Videogiochi > Final Fantasy IX
Segui la storia  |       
Autore: PandaPlaysFlute    26/10/2013    2 recensioni
Mikoto convinta ad usare la sua anima nuova, e consumarla, raggiungerà Gaya.
Vivrà la sua avventura.
La sua vita si intreccerà con quella di Kuja, di Gidan e del resto del gruppo.
"Loro sono solo dei recipienti. Io parlo di te e di me." (Mikoto, Final Fantasy IX, CD 3)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kuja, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest, Spoiler!, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

-Tutte le vite sono uguali?-


Mikoto guardava estasiata il mare sotto di loro, era un blu bellissimo quello. 
Il blu del mare di Gaya era un blu caldo per Mikoto, non era per niente simile al blu di Tera.

 
Ricordò quello che era successo quella mattina.

Kuja l'aveva osservata attentamente con un'aria perplessa, avvicinandosi a lei.
Quando le fu abbastanza vicino prese l'impugnatura della daga di Mikoto e la sfoderò, portandosela all'altezza degli occhi. Aveva studiato l'arma per qualche istante.
Mikoto si era agitata... Doveva ammettere che c'era qualcosa di inquietante in Kuja, ancora di più in Kuja con un'arma in mano. 
Che non si fidasse di lei abbastanza per lasciarle l'arma?
-E così... combatti con... questa?- Le aveva chiesto con poco entusiasmo.
Mikoto si era limitata ad annuire.
-Niente magie?-
-No.-
-Nemmeno fire sai usare?- 
-No.-
Kuja restò un attimo pensieroso, poi sorrise -Dopo di me deve essersi davvero pentito Garland, se non vi ha insegnato niente!- Pronunciò con una nota di orgoglio, poi rivolse di nuovo la sua attenzione alla jenoma.
-Comunque, saprai che nell'antica Tera la magia era molto progredita, almeno la storia di Tera ve l'ha insegnata, no?-
Mikoto ricordava bene tutte le volte che Garland aveva portato tutti i jenoma nell'osservatorio e aveva mostrato loro frammenti di quel lontano passato, proiettandoli con degli ologrammi.
L'ultima volta che era successo, lei era ancora senz'anima.
-Si, ricordo. I jenoma sono stati fatti per utilizzare la magia, proprio come gli antichi abitanti di Tera.- Disse Mikoto, dimostrando la sua conoscenza. -Ma non ci ha mai insegnato ad usarla.-
-Ci vorrebbe un equipaggiamento migliore...-
Poi si erano messi in viaggio, inspiegabilmente Kuja aveva detto che l'idrovolante non era disponibile, quindi erano saliti a bordo di Silver Dragon. Le aveva anche promesso che poi non sarebbero tornati alla reggia per un po' e per questo si sentì sollevata.
 
Il mare sotto di loro doveva essere gelido, si intravedeva una nuova terra, ricoperta di ghiaccio.
Sarebbe stato un luogo da raggiungere con l'idrovolante, volare sul drago argentato non offriva nessuna protezione dall'aria gelida, anzi accentuava la sensazione, a causa della velocità.
Ogni tanto Mikoto era scossa da un brivido e si faceva più vicina a Kuja.
Una volta raggiunta la terraferma il drago cominciò a scendere, avvicinandosi al terreno.
Camminarono brevemente sull'erba secca ricoperta di brina, poi si addentrarono nella neve.
Mikoto percepiva ogni dettaglio con curiosità e stupore... Quante cose esistevano che non aveva nemmeno mai immaginato.
Percorsero silenziosamente una scalinata di pietra, anche quella ricoperta da un sottile strato di ghiaccio.
Giunti in cima si ritrovarono in quella che doveva essere la piazza principale di quella piccola città.
Basse e massicce costruzioni  in pietra, decorate con dei portici, circondavano la piazza, i tetti erano a forma di cupola, e tutto era ricoperto da uno strato bianco di neve.
Era una piccola città incastrata tra il mare e le montagne di origine vulcanica, tutto era ricoperto da quello strato bianco e  gelido che attribuiva un fascino speciale a quel luogo, ancora di più per Mikoto che non aveva mai visto niente di simile. 
-Questa è Esto Gaza...- Le disse Kuja, osservandola rapita dal paesaggio.

-Tutte le vite sono uguali e tutte ritornano alle stelle, passano per la via delle anime nell'Isola Splendente.-
Una piccola folla di gente che sembrava provenire da diverse parti del mondo, per la varietà di etnie e costumi, era radunata vicino ad un sacerdote, appena all'entrata di uno degli edifici.

