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Autore: Layla    27/10/2013    2 recensioni
“È Jack, che adesso si sta facendo una doccia. Appena ti ha visto è come impazzito, continuava a urlare “È lei, l’ho ritrovata!”.”
Io lo guardo con la bocca spalancata, sono così scioccata che ho paura che la mascella mi si stacchi da un momento all’altro e se ne vada a fanculo.
Qualche minuto dopo, il signorino che ha tanto richiesto la mia presenza fa la sua comparsa con solo un asciugamano addosso alla vita e mi punta un dito addosso.
“Tu! “Lost in stereo” è stata scritta per te!”
Io mi indico sconvolta.
Lost in stereo per me.

Tratto dal primo capitolo.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Gaskarth, Altri, Jack Barakat, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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10)Sunshine in a bag

 

Holly p.ov

 

E così sono tornata a casa di Jack.
Pensavo di poter scappare per sempre, ma Wen è venuta a riprendermi, questa volta i ruoli si sono invertiti: prima era lei che scappava ed ero io che la dovevo riacchiappare.
Sono circa le tre di notte quando sento Wen e Jack alzarsi e mezz’ora dopo rientrano con Alex ubriaco marcio.
È un brutto spettacolo, ma lui si rianima quando mi vede, si stacca da Jack e percorre con decisione i pochi metri che ci separano e mi abbraccia. Anche se sa di alcool e fatica a stare in piedi e a parlare mi sento protetta nella sua stretta. Quella parte assurda e romantica di me dice che è il posto dove dovrei stare.
Io la metto a tacere.
“Vieni, andiamo a letto, zucca vuota.”
Le parole mi escono da sole, senza nessun controllo da parte del mio cervello.
“Dormi con me?
Posso dormire con te o ti do fastidio?”
Stringo una delle sue mani tra le mie e sorrido, è ovvio che io voglia o non gliel’avrei mai proposto.
“Non mi dà fastidio, vieni.”
Saliamo le scale insieme, lui si appoggi a me e chiude gli occhi.
“Mi gira la testa.”
Si lamenta, massaggiandosi la testa.
“Ancora un po’ e saremo in camera mia.”
“Ti amo, Holly.
Mi vuoi sposare?”
“Sei ubriaco, Alex.”
“Sì, ma non fa niente. Ti amo lo stesso.”
Io rimango in silenzio e sussurro un “anche io” a malapena udibile, tanto domani non si ricorderà di nulla.
Arrivati in camera lo faccio stendere e gli tolgo scarpe, calzini e jeans e poi lo copro, poi mi infilo a mia volta sotto le coperte, in un attimo sono di nuovo tra le sue braccia.
“Questa volta non ho intenzione di lasciarti andare.”
Biascica mezzo addormentato.
La mattina dopo ci svegliamo, ma stranamente non c’è traccia di imbarazzo tra di noi, sembra quasi normale che tra di noi le cose debbano finire così.
“Buongiorno.”
“Buongiorno, Alex.”
Rispondo io tranquilla.
Scendiamo insieme a fare colazione ed è così che ci trovano Wen e Jack, non dicono nulla, forse temono che una parola di troppo guasti l’atmosfera.
I ragazzi iniziano a scherzare sul mal di testa di Alex, così decido che preparò per lui il mio famoso rimedio post-sbornia, funziona sempre.
“Ci penso io a farti passare il mal di testa.”
Dico ad Alex, ma non sono certa che mi abbia ascoltata, visto che continua a fare lo scemo con il suo miglior amico, sotto lo sguardo divertito di Wen.
Una volta che ho finito di prepararlo lo porgo ad Alex che fa una faccia schifata, lo so che l’aspetto non è dei migliori, però funziona.
“No, grazie. Non  penso proprio di bere questa roba.”
“Ti farà passare il mal di testa.”
“E mi farà andare dritto in ospedale per una lavanda gastrica.”
Io incrocia le braccia sul petto, offesa.
“Non è colpa mia se tu hai deciso di ubriacarti, potresti essere più gentile con chi cerca di aiutarti!”
“Veramente è grazie a te se mi sono ubriacato, ma tu non capirai mai queste cose, ha il cuore di pietra.”
“Il cuore di pietra?”
La mia voce trema leggermente. Perché mi considera in questo modo?
“Sì! Mi piaci, Holly, mi piaci e forse ti amo anche, ma a te non importa.
