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Autore: _OnedsJuliet    27/10/2013    14 recensioni
ATTENZIONE: MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
Perché il mio eco è l'unica voce che ritorna, la mia ombra è l'unica amica che mi ascolta.
Dal testo
Menù:
-Antipasto della paura.
-Primo infuocato.
-Secondo di spagheNTI.
-Dolce con polvere di ossa.
“Ma è uno scherzo o cosa? Non rispondetemi cosa.” sbottò Zayn.
“Non siamo ad Halloween... avranno sbagliato menù.” ipotizzò Liam.
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Echo
 

One
 

“E che palle, però. Sempre piazza, piazza e piazza. È un mese che giriamo per quella cosa rotonda, non ne posso più.” sbottò
Avril al telefono.
Si aggiustò i capelli castani che le erano ricaduti sugli occhi e ascoltò la risposta dell'amica.
“Lo so, ma che possiamo fare? San Francisco è questa.” rispose Sophie.
“Ci sono tanti altri posti...”
“Pericolosi.” Avril sbuffò.
“Usciamo e decidiamo con gli altri allora.” disse infine.
“Va bene, a dopo”
Avril e Sophie si conoscevano da quando andavano all'asilo. Si erano incontrate e non si erano mai separate, affrontando
scherzi e litigi, sorrisi e pianti. Erano come sorelle. In quel periodo era estate, precisamente il 13 luglio, loro due, Janette,
un’altra loro amica, e altri cinque ragazzi avevano passato un mese intero insieme, uscivano, chiacchieravano, mangiavano
insieme, un po' di tutto. Erano molto affiatati e stavano bene tra loro. Avril buttò il telefono sul letto e aprì l'armadio iniziando a
buttare panni qua e là. Era una ragazza carina, il suo viso non lasciava senza fiato ma non le importava molto. Lei era così e
non poteva farci niente. Il suo punto di forza era il carattere allegro e spiritoso. Amava scherzare con i suoi amici, voleva
sempre regalare un sorriso a qualcuno, anche se a volte, in certe situazioni, era difficile. Alla fine optò per un pantaloncino di
jeans a vita alta, un top rosso, un gilè e le Supra dello stesso colore della maglia. Mise della cipria e contornò gli occhi color
caramello con la matita per poi completare il trucco con del mascara. Si aggiustò i capelli muovendoli con le mani per poi
lasciarli cadere sulle spalle. Era pronta. Tornò in camera a prendere il telefono e i soldi, poi scese in soggiorno dove la madre
era intenta a bere del succo di frutta fresco.
“Mamma, io esco.” la avvertì.
“A che ora torni?”
“Non lo so, ti chiamo dieci minuti prima”
“Va bene, state attenti”
“Si, ciao”
La madre era sempre stata molto cauta nei confronti della figlia, andava in ansia se stava troppo tempo fuori o non la avvisava,
così Avril cercava sempre di non dimenticarsene. Aveva 17 anni, si riteneva matura, ma non voleva che la madre stesse in
pensiero per lei, soprattutto perché aveva la pressione alta. Si incamminò verso la piazza che ormai conosceva benissimo. Il
marciapiede era contornato da aiuole ad ogni mezzo metro contenenti fiori bianchi e rossi molto graziosi. L'aria era meno calda
dei giorni precedenti, ma si stava lo stesso bene. Intravide la piazza e si avvicinò con passo svelto. I suoi amici erano seduti al
solito bar che l'aspettavano. Sophie e Janette non erano ancora arrivate, come Zayn e Liam, due suoi amici. C'erano solo Niall,
Harry e Louis, il ragazzo per cui aveva praticamente perso la testa. Lo osservò. I capelli erano stati tirati su in un ciuffo, i suoi
occhi azzurri erano bellissimi, come sempre, e il suo sorriso poteva illuminare di notte l'intera città. Stava parlando con Niall,
non si era neanche accorto della ragazza. Quando scoppiò a ridere a lei parse che la sua risata echeggiasse per tutta la piazza.