 
Mikoto si unì alla folla, ascoltando affascinata.
 
Parlano di... Tera?
 
Kuja restò isolato dalla folla, tenendo le braccia incrociate per esprimere il suo dissenso.
Mikoto aveva l'impressione che fosse un tipo sfuggente e schivo con la gente di Gaya, era strano come pretendesse di andare in giro vestito così e allo stesso tempo volesse passare inosservato.
-Andiamo, il negozio di armi è di là.- Le disse, afferrandola per il polso e trascinandola via.
-Aspetta...- Provò Mikoto.
-Non sono poi così diversi dagli stupidi jenoma che pendono dalle labbra di Garland- Disse scocciato.
Si era sbagliata, non era solo sfuggente, provava ostilità per la gente di Gaya.
Mikoto si girò nuovamente verso il gruppo di persone radunate intorno al sacerdote, mentre lentamente si allontanavano, afferrò qualche immagine e qualche parola.
C'era una donna nobile a braccetto del marito -Questo posto è davvevo magico, cavo.- Gli disse.
Vicino a loro un gruppo di tre nani borbottava qualcosa -L'unica terra santa è quella vicino a casa!- Sentì dire da uno di loro, quasi cantando.
Infine, guardò un bambino che stringeva un pupazzo a forma di moguri.
-Mamma!? Siamo lontani da Lindblum qui?- 
La donna vicino a lui gli accarezzò i capelli, annuì, facendogli segno di abbassare la voce.
-Mamma... ma l'anima di papà quando Alexandria ci ha attaccati è tornata alle stelle?-
La mamma sospirò, poi lo prese per mano. -Sì...- Mormorò.
L'ultima immagine che Mikoto catturò, fu proprio la manina del bambino stretta in quella della madre.
 
Quanto ti sbagli, Kuja.

Pensò, mentre entravano nel negozio di armi.
Kuja le aveva detto che alcuni oggetti favoriscono l'uso della magia perché sono stati creati con essa e in quel luogo c'erano armi per imparare tecniche avanzate.
Lo osservò andare dritto verso alcuni accessori e prenderli in mano valutandone la qualità.
Lei decise invece di andare verso le spade, si accorse subito di quanto i prezzi fossero terribilmente alti, ma Kuja aveva detto che poteva scegliere ciò che voleva, anzi, più un oggetto era costoso, più sarebbe stato utile in battaglia.
Funzionava così su Gaya.
Fu subito catturata da una piccola spada simile a quella che aveva, ma più preziosa, affilata e lucente.
“Orichalcon” Lesse, vicino al prezzo.
Prese in mano quella nuova daga e chiese conferma a Kuja di poterla prendere.
In risposta lui creò una piccola di energia non-elementale tra le mani -Pensavo fossi più interessata a imparare questo... ma va bene, prendila.-
Il commesso del negozio gli lanciò un occhiataccia, e Kuja dissolse la sfera luminosa.
Mikoto si mise seduta su una panchina fuori dal negozio, mentre aspettava Kuja scegliere il resto dell'equipaggiamento.
-Di dove sei, ragazzina? Non riesco a capire di che razza sei con quella coda.-
Mikoto guardò verso il vecchietto che le aveva rivolto la parola, seduto vicino a lei.
-L-Lindblum.- Rispose con poca convinzione, quasi in tono interrogativo, ricordando di aver sentito nominare quella città poco prima.
-Ah, anche tu! Sai, ai miei tempi, quando si viaggiava in chocobo...-
Iniziò un lungo monologo sconclusionato, forse Kuja non aveva tutti i torti ad evitare la gente di Gaya, pensò Mikoto.

 
Quando Kuja la raggiunse, la invitò ad uscire dall'edificio.
Uscirono dal lato opposto da dove erano entrati.
Qualche gradino in salita portava ad una piccola piattaforma di pietra sul mare, dove era posizionato un telescopio.
Due giovani lo stavano utilizzando.
-Che sfortuna! Siamo venuti fino a qui e adesso l'isola splendente non brilla più!- Disse il ragazzo.
-Il sacerdote dice che è un brutto segno quando la via delle anime si chiude...- Rispose con tono preoccupato la ragazza.
 
Kuja si appoggiò con le mani alla ringhiera, fissando le isole di ghiaccio nel mare.
-Parlano della via delle anime di Tera?- Gli chiese Mikoto, stando attenta a non farsi sentire da nessuno lì intorno.
-Sì... Guarda quell'isola di ghiaccio.- Le rispose indicando la più grande isola, che sembrava quasi una piccola montagna, risaltava in mezzo alle altre, era come se il suo ghiaccio fosse più candido.
-E' l'isola splendente, uno dei luoghi di Tera rimasti su Gaya quando Garland fallì la fusione.- Proseguì.
La osservarono, scossi dall'aria che sembrava farsi sempre più gelida.
-E' anche il luogo che permetteva l'accesso a Tera, ma adesso Garland ha chiuso la via delle anime.-
Restò un attimo silenzioso, pensando.
 
