Trenta agosto, ore otto e trenta. Non scorderó mai quella data. In generale i miei fallimenti non li scordo mai. Quello fu uno dei tanti. Mi trovavo in classe, seduta su una delle tante sedie mezze rotte, in legno. Dovevo recuperare il debito in matematica. La mia prof di matematica é una tipa davvero buffa. Si chiama Maria Linda Spina. É una spina veramente, quella donna. Tra di noi in classe la chiamiamo "Marylin". Ho sempre dato soprannoni ai professori. Quello schifo di giorno, "Marylin", si avvicinó a me, con la sua super camminata. Indossava stivaletti in pelle e una gonna in jeans, come al solito aveva in mostra quei due prosciutti. Si diresse verso me e con tono sarcastico disse: "Renard! Diamante Renard! Lei si mette in ultima fila accanto al signor Bergi? Venga in prima fila, grazie." Secondo la sua assurda mente, avrei copiato il compito da un disperato che aveva la media del tre. No, grazie. Ci disse le regole e concluse dicendo: "La prova finisce tra due ore esatte", a quel punto dissi una delle cazzate piú grandi che chiunque potesse dire in quel momento: "Quindi alle undici e trenta finisce?". Marylin scoppió in una risata infinita e disse: "Renard, complimenti non sai fare le addizioni, figurati quel compito". Aveva ragione, quel cinghiale. Mi bocció. A dir la veritá, mi bocciai. Non andai neanche agli orali per il recupero. Dicevo di non aver bisogno della matematica. Non mi sbagliai di molto, infatti. Peró, voi altri, sappiate che dovete studiarla. Dovete studiare tutto. Se volete essere paraculi, dovete perdere molto tempo sui libri. Detto questo, forse é il momento delle presentazioni. Il mio nome é Diamante Renard. Il mio bisnonno era francese, molti amano prendermi per culo per questo fatto. Non ho né la R moscia né il naso alla francese, quindi evitate battutine. Se vi sto giá facendo schifo, chiudete tutto, non vi obbliga nessuno. Se avete tempo da perdere, invece, armatevi di pazienza. Sono una che parla (scrive) tanto. A dir la veritá non sono brava a raccontare le storie dall'inizio. Non so quale sia il giusto inizio.