Le venne spontaneamente da sorridere. Il moro sentendosi osservato si girò verso Avril.
“Ciao ragazzi” disse prontamente lei.
“Hey” la salutarono loro.
Harry le lanciò un'occhiatina maliziosa guardando prima Louis e poi lei. Avril in risposta mimò scherzosamente con le labbra
uno 'stronzo' mentre Louis, notando lo scambio di sguardi tra quei due, si infastidì parecchio. Sapeva benissimo che ad Avril
piacesse Harry, lei e Janette litigavano sempre per lui. A volte si ritrovava a pensare cosa gli mancasse per essere il suo tipo
ideale.
“Harry, ti posso parlare un attimo?” gli chiese Avril.
Louis non si stupì neanche più di tanto, gli faceva solo male, ma c'era abituato.
“No tesoro, ci sono prima io” si intromise Janette, che era appena arrivata insieme a Sophie, Zayn e Liam.
“Mo ricominciano” sbuffò Niall.
“Chi va a Milano perde il divano e come dice Sabrina Ferilli, beato chi se lo fa il sofà.” disse Janette con aria di sfida.
“Tieniti il divano, io devo parlare con Styles” ribatté noncurante Avril.
“Ma io te lo cedo volentieri, siediti e levati dalle palle”
“Oh mio Dio!” Avril fa una finta faccia sconcertata. “Sei trans?!”
“Idiota!” la apostrofò la ragazza bruna con aria infastidita. Avril in risposta si limitò ad un sorrisetto.
“La vedi sta mano?” chiese innocentemente Janette. “T'arriva n'facc.”
“Lo vedi quel palo?” replicò Avril “T'arriva n'cu...”
“RAGAZZE!” urlò Harry attirando la loro attenzione. “Smettetela. Sembrate delle bambine.”
“Traditore, sai che dovevamo parlare” si lamentò Avril.
“E noi due dovevamo uscire insieme” le ricordò l'altra.
Harry alzò gli occhi al cielo poi tornò a guardare le due ragazze davanti a lui. Avril era semplicemente la sua migliore amica, si
volevano un bene dell'anima quei due. Mentre Janette... Janette era un caso a parte. Le era sempre piaciuto Harry, sin dalle
elementari, ma la cosa non era corrisposta. Lui aveva occhi solo per qualcun altro che si era sempre vergognato di ammettere.
Aveva dei segreti, il che è normale, chi non ne ha? Zayn invece era il classico ragazzo bello da togliere il fiato e misterioso,
spesso non si capiva a cosa stesse pensando, a volte era chiuso, ma era dolcissimo. Solo chi lo conosceva sapeva di quel lato di
lui. Veniva giudicato male il più delle volte. Liam veniva chiamato 'il ragazzo noioso' quando invece la gente non sapeva di
quanto potesse far bene ad una ragazza una persona come lui. Era così gentile e altruista, sapeva trasformare le lacrime in
sorrisi, altro che Harry Potter, lui faceva davvero delle magie sugli altri con la sua personalità. Niall era decisamente quello che
poteva sembrare il più debole del gruppo, perfino di più delle ragazze, ma non era così. Era divertente ed estremamente dolce.
Amava anche mangiare, era capace di svuotare il frigo in un giorno eppure era magrissimo.
“Allora? Dove si va?” chiese Zayn dopo aver fatto un tiro dalla sua sigaretta.
“Mare?” propone Louis.
“Aww romanticone. Magari poi vuoi restare da solo pure con Avril” lo stuzzicò Niall.
“C-cosa?” chiese il castano.
Il rossore che comparve sulle guance di Avril era chiaramente visibile. Lei le sentiva andare praticamente a fuoco. Pensava che
tra poco Sophie sarebbe dovuta intervenire con l'estintore e spruzzargli tutta quella specie di schiuma in faccia. Magari poi
sarebbe arrivato anche un cane che, pensando fosse panna, le avrebbe laccato tutto il viso... ma che pensieri faceva?! Sul suo
volto comparve un'espressione schifata, poi tornò nella realtà guardando un punto indefinito della piazza, giusto per non far
