(26/10/2013)
Ciao a tutti, mi presento, sono Demetria (Demi per gli amici...ma cosa dico? io non ho amici)
ho 17 anni e vivo da sola...perchè? beh perchè sono ricercata, ma non dalla polizia che mi vuole sbattere in cella, ma dalla polizia che mi vuole salvare...
so che puo' sembrarvi strano, ma è così.
la polizia mi cerca per aiutarmi, ma io non ho bisogno di aiuto! so cavarmela benissimo da sola!
forse vi state chiedendo perchè dovrei aver bisogno di aiuto... ora ve lo spiego...

*(01/2/2010)*
Sono a casa mia tutta tranquilla con i miei genitori, siamo tutti molto felici: io, mia mamma, mio papà e mio fratello...
finito di cenare tutti insieme io salgo in camera mia a fare i compiti, quando sento delle urla e degli spari, così scendo di corsa...
ma è troppo tardi, trovo i corpi sanguinanti e senza vita dei miei tre familiari, e vicino a loro un biglietto

[ciao Demetria,
come sei cresciuta, forse tu non sai chi sono, ma io ti conosco benissimo.
mia cara, tu hai qualcosa che mi appartiene...starai pensando di restituirmela, ma non puoi!
questa cosa è dentro di te, e non può essere estratta in alcun modo... così stavo pensando... cosa ne dici di diventare mia socia?
potrei darti tutto ciò che vuoi]

finisco  di leggere il bigliettino, sono in lacrime, qual' è quel bastardo che si è permesso di fare una cosa simile?
in preda alla furia salgo sul tetto di casa mia e mi metto a urlare:
-bastardo! io non collaborerò mai con te! anzi, sai cosa ti dico?!? vai a farti fottere! me la pagherai!-
dopo aver urlato questo noto che uno strambo che viene a scuola con me mi sta fissando, così mi accorgo della stranità della cosa e scendo.
torno al piano inferiore, prendo i tre cadaveri e li seppellisco dietro casa mia... mi mancheranno troppo, ma li vedicherò.
*dopo 3 settimane*
torno da scuola e trovo tre macchiene della polizia ferme davanti a casa mia.
-è lei la signorina Demetria Son?- mi chiede un agente avvicinandosi.
-perchè?- chiedo preoccupata.
-sono stati trovati tre cadaveri ne suo giardino e sono stati identificati come i suoi presunti "familiari"- risponde.-è vero?-continua l'agente.
-si, sono loro...-rispondo abbassando la testa.
-bene signorina, mi dispiace molto, ma lei è minorenne e quindi verrà data in affidamento a degli assistenti sociali.-mi risponde l'agente facendo segno di seguirlo.
-mai!- urlo correndo nel bosco.
lì gli agenti non mi trovarono e io fui salva.

*oggi*
ma ancora oggi mi cercano e io sono costretta ad andare a scuola con una parrucca, così che nessuno mi possa riconoscere.
sono le 6.30 e come tutte le mattine mi alzo e mi preparo per la scuola mettendomi la solita parrucca.
-pronta, mamma esco- dico fingendo che mia mamma mi possa rispondere, ma so che non è così... lei è morta, o per meglio dire è stata uccisa e nessuno me la potrà più ridare in dietro.
esco di casa e vado a scuola.

*a scuola*
mentre cammino per i corridoi dirigendomi verso il mio armadietto mi scontro con lo stesso ragazzo che il giorno dell' omicidio mi aveva vista sul tetto, ma non ci faccio caso, prendo i miei libri dall'armadietto e vado a lezione.
mentre faccio per uscire dall'aula vedo Connor, il bulletto della scuola intento a picchiare il ragazzo strano, non posso sopportare di vedere tale assurdità, così mi piombo sul bullo e inizio a pestarlo a sangue, una volta finita la rissa io sono indenne, metre il bullo ha un braccio rotto, una costola frantumata e un occhio nero.
faccio per andarmene, quando qualcuno mi ferma per il polso.
-grazie per avermi salvato- mi dice... quel ragazzo strano di prima.
-ma figurati, è stato un piacere-rispondo sorridendo.
-grazie davvero- dice ricambiando il sorriso- piacere, io sono Harry- continua.
-piacere, Demet- mi blocco- ehm, volevo dire Sonny- uff... mi sono fermata per un pelo!
-tranquilla, io so chi sei... e avrei una proposta da farti-.........




[SPAZIO AUTRICE]
CIAO RAGAZZE E RAGAZZI, QUESTA è LA MIA SECONDA FF, HO DECISO DI FARNE UN'ALTRA, DATO LE LA PRIMA NON HA AVUTO MOLTO SUCCESSO, SPERO DI AVERVI INSOSPETTITE...
RECENSITE!!!!!!!!! :)

ps. chiedo scusa nel caso doveste trovare errori di battitura.