, ma è arrivato. Un istante prima ero lì a fissare la corteccia di uno strana pianta che avevo visto per caso, i nervi erano rilassati, il cuore pompava normalmente e il cervello operava ancora nel campo della razionalità. Ed un attimo dopo, era lì. I nervi si sono contratti, hanno tirato le redini con uno strattone e mi hanno messi sull'attenti."
Genere: Horror, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Slender man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“3/06/XXXX”
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-Di nuovo. Di nuovo, dal buio, dal muro, dalla terra, dalla luna, dal sangue. Non so da dove, neanche questa volta, ma è arrivato. Un istante prima ero lì a fissare la corteccia di uno strana pianta che avevo visto per caso, i nervi erano rilassati, il cuore pompava normalmente e il cervello operava ancora nel campo della razionalità. Ed un attimo dopo, era lì. I nervi si sono contratti, hanno tirato le redini con uno strattone e mi hanno messi sull'attenti; il cuore ha iniziato a contrarsi e decontrarsi di più, di più, sempre di più, finché non riuscii più a contare a mente il numero dei battiti per la velocità che avevano raggiunto; il cervello ha iniziato a farmi vedere cose che non si vedono neanche nei film o in qualche scritto di uno psicopatico carcerato tossicodipendente: forti dolori che andavano e venivano, strade sterrate in piccoli frangenti, bagnate da una luce nera come l'ombra dell'odio ed illuminate da qualcosa, probabilmente lucciole, una donna in abiti da notte che corre su una strada piena di sassi e cespugli che le dilaniano la carne ed i vestiti, e altre cose che non ti posso scrivere, perché al solo pensiero di poterle ricordare il mio ego inizia a tremare.

Non chiedermi come mi sono salvato, perché proprio non lo so. Forse ho pensato, “No, non è reale. Non è reale. Neanche questa volta, per l'ennesima dannata volta, non è reale”, cercando di creare attorno a me questa piccola illusione che mi avrebbe schermato dalla sua presenza, ma niente, ha avuto la stessa utilità di una ipotetica ricerca sul numero di volte che ha sbattuto gli occhi durante la sua vita il primo essere unicellulare che ha messo piede sulla terra miliardi di milioni di anni fa. Nessuna.

Ad ogni modo, in quale me lo chiedo ancora anche io, sono sopravvissuto, e sono riuscito a correre fino qua. Qualcosa mi spingeva. Non con insistenza, ma in modo appena percettibile e solamente mentre “sbagliavo”, come le frecce che nei videogiochi di guida ti indicano la strada giusta quando ne imbocchi una errata. Sono arrivato fino qua solamente per poterti scrivere, per poter prendere i muri illusori ed imprigionarli qua, per tenerlo lontano. Almeno per un po', almeno quanta basta per non farmi impazzire del tutto.

Il suolo è zuppo, anche i miei vestiti lo sono. Qua è tutto maledettamente umido, tutto dannatamente freddo e tutto spaventosamente buio. Solamente la luce del cellulare dal quale sto scrivendo mi offre un piccolo spiraglio, ma sarà meglio conservare la batteria. Magari un giorno qualcuno troverà tutto quanto.

Ti spiegherò meglio quando non mi starà inseguendo. Spero te la stia passando meglio di me.

Interrompo qua. Devo tornare a correre.

  
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