vedere ancora quel rossore sulle sue goti.
“Vada per il mare” acconsentì Sophie.
Iniziarono a camminare per la strada chiacchierando allegramente. Liam, Zayn, Niall e Sophie scherzavano e ridevano e Janette,
invece, ci stava provando con Harry. Louis e Avril camminavano vicini, senza dire una parola. Lei continuava a giocare
nervosamente con il braccialetto che portava sempre al polso, mentre lui le gettava qualche occhiata sfuggente, poi tornava al
marciapiede.
“E così sexy” afferma la ragazza. Louis alza lo sguardo stranito.
“Harry? Bhe si, si vede come da come lo guardi che ti piace” Lei rise in risposta.
“Dicevo la strada!” Lui sembrava ancora non capire. “La guardi da non so quanto” spiegò Avril.
“Aah si... le manca solo un po' di rossetto” scherzò provocando una seconda risata da parte della ragazza.
Iniziarono a sentire delle gocce provenire dall'alto così portarono lo sguardo in cielo notando delle nuvole.
“Come è possibile?” chiese Liam. “Prima c'era un sole che spaccava le pietre!”
“Non so, ma è meglio ripararci” rispose Harry.
Cominciarono a correre sotto la pioggia. Era incredibile come il tempo potesse cambiare da un momento all'altro! Cercando di
non scivolare, i ragazzi accelerarono il passo infilandosi in vicoli sempre più stretti ma abbastanza riparati. Attraversarono un
ultimo vicoletto in fila indiana con la consapevolezza di non essere mai stati in quel posto, di non sapere addirittura che non
esistesse. C'era uno sbocco molto ampio occupato da una casetta bianca con un tetto marrone e, su di esso, un caminetto da
cui usciva del fumo. Si poteva leggere sulla facciata un'insegna che diceva: 'L'eco della voce. Ristorante-pizzeria'
“Direi di entrare. Sta iniziando a fare molto freddo ed è meglio ripararci. Io avrei anche una certa fame...” disse Niall.
“E quando mai no?” lo sfotté Harry spingendolo scherzosamente con un sorriso.
“A me non sembra una buona idea” espresse la sua opinione Avril.
“Perché?” chiese Liam.
“Per una volta sono d'accordo con lei. Questo posto è strano!” si aggiunse Janette.
“Oh, andiamo ragazze!” sbuffò Zayn.
“No, Zayn, andiamo via di qui, al massimo.” gli rispose a tono Sophie.
“Ci stiamo già bagnando adesso, immaginatevi se restiamo qua o continuiamo a stare fuori.”
“E va bene” acconsentirono infine.
L'idea di avere una bella febbre non gradiva a nessuno. Dopotutto era estate e volevano godersela. Alla fine entrarono in quello
strano ristorante. Le pareti erano colorate di un rosso sangue, il pavimento era un parquet scuro e su di esso c'erano 8 tavoli
sparsi per la sala. Pitturando e gestendo lo spazio in quel modo, la stanza sembrava molto più piccola di quel che era. Dalla
cucina proveniva uno strano odore, anche se non si riusciva a capire bene di cosa. A Sophie vennero i brividi. Faceva
freddissimo in quel ristorante, si stava addirittura meglio fuori. Sembrava che il calore volesse scappare via da quella casa, e
andare il più lontano possibile da lì. I ragazzi si guardarono intorno cercando qualcuno che dopo un po' arrivò. Era una signora
robusta e molto paffuta di viso, capelli rossi corti e occhi scurissimi. Sorrideva in modo strano, quasi falsamente.
“Ma buonasera ragazzi! Benvenuti al ristorante 'L'eco della voce'” disse euforica.
“Buonasera” risposero i ragazzi.
Sophie, Avril e Janette erano ancora poco convinte che quella di essere entrati fosse una buona idea mentre gli altri erano
ancora sicuri della loro opinione in proposito.
“Accomodatevi pure!”
Fecero come gli era stato detto e aprirono i menù per vedere cosa potesse offrire il ristorante.
 
