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Autore: MaryMatrix    14/04/2008    4 recensioni
Questa è la mia storia. La storia di come una ragazza normale se crede in una stella e per cui “impossibile” è solamente una questione di punti di vista possa vivere le avventure più emozionanti della sua vita… una vita in compagnia di quei grandi eroi a cui tutti voi in questo momento starete pensando. Quegli eroi che non studiavano la storia. Quegli eroi che hanno fatto la storia.
19° e ultimo capitolo!!!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16

Ciao a tutti!!!

Prima di tutto volevo specificare un equivoco che ha avuto origine nell’altro capitolo: la leggenda di Cerbero NON è vera. È puramente frutto della mia fantasia. Cerena e Besso sono dei nomi inventati da me con la prima sillaba appartenente al nome Cerbero (CER = Cerena, BE = Besso). Quanto a Rododaktulos, è un epiteto omerico riferito all’alba, e significa “dalle rosee dita”: ho scelto questo nome sia per il RO finale di Cerbero, sia perché appunto quello che il giovane Rododaktulos fa è scoprire dove il nostro Grease tiene il sole prima che sorga… e quindi all’alba.

Scusate per questo chiarimento ma non voglio che magari consideriate vera la storia… avrei dovuto specificarlo prima… scusate!!!

Adesso vi lascio alla storia; i ringraziamenti sono in fondo, come al solito.

Bacio!

PS: nella seconda parte ascoltate “Baciala” di Sebastian, della Sirenetta.

 

Capitolo 16

Kiss the Girl

 

Dedicato alla Marty…

 

Potete immaginare facilmente le facce mia, di Achille, di Clitennestra e di Odisseo nel vedere gli altri piombati dal cielo insieme ad una porzione di terreno con erba verde. Ci vollero un po’ di secondi prima di renderci conto che eravamo tutti lì, tutti insieme e tutti vivi, soprattutto considerando che eravamo nel regno dei morti.

Solo dopo ci concentrammo sulla stanza in cui ci trovavamo.

-         Ragazzi che roba. – fu l’unico commento.

-         L’hai detto Patroclo. – confermai. – L’hai detto. -.

Oro.

Tanto oro.

E gioielli: scettri, corone, bracciali, collane, anelli.

Ovunque brillava l’oro, il rosso dei rubini era mescolato al verde degli smeraldi, in un mare di riflessi di zaffiro. Stoffe preziose purpuree abbracciavano nobili perle candidissime.

Non avevo mai visto tanta ricchezza in vita mia, nemmeno nei film.

Ci lanciammo su quelle ricchezze.

-         Mi comprerò uno yacht! – decisi prendendo un diamante dai mille riflessi colorati. – E lo terrò a Dubai o a Montecarlo. -.

-         Uno yacht? – Clitennestra mi guardò interrogativa. – Altro che yacht! Ci compri direttamente tutti gli Emirati Arabi più Montecarlo e la Francia con solo un quarto di questo tesoro. -.

Beh… in effetti aveva ragione. Mi guardai intorno. Achille aveva messo in test una grande corona, e aveva preso uno scettro a forma di serpente con incastonato un rubino tra le fauci.

Gli unici che non si erano fatti prendere dall’allegria generale erano Odisseo e Cassandra, che stavano in piedi al centro della stanza.

-         Guardate che il denaro non morde. – gli fece notare Patroclo.

-         Sicuro? – domandò di rimando Cassandra.

-         Che vuoi dire? – Ettore posò le collane che stava scegliendo per Andromaca.

Odisseo sospirò. – Quello che stiamo cercando di dirvi è che non siamo qui per prendere questo tesoro. Stiamo perdendo tempo. -.

-         Siamo stanchi, Odisseo. – replicò Andromaca. – Forse è il caso di montare un accampamento e di metterci a dormire qui. -.

Ci guardammo tutti. E ci sorprendemmo nel vedere che Andromaca aveva ragione, che avevamo delle grandi occhiaie, e che l’unica cosa che volevamo in quel momento era dormire.

Quindi mollammo subito quello che avevamo in mano e ci mettemmo all’opera per costruire un accampamento decente, preparare da mangiare per noi e per Cerbero.

