Tu eri il mio angelo caduto
Il mio salvatore fragile
Eri riuscito a salvarmi dalla mia voragine
Ti amavo cento volte ogni volta che asciugavi le mie lacrime
Tremavo di dolore quando asciugavo le tue di lacrime
Erano come acido sulla pelle, veleno nel mio cuore
Il tuo dolore erano come cento spilli in un bottone
Una bolla dove c'era spazio solo per l'amore, questa era la nostra relazione
Dal fango del dolore in mezzo alle nebbie del rancore
Fra le famiglie divise e le amicizie tradite, o mai esistite
La nostra era una bolla fatta di candore, fatta di solo amore,
Eravamo due metà dello stesso cuore, animate dallo stesso dolore
Due bambini pazzi, che fra le lacrime si erano giurati eterno amore,
Due bambini a pezzi che in tante notti senza sonno e senza luna, fra gli incubi della paura e i sogni sussurrati s'eran promessi tante belle cose, tante belle storie : colma la mia voragine e io colmerò la tua, sì la mia medicina perchè io sarò la tua.
Ma a turbare quell'equilibrio instabile, quella storia fatata ma un pò malata
Troppi errori, troppi sbagli, troppi orrori, troppi tagli
E dal sangue che macchia le pareti agli incubi della follia
Il fuoco che brucia i polsi, il gelo che porta via
La maschera che chi sceglie d'indossare non si cura dei sentimenti che calpesta
Avanzando fredda come ossidiana su una scia visicida come di bava di lumaca, la mia fiducia persa
La morte dell'innocenza
Le lacrime, le urla la tempesta
Rimane solo polvere, rimangono solo grida
Rimpianti e amarezza
Di una storia che poteva durare per la vita
Hai colmato la mia voragine, io ho colmato la tua,
Ho distrutto la tua anima fragile, tu hai distrutto la mia
Saresti dovuto essere la mia medicina, infine ti sei rivelato il mio veleno.
E di quella bolla incantata rimane solo una scia d'inchiostro nero.