Menù:
-Antipasto della paura.
-Primo infuocato.
-Secondo di spagheNTI.
-Dolce con polvere di ossa.
 
“Ma è uno scherzo o cosa? Non rispondetemi cosa.” sbottò Zayn.
“Non siamo ad Halloween... avranno sbagliato menù.” ipotizzò Liam.
“Meglio andarcene!” disse Sophie.
Senza farselo ripetere due volte i ragazzi si precipitarono alla porta. Improvvisamente l'idea di stare di stare fuori sotto la
pioggia non era poi così male. Era decisamente tutto strano: la pioggia improvvisa, il ristorante, la donna, il menù... forse se
fossero andati in piazza sarebbe stato meglio. Non appena Harry aprì la porta fu costretto a chiuderla immediatamente. Gli era
sembrato di vedere la donna robusta di prima con una lingua lunghissima e biforcuta e vicino a lei un altro uomo, decisamente
più vecchio, con un'ascia in mano. Riaprì, richiuse, riaprì, richiuse, riaprì, richiuse la porta respirando a fatica per la scena.
Riaprì.
“AÒ! MI VUOI FORSE ROMPERE LA PORTA?” chiese la donna dai capelli rossi.
La sua lingua era perfettamente normale e l'uomo vicino a lei non aveva affatto un'ascia ma un bastone che usava per reggersi.
“Chiedo scusa” disse Harry incredulo.
“Allora? Avete scelto il menù speciale?” chiese sorridendo.
“No veramente volevamo andarcene” disse Niall prendendo Sophie per mano.
Lei gli sorrise al suo gesto, e il biondo ricambiò.
“Impossibile” affermò l'uomo. “Voi ora vi sedete”
“Ce ne andiamo” ribattè Zayn.
“Vi sedete”
“Ce ne andiamo”
“VI SEDETE!”
“CE NE ANDIAMO!” urlò mentre l'uomo cacciò di nuovo l'ascia.
Tutti urlarono. Harry si precipitò davanti a Zayn buttandolo a terra. L'uomo gli sfiorò violentemente il braccio con essa mentre
Harry strillò di dolore. Il sangue gli colava dal braccio a fiotti. Aveva un bel taglio.
“HARRY!” urlò Zayn tenendolo. “No...”
“Sto bene...” gli sussurrò.
“No invece! Stai perdendo sangue ed è colpa mia!”
“È un graffio, passerà.”
Si rimisero in piedi mentre tutti gli corsero in contro. Erano spaventati e  traumatizzati da quello che un vecchietto avesse
potuto fare.
“PERCHÈ AVETE FATTO QUESTO?!” urlò Liam incredulo.
La donna inclinò la testa di lato con un ghigno sulla faccia.
“Non ci arrivate proprio è? Che stupidi gli umani” commentò ridendo.
“Vuol dire che tu non lo sei?” le urlò Zayn che non mollava lo sguardo di Harry che poteva cadere a terra da un momento
all'altro.
“Ovviamente no” rise ancora sadicamente “E MORIRETE TUTTI!” gridò eccitata.
“Abbiamo tanta fame” continuò il vecchio alzando di nuovo l'ascia.
“Prova i nuovi salamini beretta, nella nuova confezione due gratis” trillò Niall mentre tutti lo guardarono male. “Ma sono
davvero buoni!” protestò ma ebbe solo altre occhiatacce. “Ooh fanculo.”
L'uomo alzò di nuovo l'ascia, ancora impregnata del sangue di Harry. Ne stava perdendo troppo da quella ferita. Sentiva un
fortissimo dolore al braccio, a volte aveva anche delle fitte. Janette aveva una mano sulla bocca incredula da tutto quello che
stava succedendo, come gli altri. Avril non riusciva quasi a parlare tanto che era sconcertata. 'Tutto questo era irreale, non può
essere vero!' pensava e ripensava mentre una lacrima silenziosa le rigò il viso.
“Piaciuto l'antipasto? Vi siete cagati sotto abbastanza?” chiese il vecchio odorando l'aria.
“No veramente mi è scappato un pi” ammise Niall.
“Pi?”
“Pirito!”
“Aah” Ci fu un minuto di silenzio.
Tutti guardavano tutti pronti a difendersi o attaccare nel caso qualcosa.
“ME SO ROTTA! LO ACCANDIAMO SI O NO STO FUOCO?!” urlò la rossa mentre la guardarono male.
"3... 2... 1...” contò il vecchio, poi scomparirono entrambi e al loro posto arrivò una scia di fuoco.
I ragazzi si buttarono a terra appena in tempo per schivarla mentre un urlo straziante riecheggiò nella stanza.

 
 
Dopo una grande raccolta di euri(?) hanno deciso di dare uno spazio anche a ste due pazze.
ZALVE BELLA GENTE SARY È QUI PRESENTE! (Sa e Mary insieme). Okay, dopo questo inizio di merda non sappiamo se sarete più scioccate dalla storia o da Sa e Mary che mettono la vodka nel latte a prima mattina. La storia inizialmente era una One Shot inventata, o meglio, era un incubo di Sa (si vede che c'era andata giù pesante con la roba di zia Veronica). Abbiamo pensato di farne una fan fiction di una decina di capitoli se non di meno, perché la one shot sarebbe venuta troppo lunga. Non sarà tanto normale, ma speriamo piacerà! Grazie dell’attenzione e andate in pace! :D


Avril



Sophie



Janette

  
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