Poi ci sedemmo intorno al fuoco, tutti insieme, mentre mangiavamo gli spiedini che ci eravamo portati dietro, e ciascuno di noi raccontò le proprie avventure. E ci ridevamo sopra, come se quelle cose non fossero realmente successe a noi. Come se fosse stato solamente un sogno. Ma non era un sogno: era la realtà. E quella realtà tornò da noi non appena Odisseo ci ricordò che forse sarebbe stato meglio per noi fare dei turni di guardia mentre gli altri dormivano.

-         Chi fa il primo turno? – domandò Odisseo.

-         L’idea è stata tua. – disse Patroclo. - Io quindi propongo te. -.

-         Non ce la faccio. – scosse la testa Odisseo. – Ho bisogno di almeno mezz’ora di sonno. -.

-         Io. – mi alzai. – Faccio io il primo turno. Due ore. -.

Mi guardarono tutti, stupiti. E accettarono subito: loro non volevano proprio fare il turno. Quindi tutti si sdraiarono nei sacchi a pelo e caddero tra le braccia di Morfeo prima ancora che io riuscissi a prendere l’i-pod. Anche Cerbero aveva sbadigliato sonoramente e poi si era accucciato, e addormentato.

E così mi ritrovavo sola. Sola per pensare. Quanto tempo era passato da quando eravamo entrati lì? Ore? Giorni? Sembravano così lontani i tempi del campus. E i tempi prima del campus ancora più lontani, come se fossero appartenuti ad un’altra vita. Mi sedetti sul tesoro osservando i gioielli per tenermi sveglia.

Nel frattempo la riproduzione casuale dell’i-pod aveva fatto cominciare a suonare una delle mie canzoni preferite, di Billy Joel: She’s always a Woman to me.

Notai un anello tra gli altri. Era una serpentina. Adoravo quegli anelli. Erano semplici. Aveva 4 giri, era tutta d’oro e nella testa del serpente c’era fissato non un rubino ma un diamante. Un diamante molto particolare, che aveva tanti riflessi. Pensai che colui che mi avrebbe sposata mi avrebbe regalato quell’anello.

 

She can wait if she wants, she's ahead of her time.
Oooooh, and she never gives out, and she never gives in

 

Cominciai a cantare mentre mi rigiravo tra le mani quell’anello. Poi sentii la mano di qualcuno sulla mia spalla. Sobbalzai. Ma c’era un sorriso ad attendermi quando mi voltai.

Achille.

Si sedette accanto a me. Mi tolsi le cuffie.

-         Non sei a dormire? – domandai.

Scosse la testa, e passò una mano sulle mie spalle tirandomi a lui, e abbracciandomi. Appoggiai la mia testa sulla sua spalla, mentre mi accarezzava i capelli.

-         Ho pensato che sarebbe stato più semplice per te restare sveglia con qualcuno con cui parlare. -.

Sorrisi.

-         Ho fatto male? – mi domandò.

Scossi la testa. – No. -.

Vide quello che stavo ascoltando prima. - È una bellissima canzone. -.

E poi notò l’anello. – Ti piace? – mi domandò.

Lo prese e lo osservò. Sorrise. Sembrava piacergli. Ma in quel momento ero troppo impegnata ad assopirmi sulla sua spalla per concentrarmi sulle sue espressioni facciali.

Aspettammo il resto delle due ore in quel modo, e io mi addormentai mentre lui ascoltava il mio i-pod.

                                                                                            

And the most she will do is throw shadows at you

But she’s always a woman to me.

 

Mi ero addormentata. Mi stampò un bacio sulla testa e poi continuò a vegliare sul mio sonno.

 

E mentre io mi godevo quel momento di Paradiso in quel regno di morti, qualcuno tramava all’interno dell’accampamento che avevamo lasciato nella foresta.

-         Stanno per trovare il tesoro. – annunciò Grease, presentandosi lì quella mattina. – Credo proprio che dovremo andare a prenderli all’uscita. -.

