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Autore: hiddlws    26/10/2013    1 recensioni
« Sei un tipo silenzioso, Harry.» spostai una ciocca di capelli dagli occhi: « In effetti sì, tu che tipo sei?» lui sorrise spostando lo sguardo fuori dalla vetrina: « Sono anche io uno che sa apprezzare il silenzio ma mi piace divertirmi.»
« Sei molto bravo a rompere il ghiaccio, Louis.» marcai il suo nome in modo da farlo girare verso di me: « Ammetto che con te mi viene naturale.»
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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All of the while I never knew 
I think that possibly 
Maybe I'm falling for you 
 

Oggi fa abbastanza freddo, sarà che siamo a novembre.

Mi affaccio dalla finestra: il cielo è grigio, il sole pallido e poche sono le persone in strada. Sospiro e una nuvoletta di condensa si forma sul vetro, ci disegno sopra uno smile. Lo guardo scomparire lentamente e poi mi alzo, infilo il cappotto e prendo la macchina fotografica. Esco di casa e mi incammino stringendomi tra le spalle per  non sentire freddo; cammino senza una meta precisa per una ventina di minuti e vado dove mi portano i piedi finché un lieve torpore e una luce calda mi avvolgono. Alzo lo sguardo e vedo un negozio, devono averlo aperto da poco perché non l’ho mai visto. Sull’insegna c’è scritto: “Coffee Shop” e allora decido di entrare, una cioccolata calda mi sarebbe stata di aiuto. Lo scampanellio della porta non attira l’attenzione del commesso, stava parlando con un cliente, ma io saluto lo stesso sedendomi in un tavolino accanto alla vetrina, guardando le persone passare. Quasi non mi accorgo del ragazzo che si avvicina, si schiarisce la voce e io sobbalzo colto di sorpresa: « Scusi, ehm io…» rimasi incantato, nel vero senso della parola: lui era alto all’incirca 1.75, i capelli erano di un castano mielato e gli occhi di un azzurro stupendo, se avessi voluto mi sarei tuffato dentro talmente erano profondi. « Io…vorrei una cioccolata calda, per favore.» lui annotò sul taccuino: « Panna e biscottino?» borbottò.  Aveva una voce melodiosa: « Cosa?» lui alzò gli occhi al cielo, scocciato: « Vuole anche la panna nella cioccolata e un biscottino?» io arrossii lievemente: « Oh…sì, grazie.» lui sorrise, cioè, fece una smorfia e si allontanò sospirando.

Congiunsi le mani e lo osservai da dietro, non mi era mai capitato di avere questi pensieri su un ragazzo e ad essere sinceri nemmeno su una ragazza. Sono sempre stato molto timido con le persone, ho avuto una cotta sola in tutta la mia vita. Si chiamava Bianca Creek ed era la bimba più carina della scuola, una ricciolina bionda che sembrava una bambola di porcellana ma mi aveva sempre ignorato, dalle elementari alle superiori ma adesso che ho finto gli studi mi trovo bene, lavoro in una panetteria e sto da solo.

Il ragazzo torna con in mano una tazza fumante e me la porge, sul piattino c’è un piccolo biscotto rotondo al gusto di mele e una punta bianca di panna spunta sul marrone del cioccolato fumante: « Grazie.» lo dissi quasi sottovoce, sorridendo e lui si ritirò dietro il bancone.