Te ne stai lì come la regina di ghiaccio, senza fare nulla a guardarmi  mentre mi copro di ridicolo pur di far sì che tu mi noti. E questo succedeva al liceo e sta succedendo adesso.
Forse dovresti semplicemente dirmi che io non ti piaccio e mi metterei il cuore in pace.”
“Ma sarebbe una bugia.”
Lui mi guarda senza capire. Perché la vita è così difficile?
“Se ti dicessi che non mi interessi sarebbe una bugia, Alex.”
Lui mi guarda senza capire, perché i ragazzi non sono così svegli?
“Mi interessi Alex, mi sei sempre interessato, ma adesso dovrei lasciare Jeremy e non voglio che soffra. E se ci mettessimo insieme rischieremmo di soffrire come è successo ai miei.”
“No.”
“No, cosa?”
“Non soffriremmo come i tuoi, non siamo tutti uguali, sei tu a dover decidere.
Vuoi vivere nella paura e nel rimpianto, prendendo per il culo Jeremy o vuoi essere onesta e darti una possibilità, mettendoti in gioco.”
Io rimango in silenzio e guardo Wen, lo so che è sbagliato, lo so che lei non può darmi nessuna risposta perché è della mia vita che si tratta e non della sua.
So tutto questo eppure non posso farne a meno, ho paura.
Sono cosi impanicata che non mi stupirebbe avere un attacco d’ansia!
Torno a guardare Alex e tremo, di solito lo faccio quando sono fortemente indecisa e a volte questo tremore può sfociare in una crisi di panico.
Non voglio che succeda.
 “Va bene.”
Mormoro alla fine, stremata da questa continua guerra tra le due parti di me stessa. Ho seguito la parte razionale e ho vissuto come un automa fingendo emozioni che non provavo, voglio vedere cosa succede a seguire il cuore.
“Cosa?”
Alex mi guarda senza capire, credo che lui non mai avuto a che fare con una persona come me e non sappia cosa fare.
“Va bene, ormai è inutile continuare a fingere, tanto vale arrendersi e provare.
Non posso più stare con Jeremy adesso che sei tornato tu nella mia vita, non avrebbe senso, lo prenderei in giro.”
“Quindi?”
“Hai vinto, Alex. Se vuoi sarò la tua ragazza.”
Lui non dice nulla e mi abbraccia con dolcezza, io scoppio improvvisamente a piangere tra le sue braccia.
 “Non piangere, Holly. Andrà tutto bene, mi credi?”
Mi dice con una voce dolce che poche volte gli ho sentito usare e  che mi scalda il cuore, mi sembra di tornare in vita dopo anni di agonia. Io annuisco.
“Mi ami?”
“Sì.”
“E allora andrà tutto bene, fidati di me, di noi.”
Lui mi  asciuga le lacrime, io sorrido, lui mi sorride a sua volta e mi bacia.
Ci baciamo per un sacco di tempo, tanto che quando finalmente ci stacchiamo notiamo che Jack e Wen ci hanno lasciati da soli.
Usciamo dalla cucina e li becchiamo abbracciati sul divano.
 “Penso lo stesso, finalmente avremo di nuovo l’Alex di un tempo e non l’ameba!”
Questo è Jack
“Ameba sarai tu, Barakat!”
La voce di Alex li fa sobbalzare, pensavano che ci sarebbe voluto più tempo per chiarire.
“Parla quello che è stato intrattabile per secoli.”
Alex e Jack scoppiano a ridere tutti e due, che sollievo.
“Ah, e tu non hai rotto le palle per trovare la ragazza di “Lost in stereo.”?”
“Cosa c’entra?”
Li lascio fare i pagliacci e vado da mia cugina, vedo che mi guarda felicemente sorpresa, chissà che espressione avrò per stupirla?
“Come stai?”
“Come una che si è buttata da un ponte, ma non si è rotta le ossa –come credeva succedesse – e ha trovato un morbido materasso.”
“Ho capito. Sei sicura di quello che stai facendo?”
Annuisco.
“È l’unica strada percorribile se voglio essere onesta, Jeremy non si merita una ragazza che tenga un piede in due scarpe e, in quanto ad Alex, hai ragione. Mi piace, mi è sempre piaciuto, forse lo amo, anche se non sono capace di dirlo.”
“Imparerai, anche per me non è stato facile con Jack, ma adesso vedi che stiamo ingranando.
Non è facile, ma ci stiamo impegnando al massimo.”
“Quello che mi sorprende è che lui non ti chieda di fare l’amore, devi piacergli davvero molto.”
“E non so se mi merito questo amore, ma ho deciso che non importa.”
“Giusto.”
“Guardali, ‘sti scemi! Alex, vieni a bere quello che Holly ha preparato per te!”
“Sennò cosa mi fai?”