-          Sperando che escano. – osservò Elena. – Da quello che mi risulta non è semplice uscire. -.

Menelao e Agamennone annuirono. Aiace scosse la testa. – Conosco Patroclo, e so con certezza che sono ancora vivi. Non si sarà lasciato scoraggiare davanti a nulla -.

-         E Odisseo? – Penelope era preoccupata. – Se voi me lo aveste detto, avrei potuto andare anch’io. -.

Penelope stava piangendo. Era preoccupata per Odisseo. Elena le aveva raccontato tutto con disprezzo, e adesso era in piena crisi.

-          Ad ogni modo Grease ha ragione. – confermò Elena. – Sarà meglio aspettarli all’uscita. Dobbiamo mettere le mani su quel tesoro prima che lo faccia il Guardiano. – fece una pausa. – Chiunque sia. -.

Non sapevano chi fosse. E non sapevano neppure chi fosse il poliziotto in borghese.

Paride stava guardando dubbioso verso la foresta. – Non è saggio. – constatò. – Io aspetterei il giorno. -.

-          Non possiamo aspettare! – sbottò Agamennone. – Se aspettiamo qualcun altro prenderà quel tesoro e sarà stato tutto inutile. -.

E allora presero gli zaini e si avviarono verso l’ingresso al mondo dei morti. Lì ci avrebbero aspettati.

 

Nello stesso istante c’era qualcun altro interessato al tesoro. Tre figure stavano parlando tra loro, nascoste nel campus.

-         L’hanno trovato? – domandò Eris.

-          No. – rispose il Guardiano. – Non ancora. L’avrei saputo se lo avessero trovato. -.

-          Non pensate che sarebbe il caso di andare a prenderli? Prima che il Cacciatore li… -.

-          No! – questa volta era stato il poliziotto a parlare. – 17 anni di vergognosa copertura non possono essere buttati al vento così, Eris. So per certo che il Cacciatore tenterà di prenderli quando usciranno. Non dobbiamo intervenire prima che lui intervenga. Voglio prenderlo. -.

Eris scosse la testa contrariata. – Spero ce la facciano. -.

-         Li hai addestrati bene. – sorrise il Guardiano. – Inoltra ormai hanno superato metà percorso. -.

-         L’ultimo quarto è il più difficile. – fece notare Eris.

-         L’ho detto e lo ripeto. Non butterò via 17 anni di copertura. Non li farò tornare indietro adesso. – replicò il poliziotto.

Eris si alzò, e prese il suo zaino.

-         Dove vai? – domandò il Guardiano alzando la testa verso di lei.

Lei ricambiò il suo sguardo.

-         A salvare quei ragazzi prima che si facciano male. -.

Uscì, sbattendo la porta.

 

Ci svegliammo che mezzogiorno era passato da un pezzo: Ettore stava facendo la guardia, era il suo turno, e vidi Achille addormentato accanto a me. Odisseo ci stava scotendo per svegliarci. Gli arrivò un pugno in pancia.

-         Togliti di mezzo Odisseo. – biascicò Achille. – Lasciami dormire. -.

Odisseo si massaggiò la pancia per il pugno appena ricevuto, poi però tornò a cercare di svegliarlo. Senza risultato.

-         Togliti di mezzo! – Nastrina buttò Odisseo da una parte, chinandosi su Achille, fino ad arrivare al suo orecchio.

Patroclo intuì quello che voleva fare lei, mi prese e mi tirò indietro.

-         Achille. – lei gli sussurrava il suo nome nell’orecchio. – Achille. -.

-         Gn… Mamma… - biascicò lui.

Vidi che Clitennestra prendeva fiato, e che Ettore stava per scoppiare a ridere.

-         ACHILLE! – urlò Clitennestra nel suo orecchio. – RAZZA DI EROE BUONO A NULLA!!! CE LA DIAMO UNA MOSSA SI’ O NO???? -.

Achille balzò in piedi prima ancora che Nastrina finisse di urlare.

-         MA TI SEI BEVUTA IL CERVELLO? – urlò lui di rimando.

Lei sorrise. – Scusa Achille. Dovevi svegliarti. -.