Iniziai a bere e a pensare, forse sarei passato al parco a fare alcune foto, il tempo era perfetto per qualche scatto artistico. Finita la cioccolata andai a pagare, passando le monete al ragazzo le nostre mani si sfiorarono per un impercettibile secondo e un brivido mi percorse lungo la schiena, decisi di uscire e andarmene il più lontano possibile. Mi diressi verso il parco quasi correndo, avevo il fiatone e mi sedetti su una panca tenendomi la milza dolorante. Ripreso il fiato mi guardai attorno, gli alberi erano spogli, freddi ma allo stesso tempo bellissimi. Iniziai a fare foto, immortalai un piccolo pettirosso che dormiva e uno scoiattolo che scavava il terreno duro alla ricerca di ghiande, poi gli alberi avvolti dalla nebbia. Mi accorsi dell’ora quando ormai si era fatto buio, mi diressi verso casa mentre il freddo si faceva più pungente. Da quel giorno non ripensai più al ragazzo del Coffee Shop, la mia vita continuò lenta e monotona fino a quando la porta della panetteria in cui lavoravo non si aprì ed entrò lui. Rimasi spiazzato per una manciata di secondi ma il suo sguardo interrogativo mi riportò sul mondo terrestre: « Ciao.» riuscì a dire solo questo, dovevo far ridere perché lui nascose un ghigno sotto la mano: « Ciao…senti, non è che hai del pane con la farina di Kamut?» io sorrisi: « Certo! Quante pagnotte vuoi?» « Una può bastare, grazie.» misi la pagnotta in un sacchetto e gliela porsi, nel frattempo che prendeva i soldi feci una cazzata: « Io mi chiamo Harry, comunque.» lui puntò i suoi occhi azzurri su di me bloccandosi di colpo: « Io sono Louis, ci siamo già incontrati mi pare.» mi massaggiai il collo imbarazzato: « Già…» lui sorrise tranquillo: « Non sono stato molto cortese quel giorno ma fatti rivedere ogni tanto. Ecco i soldi, ciao Harry!» se ne andò e lo salutai con sussurro mentre un pensiero mi martellava la testa: sarei tornato al Coffee Shop?

La risposta mi arrivò due giorni dopo, mi ritrovai davanti al locale quasi per caso e decisi di entrare. Lo scampanellio fece alzare lo sguardo a Louis che mi accolse sorridente: « Credevo non ricordassi più la strada, come stai Harry?» si ricordava il mio nome.

« Bene grazie, tu?» mi avvicinai a lui sorridendo timidamente: « Benissimo ma andrebbe ancora meglio con una cioccolata calda offerta dalla casa. Ti va?» annuii mentre lui già prendeva gli ingredienti. Lo osservai in silenzio mentre muoveva le mani, inevitabilmente mi incantai di nuovo fino a quando lui non mi porse la tazza fumante con una punta di panna sopra.

« Sei un tipo silenzioso, Harry.» spostai una ciocca di capelli dagli occhi: « In effetti sì, tu che tipo sei?» lui sorrise spostando lo sguardo fuori dalla vetrina: « Sono anche io uno che sa apprezzare il silenzio ma mi piace divertirmi.»

« Sei molto bravo a rompere il ghiaccio, Louis.» marcai il suo nome in modo da farlo girare verso di me: « Ammetto che con te mi viene naturale, sicuro che non ci siamo già incontrati? Magari abbiamo già parlato…» finita quella frase ridacchiò indicandomi il viso.

« Ho qualcosa che non va?» rimasi interdetto: « Eheheh no è che» passò il dito sulla punta del mio naso « hai la faccia piena di panna.» si mise il dito in bocca « Della panna molto buona, devo dire.» un attimo di silenzio congelò il tempo attorno a loro: « Sai…forse ci siamo già incontrati veramente ma in un’altra vita o in un altro tempo.» lo dissi con la voce leggermente roca mentre che lui continuava a fissarmi negli occhi: « Hai della panna anche sulle labbra, Harry.» si era avvicinato molto « Se vuoi te la tolgo.» ma non aveva aspettato risposta, iniziò a baciarmi e fu come una scossa elettrica ma non volevo allontanarmi, ricambiai il bacio e in quel momento mi sentii vivo. Vivo come non mai.

 

Se siete arrivati fin qui vi faccio i miei complimenti.
Questo obbrobrio mi è uscito mentre ascoltavo
Falling In Love At A Coffee Shop di Landon Pigg
e allora la mia musa ispiratrice mi ha fatto pensare
a questa OS che sono riuscita a rovinare con un finale
a dir poco terribile ma okay.
Se volete rendermi felice, e so che lo volete fare,
lasciare una recensione, piccola piccola.
Vi prego. Abbiate pietà.
Comunque il terribile banner è stato fatto da me,
se ne volete di belli affidatevi ad Aurelia che è molto brava.
Detto questo vi saluto e vi ringrazio. Adieu.
hiddlws

 

  
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