Lei  gli sbatte un cuscino in faccia, sollevando una nuvola di piume.
“Mi pare giusto. Va bene, mammina, vado a bere la medicina.”
“Bravo bambino.”
Alex si alza finalmente e beve quello che ho preparato con lui senza dire una parola.
“Non è una cosa che berrei tutti i giorni, ma non è poi nemmeno così male.”
Io sorrido, fin’ora c’è stata la parte facile – dichiararsi, vedere la felicità sui volti dei nostri amici – ma tra poco arriverà quella difficile: dire tutto a Jeremy.
Mi sento una brutta persone, come se lo stessi pugnalando alle spalle o stessi mostrando un’ingratitudine che lui non merita, ma mentirgli sarebbe peggio.
“A cosa stai pensando?”
Mi chiede lui, sdraiato sul divano con una mano sulla testa.
“A Jeremy.”
Lui si alza.
“Hai ragione, dobbiamo parlargli e penso che prima lo faremo, meglio sarà.
Cosa ne dici?”
“Sono d’accordo, ma tu ce la fai con la sbronza che ti sei preso?”
“Sì, non preoccuparti per me.”
Io sospiro.
“Va bene.”
Ci laviamo e ci vestiamo, poi usciamo, la giornata è incerta e le nuvole corrono veloci nel cielo di Los Angeles.
Saliamo in macchina, vorremmo iniziare una conversazione, ma le parole scivolano via come acqua.
Arriviamo all’Interscope e chiediamo di Jeremy, poco dopo lui arriva. Guarda sia me che Alex e annuisce.
“Vi siete finalmente chiariti, vedo.”
Lo guardiamo interdetti.
“Jeremy, non capisco.”
Lui sospira.
“Holly, pensi che non mi sia accorto che in tutti questi anni fingevi abbastanza bene, anche con te stessa, di stare bene?
Lo sapevo che desideravi altro e quando ho visto per caso una foto con te e Alex abbracciati ho capito chi e che cosa aspettavi. Sapevo che prima o poi mi avresti lasciato.”
Io rimango senza parole e inizio a piangere.
“Quindi non sei arrabbiato?”
“No, ma preferirei che non ci vedessimo per un po’, è comunque dura da accettare.”
I suoi occhi infatti si sono fatti improvvisamente duri.
“Va bene. Beh, buona fortuna, Jeremy.
Spero troverai una ragazza che ti meriti più di me.”
Lui alza debolmente la mano e io me ne vado, sentendomi un verme.
“Cosa c’è?”
“Non lo so, mi sento male. Avrei preferito che mi avesse urlato contro piuttosto che questa calma, mi fa sentire in colpa. Mi fa sentire come se l’avessi usato per tutti questi anni e non è una bella sensazione.”
Lui mi prende per mano.
“Holly, a volte può succedere di usare in modo involontario una persona, l’importante è non farlo con l’intenzione di farla soffrire. Quello non è bello.
Ti sei già pentita di stare con me?”
“NO!”
Lui sorride sollevato.
“Bene, perché non avevo voglia di trascorrere un'altra serata in compagnia del Jack Daniels.”
Io rido e gli do un pugnetto scherzoso in pancia.
“Ti verrà la pancetta da alcolizzato!”
“E tu mi aiuterai a smaltirla.”
“Uhm, sì, potrei.
Merda, devo andare al negozio!”
“Ti accompagno io.”
“Va bene, ma mi giuri che una volta arrivato a casa ti metti a dormire?”
“Sissignora!”
Si mette scherzosamente sull’attenti, io lo spingo in macchina.
“Alex?”
“Sì?”
“Volevo chiederti scusa per tutte le volte che ti ho fatto soffrire, per quel che vale non avrei voluto che succedesse, tentavo di proteggerti e non mi rendevo conto che non facevo altro che farti male.”
“Scuse accettate, lo so che non volevi farmi del male, ma, Holly, mi sei entrata troppo dentro e sto male a stare lontano da te.”
Io sorrido e  mi asciugo furtivamente le lacrime.
“Dopotutto non sei una principessa di ghiaccio.”
“No, non lo sono, Alex. Soffro anche io come tutti, ma sono brava a nasconderlo. Prima non volevo che i miei se ne accorgessero e poi che se ne accorgesse Wen. I miei non se ne sono mai accorti, Wen sì.”
“Lei ci tiene davvero a te.”
“Sì, è come una sorella per me e viceversa.”
“Anche per me e Jack è lo stesso, ogni tanto ci rimango male per come le fan fraintendano.”
Io non dico nulla, non ho voglia di esprimermi su un argomento che non mi piace particolarmente.
Arrivata al negozio lo saluto con un bacio a schiocco e trovo Ryan dietro al bancone, che mi guarda ironico.