Già. Doveva svegliarsi. Tutti noi dovevamo svegliarci per proseguire quella marcia verso il tesoro di Pisistrato.

Andromaca ci guidava, avendo lei la mappa, e Odisseo controllava il percorso sulla sua fotocopia. Arrivammo ad una specie di tunnel, molto piccolo e stretto, e soprattutto buio.

Cassandra arretrò. – Io non credo che dovremmo entrare. –.

-         Come mai no? – domandò Ettore voltandosi verso di lei.

-         Sarebbe troppo prevedibile. -.

-         E forse è perché è troppo prevedibile che nessuno penserebbe che il tesoro si trovi realmente qui dentro. – osservò Achille, illuminando quel tunnel con la torcia, ma non riuscendo a vederne la fine.

La luce della sua torcia ballava sulle pareti umide della galleria.

-         Propongo di andare a vedere. – dissi.

-         Io invece concordo con Cass, per una volta. – replicò Patty. – Non è sicuro. -.

Lo illuminai con la torcia. – Fantastico. Allora dividiamoci. Io, Achille e chi vuol venire andiamo a dare un’occhiata. Il resto di voi non si muove da qui. -.

Calò il silenzio.

-         Per me va bene. – fu Achille a romperlo. – Basta che non vi muoviate di qui. -.

-         Vengo con voi. – si offrì Ettore.

-         E che quartetto dello sputo sarebbe senza quella volpe di Odisseo? – Odisseo si avvicinò a noi.

Ci capimmo la volo con uno sguardo. Sputammo sulla mano destra e battemmo le mani tutti insieme.  come il secondo giorno in cui ci eravamo conosciuti.

-         Bella spada fratelli! -.

Le ragazze ci guardavano disgustate, Patroclo invece ci guardava come se avessimo perso il cervello.

-         E io dovrei restare qui da solo con loro? – le indicò.

-         Esatto Patty. – rispose Ettore. - E se Andromaca si rompe anche solo un’unghia sappi che ti riterrò il diretto responsabile. -.

-         Dovrei fare il baby-sitter? -.

Cass lo guardò incredula. – Tu il baby-sitter? Dì, stai scherzando vero? Pericolo pubblico piuttosto. -.

Patty si voltò di scatto verso di lei. – Hai finito di scassare Cass? – poi tornò a rivolgersi a noi. – Perché non posso venire io al posto di Giulia? -.

-         Hai detto che non ti sembrava sicuro. – gli ricordò Odisseo.

-         E allora? È vietato cambiare opinione? -.

-         Patty, Giulia viene. – fu Achille a parlare e il suo tono non lasciava possibilità di replica. – Non possiamo lasciare le ragazze da sole, ci vuole almeno qualcuno di forte che stia con loro. -.

-         Non stai parlando di lui, vero? – lo interruppe Clitennestra.

Achille stava per perdere la pazienza, ma fu Ettore a riportare la calma, guardando Andromaca.

        Non ce la farei a perderti. – si lasciò sfuggire.

Poi si accorse che tutti noi lo stavamo guardando. – Cioè, non ce la faremo a perdervi ragazze. È meglio che andiamo noi a controllare se va tutto bene. Patroclo resterà qui non per farvi da balia, solamente perché pensiamo che una spada in più possa farvi comodo. Inoltre lasciamo Cerbero. Se per lui va bene. -.

Le tre teste annuirono. – Ettore e Achille hanno ragione. Qui nell’Ade non si può mai sapere… meglio essere di più. -.

Andromaca sospirò. – Ragazze forse è meglio aspettare qui. – si rassegnò.

Cassandra guardò scettica Patroclo. – Beh… in fondo sono sopravvissuta l’ultima volta. Basta che non ci siano capre di mezzo. -.

Patty stava già per correggerla, quando Clitennestra lo fulminò con lo sguardo. Poi si rivolse ad Achille. – Vi diamo 2 ore Achille. Se entro 2 ore non sarete di nuovo qui giuro che quanto è vero che mi chiamo Clitennestra vi molliamo qui dentro e torniamo al campus. -.