Cosa trami, bastardo?

Kuja era sicuro che nella mente del suo creatore c'erano le stesse parole per lui. Gli scappò il solito sorrisetto amaro.
Si girò verso Mikoto, stava guardando verso l'alto, aveva approfittato del suo silenzio per distrarsi.
Stava cominciando a nevicare e lei teneva i palmi delle mani tesi verso l'alto per afferrare e osservare qualche fiocco di neve.
Quando si accorse di essere guardata da lui gli sorrise con entusiasmo.
-Guarda che belli!- Disse allegra, mostrandogli le mani.
Kuja si sentì disorientato.
Ne aveva ricevuti di sorrisi.
I sorrisi di convenienza con la nobiltà di Toleno, l'uomo dell'asta.
Anche la regina Brahne, gli aveva fatto un orribile sorriso entusiasta, quando le aveva fornito i maghi neri e gli spiriti dell'invocazione, poi si era preparata a far fuori anche lui, se solo lui non avesse avuto la stessa idea.
Gli passarono in mente anche i sorrisi decrepiti di Garland, ogni volta che gli aveva ricordato di essere solo un jenoma al suo servizio. Sorrisi così deformi da trasformarsi in risate.
E lui quando sorrideva?
Kuja sorrideva quando distruggeva, che fossero città, vite o i piani del suo creatore.
I sorrisi erano associati alla distruzione? Nascondono sempre un desiderio malvagio?
Guardò ancora Mikoto e il suo sorriso sincero, perché gli sorrideva così? Voleva ingannarlo? Voleva distruggerlo?

-Non sono belli?- Riprovò Mikoto, chiedendosi perché il fratello non le rispondesse, invece di guardarla in modo strano.
Restò attonita a guardare Kuja osservarla con uno strano stupore, e poi con ostilità.
Avvicinò la mano alle sue e creò una piccola palla di fuoco per sciogliere i piccoli fiocchi di neve, la avvicinò fino a scottarle le mani.
-Che sciocchezza! Ti stavo parlando di cose serie!- Disse lui, abbassando lo sguardo appena vide la sua espressione delusa, il suo sorriso trasformarsi in una smorfia spaventata, mentre ritraeva velocemente le mani.
Si girò di nuovo verso il mare.
Restarono ancora qualche istante silenzioso a guardare la casa dalla quale erano stati chiusi fuori, racchiusa tra le increspature blu del mare freddo.
A Mikoto sembrava che il cielo bianco si stesse sgretolando e cadendo in piccoli pezzi, con un'eleganza candida e soave.
Si stava chiedendo cosa avesse sbagliato per farlo arrabbiare, si sentì in colpa.

Kuja aveva distrutto il sorriso di Mikoto.
Non poteva davvero sentirsi in colpa per questo, lei non gli aveva lasciato altre alternative. Eppure si sentiva strano...
Era stato creato per distruggere e aveva distrutto.
Non aveva mai avuto l'innocenza necessaria per apprezzare i fiocchi di neve o un sorriso sincero, ma anche Mikoto era stata creata per lo stesso motivo.

Allora perché lei...?

Il jenoma sbuffò lievemente, per scacciare i suoi stessi pensieri.
-Andiamo via, si gela qui.- Disse.
Mikoto annuì e lo seguì.

Passarono nuovamente nell'edificio, il tepore e la luce erano prodotti dalle pale sottili di quei meccanismi che si trovavano sopra alle costruzioni in pietra. Mikoto si rese conto che i mulini non servivano per misurare il tempo, ma per produrre energia. Cosa ne sarebbe stato dell'ingegno della gente di Gaya, se la fusione di Tera avesse funzionato?
Passarono di nuovo dal corridoio che si affacciava sulla piazza principale della città, il gruppo di turisti intorno al sacerdote era cambiato, e la visita guidata stava ricominciando.
-Tutte le vite sono uguali e tutte ritornano alle stelle, passano per la via delle anime nell'Isola Splendente.-


 

Grazie per avere letto, mi scuso se ho rallentanto un po' il ritmo degli aggiornamenti, ma dovevo decidere alcune cose su come proseguire prima di pubblicare.. A presto! :)
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy IX / Vai alla pagina dell'autore: PandaPlaysFlute