“Rimasta a letto stamattina?”
“All’incirca, grazie per avere aperto il negozio.”
“Di niente. Dalla tua espressione deduco che tu abbia sistemato le tue questioni sentimentali, chi hai scelto?”
“Alex.”
“Non avevo dubbi che succedesse, vi auguro buona fortuna.”
“Grazie.”
Il primo cliente della giornata e Ryan sparisce con lui, io guardo il cellulare e noto un sms da parte di Alex che mi augura buon lavoro, io gli rispondo augurandogli una buona dormita e proponendogli di vederci nella pausa pranzo.
Lui dice che può, io esulto.
La mattinata trascorre tranquilla, prendo appuntamenti e ogni tanto chiacchiero con Ryan, è stato un buon acquisto. Chissà cosa staranno facendo Wen e Jack?
Probabilmente i piccioncini da qualche parte, sono carini insieme.
Non ho mai visto mia cugina felice come lo è ora, Jack è il suo ragazzo ideale e spero di essere altrettanto fortunata. La pausa pranzo arriva prestissimo, chiudo il negozio e saluto Ryan, Alex mi aspetta in uno dei bar del centro.
Trovo un po’ di traffico, ma alla fine arrivo, lui è già seduto e si guarda intorno, anche se non so cosa veda con quegli occhiali da sole così scuri.
“Ehi, Alex!”
“Ehi, Holly!”
Mi siedo.
“Sei andato a letto, vero?”
Lui annuisce, si toglie gli occhiali e mi accorgo che ha un’aria più riposata rispetto a quando l’ho lasciato prima.
“Tu? Tutto bene sul lavoro?”
“Sì, è stata una mattinata tranquilla e poi Ryan è davvero bravo con i clienti, mi dispiacerà licenziarlo una volta che Wen si sarà ristabilita.”
“Non è che mi devo preoccupare?”
Io rido.
“Assolutamente no, non ci farei nulla, è solo un amico.”
Lui tira un plateale sospiro di sollievo.
“Non volevo arrivare alla rissa, anche perché avrei perso.”
“Non importa, mi piaci anche del tutto privo di muscoli come sei.
Sei perfetto così.”
Lui sorride e si gratta la testa.
“Per fortuna, non sono molto bravo a farmi crescere muscoli, ma a ordinare cibo sì.
Due panini della casa.”
Ordina alla cameriera.
“E se non mi piacesse?”
“Ti piacerà, fidati di me, Holly.”
Poco dopo la cameriera ci serve due panini dall’aria appetitosa, devo dire che Alex ci ha preso in pieno: mi piaceranno.
“Avevi ragione, Alex. È buono.”
“Lo sapevo.”
Rimaniamo un attimo in silenzio.
“Possiamo considerare questo come primo appuntamento?”
“Nah, troppo breve, Holly.
Stasera ci sarà il nostro primo appuntamento.”
“Sì!”
Poi mi rabbuio.
“E chi cucinerà per Jack? Non voglio che Wen si sforzi con la sua mano.”
“Beh, penso che stasera Jack la inviterà fuori a cena.”
Lui mi fa l’occhiolino e ride,rido anche io.
“In tal caso, va tutto bene.”
“Ti passo a prendere alle nove.”
“Perfetto.”
Ci sorridiamo a vicenda, mi piace questa complicità, con Jeremy non c’è mai stata, mi fa sentire bene. Mi sento leggera, libera e felice ed è una sensazione meravigliosa.
In questo momento tutte le paure che mi opprimevano da quando ho incontrato di nuovo Alex mi sembrano stronzate, non sono mai stata così bene come ora e il merito è suo.
“A cosa stai pensando?”
Mi chiede curioso.
“No, niente. Cose mie.”
“Va bene. Forza principessa,è ancora di andarcene, io ho le registrazioni , tu hai il negozio.”
“Purtroppo hai ragione.”
Ci salutiamo con un bacio e io arrivo al negozio veleggiando schifosamente su una nuvola rosa, come una ragazzina innamorata.
Ryan lo nota subito e scoppia a ridere.
“Quel ragazzo ti ha proprio rubato il cuore, dovresti vederti ora.”
Io sospiro.
“Ho una mezza idea di come possa essere e sono felicissima di essere così.”
“Fai bene.”
Mi dice lui sorridendo.
Dicono che l’amore faccia miracoli e cambi il cuore delle persone, io non ci avevo mai creduto, ma forse è così e io non ho mai permesso che succedesse per paura.
Non vedo l’ora che sia stasera, non vedo l’ora di andare sul serio al primo appuntamento con un ragazzo che amo e non fingere di amarlo.
Sono eccitatissima, spero che il tempo voli.
Alex, aspettami!

Angolo di Layla

Ringrazio _redsky_ e Mon per le recensioni.

   
 
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