Achille sorrise, ed entrò dentro il tunnel. Io lo seguii, dietro di me Odisseo, e per ultimo Ettore.

Poi Achille si fermò. – Ettore – si voltò illuminandolo con la torcia. – guarda questo tunnel. È tutto buio. Non sappiamo quello che ci aspetta: di nuovo verso l’ignoto, e non sappiamo se torneremo. -.

-         Achille certo che torneremo. – dicemmo insieme io e Odisseo.

Ma ci parve evidente che non era quello il problema di Ettore e Achille. E quest’ultimo cominciò a cantare, un riadattamento della canzone di Sebastian della Sirenetta.

 

Questo è il momento

Forse non torniamo più

Ora devi muoverti

E questo è il momento clou

 

Ettore aveva capito quello che Achille intendeva e gli sorrise riconoscente. Quindi tornò indietro di corsa.

Patroclo si spaventò nel vederlo tornare in quel modo.

-         Ett, che cosa…? -.

Ma lui non lo considerò nemmeno, andò da Andromaca, sbalordita, la prese per i fianchi, le fece fare una giravolta in aria e…

 

Achille, io, Odisseo

Sha lalalalala

Ora vai, c’è l’atmosfera giusta, avanti baciala

 

Patroclo e Cassandra

Wo-wo

 

Clitennestra

Avanti, baciala!

 

… Ettore la guardò per un istante lungo un secolo negli occhi… e poi finalmente… un morbido bacio sulle morbide labbra di lei…

Achille aveva capito quello che Ettore avrebbe voluto fare prima di avventurarsi nuovamente verso l’ignoto.

Andromaca lo guardò sorridendo, e gli spostò un ricciolo. – Credevo non l’avresti mai fatto. -.

Ettore la strinse a sé. – Devo andare. – le sussurrò all’orecchio.

-         Va’, mio eroe. – lo incoraggiò lei.

E lui tornò nel tunnel. Nel buio. Nell’ignoto.

 

E finalmente il tanto atteso, desiderato, sospirato bacio tra Ettore e Andromaca è avvenuto… magari non come ve lo immaginavate voi ma dalla vita non si può avere tutto, no? No. Soprattutto se a scrivere sono io.

Bacio a parte, spero che questo capitolo vi sia piaciuto… e il tesoro è sempre più vicino, sempre più prossimo, tanto che anche Elena e le figure misteriose si sono date una mossa per prenderlo…

Ok… basta così con queste parole senza senso, passiamo ai ringraziamenti per le mie fedelissime!! Vi voglio bene!!

-         Lallix: grazieeeeeee!!! Sono contenta che Cass ti piaccia. Piace anche a me, moltissimo… credo che la mia passione per Cassandra sia nata con la serie animata di Hercules… ma suppongo non te ne importi nulla. Allora dicevo… dicevo? Ah sì… grazie anche per gli auguri di compleanno!!! Quanto a Persefone è vero, sua madre è triste, ma lei me la sono sempre immaginata felice… voglio dire è la boss dell’Ade che ha da essere triste??? Spero che ti sia piaciuto anche questo chappy. Bacione!!!

-         Myki: sono o non sono brava? Allora? Allora? Alloraaaaa? Ti è piaciuto???? Spero di sì!!! E grazie mille per la scorsa recensione, mi ha fatto davvero piacere!!! Sei sempre troppo gentile! Bacione!!!

-         LizzieMalfoy_Dracolover: grazie 1000 (anche per gli auguri… comunque non ti aspettare molto dai 17 anni… ci si sente esattamente come a 15… forse solo un po’ più stressati…)!!! L’espressione “bellissimo e biondissimo Achille” mi è piaciuta un sacco, ti dispiace se magari la inserisco in un capitolo? Quanto alla fine della fan fic, eh sì, è prossima… un capitolo o 2 e poi l’epilogo… Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Bacione!!!

-         Aila: grazie mille!!! Sono contenta che la storia ti piaccia!!! Spero di non averti delusa con questo capitolo. Bacione!!!

E grazie anche a coloro che mi hanno aggiunta tra i preferiti!!!

 

 

 

 

 

  
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